Ho letto la Bibbia - Panoramica
2025-07-26
Appunti di Umberto Salsi
salsi@icosaedro.it
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Questi sono i miei appunti riguardo la Bibbia. Il mio intento è cercare di capire cosa gli antichi autori ci hanno voluto veramente raccontare, e cercare di capire qual'è stato il processo che ha portato alla redazione dei testi così come ci sono pervenuti oggi. Confronterò diverse edizioni e traduzioni, incluso il testo masoretico. Farò anche ricorso a elementi di Storia Antica, letteratura apocrifa, e userò altre fonti per cercare di chiarire i passaggi più difficili e per articolare possibili ragionevoli interpretazioni.
Gli accurati lavori esegetici di Mauro Biglino riportati nei riferimenti bibliografici sono stati illuminanti per la comprensione dell'AT, in particolare per rimuovere quel velo opaco fatto di traduzioni sballate, manipolazioni e interpretazioni teologiche che impediscono di comprendere la vera intenzione degli originali autori. Il libro di [FINKELSTEIN] riassume le scoperte archeologiche degli ultimi 40 anni in terra di Palestina e fa una ricostruzione di come e perché sia stato composto l'AT, mentre [LIVERANI] ci dà la ricostruzione storica completa.
Per il NT ho trovato nel libro di [PIRODDI] la chiave per interpretare il linguaggio evidentemente allusivo e in codice dei vangeli. Il [TOMMASI] riassume gli ultimi due secoli di letture critiche del NT.
Il mio lavoro di studio della Bibbia è stato poi la base per la comprensione della letteratura apocrifa e del Corano, che ho analizzato successivamente; nella bibliografia che segue metto i riferimenti ai miei appunti al riguardo.
Userò un linguaggio a tratti irriverente o polemico giusto per non annoiarsi. Commenti, correzioni, invettive ed insulti vanno inviati a: salsi@icosaedro.it
La parola "Bibbia" viene dal greco τὰ βιβλία (tà biblía, ovvero "i libri") perché è una raccolta di libri. Per una panoramica vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia.
Non c'è concordanza tra le varie religioni su quali siano i libri canonici, per cui esistono tomi di diversa altezza. Le bibbie comuni che troviamo in lingua italiana sono quasi tutte approvate dal Vaticano con l'imprimatur, e raccolgono una versione dei testi più o meno stabile ottenuta dalla Septuaginta (v. seguito) integrata parzialmente con la masoretica (v. seguito).
Dei testi originali ne sono sopravvissute solo copie e copie di copie. Il rotoli più antichi sopravvissuti fino a noi sono stati trovati nelle grotte di Qumran nel 1947 e sono datati 200 a.C.
La Bibbia Cattolica inizialmente era composta dalla Septuaginta e dal Nuovo Testamento, poi si è parzialmente allineata al testo masoretico (v. seguito). Rimangono comunque migliaia di punti di differenza.
Non esiste un unico testo ufficiale perché non esistono testi che si possano definire "originali". Il Vaticano certifica con l'imprimatur i testi che non si discostano troppo dalla dottrina. Notare: prima viene la dottrina stabilita dalla Chiesa, e questa dottrina viene usata per certificare il "testo sacro ispirato da dio". Non il viceversa.
La Bibbia è un volume strutturato in libri; ogni libro è strutturato in capitoli numerati e versetti numerati. Questa numerazione in capitoli e versetti è il frutto del lavoro di diversi soggetti nell'arco dei secoli: la numerazione in capitoli della Vulgata è opera di Stephen Langton, arcivescovo di Canterbury (1226), mentre la suddivisione in versetti è opera di Sante Pagnini (Lucca, 1527) (vedi ad esempio https://it.aleteia.org/2016/03/08/chi-ha-diviso-la-bibbia-in-capitoli-e-in-versetti/ per i dettagli); per il NT divenne normativa la divisione introdotta dall'editore umanista Roberto Stefano nel 1555 ([PAOLINE] XV).
Qui useremo riferirci a un versetto usando questa sintassi:
dove Deuteronomio è il nome del libro, 32 è il capitolo, 8 è il versetto. Useremo anche delle abbreviazioni per intervalli di capitoli, per esempio Levitico 11-15 che significa libro Levitico capitoli da 11 a 15. Useremo abbreviazioni per intervalli di versetti, per esempio Genesi 3,1-19. Le pubblicazioni dedicate agli studiosi usano abbreviazioni e sintassi un po' diverse per lo stesso riferimento, per esempio Dt 32:8. Alle volte il nome del libro è troppo lungo per essere pratico, per cui anche qui useremo una abbreviazione come 1Re che rimane comunque facilmente leggibile (Primo libro dei re).
I libri sono poi raccolti in 2 sezioni (Nuovo Testamento e Antico Testamento) ed eventualmente anche in sotto-sezioni (per esempio il Pentateuco nell'Antico Testamento). Quali libri e quali sezioni vanno a comporre la Bibbia, dipende dalla religione rispetto alla quale il volume è stato composto.
