Ho letto la Bibbia

2024-05-11
Appunti di Umberto Salsi
salsi@icosaedro.it
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Indice

Scopi

Questi appunti sono una (poco) sintetica analisi del contenuto della Bibbia redatti da persona assolutamente non qualificata a fare questa cosa (io). Lo scopo è di riassumere il contenuto della Bibbia, spiegarne il significato, fornire una guida alla lettura. Il linguaggio è a tratti irriverente e polemico giusto per non annoiarsi. Bisogna sempre ricordare che i testi antichi furono redatti da persone con la nostra stessa intelligenza ma con una diversa formazione culturale e contesto politico, e bisogna anche ricordare che i loro veri intenti (che cercheremo di indagare) erano diversi dalla aspettativa tipica di chi oggi si accosta alla lettura della Bibbia.

Commenti, correzioni, invettive ed insulti vanno inviati a: salsi@icosaedro.it

Riferimenti

Generalità sulla Bibbia

La parola "Bibbia" viene dal greco τὰ βιβλία (tà biblía, ovvero "i libri") perché è una raccolta di libri. Per una panoramica vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia.

Non c'è concordanza tra le varie religioni su quali siano i libri canonici, per cui esistono tomi di diversa altezza. Le bibbie comuni che troviamo in lingua italiana sono quasi tutte approvate dal Vaticano con l'imprimatur, e raccolgono una versione dei testi più o meno stabile ottenuta dalla Septuaginta (v. seguito) integrata parzialmente con la masoretica (v. seguito).

Dei testi originali ne sono sopravvissute solo copie e copie di copie. Il rotoli più antichi sopravvissuti fino a noi sono stati trovati nelle grotte di Qumran nel 1947 e sono datati 200 a.C.

La Bibbia Cattolica inizialmente era composta dalla Septuaginta e dal Nuovo Testamento, poi si è parzialmente allineata al testo masoretico (v. seguito). Rimangono comunque migliaia di punti di differenza.

Non esiste un unico testo ufficiale perché non esistono testi che si possano definire "originali". Il Vaticano certifica con l'imprimatur i testi che non si discostano troppo dalla dottrina. Notare: prima viene la dottrina stabilita dalla Chiesa, e questa dottrina viene usata per certificare il "testo sacro ispirato da dio". Non il viceversa.

Struttura della Bibbia

La Bibbia è un volume strutturato in libri; ogni libro è strutturato in capitoli numerati e versetti numerati. Questa numerazione in capitoli e versetti è il frutto del lavoro di diversi soggetti nell'arco dei secoli: la numerazione in capitoli è opera di Stephen Langton, arcivescovo di Canterbury (1226), mentre la suddivisione in versetti è opera di Sante Pagnini (1527) (vedi ad esempio https://it.aleteia.org/2016/03/08/chi-ha-diviso-la-bibbia-in-capitoli-e-in-versetti/ per i dettagli).

Qui useremo riferirci a un versetto usando questa sintassi:

Deuteronomio 32,8

dove Deuteronomio è il nome del libro, 32 è il capitolo, 8 è il versetto. Useremo anche delle abbreviazioni per intervalli di capitoli, per esempio Levitico 11-15 che significa libro Levitico capitoli da 11 a 15. Useremo abbreviazioni per intervalli di versetti, per esempio Genesi 3,1-19. Le pubblicazioni dedicate agli studiosi usano abbreviazioni e sintassi un po' diverse per lo stesso riferimento, per esempio Dt 32:8. Alle volte il nome del libro è troppo lungo per essere pratico, per cui anche qui useremo una abbreviazione come 1Re che rimane comunque facilmente leggibile (Primo libro dei re).

I libri sono poi raccolti in 2 sezioni (Nuovo Testamento e Antico Testamento) ed eventualmente anche in sotto-sezioni (per esempio il Pentateuco nell'Antico Testamento). Quali libri e quali sezioni vanno a comporre la Bibbia, dipende dalla religione rispetto alla quale il volume è stato composto.

La Bibbia cattolica è composta dai seguenti libri (per i libri sottolineati vedi le note sotto):

Antico testamento (AT):

Pentateuco (Torah):

Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio

Libri storici:

Giosuè, Giudici, Rut, Primo libro di Samuele, Secondo libro di Samuele, Primo libro dei re, Secondo libro dei re, Primo libro delle cronache, Secondo libro delle cronache, Esdra, Neemia, Tobia, Giuditta, Ester, Primo libro dei Maccabei, Secondo libro dei Maccabei

Libri sapienziali:

Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Sapienza, Ecclesiastico (o Siracide)

Profeti:

Isaia, Geremia, Lamentazioni, Baruc, Lettera di Geremia (nella Bibbia latina incluso come capitolo 6 di Baruc), Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abaquq, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia

Nuovo testamento (NT):

Vangeli:

Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti degli apostoli

Lettere di Paolo:

Prima lettera ai tessalonicesi, Seconda lettera ai tessalonicesi, Lettera ai galati, Prima lettera ai corinti, Seconda lettera ai corinti, Lettera ai romani, Lettera ai filippesi, Lettera a Filemone, Lettera ai colossesi, Lettera agli efesini, Prima lettera a Timoteo, Seconda lettera a Timoteo, Lettera a Tito, Lettera agli Ebrei

Lettera di Giacomo

Lettere di Pietro:

Prima lettera, Seconda lettera

Lettere di Giovanni:

Prima lettera, Seconda lettera, Terza lettera

Lettera di Giuda

Apocalisse

per un totale di 74 libri. Ci sono però alcune differenze rispetto alle altre religioni basate sul Pentateuco:

La Lettera di Geremia compare solo nella mia vecchia Bibbia [LEF] mentre in [VAT] e [CEI] è inserita come capitolo 6 di Baruc come era in uso nella Bibbia latina.

Il canone ebraico NON comprende i seguenti libri: Tobia, Giuditta, Primo e Secondo libro dei Maccabei, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc; inoltre non comprende Ester da 10,4 fino 16,24; non comprende Daniele 3,24-90 e Daniele 13-14. Quindi i libri storici si fermano a Neemia, nominato governatore in Gerusalemme dal re persiano Artaserse (circa 446 a.C.). Ovviamente il canone ebraico non riconosce il NT.

Il canone protestante sostanzialmente adotta il canone ebraico per quanto riguarda l'AT. Uguale il NT.

In quali lingue è scritta la Bibbia

L'AT nella versione [MASORETICA] è scritto in ebraico, fatta eccezione per la Sapienza e Secondo Libro dei Maccabei scritti in greco, che infatti non sono compresi nel canone ebraico, e fatta eccezione per alcune parti di Esdra, alcune parti di Daniele e alcune parti di Geremia scritte in aramaico.
La [SEPTUAGINTA] è scritta in greco; l'originale in ebraico da cui fu tradotta è andato perduto.

Il NT è scritto in greco. Probabilmente il vangelo secondo Matteo fu originariamente scritto in aramaico sebbene quel testo sia andato perduto.

Quante versioni della Bibbia esistono, e quando è stata scritta?

Non solo esistono selezioni diverse di libri, ma anche di ciascun libro esistono più versioni; gli originali (ammesso che sia mai esistito qualcosa che si possa definire originale in un lavoro composto a più mani e più volte rimaneggiato nel corso dei secoli) sono andati persi da tempo.

Tra i rotoli di Qumran, o rotoli del Mar Morto, rinvenuti nel 1947, si trovano quasi tutte le varianti già conosciute, segno che queste varianti sono molto antiche e forse congenite alla prima redazione dei testi sacri dalla forma orale primitiva, avvenuta forse tra il 5o e il 4o secolo a.C. In una battuta, i rotoli di Qumran non hanno risolto gli interrogativi sulle varianti della Bibbia e hanno parzialmente discolpato i copisti e i redattori dei secoli successivi. Qui esamineremo in particolare due rotoli di Qumran che riportano versioni diverse del Deuteronomio 32,8.

- Pentateuco pre-esilico: non sappiamo se una versione scritta del Pentateuco era già presente nel tempio di Gerusalemme prima della distruzione del 587, oppure se era solo trasmesso oralmente. Se c'era, deve essere stato composto indicativamente tra il settimo secolo a.C. e il sesto secolo a.C.

- Pentateuco post-esilico: riscrittura nel 5o secolo, forse ad opera di Esdra ritornato dall'esilio babilonese. In ogni caso, nel 300 a.C. doveva essere già completo perché ne verrà realizzata la traduzione in greco, la Septuaginta. Anche questo è andato perduto.

- Bibbia dei 70 o Bibbia di Alessandria o Septuaginta o LXX: traduzione in greco del pentateuco realizzata nella biblioteca di Alessandria d'Egitto su commissione del re Tolomeo II Filadelfo (regno 285-246 a.C.). Si chiama così perché le testimonianze dicono che sia stata completata da circa 70 traduttori oppure in circa 70 giorni o entrambe le cose. Gli altri libri dell'AT furono tradotti in greco negli anni seguenti. E' la Bibbia canonica dei cristiani ortodossi, ovviamente integrata successivamente con il Nuovo Testamento. Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Septuaginta per il contesto storico di questa traduzione e per quanto riguarda la successiva traduzione dei restanti libri del Tanakh.

- Bibbia masoretica, o Bibbia di Gerusalemme: sforzo della scuola della tradizione (=masorah) di Gerusalemme di recuperare i testi "originali" del Tanach, compiuto tra il 6o e 9o secolo d.C. Il testo ebraico antico viene aggiornato con la suddivisione delle parole, si introducono le vocali e la punteggiatura.
Il testo masoretico intende recuperare il testo originale andato distrutto nel 587 a.C., ma già il fatto che gli estensori (Ebrei) fossero guidati dalla loro tradizione (masorah = tradizione) e dovessero convivere in un ambiente dominato da religioni monoteistiche più o meno ostili (quella islamica e quella cristiana) ha causato forse qualche condizionamento in senso monoteista.
Di questo testo è sopravvissuta una sola copia completa oggi custodita presso la Libreria Nazionale Russa di San Pietroburgo, e nota con il nome di Codice di Leningrado datata 1008 d.C. (https://en.wikipedia.org/wiki/Leningrad_Codex); è un manoscritto ricco di note a margine lasciate dagli stessi studiosi masoreti.
Da quest'ultima è stata ricavata la Bibbia Ebraica Stuttgartensia o BHS, che è una edizione adattata per la pubblicazione (https://en.wikipedia.org/wiki/Biblia_Hebraica_Stuttgartensia).

Perché esistono così tante versioni della Bibbia?

Provo a raccogliere qui un elenco di ipotesi:

Chi sono Ebrei, Israeliti e Giudei?

La parte storica dell'AT ci parla di vari popoli: Ebrei, Israeliti, Giudei, Samaritani, e molti altri ancora, che sono i protagonisti di secolari vicende belliche. La Bibbia dà una sua definizione di questi popoli:

- Ebrei: termine usato dalla Bibbia per la prima volta in Genesi 14,13 riferito ad Abramo, e quindi possiamo ipotizzare che almeno suo padre Tarach fosse anch'esso ebreo. Il termine viene poi usato altre 19 volte nel Pentateuco e circa altre 21 volte nel resto della Bibbia, NT incluso. La storia delle sanguinose battaglie tra le tribù dei discendenti di Tarach, e quindi tra Ebrei, è il tema principale del Pentateuco.
Secondo la tradizione ebraica, gli Ebrei sono tutti i discendenti di Ever (o Eber; vedere albero genealogico; Genesi 10,24; Genesi 11,14). Il plurale ebraico fa evrhim.

- Israeliti: sono i discendenti di Israel, il nome di battaglia che Yahweh impone a Giacobbe in Genesi 32,29. Mission: conquistare terra di Canaan e, molte generazioni dopo, fondare il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme. Ad oggi l'archeologia può solo confermare della esistenza di un Regno di Israele con capitale Samaria esistito tra il circa 1000 a.C. e fino al 702 a.C., quando verrà conquistato dagli Assiri; più a sud il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme resisterà alle invasioni fino al 587 a.C. Contrariamente a quanto afferma l'AT, non è stato confermato che Israeliti e Giudei abbiano mai costituito un unico popolo riunito sotto un unico regno; è invece plausibile che il racconto biblico della pretesa unità dei due popoli abbia invece costituito un pretesto ideologico per un progetto unitario tentato ai tempi di re Giosia.

- Giudei: gli abitanti del Regno di Giuda con capitale Gerusalemme, piccolo reame esistito tra circa il 1000 a.C. e la caduta nel 586 a.C. probabilmente a lungo protettorato Egiziano. Secondo la Bibbia è Yahweh che ordina alla tribù israelita di Giuda di conquistare Gerusalemme e i territori circostanti (Giudici 1,8), così assicurando alla tribù il primato tra gli Israeliti e il diritto al trono. Sempre secondo la Bibbia, il Regno di Giuda raggiungerà la massima estensione sotto re Salomone, poi seguirà lo scisma del regno del nord degli Israeliti. L'archeologia non ha potuto finora confermare né l'esistenza di re Salomone, né l'unità del regno del nord e del sud.

- Samaritani: secondo (2Re 17,24) sono popolazioni provenienti dalla Babilonia che occuparono l'area intorno alla città di Samaria, sostituendo gli Israeliti deportati in Babilonia dal re assiro (circa 730 a.C.). Vedi anche il Glossario del NT per un'altra definizione di Samaritani.

Di che cosa parla la Bibbia?

I libri del Pentateuco coprono il periodo che va dalla creazione del mondo (~4000 a.C.?) fino alla fondazione del Regno di Giuda (escluso). Descrivono la nascita del popolo israelita e il patto che questo popolo fa con il dio Yahweh: servizi resi in cambio della terra promessa (ed eventuali altri aiutini). Tra i servizi resi: offerta della decima (10% dei beni prodotti), combattenti per le guerre di conquista, olocausti per placare l'ansia della divinità. Tra gli aiutini: liberazione dalla schiavitù in Egitto (ripetutamente rivendicata da Yahweh), qualche intervento di fecondazione sui capi tribù sterili, e poco altro. A me non mi sembra uno scambio equo.

I Libri storici vanno dalla nascita del Regno di Giuda (~1000 a.C.?) fino alla sua caduta per mano dei babilonesi (586 a.C., Nabucodonosor) e conseguente deportazione delle classi dirigenti in Mesopotamia (esilio babilonese o cattività babilonese). Seguono la dominazione di Serse, Alessandro Magno, greci e romani, questi ultimi invitati proprio dai patrioti Giudei per liberarli dai greci. La narrazione degli ignoti autori si interrompe qui. La sezione storica del Tanach non include i libri dei Maccabei, e quindi si ferma addirittura all'esilio babilonese e al successivo rientro in patria (libro di Neemia, quinto secolo a.C.).

Se il Pentateuco e i libri storici sono la storia della nascita del popolo di Israel e la fondazione del Regno di Giuda e della sua caduta, la parte rimanente della Bibbia fino al Vangelo incluso è la nostalgica rievocazione del bel tempo che fu nell'attesa del prossimo liberatore. Liberatore che non potevano chiamare così esplicitamente (erano pur sempre sotto il dominio straniero), ma che evocano più velatamente come messia. Sappiamo che per quelle genti l'aspetto religioso coincideva con il piano strategico e militare del loro rapporto con il dio guerriero Yahweh (Esodo 15,3).

I Libri sapienziali comprendono insegnamenti, canti patriottici e approfondimenti culturali. I Libri dei profeti comprendono varie elucubrazioni etiliche dei sacerdoti di Yahweh che analizzano le ragioni della caduta di Gerusalemme.

Il Nuovo Testamento copre il periodo che va dalla nascita di Gesù (~7 a.C.) fino alla fondazione della chiesa romana (60 d.C.?) ad opera di Paolo; sarà quest'ultimo a gettare le basi della nuova religione cristiana.

Cosa dice la Bibbia su Bene, Male, Morte, Aldilà, Anima, Paradiso, Inferno e Predestinazione?

Chi cerca oggi nella Bibbia risposte a questi temi, rimarrà deluso.

Il destino del Corpo è indubbiamente quello di ritornare alla terra (Genesi 3,19) per cui la resurrezione dei corpi è categoricamente esclusa dalla Torah e da qualunque religione basata sulla Torah. Quindi niente resurrezione per Giudei, Cristiani e Musulmani. Perciò se qualcosa deve sopravvivere alla morte allora dev'essere qualcos'altro.

Per i Giudei l'Anima risiede nel sangue degli uomini e degli animali e rappresenta una sorta di Estratto Conto dei loro peccati ed è pertanto sostanza impura; per questo motivo si impone di buttare il sangue degli animali macellati e si pongono divieti al contatto con il sangue (Levitico 17, Deuteronomio 12); non a caso il peggiore peccato commesso da Caino non è l'omicidio, ma l'aver bevuto il sangue di suo fratello (Genesi 4,11). La vita inizia e finisce nell'Aldiquà; premi e punizioni sono tutti nell'Aldiquà (Giobbe 42; Ecclesiaste 3). In definitiva, l'Anima dei Giudei non ha lo scopo di sopravvivere al corpo.

Riguardo alla Predestinazione, è Yahweh a determinare il presente e il futuro degli uomini; la Storia è il percorso che Yahweh ha stabilito per il suo popolo eletto degli Israeliti. Il pensiero di Yahweh è imperscrutabile e gli uomini che ricevono da Yahweh una anticipazione su questo pensiero diventano profeti. Agli uomini viene solo richiesto di adempiere agli obblighi e ai divieti della Legge Mosaica ma, a parte ciò, essi sono liberi fin dai tempi in cui Adamo perse l'innocenza (e ricevette per questo la prima punizione esemplare da Yahweh). Dunque il Bene è adempiere alla Legge e perciò essere premiati da Yahweh; il Male è violare la Legge e perciò essere puniti da Yahweh. Il personaggio di Satana come impersonificazione del Male, qui non trova posto.

Il nucleo centrale dell'Antico Testamento fu sistemato nel periodo esilico e post-esilico, tra il 6o e il 4o secolo a.C., quando si impose di riflettere sulle cause della disfatta del Regno di Giuda, sul Bene e sul Male, sull'Anima, e sulle altre concezioni metafisiche. Traccia di questa elaborazione si trova solo in qualche profeta temerario e inascoltato che fa qualche timido cenno alla questione, ma con scarsa convinzione; il cruccio è come riconquistare la benevolenza di Yahweh e riprendersi Gerusalemme e la Terra Promessa. In Isaia 26 i corpi dei giusti verranno risuscitati e saliranno a dio, mentre gli iniqui verranno distrutti dal fuoco.

Nel Nuovo Testamento l'Anima sopravvive alla morte del corpo e viene scollegata dal sangue; Yahweh diventa il dio del Bene. A questo punto si pone il problema di cosa impersonifica il Male al quale attribuire tutti i misfatti della Terra, ma questo tema non viene sviluppato nel NT. Per Gesù l'uomo deve cercare la vita eterna (Giovanni 8) e la salvezza dell'Anima (Luca 22). Per Pietro e Giuda le anime dei giusti si salveranno (1Pietro 1,9; Giuda 21).

Paolo parla di Giudizio, salvezza dell'Anima, vita eterna e ricompensa nell'Aldilà (2Corinti 5; Ebrei 11,6) ma rimane vago. Paolo ha evidenti concezioni gnostiche, il dio a cui egli si riferisce non è Yahweh ma è il dio del Bene. Paolo si rivolge ai suoi conterranei, ma fatica a far digerire loro questi concetti, perciò cerca di mitigarli un pochino usando un linguaggio non troppo esplicito. Quindi Paolo getta le fondamenta di una nuova dottrina alternativa alla Legge Mosaica obsoleta, apre all'universalismo, definisce nuovi riti sull'ara con pane e vino ma senza più sacrifici di animali, e costituisce una nuova struttura gerarchica a supporto delle chiese in sostituzione dei sacerdoti Leviti; da qui nascerà il Cristianesimo nei secoli seguenti.

Il libro dell'Apocalisse (dal greco "rivelazione") rivela una prospettiva escatologica per i Giudei, che verrà respinta sia dai Giudei che dai Cristiani. Secondo l'Apocalisse, nel giorno del Giudizio i pochi salvati sono essenzialmente i Giudei virtuosi; i loro corpi avvolti in tuniche bianche salgono in cielo nella Gerusalemme Celeste, la città illuminata da dio dove la Legge Mosaica raggiunge il suo compimento e i beati potranno vivere per un tempo indefinito; invece i dannati verranno uccisi e i loro corpi distrutti; nel finale si ringrazia inopinatamente Gesù, che di cose simili non ha mai parlato. E qui finisce la Bibbia.

Concezioni più articolate su Bene, Male, Dio, Satana, Anima, Aldilà e Predestinazione si trovano solo nella letteratura extra-biblica degli gnostici e dei profeti apocalittici che hanno elaborato queste teorie tra il 4o secolo a.C. e il 4o secolo d.C e che concorreranno a comporre la dottrina Cristiana; vedi ad esempio [APOCRIFI]. Per le rappresentazioni folcloristiche del Paradiso e dell'Inferno come li immaginiamo noi oggi bisognerà però aspettare ancora qualche secolo. Per l'interpretazione di questi concetti secondo l'Islam vedi [CORANO].