La Bibbia cattolica è composta dai seguenti libri (per i libri sottolineati vedi le note sotto):
Antico testamento (AT):
Pentateuco (Torah):
GENESI, ESODO, LEVITICO, NUMERI, DEUTERONOMIO
Libri storici:
GIOSUÈ, GIUDICI, RUT, PRIMO LIBRO DI SAMUELE, SECONDO LIBRO DI SAMUELE, PRIMO LIBRO DEI RE, SECONDO LIBRO DEI RE, PRIMO LIBRO DELLE CRONACHE, SECONDO LIBRO DELLE CRONACHE, ESDRA, NEEMIA, TOBIA, GIUDITTA, ESTER, PRIMO LIBRO DEI MACCABEI, SECONDO LIBRO DEI MACCABEI
Libri sapienziali:
GIOBBE, SALMI, PROVERBI, ECCLESIASTE, CANTICO DEI CANTICI, SAPIENZA, ECCLESIASTICO (o SIRACIDE)
Profeti:
ISAIA, GEREMIA, LAMENTAZIONI, BARUC, LETTERA DI GEREMIA, EZECHIELE, DANIELE, OSEA, GIOELE, AMOS, ABDIA, GIONA, MICHEA, NAHUM, ABAQUQ, SOFONIA, AGGEO, ZACCARIA, MALACHIA
Nuovo testamento (NT):
Vangeli:
MATTEO, MARCO, LUCA, GIOVANNI
ATTI DEGLI APOSTOLI
Lettere di Paolo:
PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI, SECONDA LETTERA AI TESSALONICESI, LETTERA AI GALATI, PRIMA LETTERA AI CORINTI, SECONDA LETTERA AI CORINTI, LETTERA AI ROMANI, LETTERA AI FILIPPESI, LETTERA A FILEMONE, LETTERA AI COLOSSESI, LETTERA AGLI EFESINI, PRIMA LETTERA A TIMOTEO, SECONDA LETTERA A TIMOTEO, LETTERA A TITO, LETTERA AGLI EBREI
LETTERA DI GIACOMO
Lettere di Pietro:
PRIMA LETTERA DI PIETRO, SECONDA LETTERA DI PIETRO
Lettere di Giovanni:
PRIMA LETTERA DI GIOVANNI, SECONDA LETTERA DI GIOVANNI, TERZA LETTERA DI GIOVANNI
LETTERA DI GIUDA
APOCALISSE
per un totale di 74 libri. Ci sono però alcune differenze rispetto alle altre religioni basate sul Pentateuco:
La Lettera di Geremia compare solo nella mia vecchia Bibbia [LEF] mentre in [VAT] e [CEI] è inserita come capitolo 6 di Baruc come era in uso nella Bibbia latina.
Il canone ebraico NON comprende i seguenti libri: Tobia, Giuditta, Primo e Secondo libro dei Maccabei, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc; inoltre non comprende Ester da 10,4 fino 16,24; non comprende Daniele 3,24-90 e Daniele 13-14. Quindi i libri storici si fermano a Neemia, nominato governatore in Gerusalemme dal re persiano Artaserse (circa 446 a.C.). Ovviamente il canone ebraico non riconosce il NT.
Il canone protestante sostanzialmente adotta il canone ebraico per quanto riguarda l'AT. Uguale il NT.
L'AT nella versione [MASORETICA] è scritto in ebraico, fatta eccezione per la Sapienza e Secondo Libro dei Maccabei scritti in greco, che infatti non sono compresi nel canone ebraico, e fatta eccezione per alcune parti di Esdra, alcune parti di Daniele e alcune parti di Geremia scritte in aramaico.
La [SEPTUAGINTA] è scritta in greco; l'originale in ebraico da cui fu tradotta è andato perduto.
Il NT è scritto in greco.
Non solo esistono selezioni diverse di libri, ma anche di ciascun libro esistono più versioni; gli originali (ammesso che sia mai esistito qualcosa che si possa definire originale in un lavoro composto a più mani e più volte rimaneggiato nel corso dei secoli) sono andati persi da tempo.
Tra i rotoli di Qumran, o rotoli del Mar Morto, rinvenuti nel 1947, si trovano quasi tutte le varianti già conosciute, segno che queste varianti sono molto antiche e forse congenite alla prima redazione dei testi sacri dalla forma orale primitiva, avvenuta forse tra l'8o e il 7o secolo a.C. In una battuta, i rotoli di Qumran non hanno risolto gli interrogativi sulle varianti della Bibbia e hanno parzialmente discolpato i copisti e i redattori dei secoli successivi. Qui esamineremo in particolare due rotoli di Qumran che riportano versioni diverse del Deuteronomio 32,8.
● Tanach pre-esilico: archeologi e storici (v. [FINKELSTEIN] e [LIVERANI]) sono ormai convinti che la prima trascrizione dei racconti orali avvenne tra l'8o e il 7o secolo a.C. Questo lavoro redazionale si intensificò particolarmente durante il regno di re Giosia per legittimare le ambizioni unitarie del Regno di Giuda sopra al Regno di Israele. E' a questo punto che nasce il racconto mitologico della origine comune del popolo di Israele, della conquista di Canaan e della egemonia religiosa e politica di Gerusalemme; dal punto di vista religioso si impone l'unicità del dio degli Israeliti, trasformando il regno in una teocrazia monolatra. Il Tanach comprendeva probabilmente le storie dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, l'Esodo, il Deuteronomio e una prima redazione dei libri storici.
Le ambizioni di re Giosia si infrangeranno contro la tumultuosa avanzata dei Babilonesi di Nabucodonosor che nel 587 a.C. conquisteranno Canaan e distruggeranno la città di Gerusalemme insieme al tempio e alla unica copia ufficiale del Tanach che in esso vi era contenuta. Seguirà deportazione delle classi dirigenti sacerdotali e smembramento delle strutture di potere del Regno di Giuda.
● Tanach post-esilico: i catastrofici eventi del 587 a.C. e il triste castigo dell'esilio imporranno una profonda riflessione ideologica e religiosa e imporranno una conseguente revisione dei testi sacri, cosa che avverrà probabilmente tra il 5o e il 4o secolo a.C.
In ogni caso, nel 300 a.C. doveva essere già completo perché ne verrà realizzata la traduzione in greco, la Septuaginta.
Tra i punti fondamentali che hanno richiesto la revisione del testo, citiamo:
ridefinizione del rapporto tra il popolo di Israele e il suo dio con svolta monoteistica ancora imperfetta;
ridefinizione dei rapporti tribali e dell'albero genealogico ai fini dell'assegnamento delle proprietà immobiliari e dei rapporti di potere tra i ritornati dall'esilio e i rimasti;
generale revisione del testo sacro alla luce del fallimento della strategia unitaria.
Al Tanach si aggiungono Creazione, Diluvio, Torre di Babele, si aggiornano i libri storici e, in particolare, si aggiungono Cronache, Esdra e Neemia che fissano i ruoli e le prerogative delle tribù e delle famiglie.
Anche questo testo, presente in una unica copia ufficiale nel tempio di Gerusalemme, andrà distrutto insieme al tempio nel 70 d.C. Per molti secoli rimarranno solo copie non ufficiali del Tanach, custodite spesso presso le sinagoghe e usate per la liturgia (Luca 4,17), insieme a frammenti e traduzioni più o meno accurate in aramaico, greco, copto e altre lingue del posto.
● Bibbia dei 70 o Bibbia di Alessandria o Septuaginta o LXX: traduzione in greco del Pentateuco realizzata nella biblioteca di Alessandria d'Egitto su commissione del re ellenista Tolomeo II Filadelfo (regno 285-246 a.C.). Si chiama così perché le testimonianze dicono che sia stata completata da circa 70 traduttori oppure in circa 70 giorni o entrambe le cose. Gli altri libri del Tanach verranno tradotti in greco negli anni seguenti. La Septuaginta, completata con il NT, va a costituire la Bibbia in greco per i cristiani ortodossi. Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Septuaginta per il contesto storico di questa traduzione e per quanto riguarda la successiva traduzione dei restanti libri del Tanach.
● Bibbia Samaritana: include solo i sei libri dell'Esateuco (Pentateuco + Giosuè) scritti in ebraico ma usando l'alfabeto fenicio. Sono migliaia le piccole differenze tra l'esateuco samaritano e quello giudaico, ma nella sostanza l'esateuco samaritano ci tiene a promuovere il monte Gazirim come luogo sacro privilegiato perché sorge nell'area di Samaria; per altre piccole differenze vedi ad es. Torah e storiografie dell'Antico Testamento di Gianantonio Borgonovo, ed. ELLEDICI (2012) pagina 86. Vedi inoltre qui la voce Samaritani nel Glossario del Nuovo Testamento per la la discussione sull'origine del termine.
● Altre traduzioni in greco tratte dai testi ebraici circolavano già nel 2o secolo d.C. come quella di Aquila di Sinope e Teodozione di Efeso (cfr [ESPOSITO_SU_GESU] p. 85) probabilmente ricavate da copie non ufficiali del Tanach disponibili presso le sinagoghe.
● Vulgata o Bibbia Latina: nel 320 d.C. il teologo e traduttore Sofronio Eusebio Girolamo, noto anche come San Girolamo, ricevette dal Papa il compito di tradurre i vangeli dal greco al latino; successivamente egli passò alla traduzione dell'AT attingendo sia al testo ebraico a sua disposizione, sia alla Septuaginta. Il suo lavoro durò 23 anni e si concluse con la pubblicazione della cosiddetta vulgata editio ovvero l'edizione per il popolo di lingua latina. Con il Concilio di Trento (1543) la Vulgata divenne la versione ufficiale della Bibbia cattolica e la base per le traduzioni in altre lingue nei secoli a seguire almeno fino al 20o secolo. Le edizioni moderne preferiscono fare riferimento al testo ebraico della Masoretica per l'AT e agli originali in greco per il NT per un risultato più accurato.
● Testo masoretico, o Bibbia di Gerusalemme: sforzo della scuola della tradizione (=masorah) di Gerusalemme di recuperare i testi "originali" del Tanach, compiuto tra il 6o e 9o secolo d.C. Il testo ebraico antico viene aggiornato con la suddivisione delle parole, si introducono le vocali e la punteggiatura.
Il testo masoretico intende recuperare il testo originale andato distrutto nel 70 d.C., ma già il fatto che gli estensori (Ebrei) fossero guidati dalla loro tradizione (masorah = tradizione) e dovessero convivere in un ambiente dominato da religioni monoteistiche più o meno ostili (quella islamica e quella cristiana) ha causato forse qualche condizionamento in senso monoteista.
Di questo testo è sopravvissuta una sola copia completa oggi custodita presso la Libreria Nazionale Russa di San Pietroburgo, e nota con il nome di Codice di Leningrado datata 1008 d.C. (https://en.wikipedia.org/wiki/Leningrad_Codex); è un manoscritto ricco di note a margine lasciate dagli stessi studiosi masoreti.
Da quest'ultima è stata ricavata la Bibbia Ebraica Stuttgartensia o BHS, che è una edizione adattata per la pubblicazione (https://en.wikipedia.org/wiki/Biblia_Hebraica_Stuttgartensia).
Il testo masoretico è oggi canonico per la religione ebraica.
● Nuovo Testamento. Si conoscono circa 2500 manoscritti, che spesso ci sono pervenuti solo come frammenti di rotoli (di papiro o pergamena) e codici (ovvero pagine di papiro o pergamena unite insieme in un libro e spesso scritte su ambo i lati).
E' noto fin dall'antichità il Codice Vaticano datato 4o secolo d.C. custodito presso la Biblioteca Vaticana.
Scoperto solo nel 1800 il Codice Sinaitico datato anch'esso 4o secolo, i cui frammenti sono custoditi in vari luoghi.
Ulteriori scoperte risalgono al periodo tra il 1920 e il 1930 e sono il codice P52 e il codice Beatty. Il codice P52 è datato 2o secolo d.C., contiene frammenti del vangelo secondo Giovanni ed è custodito presso la Biblioteca Rylands di Manchester. I papiri Beatty sono custoditi presso la Biblioteca Chester Beatty di Dublino, sono datati 3o secolo d.C. e contengono frammenti di Septuaginta e NT, nonché frammenti del Libro di Enoch.
Provo a raccogliere qui un elenco di ipotesi:
In definitiva l'immutabile parola di dio non è mai stata immutabile, anzi il testo e la sua interpretazione da sempre seguono l'evolversi del pensiero e delle vicende umane.