La Bibbia è un manifesto identitario e politico

Mi sembra abbastanza evidente che la Bibbia non è né un libro di storia né un libro di religione. Sì, qualche elemento di storicità qui e là lo si trova, ma gli autori della Bibbia non sono certo degli storici. Sì, qualche accenno al rapporto tra il popolo e la divinità c'è, ma anche questo è minoritario rispetto alla massa delle altre questioni trattate. La mia conclusione è che la Bibbia è principalmente un manifesto identitario, ideologico e politico in evoluzione, redatto in tempi diversi da persone con forma mentale diversa e con scopi diversi. Essenzialmente:

Antico Testamento

Comprende il Pentateuco, i libri storici, sapienziali e profeti. Le versioni più antiche oggi disponibili sono, per ordine di antichità, la Septuaginta (scritta in greco), i rotoli di Qumran (scritti in ebraico) e il testo Masoretico del Codice di Leningrado (scritto in ebraico).

Tutte le versioni raccontano le stesse vicende del popolo di Israele. Ma le differenze che balzano subito all'occhio sono i nomi della divinità che vi appaiono. Mentre nella versione in greco abbiamo basilarmente un solo dio degli Israeliti privo di un nome proprio, nelle versioni in ebraico compaiono una varietà di nomi che lasciano aperta la possibilità di un panteon celeste più articolato costituito da esseri chiamati elohim, che hanno un capo chiamato Elyon, una serie di membri minori (Astarte, Kamosh, Milcom, Baal, ecc.) e tra questi elohim minori compare anche Yahweh dio degli Israeliti, con un Yahweh deluso per l'esiguità della eredità ricevuta dal capo e per questo fermamente e ferocemente determinato a conquistare quel territorio che è convinto gli sia dovuto: Canaan.

Ma procediamo con ordine, ed esaminiamo il linguaggio e la terminologia delle diverse versioni dell'AT.

Transizione dal politeismo al monoteismo

L'AT ha origini antichissime e ha attraversato diverse concezioni teologiche. Cerchiamo qui di ricostruire i vari passaggi.

Politeismo materialistico

Nell'antichità i Sumeri, gli Egiziani, i Greci, i popoli germanici, tutti avevano una concezione politeistica e avevano un rapporto utilitaristico con gli dèi. Lo stesso vale per i Giudei e gli altri popoli dell'area di Canaan.

La contrapposizione tra bene e male come concetti morali era del tutto sconosciuta alla mentalità giudaica, che usa le stesse parole ma per riferirsi ai beni materiali e alla sofferenza fisica: Yahweh "benedice" la fedeltà di Giobbe con figli e greggi, mentre punisce la disubbidienza di Adamo ed Eva che hanno mangiato il frutto del "bene e del male" con la fatica del lavoro e la sofferenza del parto. In breve, nella concezione giudaica i premi e le punizioni sono tutti nell'aldiquà.

Monoteismo materialistico

Dopo l'esilio babilonese (conseguente alla occupazione di Gerusalemme da parte degli assiro-babilonesi) gli Israeliti cominciano l'elaborazione in chiave più strettamente monoteistica della Bibbia, cercando di accreditare l'idea di un unico dio fortissimo contro idoli di pietra inerti. Provo ad elaborare possibili motivazioni di questa transizione:

Adeguare la traduzione ai gusti sofisticati della cultura ellenistica offrì una grande opportunità. Infatti nella cultura e nella lingua semitica non esistono i concetti metafisici e non esistono le rispettive parole per indicarli quali: dio, creare dal nulla, immortalità, eternità. Ma adesso, con la lingua greca, si aprono nuove possibilità espressive. La Septuaginta ha quindi condotto quella deliberata trasformazione del testo in chiave monoteistica e metafisica che non era accessibile alla lingua originale.

La seguente tabella mostra la conversione dei termini da politeisti materialisti (come nel Tanach) a monoteisti metafisici (come nella Septuaginta). NON SI APPLICA al Nuovo Testamento, che è scritto direttamente in greco e da persone con una mentalità completamente diversa e che vogliono dire cose completamente diverse.


Terminologia politeista materialista Terminologia monoteista metafisica
barà creare dal nulla
olam eternità
el, elohim, eloha dio, iddio, dèi, ma anche giudici
Elyon, El Elyon altissimo
Yahweh signore, eterno
Yahweh elohim signore iddio
El Shaddai iddio onnipotente
malach (pl. malakim) angelo, arcangelo
kavod gloria
ruach spirito

Nel glossario che segue vedremo nel dettaglio il significato di tutti i termini della tabella.

La Bibbia masoretica e le bibbie ebraiche moderne hanno parzialmente ristabilito quello che si pensa fosse il testo originale pre-esilio babilonese, ma siccome non sono sopravvissute copie di quel testo, non possiamo averne la certezza; l'unica certezza è che i testi che abbiamo non sono quelli composti nell'arco di tempo tra il 1000 a.C. e il 586 a.C.

Ecco perché edizioni diverse della Bibbia possono differire in molti punti anche in modo importante, soprattutto quando è coinvolta la divinità.

Monoteismo metafisico

La figura del diavolo come signore del male fu introdotta nella teologia cristiana e islamica in contrapposizione al dio del bene per spiegare come mai il male è ancora presente sulla Terra; tale personaggio non esiste nel Tanach (vedi il Glossario per i dettagli). Per questo motivo Satana come personificazione del male assoluto viene introdotto dalla Bibbia solo in Luca 10,18 per poi venire ulteriormente sviluppato nella teologia cristiana in contrapposizione al soggetto divino del bene assoluto. In breve, nella concezione cristiana e islamica i premi e le punizioni sono tutti (o quasi tutti) nell'aldilà e da qui la necessità del concetto di anima che sopravvive alla morte del corpo.

Vedremo come la contrapposizione tra queste due mentalità opposte, quella materialistica e quella metafisica, diventa evidente in Giovanni 8,30-59 quando Gesù tenta di spiegare la sua concezione metafisica ai Giudei, e questi ultimi lo lapidano.

Glossario dell'Antico Testamento

- Pentateuco = i primi cinque libri della Bibbia nella versione cristiana.

- Esateuco = Pentateuco + libro di Giosuè.

- Torah = Pentateuco in lingua ebraica.

- AT = Antico Testamento comprendente Pentateuco, libri storici, sapienziali e profeti.

- Tanach = l'AT ebraico.

- Bara: parola ebraica che viene usata col significato di intervenire per modificare una situazione in funzione delle proprie esigenze e, tra i vari significati, cita i seguenti: tagliare, modellare, dare forma, separare e, addirittura, lubrificare. Erroneamente tradotto come creare dal nulla. Cfr [BIGLINO_DIO] p.34.

- Olam: parola ebraica che indica un periodo di tempo lungo e indeterminato, ma non infinito. Viene tradotto con eternità sebbene sia certamente errato. Cfr [BIGLINO_DIO] p.35.

- Olocausto: significa bruciare la carne e il grasso della vittima sacrificale fino alle ossa. Il Pentateuco prescrive minuziosamente le modalità e la periodicità di questi sacrifici, che devono seguire un ben preciso rituale che è parte della Legge che Yahweh ha dettato a Mosè. Yahweh imporrà il sacrificio di tutti i primogeniti maschi, sia degli uomini che degli animali (Esodo 13,1-16; Esodo 22,28); per gli uomini sarà consentito il riscatto con un agnello.
Sulla questione c'è però una ambiguità tra il testo che ci è pervenuto (dove la possibilità del riscatto è prevista fin dall'inizio) e le affermazioni di Geremia 7,31 ed Ezechiele 20,25-26 secondo i quali questi sacrifici umani erano ripresi o non si erano mai interrotti. Re Giosia interviene con il divieto dei sacrifici umani al dio Moloch (2Re 23,10), ed è possibile che sulla questione sia intervenuto con la sua riforma religiosa che ha riscritto tutto o parte dei testi (2Re 22).
Paolo condanna gli olocausti perché non servono a cancellare il peccato (Lettera agli Ebrei 10,1-18).

Gerarchie degli dèi

- Elohim: parola ebraica (אלהים) che appare nel Tanach e suona come un plurale ebraico (-him). Il significato è ignoto, per cui va considerato intraducibile. E' così che nell'antico testamento vengono indicati i soggetti che si contendono il potere sulle terre e sulle genti. Arbitrariamente tradotto con termini improbabili e a seconda del contesto con: dio, iddio, dèi, giudici. Cfr [BIGLINO_DIO] p. 57 per approfondire.

- El o Eloah: singolare di elohim.

- Elyon: parola ebraica (עליון) che significa quello che sta di sopra, che la [MASORETICA] usa sia per indicare un essere divino a capo degli elohim (Genesi 14,18; Deuteronomio 32,8; Salmi 82), sia per indicare oggetti che stanno sopra come il piano superiore di un edificio (Ezechiele 41,7), un quartiere superiore (Giosuè 16,5), un imperatore (Salmo 89,28).
Il significato che qui ci interessa di più esaminare è quello di entità divina. Compare per la prima volta in Genesi 14,18 quando Abramo incontra uno dei sacerdoti di Elyon. Nella Bibbia viene tradotto con un improbabile Altissimo. Cfr [BIGLINO_DIO] p. 37 per un'analisi più completa.

- Yahweh: una delle possibili vocalizzazioni del famoso tetragramma ebraico יהוה (YHWH) che dipende dalla lingua nella quale viene pronunciato. Per i popoli ebraici e greci la vocalizzazione più comune è YAHWEH. Nei paesi di lingua latina la lettera Y (che non esiste) venne sostituita con I oppure con J che era semplicemente una variante della I, e la lettera W (che non esiste) con V, ottenendo IEHOVAH oppure JEHOVAH; infine durante il medio evo la pronuncia della J nelle lingue volgari portò al "geova" che viene talvolta usato ancora oggi. Qui userò YAHWEH.
Definito come il guerriero in Esodo 15,3, il significato della parola è ignoto, forse è un nome proprio; è lui l'elohim protagonista della saga degli Israeliti, ed è particolarmente impegnato nelle battaglie insieme ad Abramo, Mosè e con Giosuè. La Bibbia cita anche un intero Libro delle battaglie di Yahweh in Numeri 21,14 contenente una raccolta di canti; purtroppo questo libro è andato perduto. Dopo i tempi di Giosuè, Yahweh si eclissa o al massimo manda un malach.
Come abbiamo detto, nella Bibbia cristiana viene tradotto come Signore.

- El Shaddai: altro nome con cui Yahweh si presenta ad Abramo; quando Yahweh si presenta per la prima volta a Mosè spiega che ai tempi dei patriarchi si faceva chiamare appunto El Shaddai ma che d'ora in poi il suo nome sarà Yahweh. Significa signore delle steppe oppure signore della montagna secondo altri studiosi. Nella bibbia [LEF] compare in Genesi 17,1; 28,3; 35,11; 43,14; 48,3; 49,25; Esodo 6,3; Rut 1,20-21 e sporadicamente anche più avanti.
Nella Bibbia cristiana viene inopinatamente tradotto come Dio Onnipotente.

- Malach: messaggero, portaordini, inflessibile esecutore materiale e controllore per conto di un El; plurale malakim. Non è dato a sapere se i malach sono semplicemente elohim di grado inferiore oppure creature dalla natura completamente diversa; in ogni caso, come vedremo, essi camminano, mangiano, si stancano, e si sporcano; da nessuna parte si dice che sono alati o che volano, e neppure "appaiono" dal nulla.
Nella Bibbia cristiana viene tradotto nel greco ἄγγελος, latino angelos, italiano angelo o arcangelo.

Veicoli volanti?

- Kavod: il significato della parola è ignoto, per cui bisogna affidarsi alla descrizione che ne fanno gli autori. Viene sempre tradotto con un metafisico gloria, ma a leggerne la descrizione viene qualche dubbio.

In Esodo 33,18 Mosè chiede esplicitamente a Yahweh di mostrargli il kavod, e per soddisfare questa richiesta Yahweh dà un appuntamento apposito (non l'ha portato con sé) e istruisce Mosè su come fare per vederlo senza pericolo. Se il kavod fosse inteso come entità metafisica o astratta, non avrebbe bisogno di essere trasportato.

In Esodo 40,34 il kavod fa il suo fragoroso ingresso nell'area dell'altare appena eretto da Mosè:

[MASORETICA]: La nube coprì la tenda del convegno, e il kavod di Yahweh riempì il tabernacolo. E Mosè non potè entrare nella tenda del convegno perché la nuvola del kavod di Yahweh riempiva il tabernacolo.
[LEF]: Allora la nube coperse il Tabernacolo e la gloria del Signore riempì il padiglione. E Mosè non poteva entrare nel tabernacolo perché la nube vi si era posata sopra, e la gloria del Signore riempiva il padiglione.
[VAT]: Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.

Quindi la gloria ha una estensione geometrica definita, produce una nube di fumo o smog, ed è abbastanza ingombrante da impedire a Mosè di entrare nel tabernacolo quando la gloria vi è posata sopra. Anche questa descrizione lascia pensare che l'autore intendesse descrivere un oggetto molto fisico.

In Ezechiele 3,12 il kavod fa grande fragore e ha anche ali, ruote, zampe e occhi.

In Isaia 40,5 il kavod sarà visibile da tutti gli uomini riuniti, e quindi è qualcosa di fisico. Però in Isaia 42,8 Yahweh dice che non cederà mai il suo kavod ad altri idoli, e qui si può intendere il kavod come oggetto fisico, sia come gloria. In Isaia 42,12 è il popolo che deve tributare kavod al dio, quindi qui è inteso proprio come gloria.

Possiamo fare due ipotesi:
1) A causa della mancanza di parole adatte ad esprimere il potere di dio sulle forze della natura usando il povero vocabolario della loro lingua primitiva, gli autori hanno sopperito usando questa allegoria fantastica. In questo senso la parola gloria mi sembra una adeguata traduzione sintetica. Oppure:
2) Gli autori effettivamente intendevano descrivere un veicolo bio-meccanico, vuoi frutto della pura fantasia, vuoi reale avvistamento dei dischi volanti.
In entrambi i casi, sarebbe intellettualmente più onesto lasciare questa parola non tradotta e rimandare magari a una nota esplicativa.

- Ruach: significato incerto, forse veicolo da battaglia volante, ingombrante e che produce spostamento d'aria quando passa. Viene tradotto con spirito. In Qohelet/Ecclesiaste 3,19 testo ebraico compare ruach, questa volta tradotto come "soffio vitale"; ecco forse cos'è il ruach per gli antichi autori: è la manifestazione della energia vitale che hanno tutti gli esseri viventi; naturalmente il ruach di Yahweh è di gran lunga più potente di quello degli uomini e produce quindi fantasmagorici effetti visibili e udibili.

- Cherubino: essere biomeccanico volante dotato di 4 ruote e 2 ali che produce un grande fragore e spostamento d'aria, non si capisce bene pilotato da chi o forse del tutto autonomo, vividamente descritto in Ezechiele 1, Ezechiele 10. E' attraverso questa visione fantastica che Ezechiele riceve da dio lo status di profeta (Ezechiele 3,16). Yahweh lo pone a guardia dell'ingresso dell'Eden a protezione dell'albero della vita (Genesi 3,24) e lo pilota come veicolo da battaglia per aiutare David (2Samuele 22,8-18).

Personaggi demoniaci

Diciamo subito che questi personaggi non esistono nel Tanach ma sono stati introdotti dalla Septuaginta e poi sviluppati dal cristianesimo perché funzionali alla teologia metafisica.

- Satana: così viene spesso tradotta la parola ebraica satan che significa antagonista, sfidante, oppositore, avversario, nemico, accusatore, provocatore. Si tratta quindi di un ruolo, non di un personaggio. La parola satan compare nella Torah una ventina di volte sempre con questo significato. Le traduzioni a volte fanno bene, altre volte surrettiziamente introducono il Satana come personaggio. La mia [LEF], ad esempio, fa un po' entrambe le cose. Citazioni: una ventina nell'AT tra le quali 1Samuele 29; 2Samuele 19,23; 1Re 11; 1Re 11,23; noi vedremo in particolare 1Cronache 21,1; 2Samuele 24,1; Giobbe 1,6.

- Diavoli: la parola ebraica shedim diventa διάβολος in greco e infine diabolus; così Yahweh chiama con disprezzo quegli elohim di grado inferiore dai quali talvolta il suo popolo viene sedotto. Citazioni: Deuteronomio 32,17; Salmi 16,37.

- Lucifero: in breve, è un fantasioso artefatto di traduzione condizionato da idee teologiche preconcette. Vedi la discussione su Isaia 14,12 per i dettagli.

Alcuni degli elohim competitori di Yahweh nell'area di Canaan sono diventati a loro volta demoni nel folclore popolare medievale. Tra questi i famosi Belfagor (forse derivato da Ball Peor) e Belzebù (forse derivato da Baal Zebub); vedi la sezione Tutti gli dèi dell'AT per un elenco.

Evidenze della presenza di molteplici dèi

E' piuttosto evidente che il Pentateuco fu concepito nel contesto politeistico dell'area di Canaan e della Mesopotamia dove tutti gli dèi sono percepiti come entità ugualmente concrete e credibili, ciascuna imperante su determinate aree, città o popolazioni, e in competizione fra di loro. In certi casi appare evidente che gli uomini sono consapevoli di questa rivalità tra dèi (gli elohim), e questo dà loro un certo potere contrattuale.

Nelle fasi redazionali successive della Bibbia operate dai sacerdoti di Yahweh e dai profeti, il testo è stato progressivamente adattato a una visione monoteistica; la girandola di nomi per indicare il dio degli Israeliti è sintomatica di queste trasformazioni. Tuttavia rimangono numerosi i punti dove si evince che vi sono tanti elohim pari grado di Yahweh, taluni anche molto più potenti di lui.

- Genesi 28,20: Giacobbe contratta la decima (10% dei beni prodotti) ma vuole in cambio delle garanzie da Yahweh. Giacobbe sa che ci sono anche altri elohim a cui offrire i servigi, e non c'è un solo dio.

- Genesi 31,53: altro caso di manifesto politeismo; qui Giacobbe fa un solenne giuramento con lo zio Labano per risolvere il dissidio sulle greggi e sui beni che Giacobbe ha trafugato:

- [MASORETICA]: Elohim Abramo, elohim Giacobbe, elohim del loro padre [Tarach, NdR], siano testimoni tra di noi.
- [LEF]: Iddio di Abrahamo e Iddio di Nahor e Iddio dei padri loro, siano testimoni fra noi.
- [VAT]: Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi.

Riguardo al politeismo, vedi anche Genesi 20,13.

- Genesi 32,2: Giacobbe si imbatte negli aiutanti degli dèi:

- [MASORETICA]: gli si fecero incontro i malakim degli elohim.
- [VAT]: gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
- [LEF]: gli si fecero incontro gli angeli di Dio.

Qui i malakim/angeli sembrano individui in carne ed ossa che si spostano tra accampamenti militari. Notare che il plurale degli elohim è diventato un singolare di Dio in tutte le versioni cattoliche.

- Genesi 35,7:

- [MASORETICA]: E edificò là altare e chiamò il luogo El di Betel poiché là si erano rivelati a lui gli elohim ...
- [VAT]: Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo "El-Betel", perché là Dio gli si era rivelato...
- [SPAOLO]: Lì egli costruì un altare e chiamò quel luogo El Betel perché là Dio si era rivelato a lui ...
- [LEF]: Ivi costruì un altare e chiamò quel luogo: «Iddio di Betel», perché colà gli era apparso Iddio ...

Le differenze sono anche nei verbi al singolare o plurale, e negli articoli al singolare o plurale, non si tratta solo di dare un significato alla parola elohim, ma si tratta proprio di riconoscere che il testo originale si riferiva a tanti soggetti appartenenti al gruppo degli elohim. Qui non c'è colpa, ma dolo.

- Esodo 15,11: Dal canto di vittoria di Mosè: Chi è pari a te, fra gli dèi, o Signore? ....

- Esodo 18,11: Il sacerdote di Madian: Ora riconosco che il Signore è grande al di sopra di tutti gli dèi, poiché tale egli si è dimostrato, quando gli Egiziani incrudelivano contro Israele. Per quelle popolazioni rozze e pratiche, la fede in un dio è sempre subordinata a una utilità.

- Deuteronomio 6,14: Mosè: Non seguite altri dèi, fra gli dèi dei popoli che vi circondano, perché un dio geloso è il Signore Dio tuo. Per la versione ebraica corrispondente fare le dovute sostituzioni.

- Deuteronomio 32: numerose invettive contro gli altri elohim/dèi concorrenti, passando anche dalla condanna del tradimento di Sodoma e Gomorra al versetto 32.