La parte storica dell'AT ci parla di vari popoli: Ebrei, Israeliti, Giudei, Samaritani, e molti altri ancora, che sono i protagonisti di secolari vicende belliche. La Bibbia dà una sua definizione di questi popoli:
● Ebrei: termine usato dalla Bibbia per la prima volta in Genesi 14,13 riferito ad Abramo, e quindi possiamo ipotizzare che almeno suo padre Tarach fosse anch'esso ebreo. Il termine viene poi usato altre 19 volte nel Pentateuco e circa altre 21 volte nel resto della Bibbia, NT incluso. La storia delle sanguinose battaglie tra le tribù dei discendenti di Tarach, e quindi tra Ebrei, è il tema principale del Pentateuco.
Secondo la tradizione ebraica, gli Ebrei sono tutti i discendenti di Ever (o Eber; vedere albero genealogico; Genesi 10,24; Genesi 11,14). Il plurale ebraico fa evrhim.
● Israeliti: secondo la Bibbia sono i discendenti di Israel, il nome di battaglia che Yahweh impone a Giacobbe in Genesi 32,29. Mission: conquistare terra di Canaan e, molte generazioni dopo, fondare il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme.
Ad oggi l'archeologia può solo confermare della esistenza di un Regno di Israele con capitale Samaria esistito tra il circa 1000 a.C. e fino al 702 a.C., quando verrà conquistato dagli Assiri; più a sud il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme resisterà alle invasioni fino al 587 a.C. I due regni non sarebbero mai stati uniti. La prima ricorrenza archeologicamente documentata di questo nome si trova nella stele di Merenptah datata circa 1230 a.C.
● Giudei: gli abitanti del Regno di Giuda con capitale Gerusalemme, piccolo reame esistito tra circa il 1000 a.C. e la caduta nel 586 a.C. probabilmente a lungo protettorato Egiziano. Secondo la Bibbia è Yahweh che ordina alla tribù israelita di Giuda di conquistare Gerusalemme e i territori circostanti (Giudici 1,8), così assicurando alla tribù il primato tra gli Israeliti e il diritto al trono. Sempre secondo la Bibbia, il Regno di Giuda raggiungerà la massima estensione sotto re Salomone, poi seguirà lo scisma del regno del nord degli Israeliti. L'archeologia non ha potuto finora confermare né l'esistenza di re Salomone, né l'unità del regno del nord e del sud.
● Samaritani: secondo (2Re 17,24) sono popolazioni provenienti dalla Babilonia che occuparono l'area intorno alla città di Samaria, sostituendo gli Israeliti deportati in Babilonia dal re assiro (circa 730 a.C.). Vedi anche il Glossario del NT per un'altra definizione di Samaritani.
Riassumere in poche righe un librone di migliaia di pagine scritto nell'arco dei secoli da decine di persone diverse, in luoghi diversi, con ideologia e scopi diversi, è un compito impossibile che andiamo a fare qui sotto.
I libri del Pentateuco coprono il periodo che va dalla creazione del mondo (~4000 a.C.?) fino alla fuga dall'Egitto verso Canaan. Descrivono la nascita del popolo israelita e il patto che questo popolo fa con il dio Yahweh: servizi resi in cambio della terra promessa (ed eventuali altri aiutini). Tra i servizi resi: offerta della decima (10% dei beni prodotti), combattenti per le guerre di conquista, olocausti per placare l'ansia della divinità. Tra gli aiutini: liberazione dalla schiavitù in Egitto (ripetutamente rivendicata da Yahweh), qualche intervento di fecondazione sui capi tribù sterili, e poco altro; nel mentre, Yahweh detta a Mosè la Legge che il popolo dovrà seguire scrupolosamente. A me non mi sembra uno scambio equo.
I Libri storici vanno dalla conquista di Canaan alla nascita del grande Regno di Israele unito per mano del mitologico re David (~1000 a.C.?), alla guerra civile di secessione del regno del nord, la caduta del regno del nord sotto gli Assiri, il velleitario tentativo di re Giosia di ricostituire il mitologico grande regno unito, fino alla caduta del Regno di Giuda per mano dei Babilonesi (586 a.C.) e conseguente deportazione delle classi dirigenti in Mesopotamia (esilio babilonese o cattività babilonese). Seguono la dominazione dei Persiani, Alessandro Magno, Greci e Romani, questi ultimi invitati proprio dai patrioti Giudei per liberarli dai Greci. La narrazione degli ignoti autori si interrompe qui. La sezione storica del Tanach non include i libri dei Maccabei, e quindi si ferma addirittura all'esilio babilonese e al successivo rientro in patria (libro di Neemia, quinto secolo a.C.).
Se il Pentateuco e i libri storici sono la storia della nascita del popolo di Israele, della fondazione del regno e della sua caduta, la parte rimanente della Bibbia fino al Vangelo incluso è la nostalgica rievocazione del bel tempo che fu nell'attesa del prossimo liberatore. Liberatore che non potevano chiamare così esplicitamente (erano pur sempre sotto il dominio straniero), ma che evocano più velatamente come messia. Sappiamo che per quelle genti l'aspetto religioso coincideva con il piano strategico e militare del loro rapporto con il dio guerriero Yahweh (Esodo 15,3).
I Libri sapienziali comprendono insegnamenti, canti patriottici e approfondimenti culturali. I Libri dei profeti comprendono varie elucubrazioni etiliche dei sacerdoti di Yahweh che analizzano le varie situazioni politiche contingenti con particolare riguardo alle ragioni della caduta di Gerusalemme, alle ragioni dell'ira di Yahweh per il suo popolo eletto, e alle possibilità di riscatto futuro.
Il Nuovo Testamento raccoglie libri e lettere che hanno al centro il personaggio di Gesù.
I vangeli sono 4 rielaborazioni della parabola di questo personaggio, al quale si attribuisce una origine divina, una missione liberatrice per la verità dai contorni un po' confusi, e una fine tragica per mano dei Romani; Gesù però risorge e, dopo qualche fugace apparizione, sale in cielo per preparare un successivo trionfale ritorno, perché si compia ciò che si deve compiere, anche se non si capisce bene cosa e per chi. Il linguaggio deliberatamente criptico dei vangeli ha una motivazione ben precisa che andremo a decodificare per estrarre il vero contenuto della "lieta novella".