- Deuteronomio 32,12: quando Yahweh riceve il suo territorio assegnato e trova Giacobbe nel deserto:

- [LEF]: il Signore solo l'ha condotto, e nessun dio straniero era con lui.
- [SPAOLO]: il Signore solo lo guidò, e nessun elohim straniero era con lui.

Pur di non lasciare la dizione dio straniero le edizioni San Paolo per una volta hanno preferito lasciare l'originale elohim, così i lettori distratti non capiscono di che cosa si sta parlando.

- Giosuè 24: cita gli elohim della Mesopotamia e dell'Egitto. Versetto 2: si contano almeno 2 elohim. Versetto 24: altri 2.

- Giudici 11,24: altri elohim: Camos e Milkom (nota nella mia Bibbia).

- 1Re 11: vengono citati Astarte (dea dei Sidoni), Camos (o Kamosh, dio dei Moabiti), Milcom (dio degli Ammoniti) e Moloc (ancora Ammoniti).

- 2Re 1,2: Baal-Zebub (2Re 1,2 o anche Beelzebub o Beelzebul in Matteo 10,25) è il dio della città di Accaron.

- 2Re 5,18: Rimmon dio degli Aramei.

- 2Re 17,30-32: dèi probabilmente babilonesi: Succoth-benoth, Nergal, Asima, Nibhaz, Tartalk, Adrammelek, Anammelec.

- 2Re 18,4: Nehustan o Necustan diventa l'idolo del serpente di bronzo di Mosè (Numeri 21,4-9).

- Geremia 7,18: Geremia condanna coloro che preparano offerte per la regina dei cieli (la dea babilonese Ishtar, dice la mia Bibbia nella nota) e altre divinità straniere non precisate. Evidentemente questi altri dèi apparivano a quelle genti più tangibili, o più potenti, o più affidabili, o erano più temuti dello stesso Yahweh.

- Salmo 82: assemblea degli elohim.

- 1Corinti 8,5: e come di fatto vi sono molti dèi sia in cielo che in terra, come ci sono molti dèi e molti signori, tuttavia per noi c'è un Dio solo. Paolo di Tarso sapeva bene che gli elohim erano tanti.

- Stele di Mesha: straordinario ritrovamento che riporta il punto di vista dei moabiti, uno dei popoli che si scontrarono con gli Israeliti. Descrive una battaglia che i moabiti (guidati dal loro dio Kamosh) vincono contro gli Israeliti (guidati dal loro dio Yahweh). I superstiti che riescono ad acchiappare vengono sacrificati sull'altare del loro dio. Datata 840 a.C., la stele di Mesha è conservata al Louvre. L'episodio è raccontato anche nella Bibbia in 2Re 3.

- Sui rotoli di Qumran scoperti nel 1947, il discorso di Mosè (Deuteronomio 32) chiarisce che le terre e i popoli sono stati spartiti da Elyon tra gli elohim, e Yahweh non è soddisfatto della parte ricevuta: dovrà andarli a raccattare sperduti nel deserto, addestrarli per farne un contingente militare, dotarli di leggi adeguate e poi condurli alla conquista di quello che lui ritiene gli sia dovuto.
La Bibbia cristiana, che ha cambiato Elyon in Altissimo, elohim in Signore, e Yahweh in Dio, lascia intendere che questo dio schizofrenico abbia prima fatto le suddivisioni dei territori e delle genti, per poi occuparsi di un solo popolo, e infine poi andare alla conquista di ciò che lui stesso aveva diviso. La forzatura monoteistica ha reso il racconto insensato.

Tutti gli dèi del'AT

Alcuni degli elohim citati nella Bibbia (se ne possono contare decine nella Bibbia ebraica, un po' di meno nella Bibbia cristiana e cattolica per via delle traduzioni in chiave monoteistica):

- ELYON: è il capo degli elohim. Nelle nostre bibbie è tradotto in "Altissimo".

- EL: secondo certi esegeti si tratta di soggetto diverso da Elyon. Anche questo viene tradotto in "Altissimo".

- YAHWEH: è il dio/elohim dei discendenti di Abramo. Si presenta anche come El Shaddai, ma non è chiaro se sia sempre lo stesso soggetto che si attribuisce nomi diversi, oppure siano soggetti diversi; ogni volta che compare sente il dovere di presentare le sue credenziali di liberatore degli Ebrei, da cui deduco che la sua identificazione da parte dei vari Abramo, Giacobbe e Mosè non era sempre certa. La Bibbia ebraica riporta il tetragramma YHWH la cui pronuncia vocalica è sconosciuta; ignoto se la parola fosse un nome proprio oppure avesse anche un significato. Nelle nostre bibbie viene tradotto come Dio, Iddio o Signore.

Gli elohim che seguono hanno mantenuto il nome originale anche nelle traduzioni:

- ASTARTE o Astàrte: unico elohim femmina di cui la Bibbia cita il nome, adorata dai Filistei, citata in 1Samuele 31,10; 1Re 11,5; 1Re 11,33; 2Re 23,13.

- ISHTAR la "dea dei cieli": citata in Geremia 7,18 è una dea babilonese.

- KAMOSH o Camos o Càmos: citato in Numeri 21,29; Giudici 11,24; 1Re 11,7; 1Re 11,33; Geremia 48,7; Geremia 48,13; Geremia 49,46.

- MILCOM o Milkom: citato in 2Samuele 13,30; 1Re 11,5; 1Re 11,7; 1Re 11,33; 2Re 23,13; 1Cronache 20,2; Geremia 49,1; Geremia 49,3; Sofonia 1,5.

- MOLOCH o Moloc o Molok o Melek: citato in Levitico 18,21; Levitico 20,2-5; 2Re 23,10; Geremia 32,35; Isaia 57,5-9; esigeva sacrifici umani.

MOLOK era un sacrificio umano, non un dio. Il termine fenicio MOLK significa "mandare in alto" ed indicava l'olocausto dove la vittima sacrificale umana viene inviata in cielo sotto forma di fumo. Il termine passò all'ebraico come MOLEK ad indicare lo stesso rito e fu traslitterato nel greco della Septuaginta come MOLOK. A conferma dell'origine fenicia del termine sta Geremia 32,35 dove si dice esplicitamente che il re Giosia fa demolire gli altari eretti al dio Baal e dedicati al MOLOK; questa affermazione va ovviamente intesa come gli altari del dio Baal che sono dedicati ai sacrifici umani, e non dedicati in condivisione con un altro dio! Il termine greco MOLOK della Septuaginta solo successivamente venne identificato in un nuovo dio. Il rito del MOLOK era quindi comune a diversi popoli che lo dedicavano a diverse divinità; vedremo che anche Yahweh gradisce e talvolta ordina i suoi MOLOK. Per approfondire: Giovanni Garbini, Note di lessicografia ebraica, Paideia (1998) citato nel video Mauro Biglino | Cannibalismo Sacro (https://www.youtube.com/watch?v=XXNFhIVyzQM).

- BAAL.

- BAAL-PEOR letteralmente signore che mostra i genitali susciterà l'ira di Yahweh al punto tale che distruggerà la città di Sodoma e Gomorra che lo avevano tradito con esso. Diventato forse BELFAGOR nel Medio Evo.

- BAAL-ZEBUB citato in 2Re 1 è un altro degli acerrimi nemici di Yahweh, forse proprio per questo diventato Belzebù il principe del male, intendendo per male il tradimento di Yahweh con un altro elohim.

- DAGON: citato in Giudici 16,23.

- RIMMON: citato in 2Re 5.

- NEHUSTAN O NECUSTAN: citato in 2Re 18,4.

- Gli Israeliti tradiscono Yahweh con altri elohim: BAALIM (Giudici 2,11-13), ASHEROTH (Giudici 3,7), BAAL BERIT (Giudici 8,33).

40 giorni o 40 anni = un tot di tempo

Il numero magico di 40 giorni o 40 anni ricorre diverse volte nell'AT ad indicare un periodo di tempo piuttosto lungo non meglio precisato, e quindi tale valore non va preso letteralmente. Ecco tutti i casi:

- Diluvio: piove per 40 giorni (Genesi 7,4).
- Mosè digiuna sul monte Horeb 40 giorni per le tavole versione 1 (Deuteronomio 9,9).
- Mosè digiuna sul monte Horeb 40 giorni per le tavole versione 2 (Esodo 34,28).
- Esploratori mandati da Mosè in Canaan ritornano dopo 40 giorni (Numeri 13,25).
- Peregrinazione nel Sinai per 40 anni (Numeri 14,33; Deuteronomio 1,3).
- Gedeone governa per 40 anni (Giudici 8,28).
- David governa per 40 anni (1Re 2,10; 1Cronache 29,27).
- Salomone governa per 40 anni (1Re 11,42; 2Cronache 9,30).
- Elia digiuna sul monte Horeb per 40 giorni (1Re 19,8).
- Ninive ha 40 giorni di tempo per convertirsi a Yahweh (Giona 3,4).
- Anche se riguarda il NT, citiamo qui anche Gesù che digiuna nel deserto per 40 giorni (Marco 1,12; Matteo 4,2; Luca 4,2), da cui la Quaresima cristiana.

Pentateuco (Torah)

Narra delle origini del mondo, della nascita del popolo israelita, e delle lotte di questo popolo per conquistarsi un regno, il Regno di Giuda. A guidare questo popolo è Yahweh.

Genesi

Racconta della creazione del mondo, della creazione dell'uomo, delle vicende dei primi uomini, il Diluvio, fino al primo patriarca Abramo a cui seguono il figlio Isacco e il nipote Giacobbe. La storia finisce con Giacobbe che emigra in Egitto per sopravvivere alla carestia. La Genesi è sicuramente il libro più ricco di eventi interessanti di tutta la Bibbia, e per questo il più complesso da seguire. Per meglio capire il testo, facciamo alcune premesse.

Mitologia assiro-accadica nella Bibbia

La prima parte della genesi è stata rubata dagli antichissimi racconti mitologici sumero-accadici di Gilgamesh, Atrahasis, Enuma Elish e Ziusudra, che descrivono con dovizia di particolari tutta la parte che va dalla creazione del mondo fino al diluvio. Le due paginette che la Torah dedica a questi episodi sono una sintesi estrema di questi racconti molto estesi e articolati. Vederemo più avanti come e perché Esdra e Neemia sono i sospettati numero uno di questa operazione editoriale.

Dunque, nella mitologia assiro-accadica gli dèi, che là si chiamano Anunnaki, dominano sulla Terra. Nell'arco di 2500 anni di duro lavoro, essi hanno scavato i grandi fiumi Tigri ed Eufrate e la rete di canali che rendono fertile la terra. Ma siccome lavorare stanca, decidono di creare degli schiavi: gli uomini. Tuttavia questi uomini si dimostrano anche molto rumorosi e disturbano il sonno del capo degli Anunnaki, Enlil; perciò decidono di affogarli tutti mandando un diluvio. Però Enki, fratello di Enlil, avvisa Ziusudra perché è uomo giusto, e lo invita a costruire una barca dove portare in salvo famiglia e animali. Così Ziusudra sopravvive al diluvio e userà una colomba per verificare l'esistenza di terre emerse, poi anche un corvo: sarà quest'ultimo a non ritornare alla barca, così provando l'esistenza di terraferma e la fine dell'ira degli dèi. Non solo Ziusudra viene risparmiato, ma riceve anche in dono la lunga vita. Molto tempo dopo, re Gilgamesh si reca da Ziusudra alla ricerca della lunga vita. Seguendo le istruzioni di Ziusudra, Gilgamesh trova la pianta magica, ma poi questa pianta gli viene sottratta e mangiata da un serpente, così condannando per sempre l'uomo alla sua vita effimera.

Cronologia dei patriarchi

Cronologia dei patriarchi ricostruita usando i dati forniti dalla Bibbia. Rimane incerta l'età in cui Isacco generò Giacobbe perché la Bibbia non la indica; possiamo solo dire che Isacco doveva avere più di 40 anni quando generò Giacobbe.


Cronologia dei patriarchi e loro periodi di vita. Sono anche riportati: l'anno zero del calendario ebraico; il diluvio; l'esodo.

E' curioso notare che:
- Enoc ebbe una vita lunga, ma sparì prematuramente ad appena 365 anni di età rapito in cielo da dio ([VAT]) o rapito dagli elohim ([MASORETICA]). E' solo un breve enigmatico accenno alle avventure narrate nel Libro di Enoc che però là prendono una piega ideologicamente divergente rispetto al Tanach e per questo sono state espunte; vedi [APOCRIFI] al riguardo.
- Noè aspetta ben 5 secoli prima di fare un figlio.
- Noè era ancora in vita quando nacque Abramo.
- Ever (o Eber), tradizionalmente il capostipite degli Ebrei, era contemporaneo di Abramo e di Giacobbe.
- Abramo venne chiamato da Yahweh quando aveva 75 anni e Noè era appena morto.
- Giacobbe viene investito del ruolo di patriarca quando il padre Isacco era ancora vivo e vegeto; Yahweh non prende neppure in considerazione di rivolgersi a Isacco, e di Isacco non sentiremo più parlare.

Albero genealogico

Albero genealogico basilare come dedotto dalla lettura della Bibbia. Sono riportati anche alcuni degli elohim: Astarte, Yahweh, Kamosh e Milcom.



Yahweh è il dio che guida il ramo Abramo della famiglia Terach verso la conquista di Canaan, contro le popolazioni che abitano la stessa regione e che sono anch'esse discendenti di Terach. In un certo senso, l'AT si può sintetizzare come un'epica saga famigliare tra Ebrei discendenti di Terach.

Yahweh cura i problemi riproduttivi

Tra gli uomini dell'AT ci sono molti problemi riproduttivi, forse dovuti al fatto che si sposavano tra consanguinei per tenere unita l'eredità:
Sara (moglie di Abramo) è sterile e farà un figlio (Isacco) solo in tarda età dopo l'intervento di Yahweh, forse affetto da sindrome di down;
Rebecca (moglie di Isacco) ha anche lei dei problemi, finché interviene Yahweh e ha un parto gemellare (Esaù e Giacobbe).
Anche nel NT ci sono problemi, dove l'angelo Gabriele deve intervenire sulla moglie del sacerdote Zaccaria per dargli Giovanni il Battista (Luca 1,25).

La creazione

Il soggetto divino nella Masoretica viene chiamato ELOHIM da Genesi 1,1 fino a Genesi 2,3 poi diventa YAHWEH ELOHIM da lì in poi e quindi si intesta la creazione del mondo (Genesi 2,4) e la creazione dell'uomo dalla polvere della terra (Genesi 2,7). Vedremo come i patriarchi Abramo Isacco e Giacobbe lo conoscevano come El Shaddai e che solo a Mosè verrà rivelato il nome di Yahweh, che verrà usato da lì in poi.

- Genesi 1,1: ci sono profonde differenze tra la Bibbia ebraica e le varie traduzioni:

[MASORETICA] בבראשית ברא אלהים את השמים ואת הארץ
(In principio elohim creò|formò il cielo e la terra)

[VAT] In principio Dio creò il cielo e la terra

- Genesi 1,2:

[MASORETICA] והארץ היתה תהו ובהו וחשך על־פני תהום ורוח אלהים מרחפת על־פני המים
(e la terra era vuota senza forma oscurità sulla superficie abisso ruach elohim si libra sulla superficie)

[VAT] la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque

Il soggetto della attività di creazione (alcuni preferiscono tradurre come formazione) è Elohim nella versione ebraica, parola che designa in generale gli esseri superiori che dominano sugli uomini e non specificatamente Yahweh. Questo è perfettamente coerente con il personaggio di Yahweh, che viene presentato come un "signore della steppa" (El Shaddai, Genesi 17,1) e come "prode di guerra" (Esodo 15,3), quindi un conquistatore più che un costruttore e creatore.
Notare anche che in Genesi 14,19 si dice che il creatore [VAT] o possessore [MASORETICA] della terra è Elyon.

Biglino fa una accurata traduzione ed interpretazione del testo ebraico della Genesi (La Bibbia è un libro di storia, parte 3 capitolo 7) da cui si traggono in sintesi questi elementi:

- Il soggetto della Genesi capitolo 1 e fino a 2,3 sono gli Elohim (è anche vero che Yahweh elohim compare da Genesi 2,4 in poi, e quindi Yahweh si intesta tutto quanto come ho spiegato nel box di sopra; anche in 2Re 19,15 Yahweh elohim è il creatore del cielo e della terra; in 1Cronache 16,26 è elohim. L'ambiguità su chi siano i soggetti creatori continua...).
- La loro attività consiste in una serie di opere di bonifica per separare le acque dalla terra per ottenere un terreno coltivabile e una riserva d'acqua per irrigarlo.
- Il "firmamento" creato dagli Elohim è un grossolano errore di traduzione: si tratta invece dell'"acqua in alto", cioè qualcosa come una diga.
- A coronamento di questi lavori idraulici, viene anche creato un giardino recintato, l'Eden.

- Genesi 1,26-27: dio crea gli uomini maschi e femmine a propria immagine, e dice loro di prolificare e riempire la terra; così si conclude il sesto giorno della creazione. Notare che Adamo ed Eva NON sono i primi uomini, come invece il folclore popolare comunemente vuole. Forse contrordine in 3,20: Eva è la madre di tutti i viventi, qualunque cosa ciò voglia dire.

Nel testo ebraico, l'uomo viene chiamato "adam" (האדם). Il particolare uomo scelto per custodire l'Eden viene anch'esso chiamato genericamente adam né mai viene specificato un nome proprio per questo soggetto. Noi qui battezzeremo questo uomo con il nome di Adamo come è pratica comune nelle traduzioni dall'ebraico, ma sia ben inteso che egli non ha un nome proprio.

E' importante notare che nel testo ebraico la creazione dell'uomo è opera degli elohim, e ciò che essi riproducono sull'uomo è il loro tselem (צלם) qualunque cosa sia.

Progetto Eden

- Genesi 2,4: nella [MASORETICA] qui compare YAHWEH ELOHIM (יהוה אלהים) per la prima volta e sarà il protagonista d'ora in poi; chi è? Egli si occuperà di rendere fertile la terra e pianterà il gan eden, cioè un piacevole (eden) giardino recintato (gan) popolarmente noto come Eden.

- Genesi 2,15: nella [MASORETICA] YAHWEH ELOHIM sceglie un adam (cioè un uomo) per servire nel giardino, quindi lo istruisce mentre lo guida nell'Eden.

- Genesi 2,17: al centro dell'Eden dio pone due alberi speciali: l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male. Inoltre dio fa divieto ad Adamo di mangiare i frutti del secondo albero, minacciando che se mangerai dall'albero della conoscenza del bene e del male di certo morrai. Infatti li mangeranno, ma non moriranno. Le parole di dio non vanno prese troppo sul serio.

- Genesi 2,21: Adamo è infelice, gli manca qualche cosa. Allora dio ([MASORETICA] YAHWEH ELOHIM) anestetizza Adamo, gli preleva qualcosa (tsela nel testo ebraico, arbitrariamente tradotto in costola), richiude la ferita, e fabbrica una Donna (לאשה). Adamo sembra finalmente soddisfatto: Ora sì che questa è ossa delle mie ossa e carne della mia carne! Sembra quindi che ad Adamo siano stati proposti altri esemplari di donna che Adamo non ha gradito.

- Genesi 3,1-19: Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. La Donna cede alle lusinghe del serpente e mangia il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, poi offre il frutto ad Adamo. Dio li scopre e condanna tutti, serpente Adamo e Donna a una vita di stenti e infine alla morte:

tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai (Genesi 3,19).

LEGGERE TUTTO ATTENTAMENTE perché è una sintesi della mentalità e dei costumi degli uomini dei tempi antichi. Notare che la Bibbia parla genericamente di frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, NON di mela. La parola mela viene forse dalla traduzione in latino del secolo terzo d.C., dove malum significa sia male che mela.

Che cos'è l'albero della conoscenza del bene e del male e che cosa rappresenta il suo frutto? perché dio vieta all'uomo di mangiarlo? se l'uomo non conosce ancora la differenza tra il bene e il male, che senso ha la minaccia di dio? Visto che dio non è credibile (infatti la minaccia di ucciderli era finta) non ci rimane che credere al serpente, per cui Adamo e Donna acquisirono una superiore capacità di giudizio del bene e del male.
In Deuteronomio 1,39 si usa l'espressione i bambini non conoscono né il bene né il male nel senso di innocenza: Adamo e Donna adesso possono scegliere, ma la responsabilità delle conseguenze d'ora in poi ricade su di loro. Questa è l'interpretazione più comunemente adottata dagli studiosi. Cosa ne sia di quei poveretti rimasti fuori dell'Eden, che non hanno potuto godere della vicinanza a Dio, che non hanno mangiato il frutto, se mai essi diventeranno consapevoli o se rimarranno sempre immaturi e selvaggi, se saranno uomini inferiori o cosa, non è dato a sapere.
Un'altra possibilità che mi sembra anche più calzante è che l'albero del bene e del male sia stato introdotto come riferimento alla meditazione gnostica, dove il serpente è l'impersonificazione del Male; ne parleremo esaminando la filosofia religiosa gnostica nella sezione dedicata al NT.
Su tutto questo ci si può ricamare molto, ma non so se vale la pena.

Chi è il serpente? Anche qui gli esegeti si sono scatenati nel tentativo di spiegarne la natura: rappresenta il male? è il diavolo? è un angelo mascherato, geloso di Adamo che ha assorbito tutte le attenzioni del capo? è un elohim escluso dal giardino? Numerosi i riferimenti al serpente:
- Il serpente è una creatura infida che si infila dappertutto e morde all'improvviso, quindi impersonifica il Peccato dal quale stare alla larga (Esodo 4,3; Siracide 21,2).
- Un serpente di bronzo viene costruito da Mosè a imperitura memoria dei serpenti di fuoco scagliati da Yahweh contro i dissidenti che se ne volevano tornare in Egitto (Numeri 21,4-9).
- I potenti sono velenosi come serpenti (Salmi 58,1).
- Il mostro Leviatan è un serpente guizzante nemico del popolo di Israele, forse gli Assiri (Isaia 27,1).
- Il serpente sibila come la voce di Nabucodonosor venuto a conquistare l'Egitto dove si sono rifugiati i profughi Israeliti nella speranza di sfuggire al conquistatore (Geremia 46,22).
- Per Paolo, i pensieri cattivi si insinuano nella mente come fa il serpente (2Corinzi 11,3).
- Il serpente è il diavolo, satana, secondo Apocalisse 20,2.
Secondo me Paolo è l'unico che ha capito che cosa intendevano dire gli anonimi autori della Genesi: il serpente rappresenta il Male nel momento in cui si insinua "serpeggiando" nella mente. Quindi Eva che parla con il serpente va intesa come "Eva stava riflettendo tra sè e sè quando il Male si insinuò nei suoi pensieri". Quindi Eva era già capace di pensiero autonomo prima del frutto. Quindi Eva fu costruita da Yahweh già con il Male già dentro di lei. Tutto ok per Paolo che aveva concezioni gnostiche. Ma gli autori originari hanno introdotto il serpente cercando di allontanare il loro dio del Bene dal Male; al momento di spiegare cos'è il serpente, si sono accorti del vicolo cieco. Ecco perché non ci spiegano chi è il serpente.

Perché è proprio la Donna la prima a peccare? Facile: perché la Torah l'hanno scritta degli uomini. Ci scommetto nella prima bozza era Adamo a peccare di superbia e ambire a diventare dio egli stesso. Poi è intervenuto il correttore di bozze, mentre la correttrice di bozze era occupata in cucina.

CONCLUSIONE: la storia del serpente e dell'albero della conoscenza è un tentativo disperato e senza possibilità di riuscita di allontanare il Male dalle responsabilità del dio del Bene creatore del mondo. Il minestrone di ingredienti che ne segue è solo una cortina fumogena per nascondere la banalità della magagna. Vedremo nel seguito altri tentativi, con lo stesso esito.

Secondo me gli anonimi autori della Bibbia non ne sapevano (o non si sono sforzati di immaginare) più di così. Forse hanno pescato dalle tradizioni orali e scritte che circolavano al loro tempo tra il 6o e il 3o secolo a.C. (vedi [APOCRIFI]) ma non sono riusciti nella quadra del racconto senza rischiare di compromettere la concezione teologica prevalente del loro tempo e combinare un putiferio. Tuttavia si sono sentiti in dovere di mettere quelle due paginette introduttive per dare una parvenza di completezza alla storia. In questo modo sono riusciti ad introdurre i concetti di dio, l'origine del mondo, la creazione dell'uomo, l'origine del Male in un mondo altrimenti perfettissimo, nonché l'origine di quei loro antenati un po' speciali che sono gli Ebrei protagonisti del loro racconto; il tutto senza prendersi l'impegno di spiegarci nulla e senza impegnarsi troppo a chiarirci se il LORO dio è lo stesso della creazione oppure no, questione sulla quale hanno preferito tenersi le mani libere. Il loro vero obiettivo era un altro, e cioè narrare della nascita del popolo Israelita. Considerato il materiale da cui partivano (la mitologia di un piccolo dio cananeo) e date le concezioni metafisiche ancora in elaborazione (vedi [APOCRIFI]), gli anonimi autori sono riusciti in un compito titanico.

- Genesi 3,20: Adamo pone nome Eva a Donna perché è la madre di tutti i viventi (significato incomprensibile, visto che gli uomini, maschi e femmine, vengono creati in Genesi 1,27). Questa è la prima ricorrenza del nome Eva nella Masoretica. Notare che Eva viene battezzata da Adamo, ma Adamo stesso non ha un nome proprio.

- Genesi 3,21: dio (Yahweh elohim) fa delle tuniche di pelle per Adamo ed Eva. Gentile!

-Genesi 3,22: la traduzione di questo versetto è concorde tra tutte le versioni che traducono dalla Masoretica, e recita così:

Yahweh elohim disse: guardate, adesso Adamo è diventato come uno di noi, e conosce il bene e il male. Adesso facciamo sì che non allunghi la mano anche all'albero della vita, ne mangi, e viva per un tempo indefinito.

L'espressione uno di noi è il rebus da risolvere; eccetto per la mia [LEF] che traduce in un ancor più enigmatico ciascun nato da lui per poi estrapolare nelle note che tutti i nati da lui avranno il marchio del peccato originale. In generale qui tutti traducono olam con "per sempre" ma abbiamo già discusso nel glossario il suo reale significato; la mia [LEF] si distingue ancora una volta e traduce "per questo secolo", qualunque cosa voglia dire. In questo solo versetto emergono tutti i casini nella interpretazione della Bibbia e tutti i pasticci che hanno prodotto le traduzioni.
Solo su di una cosa tutti gli interpreti sono concordi, e cioè che Yahweh si stava rivolgendo a una pluralità di suoi pari. Ma a chi esattamente? Questo è uno dei misteri più intriganti della Bibbia.

Che cos'è l'albero della vita? Apparentemente i suoi frutti danno la vita eterna o comunque allungano la vita (Genesi 3,22). Se dà la vita eterna, allora vuol dire che Yahweh manderà poi Gesù a prometterci la vita eterna dell'anima come surrogato della vita eterna del corpo che fu negata ad Adamo ed Eva? Gli unici altri riferimenti all'albero della vita che ho trovato nella Bibbia sono anche in Apocalisse 2,7; 22,2; 22,14; 22,19 dove risulta che questo albero si trova anche nella Gerusalemme celeste post-Apocalisse, produce esattamente 12 frutti ogni mese (ma non dice chi se li mangia e con quali effetti) e le cui foglie sono per la terapia delle genti.

- Genesi 3,23-24: dio caccia Adamo ed Eva dall'Eden e pone dei Cherubini a oriente del giardino per custodire l'accesso all'albero della vita. Dunque, Adamo ed Eva vengono scacciati dall'Eden NON per punizione per avere disubbidito, ma per PREVENIRE che essi possano accedere all'albero magico della lunga vita e diventare immortali come gli elohim.

- Genesi 4,1: Adamo ed Eva generano prima Caino e poi Abele. Caino diventerà agricoltore, mentre Abele diventerà pastore. Sia Caino che Abele offrono i prodotti del loro lavoro a dio.

- Genesi 4,14: dio dimostra di gradire di più la carne di Abele che le verdure di Caino, e allora Caino uccide Abele per gelosia. Dio (YAHWEH) se ne accorge e scaccia Caino lontano dalla famiglia. Caino piagnucola: chiunque m'incontrerà mi ucciderà. Caino teme le popolazioni umane rozze rimaste lontano dall'Eden. Allora dio gli mette un segno (non sappiamo quale) così chi lo incontrerà non lo ucciderà. Riuscirà comunque a trovare moglie, a moltiplicarsi e a fondare città.

Davvero Adamo ed Eva furono i primi uomini? Secondo certe letture superficiali della Bibbia, Adamo fu il primo uomo sulla Terra. Se fosse veramente così allora sorgerebbero pesanti contraddizioni: perché Caino lamenta che chiunque là fuori potrebbe ucciderlo? Chiunque chi, se sulla Terra sono rimasti solo lui e i suoi genitori? Se il chiunque sono le belve, a che cosa serve il segno? arretrano forse le tigri per via di un segno?
Dunque Adamo non fu il primo uomo, ed Eva non fu la prima donna, perché gli uomini, sia maschi che femmine, vengono creati in numero imprecisato in Genesi 1,27, ma restano fuori dell'Eden. Ed è infatti tra di loro che Caino trova moglie (Genesi 4,17) e fonderà città.

- Genesi 4,26: dopo la tragica morte di Abele e l'esilio di Caino, Adamo ed Eva generano Seth. Anche Seth trova moglie tra le donne create in Genesi 1,27 e infatti:

- [MASORETICA]: A Seth nacque pure un figlio al quale pose nome Enos. Allora si incominciò ad invocare il nome di Yahweh.
- [LEF] [VAT] [bibbia.net] [laparola.net]: A Seth nacque pure un figlio al quale pose nome Enos. Allora si incominciò ad invocare il nome del Signore.

Facciamo due conti: Adamo genera Seth quando ha 130 anni (Genesi 5,3), e a sua volta Seth genera Enos quando ha 105 anni (Genesi 5,6). Dunque secondo la Bibbia ebraica si cominciò a pronunciare il nome di Yahweh solo 235 anni dopo la creazione del mondo; fino ad allora questo nome era ignoto, per cui c'è da sospettare che l'elohim della creazione non sia lo stesso che compare qui.
Quindi secondo la versione ebraica qui viene introdotto un nuovo personaggio, Yahweh, che non è quello della creazione del mondo, ma è quello che Mosè descrive come colui che ereditò l'area di Canaan e il popolo di Giacobbe (vedi Deuteronomio 32,9 nella versione di Qumran); questo Yahweh rivendicherà ripetutamente come suo maggiore successo l'aver tratto gli Ebrei dalla schiavitù dell'Egitto. Dunque la Bibbia parla al 99% di un soggetto identificato come dio che però non è il creatore del mondo. Il discorso non piacerà ai monoteisti ma regge dal punto di vista logico.
Le altre bibbie hanno tentato di cancellare il nome imbarazzante di Yahweh, ma così facendo hanno introdotto insanabili contraddizioni: se abbiamo a che fare con un dio onnipotente creatore del mondo, perché poi rivendica un fatto modesto come l'Esodo come suo maggior successo? e perché deve guidare questo piccolo popolo alla conquista di un fazzoletto di terra con tanto spargimento di sangue quando è già tutto suo? e come dobbiamo interpretare la spiegazione di Mosè data in Deuteronomio 32?

Il Diluvio Universale

- Genesi 5: gli uomini si moltiplicano: dettagliata genealogia da Adamo fino a Noè.

- Genesi 6,1-4: alcuni versetti un po' oscuri: i figli di Dio (chi sono?) si accoppiano con le figlie degli uomini generando gli eroi famosi fin dai tempi antichi. Nella versione ebraica sono i figli degli elohim (cioè in definitiva, gli elohim) che insidiano le donne umane, così generando meticci semi-dèi chiamati nephilim; li ritroveremo in Numeri 13,32-33 quando gli Israeliti dovranno affrontare questi super-uomini giganti.
L'interpretazione di questi versetti è piuttosto immediata per chi assume che gli elohim siano gli dèi. Monoteisti e teologi qui devono faticare un po'.

Il Tanach si intreccia con altre storie che venivano elaborate parallelamente. Si tratta di storie che partono da una concezione già monoteistica e che portano a una dottrina piuttosto diversa, e forse per questo sono state espunte dal Tanach che ha mantenuto una impostazione più politeistica. Ne diamo solo un brevissimo cenno, rimandando ad [APOCRIFI] per i dettagli.
Nel Libro dei Giubilei dio invia sulla Terra gli angeli detti Vigilanti con il compito di insegnare agli uomini giustizia e rettitudine; ma i Vigilanti vengono sedotti dalle donne e nascono i meticci semi-dèi detti Nafadem, terribili e voraci, che corrompono gli uomini, gli animali e la Terra; dio opta per il reset totale del Diluvio.
Nel Libro di Enoc gli angeli ribelli scendono sulla Terra perché attratti dalle donne; la commistione tra esseri celesti e donne che ne consegue causa quella contaminazione per risolvere la quale Dio ricorre al reset totale e manda il Diluvio.
Probabilmente Paolo già conosceva queste storie ed è a questo episodio che Paolo si riferisce in Corinti 11,10 quando mette in guardia gli uomini e le loro donne dalle brame lussuriose degli angeli.

- Genesi 6,5: Yahweh è insoddisfatto dell'umanità perché è "malvagia" (6,5) e "violenta" (6,11) senza meglio specificare, perciò decide di sterminarla per annegamento. Ma avvisa prima Noè (~3000 a.C.), che si pone in salvo sulla barca, insieme alla sua famiglia e agli animali. Le acque sommergono la terra per 150 giorni, mentre l'arca si ferma sopra alle montagne dell'Ararat che sono ancora sommerse. Noè manda una colomba in volo, e questa ritorna più tardi con una foglia fresca di ulivo nel becco (NON un intero ramo come l'iconografia tipicamente rappresenta). E' il segnale che l'ira divina si è placata.

Perché la barca di Noè viene chiamata "arca"? Quel nome era usato per le barche di giunchi che gli egiziani caricavano di idoli e simboli sacri e che portavano a spalla in processione lungo le rive del Nilo. E anche l'arca di Noè trasportava gli uomini eletti sacri a dio che avrebbero dovuto generare finalmente la specie umana perfetta. Anche Mosè costruirà un'arca per custodire e trasportare le tavole della Legge ma siccome nel deserto del Sinai non disponeva di un grande fiume, un cassone gli sembrò più appropriato che una barca. Quindi la mia deduzione è che in generale l'arca è qualcosa per il trasporto di cose sacre, cioè dedicate a dio.

Quali e quanti animali Yahweh ordina di portare sull'arca?
Genesi 6,19-20: due di ogni specie, maschio e femmina.
Genesi 7,2: contrordine: sette coppie per ogni animale puro, una coppia per quelli impuri. Gli animali puri e impuri sono definiti in Levitico 11-15.
Genesi 7,8-9: Contrordine bis: apparentemente conferma la specifica iniziale di una coppia.
Contraddizioni come questa provano che ci furono almeno due autori diversi del testo (vedi l'Ipotesi Documentarista della Bibbia): l'autore E (eloista) presenta la soluzione semplice di una coppia per specie, mentre l'autore P (prete, sacerdote) fa una distinzione tra animali puri e impuri in previsione del sacrificio che segue.

- Genesi 8,20: Noè, famiglia e animali possono finalmente sbarcare sulla terraferma. Noè erige un'ara e sopra vi sacrifica ogni sorta di animali puri e impuri. Yahweh gradisce e si riappacifica con l'uomo. Di sacrifici di animali sull'ara non si parlerà più nella Bibbia fino ai tempi di Mosè, che riprenderà la pratica in grande stile. Questo pezzo deve averlo scritto l'autore P del versetto Genesi 7,2 perché altrimenti non ha senso bruciare gli animali così faticosamente salvati dal diluvio.

- Genesi 9,4: precetto divino: gli uomini non mangino sangue. Questo comandamento verrà ribadito ripetutamente e motivato in Numeri 17.

- Genesi 9,20: Noè pianta la vigna, fa il vino, e si ubriaca. Il figlio Cam lo sorprende nudo riverso nella tenda in preda ai fumi dell'alcol, e chiama i fratelli perché vedano anche loro lo spettacolo. Invece Sem e Jafet, rispettosi, prendono un mantello, se lo mettono sulle spalle, entrano nella tenda camminando all'indietro, e coprono le nudità del padre senza guardare. Noè, saputo del comportamento di Cam, lo maledice con l'oscura invettiva Maledetto sia Canaan! [...] Benedetto sia il Signore Iddio di Sem, e sia Canaan lor servo! che forse è il pretesto ideologico per il dominio dei semiti sui camiti di Canaan, ma non mi è chiaro.

Torre di Babele

- Genesi 10: da Jafet discendono diversi popoli che parlano ciascuno la propria lingua (Genesi 10,5) e anche da Cam discendono diversi popoli che parlano ciascuno la propria lingua (Genesi 10,20). Quindi ci sono molte lingue, una per ogni popolo.

- Genesi 11: secondo il testo, tutti i popoli della terra parlano la stessa lingua, cosa in completa contraddizione con quanto affermato poche righe prima (come ha osservato Biglino). Migrando a oriente, gli uomini trovano una piana senza punti di riferimento, e lì costruiscono una città. Innalzano anche una torre, sembra di capire all'unico scopo di fornire alla città almeno un punto di riferimento ben visibile, non certo per salire al cielo e sfidare le divinità (sarebbe stato più conveniente salire su di una montagna).

Anche secondo Yahweh tutti gli uomini parlano la stessa lingua (11,6). Siccome Yahweh non ha gradito l'atto di arroganza e presunzione degli uomini per via di quella torre alta fino al cielo, li punisce confondendo le lingue dei popoli di tutta la terra. La città responsabile di avere scatenato l'ira di Yahweh si chiama Babel. Yahweh se la prende con gli uomini in modo immotivato e li punisce ingiustamente. Succederà ancora altre volte.

Prima dell'intervento di Yahweh gli uomini parlavano la stessa lingua oppure no? Yahweh confonde le lingue perché temeva che gli uomini, uniti, si coalizzassero contro di lui? Yahweh si sentiva così vulnerabile da parte degli uomini? Quanti uomini ci vogliono per sconfiggere Yahweh? E che cosa c'entra in tutto questo la torre? L'autore del capitolo 10 non si è messo d'accordo con l'autore del capitolo 11? In definitiva, che cosa significa il capitolo 11?

Storia dei patriarchi: Abramo

- Genesi 11,24: Tare (o Tarach secondo altre versioni) ha tre figli maschi: Abramo, Nacor (o Nachor) e Aran. Essi vivono in Ur in Mesopotamia, terra degli Assiro - Babilonesi. Aran genera Lot, ma poi muore prematuramente. Poi Tarach insieme ad Abramo, Sara (moglie di Abramo e nuora di Tarach) e Lot emigrano in Canaan. Nacor rimane in Mesopotamia, e suo nipote Labano sarà protagonista di altre vicende che vedremo.

Come morì Aran? Perché proprio Abramo si occupa del povero Lot rimasto orfano? Il Libro dei Giubilei (v. [APOCRIFI]) ci racconta una storia completamente diversa. Lì Abramo è fervente monoteista, tenta di redimere la famiglia di pagani, brucia il tempio degli idoli di famiglia, Aran cerca di salvare le statuette dall'incendio ma rimane ucciso dal fuoco, Yahweh ordina ad Abramo di occuparsi del nipote Lot rimasto orfano di padre. Anche il [CORANO] racconta la stessa storia. Dunque il Tanach ha conservato l'impostazione politeistica ma è rimasto contaminato con tracce del monoteismo che veniva elaborato in contemporanea tra il 5o e il 4o secolo a.C.

- Genesi 12,1: Yahweh si rivolge ad Abramo e lo ingaggia per conquistare le terre che gli indicherà. Yahweh convince Abramo promettendo ricchezze e potere. Nell'Esodo però ci verrà spiegato che i tre patriarchi Abramo Isacco e Giacobbe non conoscevano Yahweh con questo nome, ma con il nome di El Shaddai, che però nella Masoretica compare solo in Genesi 17,1. Agli autori piaceva tanto confondere il lettore, oppure il testo è stato soggetto ad innumerevoli manipolazioni da parte di persone che non avevano una visione d'insieme.

- Genesi 12,10: Abramo deve affrontare la carestia, così emigra in Egitto; ricchezza e potere promessi da Yahweh dovranno attendere. La moglie di Abramo, Sara, è assai piacente, ma purtroppo è sterile. Perciò Abramo la vende al faraone spacciandola per la sorella, realizzando anche un buon profitto. Yahweh punisce duramente l'ignaro acquirente con varie pestilenze, fino a quando il faraone, esasperato, decide di restituire Sara. Da notare il senso di giustizia di Yahweh. Cfr Genesi 20,2 (Abramo vende Sara una seconda volta) e Genesi 26,1-12 (anche Isacco presenta sua moglie come "sorella"): la ripetizione dello stesso plot rappresenta, secondo alcuni studiosi, la prova dell'intervento di diversi autori.

- Genesi 13: Abramo e famiglia tornano in Canaan. Adesso sia lui che il nipote Lot sono così ricchi che decidono di separarsi: Abramo resta in Canaan mentre Lot va a oriente, verso le città di Sodoma e Gomorra. Pessima idea, quella di Lot, perché "gli abitanti di Sodoma erano molto perversi e grandi peccatori contro Yahweh", cioè perché hanno tradito Yahweh in favore di Baal Peor (cfr Deuteronomio 29).