Paolo, già guardia del tempio di Gerusalemme addetto alla repressione di ogni eresia della Legge Mosaica, intorno al 50 d.C. ha una improvvisa visione di Gesù risorto che lo converte a un pensiero filosofico e religioso universalistico e inclusivo che lo porta presto a scontrarsi coi compatrioti Giudei. Minacciato di morte, ottiene protezione dai Romani e scappa a Roma, da dove per qualche anno continua la sua predicazione; di lui si perdono le tracce dopo il 67 d.C.
Nel libro dell'Apocalisse, l'autore sogna il Giudizio Universale: Yahweh, seduto sul trono celeste, distrugge tutti i nemici di Israele, salva il suo popolo eletto, e lo porta nella Gerusalemme Celeste dove vivrà in beatitudine accanto a Dio per l'eternità; vari ringraziamenti a Gesù che in tutto questo non c'entra niente.
I primi 46 libri della Bibbia costituiscono l'Antico Testamento, che traduce il testo sacro degli Ebrei, il Tanach. Il Tanach appartiene al genere letterario della mitologia in quanto afferma della esistenza della nazione detta degli Israeliti, che ha un suo dio (dai nomi vari), una terra (Canaan), e una capitale politica e religiosa (Gerusalemme) centrata nel territorio della Giudea; l'AT narra quindi delle origini del mondo, delle origine del popolo di Israele e di come questo popolo arrivi a stabilire il grande Regno di Israele su tutta Canaan. Il regno si spaccherà con la guerra civile in un regno del nord con capitale Samaria, e un regno del sud con capitale Gerusalemme.
Secondo gli studiosi, in realtà l'AT fu concepito dalle oligarchie sacerdotali del tempio di Gerusalemme nel 7o secolo a.C. ai tempi di re Giosia per affermare il primato del piccolo Regno di Giuda su tutta Canaan e per legittimare il progetto politico e religioso unitario volto a ricostituire il grande Regno di Israele, in realtà mai esistito. Gli eventi storici porteranno invece a una sconfitta militare, alla deportazione delle classi dirigenti in Babilonia, e alla dominazione straniera.
Al fallimento del progetto unitario seguirà un completo ripensamento sia politico che religioso in senso monolatra prima e monoteista poi, la concezione monarchica viene ridimensionata, mentre il vero dominus diventa la Scrittura e la Legge che essa contiene; tale Scrittura funziona come fulcro della identità nazionale sopravvissuto al disastro. Mentre il territorio della Palestina passa attraverso diverse dominazioni straniere, nel popolo dei Giudei e nel popolo degli Israeliti cova la speranza dell'arrivo di un messia liberatore e di un riscatto nazionale del popolo di Giuda e di Israele.
La seconda parte della Bibbia comprende i 27 libri del Nuovo Testamento. Il NT è solo apparentemente incentrato sul personaggio di Gesù. Di fatto Paolo prima, e gli evangelisti poi ne danno una lettura ideologicamente agli antipodi.
Paolo scrive le sue lettere tra il 50 e il 64 d.C ma non dice quasi nulla della biografia di Gesù, personaggio che usa soltanto per legittimare la sua filosofia religiosa universalistica che porterà successivamente al Cristianesimo. Paolo non ha conosciuto personalmente Gesù né mai Paolo attribuisce direttamente a Gesù quelle che sono solo sue personali convinzioni. Dopo avere inizialmente aderito alla setta di Gesù, Paolo viene minacciato di morte per eresia, e quindi fugge a Roma da dove mantiene i contatti epistolari con la rete delle primitive comunità di quelli che verranno poi chiamati Cristiani.
Molti decenni dopo anonimi autori scrivono i vangeli, che solo a una lettura superficiale appaiono come una biografia di Gesù. Una analisi più approfondita rivela che si tratta invece della testimonianza ideologica di Israeliti delusi e angosciati per la tragica condizione del loro paese, e in cerca di riscatto. Per questo essi fantasticano di un immaginario Regno di Dio finalmente liberato dagli invasori e dalle oligarchie privilegiate, dove giustizia sociale e pieno dominio della Legge Mosaica saranno finalmente ristabiliti. Il protagonista di questa rivoluzione è Gesù, venuto per mobilitare le massa popolari della Palestina nel suo progetto di liberazione, ma poi giustiziato dai Romani per sedizione. L'esito tragico della parabola di Gesù è in realtà una tappa prevista e necessaria dell'ingarbugliato progetto di liberazione stesso, per cui presto è previsto un ritorno in forze di Gesù sulla terra col diretto supporto di dio. Gli evangelisti scrivono alla vigilia dell'ultimo tentativo di ribellione degli Israeliti: nel 135 d.C. Simon Bar Kokhba, proclamatosi messia alla testa di 30'000 uomini, sfida i Romani per l'ultima volta; il suo fallimento segnerà anche la fine di ogni velleità di riscatto del popolo di Israele.
Il libro dell'Apocalisse è l'ultima testimonianza della setta dei Gesuani prima che i Cristiani prendano il sopravvento nella gestione del personaggio di Gesù; ivi si fantastica del Giudizio Universale dove tutti i nemici di Israele saranno sconfitti e distrutti e Gerusalemme diventerà la Città Celeste dove gli Israeliti troveranno eterna beatitudine accanto a Dio.
Dopo oltre 2000 anni forse abbiamo finalmente la possibilità di analizzare criticamente l'AT (nelle sue diverse forme) e il NT, e comprendere questi testi antichi per quello che i loro autori ci hanno realmente voluto dire, e infine possiamo ricostruire il lungo percorso che ha portato alla compilazione di quei testi e alle loro trasformazioni nel tempo. I curiosi che affrontano questo studio senza preconcetti religiosi, ci troveranno allora una straordinaria avventura del pensiero umano che può insegnarci molte cose sulla Storia e sul mondo contemporaneo. Chi ha fede religiosa potrà selezionare da quei testi le parti che concordano con le sue aspettative e guardare con indulgenza al resto, ma così facendo tradirà l'intenzione degli anonimi autori e non coglierà l'insegnamento che se ne può trarre.
Plausibilmente, all'origine dei racconti mitologici condivisi dal popolo di Israele e trasmessi oralmente vi sono i racconti dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe e forse anche i mitologici re David e Salomone, ma le loro storie furono pesantemente rielaborate durante il progetto di riforma di Giosia nel 7o secolo a.C., di cui abbiamo già parlato.
Tutte le elaborazioni successive dell'AT sono opera dei sacerdoti di Yahweh e riflettono le concezioni politeistiche del loro tempo, per cui Yahweh è il dio cananeo protettore degli Israeliti. L'introduzione alla Genesi con la creazione del mondo e fino al diluvio sarebbero aggiunte post-esiliche del 5o e 4o secolo a.C. palesemente ispirate alla mitologia assiro babilonese. Queste modifiche avvennero mentre parallelamente venivano elaborate narrazioni alternative di stampo monoteistico, come il Libro dei Giubilei e il Libro di Enoch; le contaminazioni e le intersezioni tra il Tanach e queste narrazioni alternative sono evidenti e le abbiamo esaminate punto per punto.
L'AT come ci è giunto nella Masoretica ha ricevuto una sistemazione definitiva all'epoca del governatore Neemia e del sacerdote capo Esdra nel 4o secolo a.C. quando la Giudea era provincia persiana.
La traduzione in greco del 3o secolo a.C. ha prodotto la Septuaginta che è stata adottata successivamente dal Cristianesimo.
Il NT è stato redatto indicativamente tra il 57 d.C. con le lettere di Paolo, e si chiude intorno al 150 d.C. con il vangelo secondo Giovanni e l'Apocalisse. Gli autori di questi testi sono tutti Giudei o Giudei ellenizzati, fatta eccezione per le lettere di Pietro, Giuda e Giovanni che potrebbero essere state elaborate molto tempo dopo interamente in ambito cristiano e quindi attribuite agli apostoli.
Mi sembra abbastanza evidente che la Bibbia non è né un libro di storia né un libro di religione. Sì, qualche elemento di storicità qui e là lo si trova, ma gli autori della Bibbia non sono certo degli storici. Sì, qualche accenno al rapporto tra il popolo e la divinità c'è, ma anche questo è minoritario rispetto alla massa delle altre questioni trattate. La mia conclusione è che la Bibbia è principalmente un manifesto identitario, ideologico e politico in evoluzione, redatto in tempi diversi da persone con forma mentale diversa e con scopi diversi. Nella introduzione a questo documento abbiamo già sintetizzato il contenuto ideologico dell'AT e del NT come esito finale della nostra analisi.
Chi cerca oggi nella Bibbia risposte a questi temi, rimarrà deluso.
Il destino del Corpo è indubbiamente quello di ritornare alla terra (Genesi 3,19) per cui la resurrezione dei corpi è categoricamente esclusa dalla Torah e da qualunque religione basata sulla Torah. Quindi niente resurrezione per Giudei, Cristiani e Musulmani. Perciò se qualcosa deve sopravvivere alla morte allora dev'essere qualcos'altro.
Per i Giudei l'Anima risiede nel sangue degli uomini e degli animali e rappresenta una sorta di Estratto Conto dei loro peccati ed è pertanto sostanza impura; per questo motivo si impone di buttare il sangue degli animali macellati e si pongono divieti al contatto con il sangue (Levitico 17, Deuteronomio 12). La vita inizia e finisce nell'Aldiquà; premi e punizioni sono tutti nell'Aldiquà (Giobbe 42; Ecclesiaste 3). In definitiva, l'Anima dei Giudei non ha lo scopo di sopravvivere al corpo.
Riguardo alla Predestinazione, è Yahweh a determinare il presente e il futuro degli uomini; la Storia è il percorso che Yahweh ha stabilito per il suo popolo eletto degli Israeliti. Il pensiero di Yahweh è imperscrutabile e gli uomini che ricevono da Yahweh una anticipazione su questo pensiero diventano profeti. Agli uomini viene solo richiesto di adempiere agli obblighi e ai divieti della Legge Mosaica ma, a parte ciò, essi sono liberi fin dai tempi in cui Adamo perse l'innocenza (e ricevette per questo la prima punizione esemplare da Yahweh). Dunque il Bene è adempiere alla Legge e perciò essere premiati da Yahweh; il Male è violare la Legge e perciò essere puniti da Yahweh. Il personaggio di Satana come impersonificazione del Male, qui non trova posto.
Il nucleo centrale dell'Antico Testamento fu sistemato nel periodo esilico e post-esilico, tra il 6o e il 4o secolo a.C., quando si impose di riflettere sulle cause della disfatta del Regno di Giuda, sul Bene e sul Male, sull'Anima, e sulle altre concezioni metafisiche. Traccia di questa elaborazione si trova solo in qualche profeta temerario e inascoltato che fa qualche timido cenno alla questione, ma con scarsa convinzione; il cruccio è come riconquistare la benevolenza di Yahweh e riprendersi Gerusalemme e la Terra Promessa. In Isaia 26 i corpi dei giusti verranno risuscitati e saliranno a dio, mentre gli iniqui verranno distrutti dal fuoco.
Nel Nuovo Testamento l'Anima sopravvive alla morte del corpo e viene scollegata dal sangue; Yahweh diventa il dio del Bene. A questo punto si pone il problema di cosa impersonifica il Male al quale attribuire tutti i misfatti della Terra, ma questo tema non viene sviluppato nel NT. Per Gesù l'uomo deve cercare la vita eterna (Giovanni 8) e la salvezza dell'Anima (Luca 22). Per Pietro e Giuda le anime dei giusti si salveranno (1Pietro 1,9; Giuda 21).