- Genesi 14: i re d'oriente aggrediscono le città di Canaan, compreso Sodoma e Gomorra, e rapiscono Lot che abitava lì. Abramo arma 318 dei suoi migliori servitori, libera le città occupate e libera Lot.

Scopriamo così che Abramo era un mercenario che disponeva di una discreta forza militare. Siccome sappiamo che per esprimere un solo soldato armato ci devono essere almeno da 3 a 4 servitori per la logistica e il vettovagliamento, il contingente paramilitare di Abramo doveva contare tra 1000 e 1200 persone. Forse è per questo che El Shaddai signore della steppa e prode di guerra si rivolge proprio a lui per conquistare Canaan.

Abramo viene ringraziato nientemeno che da Mechisedec re di Salem (forse l'antico nome di Gerusalemme) e sacerdote d'Iddio Altissimo [VAT] (El Elyon nella [MASORETICA]). Prima volta che compare Elyon nella Genesi, e ci viene anche detto che ci sono suoi sacerdoti e si tenevano riti per lui.

- Genesi 14,19: secondo Mechisedec, Elyon è anche il creatore [VAT] o possessore [MASORETICA] della terra, niente meno. Nella Bibbia, Elyon è diventato Altissimo, lasciando intendere che sia lo stesso soggetto che ha ingaggiato Abramo per conquistare Canaan, dimentico di essere già il possessore della terra.

- Genesi 14,13: scopriamo che Abramo è ebreo, prima volta che questa parola appare nella Bibbia e senza ulteriori spiegazioni. Possiamo quindi ragionevolmente assumere che anche il papà Tarach era ebreo, e quindi la maggior parte dei personaggi e dei popoli protagonisti dell'Antico Testamento sono Ebrei, qualunque cosa questa parola voglia dire.

- Genesi 15: Yahweh di nuovo si rivolge ad Abramo per il suo progetto di conquista. Abramo è una persona pratica, e a Yahweh chiede esplicitamente: Che cosa mi darai tu? (versetto 2). E Yahweh promette ad Abramo che i suoi discendenti, un giorno, possiederanno tutte le terre che vanno dal Nilo all'Eufrate (versetto 18). Notare che non pone limiti di tempo, ed infatti quel momento deve ancora venire. Non conosciamo la risposta di Abramo alla proposta di Yahweh, ma dalla storia che segue si deduce che Abramo non rimase particolarmente impressionato dall'offerta.

- Genesi 16: pur di essere madre, Sara dà la sua serva, la schiava egiziana Agar, al marito Abramo perché ci faccia un figlio. Il ricorso alla maternità surrogata di Sara non è un caso isolato; vedremo che le mogli di Giacobbe, pur non sterili, ricorreranno anch'esse alla maternità surrogata per aumentare la prole. Una soluzione di ripiego, quella di Sara, perché Agar non è purosangue ebrea e questo non piacerà a Yahweh.

- Genesi 17,1: viene introdotto un nuovo personaggio che nel testo ebraico e perfino nella mia [LEF] ha il nome di El Shaddai (El della steppa, o signore della steppa) che si capirà essere Yahweh. Qui le bibbie cristiane traducono Signore Onnipotente per un qualche motivo. Dunque, El Shaddai si presenta ad Abramo e gli impone il nome di battaglia Abrahamo perché sarai capostipite di una moltitudine di genti e da lui discenderanno molti re; Canaan sarà per sempre la loro terra (versetto 8). Nessuna di queste promesse verrà mantenuta.

- Genesi 17,10: Yahweh impone la circoncisione perché ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi.

- Genesi 18: Yahweh insieme a due malakim si sta incamminando verso Sodoma, quando incappa in Abramo (100 anni!) seduto all'ombra di un albero davanti alla sua tenda. Sono sporchi, stanchi e affamati, perciò Abramo li accoglie e offre loro ristoro. E qui scopriamo che Yahweh si sposta a piedi, si sporca, si stanca, ha fame e mangia, inoltre deve trasferirsi fisicamente in Sodoma per verificare se la città lo ha veramente tradito con un altro dio (cfr Deuteronomio 32,32).

Abramo chiede di risparmiare il nipote Lot e la sua famiglia che abitano nella la città. Abramo espone anche il problema di sua moglie sterile. Yahweh promette che Sara (90 anni!) farà un figlio entro un anno. Si sente una risata dentro la tenda: è Sara incredula che stava origliando.

- Genesi 19: Yahweh si deve recare fisicamente a Sodoma per verificare se è vero che la città è passata a un altro dio come da Deuteronomio 29,22-27; segue pistolotto incazzato contro i traditori con gli altri dèi in Deuteronomio 32, e in particolare versetto 32. La stessa sorte toccherà alle città traditrici di (nomi incerti, variano da versione a versione della Bibbia):

Gomorra,
Adma,
Zeboim (o Seboim, o Seboi) e
Lesa (o Bela, o Segor)

che si sono messe al servizio di altri dèi: Perché l'ardore di questa grande collera? E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri (Deuteronomio 29,22-27). Anche Deuteronomio 32,16-43 dove Yahweh/Dio è geloso degli altri dei.

- Genesi 19,1-26: i due angeli che accompagnavano Yahweh entrano nella città di Sodoma e vanno nella casa di Lot per avvisarlo; sono convinti di passare inosservati, ma invece vengono riconosciuti dagli abitanti. Segue colluttazione. Lot e famiglia ricevono ordine di fuggire senza voltarsi, mentre gli angeli iniziano la distruzione della città. Durante la fuga, la moglie di Lot però si volta e rimane impietrita come una statua di sale.

- Genesi 19,23-28: L'ira di Yahweh si abbatte sulle città traditrici:

Il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.

La devastazione del territorio circostante è drammatica, e viene descritta in Deuteronomio 32,32; Sapienza 10,6-8; Isaia 14,19; Geremia 23,14-15; Geremia 50,38-40; Amos 4,11; Sofonia 2,9-11; 2Pietro 2,6; Giuda 7. La valle del Giordano dove sorgevano queste presunte città viene citata in Genesi 14,10 per essere piena di pozzi di bitume (materiale infiammabile e che può liberare metano nell'aria); oggi è una distesa salata nei pressi del Mar Morto. E' stata ridotta così da Yahweh oppure è una formazione naturale? Yahweh disponeva di armi di distruzione di massa capaci di spazzare via intere città in un colpo solo e, nonostante tale deterrente e nonostante la sua mancanza di scrupoli, la sua massima aspirazione era la conquista di Canaan? Intere città spazzate via in un colpo solo, e l'unica testimonianza che ci rimane di tali sconvolgenti catastrofi sono poche righe e solo sulla Bibbia? Forse è più semplice pensare che gli autori della Bibbia si siano lasciati prendere un po' la mano magnificando quanto era potente il loro dio.

- Genesi 19,30-38: Lot e le sue due figlie riparano nella città di Segor. Le figlie, lontano dalla comunità dove vivevano, temono di morire zitelle, così ubriacano il padre ripetutamente mentre ci fanno sesso. I figli di questo incesto saranno i capostipiti dei Moabiti e degli Ammoniti.

- Genesi 20,2: Abramo, per nulla convinto della promessa di Yahweh di avere un figlio da Sara, vende Sara per la seconda volta, sempre spacciandola per sua sorella. Yahweh questa volta risparmia l'ignaro acquirente e va a chiedere spiegazioni ad Abramo. Ed Abramo spiega che in effetti Sara è sua sorellastra (hanno il padre in comune), ma preferisce omettere che è anche sua moglie così la può vendere. A quei tempi le donne erano poco più che oggetti. E notare Yahweh deve andare ad informarsi interrogando Abramo: Yahweh leggerà forse i cuori, ma non sa leggere i cervelli.
NOTA: è possibile che Abramo abbia raccontato una bugia: Sara non era affatto sua sorella, infatti in Genesi 11,26 Tarach ha solo tre figli maschi, e in Genesi 11,31 si dice esplicitamente che Sara è nuora del padre di Abramo, Tare, non figlia.

Storia dei patriarchi: Isacco

- Genesi 21,1: Yahweh fa visita a Sara che rimane incinta e partorisce Isacco. Che cosa abbia fatto esattamente Yahweh non viene specificato. A questo punto Sara invita Abramo a scacciare la schiava egiziana Agar e suo figlio illegittimo Ismaele. In questo modo Abramo scaccia il figlio biologico Ismaele e si tiene Isacco che è figlio di non si sa bene chi.

- Genesi 22: Yahweh ordina ad Abramo di sacrificare il tanto sospirato figlio unico, Isacco. Dovrà portarlo su di un certo monte nella regione di Moria e lì offrirlo in olocausto a Yahweh. Abramo ubbidisce e, solo all'ultimo momento, la voce di un angelo gli ferma la mano. Yahweh riconosce la fedeltà di Abramo e promette di riempirlo di ricchezze.

- Genesi 24: Isacco (dall'ebraico "uomo che ride") non sembra avere molta autonomia decisionale; Biglino ipotizza che sia affetto da sindrome di down. Suo padre Abramo manda un servo nel suo paese di origine per comperargli una moglie. Il servo ritorna con Rebecca. L'età di Rebecca non viene specificata, ma viene detto che è accompagnata dalla nutrice di nome Debora (35,8). Nelle società tribali del tempo le "donne" di 3 anni e un giorno erano maritabili, quindi è coerente.

- Genesi 25,1: Abramo prende una seconda moglie, Cetura, da cui nasceranno tanti figli tra i quali i discendenti dei Madianiti. Abramo ha anche delle concubine da cui ha avuto figli. Abramo muore all'età di 175 anni dopo avere lasciato tutto in eredità a Isacco.

Storia dei patriarchi: Giacobbe ed Esaù

- Genesi 25,21: anche Rebecca è sterile. Interviene Yahweh e nascono i gemelli dizigoti Esaù (formalmente il primogenito) e Giacobbe. Mentre Giacobbe è moro, Esaù ha il corpo ricoperto di peluria rossa, mangerà la minestra rossa di lenticchie, e da esso origineranno gli Edomiti che abiteranno il paese dalle caratteristiche rocce rosse di Edom (edom = rosso in ebraico, Genesi 25,25 25,30 e 36,8 e Deuteronomio 2,5).

- Genesi 25,29: Esaù vende la primogenitura al fratello gemello Giacobbe pur di avere un piatto di lenticchie caldo fumante. Il contratto però, non è valido: per Isacco l'erede rimane Esaù.

- Genesi 26,1-12: Isacco e famiglia risiedono presso i Filistei. Isacco teme che il bell'aspetto della moglie Rebecca gli possa nuocere, perciò dice che lei è sua sorella. Ma Abimelech, re dei Filistei, sorprende Isacco in intimità con la moglie ("divertiva" secondo [LEF], "scherzava" secondo [VAT]). Abilemech ordina che Isacco e Rebecca siano protetti. Cfr con quello che fece papà Abramo con Sara in Genesi 12,10 e Genesi 20,2.

- Genesi 27: Rebecca ordisce un astuto inganno per far sì che Isacco, ormai morente, ceda l'eredità al figlio prediletto Giacobbe invece che a Esaù. Ma Esaù se ne accorge e minaccia di uccidere suo fratello gemello Giacobbe. La mamma invita Giacobbe ad allontanarsi, per esempio andando da suo zio Labano che ha giusto due figliuole da maritare; la mamma lo avviserà quando le acque si saranno calmate.

- Genesi 28-32: Giacobbe deve prendere moglie e la va a cercare al paese suo, in Mesopotamia. Va quindi dallo zio Labano che ha due figlie: una gnocca (Rachele) e una cessa (Lea). Naturalmente Giacobbe vuole quella gnocca, ma il prezzo è salato: Giacobbe dovrà lavorare dallo zio per 7 anni. Dopo sette anni, viene finalmente il momento della ricompensa: nottetempo, lo zio manda la figlia nella tenda di Giacobbe. Ma la figlia che manda non è Rachele, è Lea! Giacobbe si accorge dell'inganno solo con la luce del giorno. Lo zio convincerà Giacobbe a comperare anche Rachele e a rimanere a servizio da lui altri sette anni.

FiglioMadre
RubenLea
SimeoneLea
LeviLea
GiudaLea
DanBilha serva di Rachele
NeftaliBilha serva di Rachele
GadZilpa serva di Lea
AserZilpa serva di Lea
IsacarLea
ZabulonLea
DinaLea
GiuseppeRachele
BeniaminoRachele
I 13 figli di Giacobbe in ordine di nascita, capostipiti mitologici delle famose 12 tribù di Israele oltre a Dina. Beniamino nascerà più tardi, quando la famiglia Giacobbe ha già lasciato la Mesopotamia.

Tra le due sorelle mogli di Giacobbe inizia una competizione senza esclusione di colpi a chi fa più figli, propri o con maternità surrogata delle proprie serve, esattamente come fece anche nonna Sara con Agar; pressioni su Giacobbe per adempiere ai suoi doveri coniugali; si ricorre alle piante afrodisiache (mandragola); interviene anche Yahweh a promuovere Lea discriminata. Stravince Lea con 9 contro 4. Nel mondo tribale in cui la prole è un asset famigliare, il valore di una donna si misura in figli.

Complessivamente Giacobbe lavora per lo zio per 20 anni (31,38). Al momento di ritornare finalmente a Canaan, Giacobbe medita la sua vendetta: sottrae gran parte delle greggi allo zio (31,1) e poi fugge con mogli, figli, greggi e tutto (31,20).

- Genesi 31,19: Rachele ruba gli idoli di papà Labano all'insaputa di Giacobbe. In 35,1-4 Giacobbe si prepara a un nuovo patto con dio in 35,9 e perciò si fa consegnare gli idoli e li nasconde sotto terra in un luogo ben preciso. Chissà, forse sono in metallo prezioso, oppure potrebbero tornare utili in futuro a seconda del dio che Giacobbe vorrà sevire.

- Genesi 32,23-33: Giacobbe affronta in lotta e vince contro un uomo che si rivela essere dio; ivi dio impone nome Israel a Giacobbe. Inutile cercare di capire cosa significano questi versetti perché nessuno lo sa. Vedi anche Genesi 35,10 per l'origine del nome Israele.

- Genesi 33: Giacobbe incrocia il fratello Esaù che sta andando a Seir. Esaù dispone di 400 uomini e il momento è molto teso. Giacobbe offre tutti i suoi averi, la sua famiglia e i suoi servigi a Esaù e promette di seguirlo sulla strada di Seir; solo, dovrà andare più lentamente perché ha molti bambini e bestiame in travaglio. Esaù accetta l'offerta di pace, quindi lo aspetterà a Seir. Ma non si rivedranno mai più, perché Giacobbe prende una strada completamente diversa e punta verso una località di nome Succot dove si installa. E' l'ultimo inganno di Giacobbe ai danni dei parenti.

- Genesi 34: Dina, figlia di Giacobbe, viene rapita e stuprata da un certo Sichem della città di Sichem (sic). Il papà di Sichem offre una ricca dote e un matrimonio riparatore. I figli di Giacobbe respingono l'offerta e pretendono invece che i Sichemiti siano tutti circoncisi. Gli uomini Sichemiti acconsentono ma, proprio mentre sono indeboliti dalla febbre della infezione, i figli di Giacobbe Simeone e Levi assaltano la città, uccidono tutti gli uomini, saccheggiano case e bestiame e riducono donne e bambini Sichemiti in schiavitù.

- Genesi 35,1-8: Giacobbe ordina di gettare tutti gli idoli degli altri dèi che ancora conservano, erige un altare e chiede aiuto a Yahweh. Un non meglio precisato terrore divino si diffonde nelle le città vicine, così che Giacobbe e famiglia possono fuggire indisturbati senza subire ritorsioni. E' l'ennesimo inganno di Giacobbe, questa volta contro Yahweh.

- Genesi 35,9-15: Iddio ([LEF], [VAT]) ovvero elohim ([MASORETICA]) si presenta come Dio Onnipotente ([LEF], [VAT]) ovvero El Shaddai ([MASORETICA], [LEF]) come aveva già fatto in 17,1 ed impone a Giacobbe il nome di battaglia Israel e gli promette Canaan: nasce il popolo di Israele. Vedi anche Genesi 32,29: storia doppia significa due testi diversi che sono stati (malamente) uniti insieme. Isaia 43,1 conferma che il nome Israel è stato imposto da Yahweh.

- Genesi 35,29: Isacco muore a 180 anni.

- Genesi 37-47: su questo episodio ci potrebbero fare un film. Giacobbe ha un figlio prediletto, Giuseppe. Gli altri fratelli, gelosi, lo vendono come schiavo a una carovana diretta in Egitto, realizzando anche un bel guadagno. Giuseppe, che è un tipo sveglio, diventerà un alto funzionario del faraone, e vestirà i paramenti tipici degli alti funzionari egizi. Intanto, la tribù di Giacobbe si trova in difficoltà, e decidono di migrare in Egitto per passare il periodo di carestia. Li accoglie un alto funzionario egiziano...
L'episodio ha un lieto fine, tanto che gli Israeliti si installeranno in Egitto per i seguenti 430 anni (Esodo 12,40), fino al tempo di Mosè (Esodo 7,40).
Cfr con il libro di Daniele: anche lì l'israelita mostra la sua sagacia alla corte del re babilonese.

Epilogo: Giacobbe emigra in Egitto

- Genesi 46,27: gli Israeliti (cioè i discendenti di Giacobbe) ivi compresi i 2 figli di Giuseppe nati in Egitto sono solo 70. Secondo Esodo 1,5 le persone nate da Giacobbe trasferitesi in Egitto erano in tutto 70. Secondo Deuteronomio 10,22 le persone trasferitesi in Egitto erano in tutto 70. Giacobbe alias Israel morità 17 anni dopo, e il suo popolo rimarrà in Egitto per 430 anni fino al famoso Esodo.

Perché Yahweh lascia che il suo popolo rimanga così a lungo in Egitto? Secondo Biglino, in Egitto regnavano degli elohim molto più potenti di Yahweh, e Yahweh mai avrebbe potuto sfidarli (cfr Giosuè 24); gli Israeliti si pongono quindi al servizio e sotto la protezione di questi nuovi elohim. Ecco perché non sentiremo più parlare di Yahweh per 4 secoli. Quindi la famiglia di Abramo posta di fronte a una carestia, tradita nella promessa di successo e prosperità, tradisce a sua volta il giuramento fatto da Abramo a Yahweh e si rifugia in Egitto.

Che cosa fa Yahweh durante questi 4 secoli? La Bibbia non copre questo lasso di tempo. L'unico riferimento che ho trovato sta in Giosuè 24,4. Lì Giosuè spiega che mentre Giacobbe e famiglia riparavano in Egitto per la carestia, Yahweh si occupava di Esaù e famiglia, cioè gli Edomiti (Genesi 25,25 25,30 e 36,8) ai quali aveva concesso il territorio di Edom (Deuteronomio 2,5).
Tuttavia nel corso del tempo Yahweh deve aver perso il controllo degli Edomiti perché in Numeri 20,14 abbiamo Mosè che non riesce ad ottenere il permesso di passare attraverso il loro territorio.
Infine in Malachia 1,2-3 Yahweh dice di odiare Esaù, forse per via del tradimento. Insomma, informazioni scarse e ben confuse.
Rimane però da spiegare come mai dopo 4 secoli Yahweh si fa coraggio, va in Egitto, compie sfracelli e si porta via un intero popolo senza subire l'ira dei suoi colleghi locali.

- Genesi 49: Giacobbe sul letto di morte detta le sue ultime volontà; tra queste:
- Sia Giuda capo politico dei suoi fratelli e di molti popoli. Sta qui l'origine del primato politico che la tribù di Giuda rivendica su tutti gli Israeliti. Vedremo che sarà Yahweh stesso ad assegnare Gerusalemme ai Giudei (Giudici 1,8).
- Condanna Levi e Simeone per la loro violenza, la crudeltà e il tradimento e perché proveranno gusto nello snervare il bove. Giacobbe si riferisce probabilmente all'episodio di Sichem. Ora, Giacobbe che stigmatizza il tradimento fa sorridere, ma qui c'è anche una condanna degli olocausti o sbaglio?

Esodo

Basilarmente, le avventure di Mosè che conduce gli Israeliti alla conquista di Canaan, la terra promessa. Diciamo subito che Mosè non completerà mai questo piano.

Mosè: un israelita formato alla corte del faraone

Mosè nasce da genitori della tribù di Levi durante le persecuzioni degli egiziani contro figli degli israeliti. Si salva miracolosamente in una cesta lasciata andare alla deriva nel fiume. Ritrovato e adottato come bambolotto da figlia del faraone, ma dato a balia a pagamento, balia che capita essere proprio la madre. Poi educato presso il faraone come se fosse stato un figlio. Una volta cresciuto, Mosè uccide con la spada un egiziano che stava percuotendo un ebreo; seppellisce il cadavere e si dà latitante. Ripara a Madian dove sposa la figlia di Jetro (o Ietro), sacerdote di un qualche dio locale non precisato. Mosè sta pascolando le pecore del suocero dalle parti del monte Oreb, nel Sinai, quando vede un rovo in fiamme. Incuriosito, si avvicina e:

Yahweh ingaggia Mosè

- Esodo 3,1-6: Yahweh si presenta a Mosè sul monte Oreb nascosto in un roveto in fiamme. La collocazione del monte Oreb (o Horeb) è incerta; forse si trova nel Sinai, perciò sotto controllo egiziano, ma comunque fuori dall'Egitto come si evince da Esodo 17,3. Prendere nota di questo monte, perché lo ritroveremo nella Bibbia.
Mosè si avvicina incuriosito, e la voce dal roveto gli impone di togliere i sandali perché il terreno intorno (e solo quello) è sacro, cioè dedicato alla divinità. Qui Yahweh dà l'incarico a Mosè di organizzargli l'esodo.
Traduzione: l'anonimo autore del testo sta usando il linguaggio tipico e un po' criptico del sacerdote, ma comunque è facile capirne il senso. Ci sta dicendo che Yahweh è consapevole di essere fuori dal suo territorio, Canaan, ed è la prima e unica volta che succede nella Bibbia. Qui siamo nel territorio di dèi potenti, gli dèi d'Egitto, perciò Yahweh si deve nascondere in un cespuglio per timore di essere scoperto, e deve incaricare un terzo, Mosè, per andare dal faraone e per prendere contatto con gli Israeliti. Una narrazione così può essere concepita solo dalla mente di un autore che è perfettamente consapevole che sulla Terra ci sono tanti dèi e che il suo dio è solo un piccolo dio.

- Esodo 3,13-15: Mosè si informa sul nome del personaggio che lo sta ingaggiando, e Yahweh fa il misterioso. E' interessante confrontare le traduzioni:

[MASORETICA]: (mia traduzione letterale da ebraico a italiano con l'aiuto di [STEP]):
13 Disse Mosè a elohim: quando sarò andato dai figli di Israele e dirò che l'elohim dei vostri padri mi ha mandato da voi e mi chiederanno qual'è il suo nome, che cosa risponderò?
14 Disse elohim a Mosè: io sono colui che sono (è?), perciò dì ai figli di Isreale: colui che è mi ha mandato.
15 Disse ancora elohim a Mosè: perciò dì ai figli di Israele che Yahweh elohim, elohim dei vostri padri, elohim di Abramo elohim di Isacco elohim di Giacobbe, mi ha mandato. [...]

[LEF]:
13 E Mosè disse a Dio: Quando io sarò andato dai figli d'Israele ed avrò detto loro: Iddio dei padri vostri mi ha mandato a voi, se essi mi domanderanno: Qual'è il suo nome? che cosa risponderò loro?
14 Ed Iddio disse a Mosè: IO SON COLUI CHE SONO! Poi disse: Così dirai ai figli d'Israele: IO SONO, mi ha mandato a voi.
15 Iddio disse ancora a Mosè: Così dirai ai figli d'Israele: Il Signore, Iddio dei padri vostri, Iddio d'Abramo, Iddio d'Isacco, e Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi. [...]

Notare quanto Yahweh sia modesto: mai rivendica il suo ruolo come creatore del mondo e creatore dell'uomo. Sorge il legittimo sospetto che l'elohim alias Yahweh elohim della Genesi sia un altro soggetto.

- Esodo 4,21: Mosè e Yahweh concordano una manovra a tenaglia infallibile per forzare il faraone a lasciar partire gli Ebrei dall'Egitto: Mosè cercherà di blandirlo, mentre Yahweh gli indurirà il cuore perché non ceda. A Yahweh non piace vincere facile. Mosè ha già 80 anni: Yahweh li vuole ben stagionati i suoi condottieri.

- Esodo 4,24-26: Yahweh colpisce Mosè con una malattia mortale; perciò la moglie di Mosè circoncide loro figlio e con il sangue della ferita bagna i piedi di Mosè, che guarisce. Perché Yahweh vuole uccidere Mosè al quale ha appena assegnato un incarico importantissimo? Come mai Yahweh fallisce nel suo intento omicida? Quale è questa malattia mortale, e chi l'ha diagnosticata? Come fa la moglie a sapere che il sangue del prepuzio del figlio è terapeutico? Questi tre versetti non hanno alcun senso per me e non lo avevano neanche per i lettori antichi; vedremo come l'episodio viene rivisto e corretto nel Libro dei Giubilei (v. [APOCRIFI]).

- Esodo 6,2-8: Qui Yahweh/El Shaddai/Dio rivela il rebus del suo nome perché Mosè non sembra ancora convinto. Riporto per intero il testo della masoretica e quello di due bibbie approvate dal Vaticano, la [LEF] nel 1960 e [VAT] dal sito web attuale, per mostrare come nel tempo il testo viene progressivamente limato. In grassetto le parole cambiate:

[MASORETICA]: (mia traduzione letterale da ebraico a italiano con l'aiuto di [STEP]):
2 Disse Yahweh a Mosè adesso ti mostrerò il grande potere che porterà fuori il (mio?) popolo
3 mi conobbero Abramo Isacco Jacobbe come El Shadday ma non col nome Yahweh
4 inoltre feci patto per dare paese di Canaan dove essi soggiornarono
5 inoltre io ascoltai lamento discendenti Israele e ricordai il patto
6 quindi dico ai discendenti Israele io Yahweh vi traggo dal peso|schiavitù d'Egitto in soccorso e vi redimo tendendo il braccio di grande giudizio
7 vi prendo come mio popolo e sarò vostro elohim io sono Yahweh elohim che vi traggo dalla schiavitù d'Egitto
8 vi porterò nella terra che promisi ad Abramo Isacco Giacobbe e la darò a voi io sono Yahweh

[LEF]:
2 E Iddio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono Jahweh!
3 Apparvi ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe come El Shaddai, ma col mio nome di Jahweh non fui conosciuto da loro.
4 Ora, come feci il mio patto con loro e stabilii di dar loro la terra di Canaan, terra delle loro peregrinazioni, nella quale hanno dimorato da forestieri,
5 così ho udito pure i gemiti dei figli d'Israele, che gli Egiziani tengono in schiavitù e mi sono ricordato del mio patto.
6 Perciò dì ai figli d'Israele: Io sono Jawheh, io vi toglierò di sotto i duri pesi degli Egiziani e vi libererò dalla loro schiavitù e vi riscatterò con il braccio disteso e con grandi giudizi;
7 e vi prenderò per mio popolo e sarò il vostro Dio e voi conoscerete che Io sono il Signore Iddio vostro, che vi traggo di sotto i duri pesi degli Egiziani;
8 e vi condurrò nella terra che, con mano alzata, ho promesso di dare ad Abrahamo, e a Isacco e a Giacobbe, terra che io vi darò in possesso di eredità: Io sono Jahweh!».

[VAT]:
2 Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore!
3 Sono apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio nome di Signore non mi son manifestato a loro.
4 Ho anche stabilito la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Cànaan, quel paese dov'essi soggiornarono come forestieri.
5 Sono ancora io che ho udito il lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia alleanza.
6 Per questo dì agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con grandi castighi.
7 Io vi prenderò come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani.
8 Vi farò entrare nel paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!».

Notare come la mia [LEF] sia quasi identica alla [MASORETICA] rispetto alla versione cattolica corrente: che cosa hanno fatto negli ultimi 60 anni al testo ispirato da dio? com'è possibile che l'immutabile parola del Signore venga cambiata?

Notare anche che, sempre nella [MASORETICA], il nome di Yahweh viene usato sempre nella Genesi quando egli si rivolge ai patriarchi, ma solo adesso ci viene detto che non era quello il nome con il quale essi lo conoscevano: altra prova di profonde manipolazioni da parte di redattori che hanno molto pasticciato per ricucire storie diverse o per affermare l'unicità di dèi diversi.

- Esodo 9,16: Yahweh manda le piaghe per dimostrare a tutto il mondo il suo potere, affinché il suo nome venga ricordato e temuto per sempre. Il dio d'amore.

- Esodo 12,11-27: Yahweh ordina di sacrificare un agnello e mangiarlo arrostito; il suo sangue andrà sparso sugli stipiti e sulle architravi delle porte delle case degli Israeliti; questo servirà anche a Yahweh per riconoscere le case degli Egiziani dove rastrellare i primogeniti. Yahweh istituisce la festa della Pasqua a ricordare questo episodio. La parola Pasqua viene dall'ebraico "pesach" = salto, che probabilmente si riferisce al balzo dalla condizione di schiavitù alla libertà.

- Esodo 12,29: Yahweh uccide tutti i primogeniti d'Egitto, sia uomini che animali. Che colpa hanno?

Partenza dall'Egitto

- Esodo 12,34: gli Israeliti rapinano i beni degli egiziani. O forse gli egiziani glieli cedono purché se ne vadano via.

- Esodo 12,37: circa 600'000 uomini a piedi oltre ai fanciulli lasciano l'Egitto trasportando masserizie e provviste a dorso di mulo. I soldati del faraone, su cavalli e carri da guerra, stentano a raggiungerli. O forse si vogliono ben assicurare che non tornino indietro (cfr infatti Giuditta 5,12: …e gli egiziani li cacciarono lontani da loro).

Indice demografico degli Israeliti in Egitto. Considerato che il numero di Israeliti emigrati in Egitto era solo di 70 individui (v. mie note a Genesi 46,27) e considerato che al momento dell'esodo, 430 anni dopo, il numero di Israeliti pretesi dalla Bibbia sarebbe stato di 600000 uomini più i fanciulli; aggiungendo donne e bambini si arriva a circa 2 milioni di persone; l'indice demografico risultante è +2,4%/anno, che è elevato ma plausibile. Evidentemente in Egitto si sono trovati bene.

Dettaglio del calcolo: formula generale della popolazione dopo N anni con indice demografico D:

PN = P0 (1 + D)N

da cui con N=430, P0=70, PN=2'000'000, si ricava l'indice demografico:

D = exp( log(PN / P0) / N ) - 1 = exp( log(2'000'000 / 70) / 430 ) - 1 = 0,024

- Esodo 13,1-16: Yahweh impone il sacrificio dei primogeniti maschi, sia uomini che animali. Il sacrificio del primogenito maschio umano si riscatta con un agnello, e quindi il tutto si traduce in una tassa sulla primogenitura.

- Esodo 14,11: il popolo si lamenta con Mosè per le dure condizioni di vita ed è scettico riguardo alle sue promesse. Esodo 16,2: idem. Esodo 16,8: Mosè: non lamentatevi con me, ma con Yahweh. Esodo 17,1: Mosè teme linciaggio da parte del popolo assetato.

- Esodo 14,21: attraversamento del Mar Rosso: Mosè stende la mano e Yahweh soffia un vento potente da oriente per tutta la notte, causando il ritiro della acque. In realtà si parla di mare e basta. In 15,22 prima ricorrenza del Mar Rosso ([LEF]) ovvero mare di canne o giunchi cioè canneto ([MASORETICA] ebraico מים־סוף, yam suph, ovvero sea of reed or sea of rush rispettivamente in Inglese). Quindi il mistero rimane: che cosa hanno attraversato, esattamente? Hanno attraversato un mare, oppure hanno attraversato l'area paludosa del delta del Nilo, dove il livello delle acque salmastre varia ampiamente a seconda dei venti? Il termine Mar Rosso compare in diverse altre parti della Bibbia [LEF], ma questa traduzione mi pare sospetta.

- Esodo 15,20: Maria, sorella di Aronne, è profetessa. La ritroveremo più avanti nella storia. Cerca "profetesse" per altre profetesse.

- Esodo 17,1-6: sono ormai fuori dall'Egitto, presso il monte Oreb (o Horeb) dove Yahweh si presentò nascosto nel rovo in fiamme. Qui Mosè fa sgorgare miracolosamente l'acqua per il popolo assetato.

- Esodo 17,8: scena: una delle tante battaglie combattute in terra di Canaan. Mosè incita i suoi soldati alla battaglia tenendo le braccia alzate. Ma siccome è vecchio e stanco, e la battaglia si prolunga, le sue braccia cascano e quando cascano gli Israeliti indietreggiano. Decidono quindi di steccargli le braccia in posizione alzata. Anche questo lo vorrei vedere al cinema.

Tavole della Legge versione 1

- Esodo 20,4-5: Yahweh detta le sue leggi, e al numero uno c'è

Non avrai altro dio di fronte a me.

che mi sembra il minimo sindacale richiesto da qualsiasi dio che si rispetti. Ma la cosa davvero curiosa è il comandamento numero due che secondo [LEF] recita:

Non ti fare nessuna scultura né immagini delle cose che sono sù nel cielo o sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non adorare tali cose né servir loro; poiché Io, il Signore Iddio tuo, sono Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sopra ai figli fino alla terza e quarta generazione [...]

Il divieto di adorare immagini e sculture viene ribadito in Levitico 26,1 per cui dev'essere una cosa davvero importante. Mi sono chiesto da cosa deriva questo divieto di fare ritratti di dio, cosa che contrasta con le altre popolazioni di Canaan di quel periodo, e che spiega la profonda differenza tra una sinagoga e una moschea (che rispettano questo comandamento) e una chiesa (che lo ignora). Provo ad argomentare anche se le motivazioni che riporto non mi hanno convinto del tutto; questo comandamento rimane per me un mistero:

A) Reiterate invettive di Isaia contro gli idoli raccolte nel libro di Isaia. L'idea che mi son fatto è che gli idoli sono facili da distruggere e quindi non sono adatti a un popolo nomade dalla esistenza così effimera, povera e precaria come quello di Israele. Le grandi statue di pietra e gli idoli in metallo prezioso sono cose per i popoli ricchi e politicamente stabili.

B) Forse un'altra spiegazione si trova nella Lettera di Geremia ovvero Baruc 6: statue e immagini deperiscono e si insozzano, dando della divinità una rappresentazione grottesca e irrispettosa.

Il Concilio di Nicea II del 787 d.C. fu convocato proprio per decidere sulla questione del culto della immagini, che andavano proliferando in sostituzione degli dèi pagani. Ivi si stabilì la distinzione tra adorazione (che è riservata a Dio e al figlio che è fatto della stessa sostanza come stabilito da Nicea I) e venerazione (che è ammessa per gli altri personaggi che popolano il panteon cristiano). Fissato questo punto, si tratta ora di tradurre o reinterpretare opportunamente il versetto qui sopra per risolvere il rebus. In [VAT] la parola adorare è sostituita dalla espressione Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai e quindi Yahweh non si riferiva né alla adorazione né alla venerazione.
La questione è quindi risolta. Forse.

- Esodo 20,7: non nominare il nome del signore invano. Cosa significa invano? Nel dubbio, gli Ebrei hanno coniato l'alias ADONAI.
DOMANDA 1: Visto che il testo ebraico indica il dio con il tetragramma YHWH, possiamo finalmente concludere che YHWH, od eventualmente Yahweh, è il nome proprio di questo dio?
DOMANDA 2: La Bibbia cristiana, derivata dalla Septuaginta, usa i termini generici Signore, Dio o Iddio; in questo caso il Dio non ha un nome proprio, e quindi qual'è questo nome impronunciabile per i cristiani?
DOMANDA 3: perché Ezechiele 48 propone di chiamare Jahweh Shamma ("Jahweh è là") la città santa? cioè un nome non pronunciabile? forse che non conosceva i comandamenti?

- Esodo 20,13: il comandamento non uccidere è mal tradotto; in realtà in ebraico il senso della frase è non assassinare con intenzione il tuo prossimo di tenda o qualcosa del genere. Vedi anche i commenti a Levitico 19,18 dove viene usata la parola "prossimo" che significa inequivocabilmente "israelita".

- Esodo 22,24: vietata usura con il prossimo, inteso come il compagno del campo paramilitare. Vedremo poi le norme su prestiti e interessi in Deuteronomio.

- Esodo 22,28: sacrificio dei primogeniti; si può riscattare con offerta di un animale (Esodo 13,11). In Esodo 34,20 il riscatto diventa obbligatorio, cioè è una tassa sui primogeniti. Secondo Ezechiele 20,21-25 i sacrifici umani dei primogeniti erano una punizione imposta da Yahweh in un tempo imprecisato, mentre secondo Geremia 7,31 i sacrifici umani per gli altri dèi erano ripresi ai suoi tempi.

- Esodo 23,20: Yahweh pianifica il genocidio ed elenca i popoli che sterminerà: Amorrei, Hetei, Ferezei, Cananei, Hevei, Gebusei.

- Esodo 24,12: Prima stesura delle tavole della Legge. Yahweh chiama Mosè sul monte Sinai (la cui collocazione è controversa) per consegnargli le due tavole di pietra scritte con il dito di dio (31,18) con le leggi e i comandamenti. Il giovane Giosuè lo accompagna sul monte. Notare che le tavole le ha fabbricate e scritte proprio Yahweh. Ignote dimensioni e il peso. Segue l'elenco delle leggi (Legge mosaica) che comprendono il diritto civile e il codice penale. Molte norme riguardano la liturgia, i paramenti sacri, il tabernacolo, gli olocausti, la cassa dove custodire le tavole (l'arca). La pena per chi trasgredisce la legge è la morte per lapidazione (Levitico 20). Non si va per il sottile.

- Esodo 30,12: imposta personale: ad ogni censimento, tutti coloro che hanno 20 o più anni pagheranno un riscatto personale, metà del quale va al santuario e metà a Yahweh.

- Esodo 32,1: Mosè resterà sul monte per 40 giorni, senza mangiare e senza bere (Deuteronomio 9,9). Intanto al campo lo danno per disperso e il popolo invita Aronne a dare una nuova guida al contingente. Aronne decide di raccogliere tutto l'oro disponibile, fonderlo, e fabbricare un idolo a forma di vitello: ecco la nuova guida. Il popolo adora.

- Esodo 32,7: Yahweh e Mosè s'incazzano di brutto; Mosè spezza le tavole appena ricevute per la rabbia. La repressione è feroce: 3000 morti nel campo (32,28). Ma per Aronne, che era il responsabile dell'iniziativa, neanche un buffetto. Biglino ipotizza che tutta l'operazione sia servita solo per rastrellare tutto l'oro rimasto al popolo e consegnarlo ai Leviti.

- Esodo 33,5: Yahweh è fuori di sé e manda in sostituzione un malach perché se anche solo per un momento io salissi in mezzo a te [Israele], io ti sterminerei.

- Esodo 33,11: ritorna la serenità tra dio e popolo, e il Signore parlava a Mosè faccia a faccia come uno parla al suo amico. Che tra i due ci fosse un rapporto quasi paritario lo si era capito già nell'episodio del vitello d'oro, quando Yahweh minaccia di sterminare tutto il contingente e Mosè lo affronta e lo fa ragionare.

Tavole della Legge versione 2

- Esodo 34,1: Yahweh dà istruzioni a Mosè di procurarsi due tavole di pietra identiche alle precedenti, e di salire di nuovo sul monte Sinai. Questa volta è Mosè che scrive mentre Yahweh detta (34,27). Yahweh dà anche precise istruzioni per la costruzione dell'arca, la cassa dentro la quale le tavole dovevano essere riposte.

In che lingua erano scritte le tavole della Legge?

Le prime tracce di un alfabeto proto-ebraico risalgono al X secolo a.C. (cfr [BIGLINO_DIO] p. 53) per cui al tempo di Mosè (1800-1400 a.C) la lingua ebraica non esisteva ancora, e nessuno ha mai visto le tavole a parte i sacerdoti del tempio. Ma possiamo fare delle ipotesi.

Mosè e la gente che lui guidava uscivano dall'Egitto, e quindi parlavano sicuramente egiziano. Le origini degli Ebrei stanno in Abramo che veniva dalla Mesopotamia, e quindi è possibile che conoscessero almeno un po' il sumero-accadico. Quindi le tavole dovevano essere scritte in lingua egiziana usando l'alfabeto geroglifico o quello ieratico (il demotico apparirà infatti molto più tardi), oppure in lingua sumerica usando i caratteri cuneiformi (meno probabile).

I sacerdoti si trovavano quindi nell'imbarazzante situazione di avere le leggi del loro dio scritte nella lingua del popolo che secondo loro li sfruttava (gli egiziani) oppure nella lingua del popolo che li colonizzerà e deporterà (gli assiro-babilonesi). Forse è questo il motivo per cui non esibivano le tavole, che rimanevano gelosamente custodite (e invisibili) dentro all'arca. Con l'andare del tempo la questione della lingua diventerà ancora più intricata, con il popolo che parla aramaico, la Torah scritta in ebraico, e le tavole scritte nella lingua dei nemici.