Paolo parla di Giudizio, salvezza dell'Anima, vita eterna e ricompensa nell'Aldilà (2Corinti 5; Ebrei 11,6) ma rimane vago. Paolo ha evidenti concezioni gnostiche, il dio a cui egli si riferisce non è Yahweh ma è il dio del Bene. Paolo si rivolge ai suoi conterranei, ma fatica a far digerire loro questi concetti, perciò cerca di mitigarli un pochino usando un linguaggio non troppo esplicito. Quindi Paolo getta le fondamenta di una nuova dottrina alternativa alla Legge Mosaica obsoleta, apre all'universalismo, definisce nuovi riti sull'ara con pane e vino ma senza più sacrifici di animali, e costituisce una nuova struttura gerarchica a supporto delle chiese in sostituzione dei sacerdoti Leviti; da qui nascerà il Cristianesimo nei secoli seguenti.
Il libro dell'Apocalisse (dal greco "rivelazione") rivela una prospettiva escatologica per i Giudei, che verrà respinta sia dai Giudei che dai Cristiani. Secondo l'Apocalisse, nel giorno del Giudizio i pochi salvati sono essenzialmente i Giudei virtuosi; i loro corpi avvolti in tuniche bianche salgono in cielo nella Gerusalemme Celeste, la città illuminata da dio dove la Legge Mosaica raggiunge il suo compimento e i beati potranno vivere per un tempo indefinito; invece i dannati verranno uccisi e i loro corpi distrutti; nel finale si ringrazia inopinatamente Gesù, che di cose simili non ha mai parlato. E qui finisce la Bibbia.
Concezioni più articolate su Bene, Male, Dio, Satana, Anima, Aldilà e Predestinazione si trovano solo nella letteratura extra-biblica degli gnostici e dei profeti apocalittici che hanno elaborato queste teorie tra il 4o secolo a.C. e il 4o secolo d.C e che concorreranno a comporre la dottrina Cristiana; vedi ad esempio [APOCRIFI]. Per le rappresentazioni folcloristiche del Paradiso e dell'Inferno come li immaginiamo noi oggi bisognerà però aspettare ancora qualche secolo. Per l'interpretazione di questi concetti secondo l'Islam vedi [CORANO].
La schiavitù era una condizione sociale normale e accettata in tutto il mondo antico, e la Bibbia riflette questo atteggiamento in vari punti:
- Tutti gli schiavi maschi vanno circoncisi (Genesi 17,12).
- Agar è schiava egiziana di Sara.
- I figli di Giacobbe uccidono gli uomini della città di Sichem e riducono donne e bambini in schiavitù.
- Giuseppe figlio di Giacobbe viene venduto come schiavo dai propri fratelli invidiosi.
- Le norme sono sparse qui e là:
- I figli della schiava ebrea presa in moglie rimangono schiavi del padrone anche quando la schiava viene liberata (Esodo 21,2).
- Il padrone che colpisce a morte lo schiavo non è colpevole se lo schiavo muore dopo oltre due giorni (Esodo 21,20); ma se lo acceca allora lo manderà libero (Esodo 21,26).
- Il ladro si può vendere come schiavo in ragione del valore della refurtiva (Esodo 22,2).
- La Legge Mosaica stabilirà successivamente che gli Israeliti non possono ridurre in schiavitù altri Israeliti, ma sono ammessi solo schiavi stranieri (Numeri 25,24).
- Se compri uno schiavo ebreo, ti servirà per sei anni e al settimo sara anno sarà libero (Esodo 21,1-6; Deuteronomio 15,12-18).
- Lo schiavo ebreo di un forestiero può chiedere il riscatto pagando il tempo rimanente, ma comunque va liberato al giubileo (Levitico 25,39-54).
- Se un israelita debitore si vende come schiavo al suo creditore pure esso israelita, il periodo della schiavitù non può superare i 6 anni (Deuteronomio 15,12-18).
- Sono schiavi i prigionieri di guerra; se si prende la donna prigioniera di guerra può essere fatta schiava, ma se la si prende come moglie, poi non la si può vendere come schiava perché è disonorata (Deuteronomio 21,10-14).
- Il creditore può fare schiavi i figli del debitore (2Re 4,1).
- Tobia si compiace per i Persiani che riducono in schiavitù gli abitanti di Ninive.
- Lo schiavo va trattato con fermezza altrimenti si ribella (Proverbi 29,19).
- Paolo è riluttante ma invita comunque gli schiavi ad accettare la loro condizione (1Corinti 7,21; 1Timoteo 6,1; ...); lo stesso Paolo ha un collaboratore schiavo di nome Onesimo che però ha convertito e che tratta come "fratello" (cfr Lettera a Filemone).
Tra le religioni monoteiste derivate dalla Torah, solo il [CORANO] pone dei limiti allo sfruttamento dello schiavo e formula un percorso di affrancamento dello schiavo da questa condizione, ma siamo ormai alla fine del mondo antico.
il suo viso aveva corna.
- Costume adamitico ovvero nudità.
- Inviare o ricevere una colomba della pace (Genesi 8,10) ovvero un messaggio di riconciliazione.
- Babele (Genesi 11) ovvero confusione di voci e lingue incomprensibile.
- Vendersi per un piatto di lenticchie (Genesi 25,29) ovvero condanna morale di chi si prostituisce ideologicamente o economicamente per inettitudine o indifferenza.
- Capro espiatorio (Levitico 16) ovvero soggetto innocente al quale attribuire colpe altrui.
- Muoia Sansone con tutti i Filistei! (Giudici 16,30) ovvero causare un danno anche fatale a sè stessi pur di fare vendetta sui nemici.
- Manna dal cielo (Numeri 11,1) ovvero inaspettato evento favorevole che capovolge una situazione disperata.
- Non tentare il Signore (Deuteronomio 6,16; Matteo 4) ovvero dio non si dimentica di te e provvederà se e solo se sei meritevole; ovvero non provocare dio dubitando del suo intervento; ovvero prosaicamente non provocare il potente.
- David contro Golia (1Samuele 17) ovvero epica lotta del debole contro il forte, con il debole che vince in virtù della sue superiori qualità.
- Unto del Signore (1Sam 10) ovvero proclamato re di Israele dal sacerdote, e quindi capo per volere divino.