Cosa c'era scritto sulle tavole della Legge?

La prima edizione delle tavole sono scritte e fornite direttamente da Yahweh a Mosè e Giosuè sul monte Sinai (che non sappiamo esattamente quale monte sia, comunque si trova nel deserto del Sinai) in Esodo 24,12-13:

[LEF] Poi il Signore disse a Mosè: Sali a me sul monte e rimani lì, ed Io ti darò le tavole di pietra, con la legge e i comandamenti, che io ho scritto per insegnarli a loro. E Mosè si levò con Giosuè, suo ministro, e salì al monte d'Iddio.

Quindi le tavole sono fatte di pietra ma sono abbastanza leggere da potersi reggere in mano (Deuteronomio 32,15), sono due (Deuteronomio 32,15), sono scritte dal dito di dio (Deuteronomio 31,18) sui due lati (Deuteronomio 32,15), e contengono la legge (tutta?) e i comandamenti (quali?). Non viene spiegato che cosa c'era scritto, ma tradizionalmente si citano le prime leggi pronunciate da Yahweh in Deuteronomio 20:

- 20,2 Io sono ([LEF] il Signore Iddio tuo | [MASORETICA] Yahweh elohim) che ti ha fatto uscire dall'Egitto, dalla casa di schiavitù.
- 20,3 Non avrai ([LEF] altro dio | [MASORETICA] altri elohim) difronte a me.
- 20,4 Non ti fare nessuna scultura né immagini delle cose che sono sù nel cielo o sulla terra.
- 20,5-6 Non adorare tali cose né servir loro.
- 20,7 Non nominare il nome ([LEF] del Signore, Iddio tuo, | [MASORETICA] di Yahweh elohim) invano.
- 20,8-11 Ricordati del giorno del riposo del sabato per santificarlo.
- 20,12 Onora tuo padre e tua madre.
- 20,13 Non uccidere (o forse, più accuratamente, non assassinare).
- 20,14 Non commettere adulterio.
- 20,15 Non rubare.
- 20,16 Non dire falsa testimonianza contro il tuo ([LEF] prossimo | [MASORETICA] amico|vicino|compagno).
- 20,17 Non desiderare le cose del tuo prossimo.

che sono 12 norme dalle quali cristiani, ortodossi e protestanti estrapolano ciascuno il proprio decalogo, perché il numero tondo 10 riveste sempre un suo fascino. Notare che al versetto 20,2 il dio rivendica come suo principale merito quello di aver salvato gli Israeliti dalla schiavitù d'Egitto, mentre non fa cenno alla creazione della Terra e alla creazione degli uomini. Il versetto 4 deve essere sfuggito a Michelangelo Buonarroti, che adesso sta bruciando all'Inferno insieme agli artefici di quei monumenti all'eresia che sono le chiese. Al versetto 7 fa divieto di pronunciare il nome di dio, ma siccome nella traduzione cristiana tipicamente il nome è un generico dio, non si capisce qual'è esattamente questo nome impronunciabile. Il versetto 13 dice di non uccidere, ma considerate le stragi che il dio ordina al suo popolo di compiere, evidentemente la parola giusta è non assassinare.

Questa prima versione delle tavole viene distrutta da Mosè nell'episodio del vitello d'oro. La Legge dettata da Yahweh occupa i capitoli da 20 a 31 del libro dell'esodo, che includono i famosi 10 comandamenti ma anche tante altre norme. Comunque troppa roba per stare su due tavole di pietra trasportabili. Quindi sulle tavole doveva esserci una specie di sintesi. Quale sintesi, non lo sappiamo.

La seconda edizione delle tavole, questa volta procurate e scritte da Mosè, e dettate da dio (Esodo 34,27), sono state finalmente riposte nell'Arca. Esse contenevano le dieci parole del patto indicate in Esodo 34,10-28 che è un testo abbastanza breve da stare su due tavole di pietra dal peso ragionevole. Le norme citate, però, sono completamente diverse da quelle di prima e meno famose:

- Non adorare altri dèi e distruggere altari e rappresentazioni degli altri dèi.
- Non sposare donne straniere.
- Non fare idoli in metallo fuso.
- Osservare la festa degli azzimi.
- Riservare a Yahweh tutti i primogeniti; i primogeniti degli uomini vanno riscattati con un agnello.
- Rispettare il riposo del sabato.
- Celebrare la festa della raccolta delle primizie.
- Ogni maschio deve essere presentato a Yahweh una volta all'anno.
- Varie prescrizioni sui sacrifici.
- Dona a Yahweh le primizie della terra.
- Non cuocere il capretto nel latte di sua madre.

Questo elenco di norme si chiude con le parole di Yahweh: Scrivi queste parole poiché in forza di queste parole Io ho stretto un patto con te e con Israele. QUESTO è il patto definitivo, e quindi QUESTO e ciò che doveva esserci scritto sulle tavole.

Ma non è finita qui, perché Mosè richiama il contenuto delle tavole in Deuteronomio 5, e sono i dieci comandamenti della prima edizione! Ma allora questi dieci comandamenti valgono oppure no? e cosa ne è delle norme scritte sulla pietra nella seconda edizione?

Rimane dunque il dubbio: che cosa c'era scritto sulle tavole, esattamente? in cosa consisteva, esattamente, il patto tra Yahweh e il popolo di Israele?

CONCLUSIONE: la Bibbia è confusa e contraddittoria riguardo al contenuto delle tavole della Legge, e quindi non conosciamo quale sia esattamente il contenuto del patto tra Yahweh e gli Israeliti.

Per i comandamenti nella versione breve dei vangeli v. Matteo 19,16-24 e Matteo 22,37.

- Esodo 34,11: Yahweh elenca i prossimi popoli da scacciare; tutti i loro simboli religiosi vanno distrutti, ogni memoria dell'esistenza di altri dèi va cancellata.

- Esodo 34,27: questa volta Mosè scrive mentre Yahweh detta. Passano altri 40 giorni.

- Esodo 34,29-35: quando Mosè ritorna dal colloquio con Yahweh non si accorge che la sua faccia è diventata raggiante tanto che il popolo ha timore di avvicinarsi a lui; poi Mosè si coprirà la faccia con un velo per non spaventarli. E' questo l'effetto collaterale della sovraesposizione a un elohim?

Levitico

Contiene parte della Legge che Yahweh comanda a Mosè e che Mosè riferisce al popolo. Siccome si tratta di una elencazione, farò una sintesi per temi. Compaiono diverse entità divine del folclore popolare di campagna: satiri, Molek e Azel; non sappiamo bene chi siano ma evidentemente i sacerdoti erano restii a liberarsi da essi.

REATI PUNITI CON LA MORTE
- Rapporti sessuali tra maschi (omosessualità) (18,22; 20,13).
- Rapporti sessuali con animali (18,23; 20,15).
- Negromanti e indovini e loro clienti (19,31; 20,27). Vedremo come questo divieto verrà violato da re Giosia (che interroga la profetessa e indovina Hulma). Isaia ci spiegherà che il futuro è determinato da Yahweh ma nessuno può pretendere di indagare sul suo pensiero. Vedremo alcuni casi di divinazione, che invece è consentita.
- Sacrificio di figlio a Molek (20,2); notare: solo a Molek.
- Adulterio (20,10).
- Bestemmiatori (24,10-16);
- Non rispettare il riposo del sabato (23,3; cfr Numeri 15,32).

ALTRI REATI
- Danneggiamento e lesioni: si applica la legge del taglione (24,17-22).
- Altri reati senza dolo (colposi): si espiano offrendo in olocausto un giovenco (= bue che ha appena passato l'anno di età) (4,1-12).

DIVIETI
- Non mangiare grasso e sangue (3,17; cfr Genesi 9,4). Per quanto riguarda il sangue, la motivazione è spiegata più avanti. Per il grasso, invece, non c'è motivazione.
- No sacrifici ai satiri della campagna (17,7). Probabilmente i satiri sono dèi del folclore popolare che fanno capolino anche nel Pentateuco.
- Questo merita una citazione letterale: Non odiare il fratello, non far vendetta e non far rancore contro i figli del tuo popolo, anzi ama il prossimo tuo come te stesso (19,17-18). Qui mi sembra di leggere Gesù, che dice esattamente le stesse cose. Questo versetto conferma anche il vero significato di prossimo. Ma ovviamente i nemici vanno sterminati e le purghe staliniane di Mosè sono ammesse.
- Non indossare vesti intessute di qualità diversa (19,19). Senza motivazione.
- Tatuaggi (19,28).
- Prostituzione (19,29).

LITURGIA
- Definizione di animali puri e impuri; i primi si possono mangiare e si possono offrire in sacrificio, i secondi no (11-15).
- Il sangue è sede dell'anima e si carica dei peccati, per questo motivo il sangue non va mangiato e il sangue degli animali sacrificali va versato sull'ara (17,11-14; anche Deuteronomio 12,23).
- I sacerdoti che porgono le offerte devono essere belli e sani (21,16-24).
- Sacerdoti e famiglia possono mangiare le offerte sacre, cioè gli animali e i prodotti agricoli destinati al sacrificio (22,10-16).
- Non fate idoli, simulacri, cippi; non adorate figure (26,1).
- Rito periodico del capro espiatorio: con una apposita cerimonia, la bestia viene caricata simbolicamente con i peccati del popolo di Israele, e quindi viene liberata perché vada da Azel nel deserto, chiunque sia questo Azel del deserto (16).

SANITÀ
- Le malattie infettive vengono diagnosticate dal sacerdote. Sono elencate lebbra, tigna, erpete, scolo. Terapia e profilassi: igiene, isolamento e olocausti (13-15).
- Misure specifiche anche per le mestruazioni che, comportando la fuoriuscita di sangue, richiedono specifica cautela (sparse nei capitoli 13-15).

VARIE
- Rispetto per l'ospite forestiero (19,34).
- Riposo dei campi ogni 7 anni e giubileo ogni 7 cicli di 7 anni (25).
- Gli schiavi possono essere solo stranieri, non Israeliti (25,24).

- Levitico 26,14-45: monito finale di Yahweh contro il popolo se non rispetta la Legge, perché allora l'ira divina si abbatterà su di lui, verrà esiliato in terra straniera e potrà riscattarsi solo quando avrà riconosciuto le proprie colpe e quelle dei suoi padri. Si direbbe che questa parte sia stata scritta almeno dopo il primo esilio babilonese (circa 700 a.C.) o più probabilmente dopo il secondo esilio babilonese (587 a.C.).

- Levitico 27,30-33: il 10% della produzione agricola e allevamento spetta a Yahweh, cioè ai sacerdoti. Unito al fatto che sacerdoti e loro famigliari possono mangiare le offerte, se ne deduce che la casta sacerdotale costituiva quasi il 10% della popolazione. Ovvero, il 90% della popolazione serviva l'oligarchia.

Numeri

Libro che racconta della lunga marcia degli Israeliti verso nord dalla penisola del Sinai fino al territorio di Moab ad est del Giordano, delle battaglie, delle rivolte interne, e della vita nel campo militare. Ci sono anche molti numeri, da cui forse il nome del libro. Fatto curioso: in ebraico i numeri sono scritti a parole nella base dieci proprio come facciamo noi, con cifre, centinaia e migliaia e tutto.

Censimento della forza

- Numeri 1,1-46: deserto del Sinai, anno secondo dell'esodo. Yahweh ordina a Mosè e Aronne di fare il primo censimento della forza che comprende tutti gli uomini di età dai 20 anni in su abili alla guerra; ogni tribù avrà un suo comandante. Segue pedissequa elencazione delle tribù, dei capi designati, e l'esito finale del censimento della forza: 635'550 soldati.

- Numeri 1,47-54: ...ma i leviti sono esclusi dal censimento della forza perché loro sono i sacerdoti; ad essi spetta il compito di montare e smontare il tabernacolo e svolgere tutti i riti. Chiunque altro sia colto ad avvicinarsi al tabernacolo venga condannato a morte. Altro compito dei leviti è quello di suonare le trombe d'argento per annunciare al popolo le adunate in assemblea, i riti sacri, le operazioni di spostamento, le operazioni militari (10,1-10).

- Numeri 3,14-39: primo censimento dei leviti: 22'000 maschi di età da un mese in su.

- Numeri 3,40-51: censimento dei primogeniti degli Israeliti non leviti: 22'273. Questo numero lascia molto perplessi gli studiosi perché è incongruente. Infatti ci sono 635'550 maschi abili alla guerra di età da 20 anni in su, ai quali vanno aggiunti i maschi da 0 a 19 anni + gli inabili alla guerra; ogni famiglia ha un solo primogenito, per cui in ogni famiglia ci devono essere più di 635'550/22'273 = 28 fratelli maschi ovvero più di 2*28=56 tra fratelli e sorelle per ogni famiglia, che è un po' altino anche per una società che ammette la poligamia.
Il resto dei versetti è un po' confuso anche per gli studiosi. Secondo una ipotesi, i primogeniti avrebbero il ruolo di rappresentare la famiglia presso Yahweh, ma questo compito viene ora delegato a uno specifico sacerdote levita (lo so che questa spiegazione non spiega nulla, ma tant'è); tuttavia avanzano 22'273 - 22'000 = 273 primogeniti del popolo non "coperti" da un levita, per i quali si fissa invece un pagamento di 5 sicli per il servizio di rappresentanza. Non viene spiegato quali dei primogeniti del popolo abbiano dovuto pagare, oppure se la somma è stata in qualche modo ripartita fra tutti. Comunque, una parte molto oscura e forse poco rilevante.

- Numeri 4: Yahweh distribuisce i compiti tra i leviti: chi si occupa delle stanghe del Tabernacolo, chi delle corde, chi dei teli, ecc.

- Numeri 5,1-4: Yahweh ordina di scacciare dal campo gli infetti: lebbrosi, malati di scolo, i contaminati dal contatto con un morto.

- Numeri 5,5-10: i danneggiamenti vanno indennizzati con una maggiorazione del 20%. Le offerte al sacerdote appartengono al sacerdote.

- Numeri 5,11-31: legge delle gelosie: il marito geloso può sottoporre la moglie a un test divinatorio svolto dal sacerdote. I mariti adulteri non sono contemplati. Secondo gli [APOCRIFI] la stessa Maria madre di Gesù verrà sottoposta a questo test risultando negativa.

- Numeri 6,1-21: istituzione del voto di nazireo (nazireato): l'uomo o la donna che vogliono dedicarsi a Yahweh o abbiano fatto il voto di svolgere servizio ad esso dedicato, devono seguire le prescrizioni elencate, basilarmente: non radersi il capo ma lasciare crescere i capelli, non bere vino, non avvicinarsi a un cadavere. Il periodo di nazireato si conclude con la rasatura del capo, i capelli bruciati, offerta al sacerdote.

- Numeri 9,15-23: una volta rizzato il Tabernacolo, una nube vi si posa sopra, e diventa come di fuoco di notte. Quando la nube si muove, gli Israeliti si mettono in cammino e la seguono fino a quando si ferma di nuovo, e in quel posto erigono il nuovo accampamento. La nube poteva fermarsi per un periodo che va da due giorni a un mese o anche più. Gli Israeliti potevano marciare anche di notte, con la nube luminosa che mostrava il cammino (Deuteronomio 1,33). Sembra di riconosce qui il kavod di Yahweh, anche se non viene nominato esplicitamente neanche nel testo ebraico.

Cresce il dissenso

- Numeri 10,29-32: prime manifestazioni di dissenso: Obab figlio del suocero di Mosè vuole ritornarsene in Egitto, ma Mosè lo convince a rimanere.

- Numeri 11,1-10: cresce il dissenso; il popolo vuole pesce, cocomeri, poponi, porri, cipolle e agli, mentre invece si ritrova a mangiare solo insipida zuppa di manna (che, viene spiegato, è qualcosa di simile al seme di coriandolo).

- Numeri 11,11-35: anche Mosè avverte il peso di questo onere che gli è stato imposto, e preferirebbe venire fulminato da Yahweh piuttosto che sopportare tale pena. Yahweh ordina dunque di organizzare un direttorio di 70 Anziani che dovranno aiutare Mosè. Inoltre Yahweh promette carne e pesce in abbondanza finché non vi esca dalle narici: si leva un vento che trasporta dal mare una enorme quantità di quaglie (che tipo di pesci sono?) che sfamano il popolo.

- Numeri 12,1-15: Aronne e sua sorella Maria (che è profetessa, Esodo 15,20) sparlano di Mosè perché ha sposato una donna cuscita (che forse vuol dire etiope) e perché Yahweh parla solo con lui e disdegna loro. Yahweh lo viene a sapere, convoca i due, e così sentenzia:

Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosè: egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non con enigmi ed egli guarda l'immagine del Signore.

Quindi Yahweh si rivolge in visione o in sogno ai profeti mentre con Mosè ha un rapporto speciale, con lui parla apertamente e senza enigmi. Infine, Yahweh punisce solo Maria risparmiando Aronne per la seconda volta (cfr episodi del vitello d'oro). Questione chiusa.

Risalita dal Sinai verso la terra di Moab

- Numeri 13-14: in vista di nuove conquiste, Mosè forma quindi una pattuglia di esploratori scelti fra i capi delle tribù, e li manda in terra di Canaan. Gli esploratori ritornano e riferiscono all'Assemblea che il paese è ricco, ma è anche abitato da un popolo potente fatto di uomini giganti; si tratta dei nephilim, semi-dèi che abbiamo incontrato in Genesi 6,4 e che evidentemente sono scampati al Diluvio. Per questo motivo gli esploratori invitano a desistere. Mosè, Aronne e Giosuè sono per attaccare comunque, mentre il popolo minaccia di lapidarli e di ritornarsene in Egitto. Interviene Yahweh con il kavod, fulmina gli esploratori e minaccia di sterminare tutti. Ancora una volta Mosè mitiga l'ira di Yahweh.
A questo punto il plot si fa intricato: intimorito dall'ira di Yahweh, il popolo decide di partire all'attacco, ma adesso è Mosè che vuole fermarli perché un Yahweh malmostoso non li aiuterà; loro vanno comunque e vengono sonoramente sconfitti.

- Numeri 15,32: uomo sorpreso a fare legna di sabato viene lapidato.

- Numeri 16 e 17,1-5: 250 dissidenti accusano Mosè di averli ingannati per averli condotti in mezzo al deserto ad affrontare tribolazioni e privazioni, quando l'Egitto era così accogliente. Ira di Yahweh: la terra si apre e i 250 dissidenti, le loro famiglie e tutti i loro averi sprofondano tra le fiamme dello Sheòl.

- Numeri 17,6-15: il giorno dopo, altra ribellione di popolo; interviene Yahweh: 14'700 giustiziati.

- Numeri 18,20-32: i leviti dovranno vivere solo della decima e delle offerte; è fatto loro divieto di possedere altro; il 10% della decima (e quindi l'1% del PIL israelita) va dedicato a Yahweh e quindi va bruciato sull'altare.

- Numeri 19,11-22: chi tocca un morto o entra nella sua casa diventa impuro; chi entra in contatto con persona impura diventa anch'esso impuro. Procedura di isolamento, igienizzazione e quarantena di 7 giorni per gli impuri.

- Numeri 20,14-22: il re degli Edomiti nega agli Israeliti l'attraversamento del suo territorio. Ricordiamo che in Genesi 25,30 Yahweh era dio degli Edomiti discendenti da Esaù (detto Edom), quindi deduco che Yahweh dopo 4 secoli ruppe le relazioni con gli Edomiti e per questo adesso si sta occupando degli Israeliti.

- Numeri 20,23-29: Yahweh ordina che Aronne sia condotto sul monte Hor perché per lui è tempo di morire; i suoi paramenti passano al figlio Eleazaro.

- Numeri 21: Vittoria contro Arad. Giro lungo nel deserto per aggirare Edom e risalire verso Canaan. Ennesima rivolta contro la quale Yahweh manda non meglio identificabili serpenti infuocati che mordono il popolo riottoso, facendo molti morti; il popolo invoca perdono e Yahweh ordina a Mosè di costruire un serpente di bronzo a imperitura memoria di quello che capita ai dissidenti. C'è un curioso seguito di queto serpente di bronzo in 2Re 18,4. Vittoria sugli Amorrei.

Guerra santa contro i Madianiti

- Numeri 22-24: Israeliti accampati ai confini di Moab minacciano i Madianiti. Balac re di Moab convoca l'indovino Balaam; Balaam si mette in marcia sul suo asino; l'asino parla con la voce di un Angelo mandato dal Signore (ovvero malach mandato da Yahweh) che ordina a Balaam di benedire il popolo di Israele e portare questa brutta notizia a re Balac. E' evidente la volontà dell'autore di questo brano di dileggiare il nemico, ma tre capitoli solo per questo sono troppi. Questa è la seconda e ultima volta di un animale parlante nella Bibbia; il primo fu il serpente nell'Eden.