- Geremiade (dal libro Geremia) ovvero tediosa reprimenda del solito vecchio trombone.
- Chi semina vento raccoglie tempesta (Osea 8,7) ovvero chi si comporta male poi ne patisce le conseguenze.
- Strage degli innocenti (Matteo 2,16) ovvero le vittime innocenti e inconsapevoli di un potente.
- Porgere l'altra guancia (Matteo 5,38; Luca 6) ovvero resistere a una offesa offrendo generosamente pace.
- Discorso della montagna (Matteo 5) ovvero così si definisce ironicamente una solenne e seriosa proclamazione di principi fondanti di un pensiero filosofico o politico.
- Nessuno può servire a due padroni, non potete servire a dio e a mammona (Matteo 6,24) ovvero prima viene il dovere e poi il piacere.
- Non gettare perle ai porci (Matteo 7,6) ovvero non dispensare risorse a chi è troppo ignorante per apprezzarle.
- Chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto (Matteo 7,8; Luca 11,9-10) ovvero la meditazione gnostica porta a trovare la via del Bene; ovvero prosaicamente e ironicamente "chi cerca trova" riferito a chi non vede neanche le cose che ha sotto il naso.
- Gesù: Chi non è con me è contro di me
(Matteo 12,30); non si fanno sconti a nessuno.
- Gesù a Pietro: Uomo di poca fede, perché hai dubitato?
(Matteo 14,31) ovvero si stigmatizza il dubbio e si promuove la cieca fede; il senso critico è un disvalore.
- Sono ciechi guide di ciechi (Matteo 15,14) ovvero non conoscono e pretendono di insegnare.
- Scacciare i mercanti dal tempio (Matteo 21; ecc.) ovvero condannare coloro che fanno interessi personali abusando di un luogo o di una funzione che dovrebbe servire a uno scopo elevato.
- Rendere a Cesare ciò che è di Cesare e a dio ciò che è di dio (Matteo 22,15-22; Luca 20,20-26).
- Tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno (Matteo 26,52) ovvero la violenza genera violenza di ritorno.
- Lavarsene le mani (Matteo 27,24) ovvero sottrarsi a un dovere morale.
- Vendersi per 30 denari, fare il Giuda (vangeli) ovvero tradire per vile denaro o alta utilità di poco conto rispetto alla immensità del patto di fedeltà che viene violato.
- Il bacio di Giuda ovvero atto di apparente gentilezza e subordinazione che nasconde il vile tradimento.
- Moltiplicazione dei pani e dei pesci (vangeli) ovvero inverosimile aumento di risorse che si insinua siano state procurate in modo truffaldino.
- Guardare alla pagliuzza nell'occhio del fratello senza vedere la trave nel proprio occhio (Matteo 7,3)
ovvero essere severissimo nel giudicare gli altri ma molto indulgente con sè stesso;
ovvero mancare di senso autocritico.
- Il popolo sceglie Barabba (Luca 23) ovvero gli ignoranti scelgono personaggi accattivanti e popolari ma di dubbia moralità mentre non riconoscono la serietà e il sacrificio delle persone rette ma seriose.
- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Luca 23,33) ovvero così ironicamente si stigmatizzano le azioni deleterie degli inconsapevoli idioti.
- Sepolcro imbiancato (Matteo 23,27; Atti 23,3) ovvero pulito fuori e marcio dentro; ovvero ipocrisia dell'apparenza.
- I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi (Marco 10) ovvero verrà il giorno in cui si farà giustizia e gli emarginati prevarranno sui privilegiati.
- Nessun profeta è bene accetto in patria (Marco 6,4; Luca 4,14-30; Giovanni 4,44) ovvero il personaggio di valore è costretto a lasciare la comunità che non lo apprezza e deve cercare con fatica chi sa riconoscere il suo merito.
- Portare la croce (Marco 8,34-35; Matteo 10,38; Luca 14,27) ovvero deliberatamente sobbarcarsi colpe altrui, tipicamente per fini più elevati come senso del dovere, spirito di servizio, per spirito di sacrificio verso amici e compagni.
- Chi è senza peccato scagli la prima pietra (Giovanni 8,8) ovvero chiamata in correo degli astanti, ai quali si attribuiscono colpe almeno pari a quelle dell'accusato; ovvero siamo tutti colpevoli e perciò nessuno è colpevole.
- La verità vi farà liberi (Giovanni 8,31-32); ovviamente la verità a cui si riferiscono i vangeli è il ruolo di Gesù come messia liberatore di Israele; per la dottrina cristiana la verità è la rivelazione del vero dio che porta alla salvezza dell'anima post-mortem; per le interpretazioni secolari, la verità permette di liberarsi dai condizionamenti della oligarchia dominante.
- Lazzaro! alzati e cammina! (Giovanni 11,41) ovvero ironico riferimento a un progetto morto che viene proclamato ancora vivo.
- Simonia (Atti 8) cioè l'acquisto e la vendita di oggetti sacri come tentò di fare il mago Simone.
- Folgorazione sulla via di Damasco (Atti 9) ovvero l'improvviso cambio di idea del voltagabbana opportunista.
- C'è più gioia a dare che a ricevere (Atti 20,35) ovvero il donare come manifestazione dell'istinto di socialità può dare una gratificazione anche superiore a quella di essere riconosciuto membro sociale meritevole di donazione.
- Apocalisse (dal libro Apocalisse) ovvero catastrofe definitiva, completa di condanna morale.
- Riconoscere nel numero 666 il simbolo del demonio (Apocalisse 13,18) ovvero una manipolazione numerica che dà questo valore fatta sul nome dell'avversario per delegittimarlo, con intenzioni più o meno sarcastiche.
...e molto altro ancora dal Libro dei Proverbi.
Provare a rispondere alle seguenti domande fondamentali sulla Bibbia e valutare la credibilità delle risposte:
Gesù non è l'ultimo profeta mandato da dio; ce n'è un altro e il suo nome è Maometto.
Questa e altre sorprendenti scoperte in [CORANO] (vedi Riferimenti).
Fine