- Numeri 25-26: intanto, nell'accampamento gli Israeliti vengono sedotti dalle donne Madianite e si convertono al loro dio Baal-Peor: perché fare la guerra quando puoi fare l'amore? Mosè ordina repressione degli apostati: 24'000 giustiziati. La reazione di Yahweh è feroce: Fate guerra ai Madianiti e massacrateli (25,17). Secondo censimento della forza: 601'730 soldati (26,51). I territori conquistati dovranno essere spartiti a sorte (26,55).

- Numeri 27,1-11: ma le donne discendenti di Giuseppe figlio di Giacobbe non ci stanno: la loro famiglia non ha lasciato eredi maschi, per cui non parteciperanno neanche al sorteggio. Yahweh riconosce l'iniquità: legge sulla spartizione della eredità alle figlie in assenza di figli maschi. Il caso di donne con possedimenti e che poi si maritano verrà esaminato nel capitolo 36. Questa è la prima e unica volta che le donne avanzano una istanza collettiva a difesa dei propri interessi; per il resto abbiamo solo singole eroine che prendono l'iniziativa: Eva che vuole la conoscenza; Sara che pur di dare un erede ad Abramo adotta Ismaele; Giuditta che salva la città assediata; Ester che salva il suo popolo dalla persecuzione; fine.

- Numeri 27,12-23: Yahweh scontento di Mosè, ordina di nominare Giosuè come successore; egli avrà potere su tutti gli Israeliti e sul capo dei sacerdoti, Eleazaro.

- Numeri 28-30: elencazione delle offerte in sacrificio da fare periodicamente; particolare enfasi sul soave odore prodotto dagli olocausti, così gradito da Yahweh (28-29). Norme sui voti e sugli impegni (30).

- Numeri 31: i curatori della mia Bibbia [LEF] titolano questo capitolo Guerra santa contro i Madianiti come farebbe un fondamentalista qualunque. Questa sarà l'ultima battaglia di Mosè prima di cedere il comando a Giosuè e quindi morire. Partono 12'000 armati. L'ordine di Yahweh è sterminare tutta la popolazione. I 12'000 ritornano senza neanche una perdita. Mosè si adira con i suoi capi militari: hanno ucciso solo gli uomini e hanno lasciato in vita le donne. Mosè ordina di tornare a finire il lavoro così come era stato ordinato; concede che si tengano le bambine. Segue pedissequa elencazione del bottino di guerra:
675'000 pecore, 72'000 bovi, 61'000 asini, 32'000 giovinette.
per un totale di 840'000 animali. Supponendo che ogni pecora occupi un'area di 1 m2, la sola mandria di pecore occupa un quadrato di 820 metri di lato. Per i bovi, gli asini e le giovinette possiamo stimare aree altrettanto grandi. Tutto il bottino poteva coprire una intera vallata.
Il tributo spettante a Yahweh (cioè ai sacerdoti) viene così specificato:
675 pecore, 72 bovi, 61 asini, 32 giovinette.
Come si vede, il contributo ai sacerdoti è solo lo 0,1% invece dell'usuale decima del 10%. Forse i numeri del bottino hanno due zeri di troppo, cosa che porterebbe anche a valori più credibili. Che cosa se ne facevano i sacerdoti di 32 giovinette?

- Numeri 32: le tribù di Ruben, Gad e metà tribù di Manasse ottengono di stabilirsi nel territorio conquistato di Moab; tutti gli uomini abili alla guerra, però, seguiranno il contingente per conquistare le terre a ovest del Giordano.

- Numeri 33-36: ricapitolazione dell'itinerario del contingente dall'Egitto fino a Moab. Elencazione dei confini del territorio da conquistare e che verrà distribuito tra le rimanenti 9 tribù e mezzo; a ovest c'è il Mar Grande (Mediterraneo). Istruzione su come ripartire il territorio intorno alle città. In particolare, alcune città rifugio accoglieranno gli accusati di omicidio doloso in attesa di giudizio da parte dell'Assemblea; per gli omicidi colposi è prevista la pena capitale. Ripartizione della quota spettante a donne che si maritano (cfr 27,1-11).

Deuteronomio

Siamo in terra di Moab appena conquistata, esattamente 40 anni 11 mesi e 1 giorno dalla partenza dall'Egitto (1,3). Qui Mosè riassume le sue vicende ed elenca nuove leggi. La norma che dà ai sacerdoti il potere di nominare il re è probabilmente la vera ragione di esistenza di questo libro. Infine, Mosè passa il comando a Giosuè e va a morire come comandato da Yahweh.

- Deuteronomio 1,12: Mosè è stanco, e in particolare è stanco di dover affrontare da solo le continue liti del popolo. Nomina perciò una struttura piramidale di sotto-capi.

- Deuteronomio 2,34-35: sulla conquista dei territori di Sihon: prendemmo tutte le sue città e si dannò allo sterminio ogni città: uomini, donne, bambini; non lasciammo nessuno in vita. Solo fu nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. E' l'undicesimo comandamento: non si fanno prigionieri.

Legge Mosaica

- Deuteronomio 4,12: Mosè insegna la Legge al popolo; ad essa non si dovrà più aggiungere o togliere niente. Gesù è avvisato. Nel capitolo 5 elenca i 10 comandamenti come dalla prima versione delle tavole (ne abbiamo già parlato).

- Deuteronomio 7,16: Mosè ribadisce l'undicesimo comandamento: Distruggi dunque tutti i popoli che il signore iddio tuo ti dà; non si impietosisca il tuo occhio per loro. Anche 19,1. Fatto l'elenco dei morti (centinaia di migliaia), gli Israeliti sono stati i più assidui sterminatori di Ebrei dell'antichità.

- Deuteronomio 8,3: prima la fede, poi il corpo: non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca del Signore. Questa verrà citata nei Vangeli.

- Deuteronomio 13: non seguite altri sognatori o sedicenti profeti, neanche se fanno miracoli; perché il Signore vi mette alla prova; mettete dunque a morte tali sognatori e profeti e chi invita a seguirli; lapidateli! Avviso per Gesù.

- Deuteronomio 14,1-2: gli Israeliti sono il popolo peculiare del Signore. Gesù non ha emendato questa norma, quindi ancora oggi gli Israeliti sono i prediletti dal Signore.

- Deuteronomio 14,3-21: voi siete un popolo santo; perciò non mangiate bestie impure né bestie morte da sé, datele piuttosto agli stranieri.

- Deuteronomio 14,22-29: tasse: le decime.

- Deuteronomio 17,2-7: gli apostati, denunciati da almeno 3 testimoni, siano lapidati; i testimoni hanno il privilegio di lanciare la prima pietra, il resto del popolo segue. Ricordare sempre la corretta interpretazione della norma ama il prossimo tuo come te stesso e della norma non assassinare.

- Deuteronomio 16,18-20: istituisce i giudici vicari in ogni città per le questioni minori; ai Leviti spettano i casi più complessi (17,8-13).

- Deuteronomio 17,14-20: se deciderete di darvi un re, venga scelto dai sacerdoti. Norma anti-Salomone: non sia il re troppo ricco; non sia il re distratto da troppe mogli; che il re si dedichi invece al suo popolo.

- Deuteronomio 20: disposizioni in tempo di guerra: gli esonerati dal servizio militare; regole di ingaggio del nemico; sterminio del nemico vinto; sulla costruzione delle macchine da guerra.

- Deuteronomio 23,13-15: prescrizioni per lo smaltimento delle deiezioni umane con apposita pala.

- Deuteronomio 24,16: la responsabilità penale è personale: Non si facciano morire i padri per colpa dei figli, né i figli per colpa dei padri; ciascuno sia fatto morire per il suo peccato. Cfr anche Ezechiele 18,14. Viene subito in mente la punizione inflitta da Yahweh a Roboano per le colpe di papà Salomone.

- Deuteronomio 29,22-27: Yahweh ha distrutto le città di Sodoma, Gomorra, Adma e Seboim perché hanno abbandonato Yahweh per servire ad altri dèi. Vedi anche Deuteronomio 31,16-18: Yahweh dice che Israele lo abbandonerà in favore di altri dèi, e allora ogni genere di disgrazia di abbatterà su Israele.

- Deuteronomio 31: Mosè scrive il libro della Legge e lo consegna ai Leviti perché lo ripongano a fianco dell'Arca dell'Alleanza. La Legge dovrà essere letta al popolo ogni 7 anni. Quindi Mosè passa il comando a Giosuè. Yahweh profetizza il tradimento del suo popolo con altri déi, e allora quel giorno io nasconderò del tutto la mia faccia. E' esattamente ciò che avverrà subito dopo Giosuè.

Quando Elyon distribuì le terre

- Deuteronomio 32,8-9: in questi due versetti sta tutto il casino della Bibbia e la prova delle manipolazioni per affermare il monoteismo eliminando le altre figure divine. Basilarmente si parla di come le terre siano state divise. Chi è il soggetto che fa le divisioni, e per assegnarle a chi, dipende dalla versione del testo:

[QUMRAN] (cfr https://en.wikipedia.org/wiki/Elyon, https://en.wikipedia.org/wiki/Sons_of_God):
8 Quando Elyon diede alle nazioni|popoli la loro eredità quando divise l'umanità egli fissò i confini dei popoli tra i (figli di Elohim [rotolo 4QDtj] | figli di El [rotolo 4QDtq]).
9 Essendo la parte di Yahweh il popolo di Giacobbe territorio|company|band proprietà|possesso|eredità

[MASORETICA]:
8 Quando Elyon diede alle nazioni|popoli la loro eredità quando divise l'umanità egli fissò i confini dei popoli tra i discendenti di Israele.
9 Essendo la parte di Yahweh il popolo di Giacobbe territorio|company|band proprietà|possesso|eredità

[SEPTUAGINTA]:
8 When the Most High divided the nations, when He separated the sons of Adam, He set the bounds of the nations according to the number of the angels of God.
9 And His people Jacob became the portion of the Lord, Israel was the line of His inheritance.

[LEF]:
8 Quando l'Altissimo consegnò alle genti i loro possessi, quando divideva i figli di Adamo, Egli fissò i confini dei popoli secondo il numero dei figli d'Israele.
9 Poiché la parte del Signore è il popolo suo, Giacobbe è la porzione della sua eredità.

[VAT]:
8 Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti.
9 Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe sua parte di eredità. [2023-02-07 versetto 9 incompleto nel sito Vaticano, l'ho quindi preso da [CEI]]

Tutte le versioni concordano che un certo soggetto, ai tempi di Giacobbe, spartisce le terre tra altri soggetti o popoli, e da quel momento lì in poi Yahweh si dedica solo a Giacobbe e basta. Chi sia il soggetto che ha l'autorità per fare queste divisioni, e quali siano i beneficiari di queste spartizioni, cambia profondamente tra le versioni:


VersioneChi ha fatto le divisioniBeneficiari
[QUMRAN] rotolo 4QDtjElyonfigli Elohim
[QUMRAN] rotolo 4QDtqElyonfigli El
[MASORETICA]ElyonIsraeliti
[SEPTUAGINTA]Altissimoangeli di dio
[LEF]AltissimoIsraeliti
[VAT]AltissimoIsraeliti
Quadro di sintesi delle diverse versioni di Deuteronomio 32,8 dove la terra viene suddivisa. Riguardo a chi fa queste suddivisioni e in favore di chi, ci sono diverse versioni. Notare che tutte le varianti erano già presenti nella Septuaginta (circa 294 a.C.) e nei rotoli di Qumran (circa 200 a.C.) quindi si tratta di varianti molto antiche e forse congenite alle versioni scritte del Pentateuco.

Un pasticcio più grosso di così non potevano farlo. Siccome non tutti possono avere ragione, se ne conclude che la maggior parte dei custodi dei testi sacri ha barato; e probabilmente hanno barato tutti. L'unica versione della storia che avrebbe senso logico è: Elyon divide le terre e i popoli tra gli elohim, e Yahweh riceve la tribù nomade di Giacobbe, ma resta molto deluso. Purtroppo i testi che circolano fanno un grande pasticcio e danno una storia che non ha senso.
Nella [SEPTUAGINTA] l'Altissimo fa le divisioni tra i i figli di Adamo fissando i confini delle nazioni secondo il numero degli angeli di dio. Non risulta che gli angeli abbiano mai ottenuto dei popoli, e si fa intendere che l'Altissimo sia lo stesso dio che poi assegna a sè stesso Giacobbe, rinunciando così al resto dell'umanità per poi guidare gli Israeliti alla conquista di Canaan e allo terminio delle altre popolazioni, quindi un dio schizofrenico.
Nella [MASORETICA] Elyon fa le divisioni tra i figli di Israele, cosa impossibile perché al tempo di Giacobbe gli Israeliti non esistevano (verranno battezzati con questo nome da Yahweh in Genesi 32,29 oppure in Genesi 35,10).
Nelle altre versioni abbiamo l'Altissimo (che si lascia intendere essere dio) che fa le divisioni delle terre tra gli Israeliti (che ancora non esistono e che comunque non risultano possedere terre ai tempi di Giacobbe), e infine lo stesso dio assegna a sè stesso la sola tribù di Giacobbe per poi lamentarsene per il resto del capitolo 32; il tutto è privo di senso ma funzionale ad affermare il monoteismo.
Nella versione di [QUMRAN] rotolo 4QDtj, Elyon fa le divisioni secondo i figli degli elohim; Yahweh, pur essendo uno di loro, ottiene solo un piccolo popolo nomade; segue profonda delusione e lamentazione di Yahweh nel resto dei capitolo 32. Ciò dà senso a tutto lo spargimento di sangue ordinato da Yahweh al suo popolo pur di conquistare Canaan. E' questa la versione originaria della storia?

- Deuteronomio 34: Mosè, il più grande profeta degli Israeliti, ha 120 anni ed è nel pieno del vigore. Come ordinato da Yahweh, Mosè si incammina verso il monte Nebo dal quale potrà vedere la tanto sospirata terra promessa prima di morire. Ma nessuno sa dove sia sepolto Mosè perché nessuno in realtà lo ha visto morire ed insieme a Elia, saranno i due profeti non-morti che appariranno nel Vangelo. Giosuè prende il comando.

Dunque qual'era la vera missione di Mosè?

Gli studiosi che credono all'Esodo come fatto storico propongono una ragionevole ricostruzione di come le cose potrebbero essere andate (cfr ipotesi dei fratelli Sabbath). Secondo tale ipotesi, l'Egitto aveva due problemi: 1) proteggere l'Egitto dalle invasioni da nord-est e 2) disfarsi delle popolazioni immigrate mai integratesi nella società egiziana e perciò indesiderate. Pertanto Mosè, funzionario del faraone, riceve l'incarico di formare un contingente militare costituito da soldati egiziani e da civili da inviare in Canaan.

Il compito del contingente sarà quello di fare terra bruciata in Canaan per ostacolare le invasioni, nonché in seguito il compito di presidiare il territorio. Il Regno di Giuda, per secoli protettorato egiziano, sarà il risultato di questa strategia geopolitica.

I soldati egiziani avranno il ruolo di capi e saranno la tribù dei Leviti. Essi saranno comandanti militari, legislatori, governanti, esattori delle tasse, giudici. I Leviti forniranno anche la sovrastruttura culturale del contingente: la retorica della schiavitù d'Egitto, la Legge, il dio Yahweh come fonte di legittimazione del potere; tutto ciò per dare ordine e coesione a una masnada eterogenea di genti tendenzialmente litigiose (le altre 11 tribù della Bibbia). Addirittura, i Leviti inventano una nuova lingua comune per comunicare fra di loro: l'Ebraico; questa soluzione, e solo questa, non funzionerà, la nuova lingua rimarrà strumento esclusivo dei Leviti, mentre il popolo imparerà la lingua locale, l'Aramaico.

La popolazione civile è scelta tra gli "indesiderati" di cui l'Egitto vuole liberarsi. Ai civili che partono si promettono una terra che dà latte e miele, si forniscono incentivi di varia natura, attrezzature, provviste e bestie da soma e anche oro. Ai restii il faraone impone tasse, obblighi e restrizioni. Il compito dei civili saranno i servizi, soprattutto la cura del bestiame che renderà il contingente autosufficiente. I civili forniranno anche la carne da cannone delle infinite battaglie che dovranno affrontare.

Questo spiega anche perché il contingente veniva seguito a distanza dall'esercito mentre attraversava il delta del Nilo: non intendevano intercettarli, ma volevano solo accertarsi che non ritornassero indietro con una manovra ad U portandosi via tutti i beni di cui erano stati dotati per la missione!

Per ovvi motivi, il vero scopo della operazione non poteva essere divulgato e doveva pertanto rimanere riservato: ai civili si raccontavano bugie; alcuni ricevevano più incentivi di altri; Mosè doveva essere uno di "loro"; nessuno doveva sospettare che era in corso una pulizia etnica della società egiziana. Questo potrebbe spiegare perché non troviamo riscontri documentali.

Esaurito il suo compito di rendere operativo il contingente, Mosè nomina capo il suo secondo Giosuè e quindi ritorna finalmente in Egitto per godersi la pensione.

Secondo storici e archeologi, invece, tutto l'Esateuco è solo fiction:
- Considerato che la popolazione dell'Egitto all'epoca doveva essere intorno ai 3 milioni di persone, l'esodo di 600'000 uomini (a cui vanno aggiunti donne e bambini per un totale di circa 2 milioni di persone) avrebbe svuotato l'Egitto e provocato una catastrofe sociale ed economica tale che si dovrebbero trovare testimonianze nella copiosa documentazione che gli Egiziani ci hanno lasciato. Ma nulla del genere è stato finora trovato.
- Non esiste prova di una tumultuosa conquista di Canaan da parte degli Israeliti come descritto nell'Esateuco. Il territorio di Canaan del tempo era organizzato in città Stato che si facevano la guerra tra di loro, e le tracce di distruzioni trovate nei reperti archeologici coprono un arco temporale di secoli.
- Non sono state trovate tracce del favoleggiato Regno di Giuda dei tempi di David e Salomone; al contrario, a quel tempo Gerusalemme era un piccolo villaggio privo di edifici monumentali. Gli egiziani avevano già insediamenti permanenti nella zona, e facevano capolino solo sporadicamente con operazioni militari.

I 10 comandamenti sono 613 - La legge mosaica

Le leggi dettate da Yahweh sono essenzialmente un regolamento interno al loro contingente paramilitare che vanno dalla quota-dio delle spartizioni, allo smaltimento delle deiezioni umane con apposita pala (Deuteronomio 23,13-15).

La prima norma è scontata: non avrai altro dio al di fuori di me (Esodo 20,3). Questo è il minimo sindacale per ogni dio che si rispetti. La seconda norma imposta da Yahweh vieta l'idolatria, e nello specifico vieta di fare rappresentazioni artistiche della divinità (Esodo 20,4). Basta entrare in una chiesa cattolica per rendersi conto che questa è anche la norma di gran lunga più violata.

La responsabilità penale è personale (Deuteronomio 24,16): non si facciano morire i figli per le colpe dei padri.

Numerose norme riguardano il diritto di famiglia, la primogenitura, il prestito a interesse, danni e risarcimenti, le funzioni religiose. Si tratta quindi di un mix di codice civile e codice liturgico.

Altre norme curiose: proibito il travestimento di uomini in donne e viceversa (Deuteronomio 22,5); metti parapetti sui tetti (Deuteronomio 22,8); non fare vesti di due tessuti diversi (Levitico 19,19; Deuteronomio 22,11); sul panno della verginite, sullo stupro e sull'adulterio (Deuteronomio 22,13-29); divorzio e libello del ripudio (Deuteronomio 24,1-4).

Altre ancora sono buffe: la rampa di accesso all'ara dei sacrifici non deve essere troppo alta, se no i fedeli scorgerebbero le nudità sotto la veste del sacerdote che sale (Esodo 20,26).

Sono compresi anche gli impegni che Yahweh assume nei confronti del suo popolo (Esodo 23,20-33).

Sono state contate in tutto 613 norme (mizvoth in ebraico), ben più delle 10 comunemente ricordate.

La finanza come strumento di dominio: prestito ed interessi

Quadro riassuntivo sulle norme relative a prestito e interessi. Yahweh dimostra di avere chiaro che la finanza sarà l'arma definitiva del mondo che verrà, e che quest'arma sarà decisiva nella lotta tra i popoli e tra i ceti sociali. Yahweh (o forse è meglio dire i suoi biografi Ebrei) pensava avanti di 3000 anni!

Prestito verso il fratello ebreo: non è ammesso applicare interesse; dopo il settimo anno, se non pagato, c'è la remissione (Deuteronomio 15,3; Deuteronomio 23,20; Levitico 25,37).

Prestito verso lo straniero: è ammesso applicare l'interesse; non è prevista remissione (Deuteronomio 15,3; Deuteronomio 23,20).

Dominerai su molte genti facendo prestiti allo straniero ma senza accettare prestiti dallo straniero (Deuteronomio 15,6).

I beni del ricco sono la sua roccaforte, la rovina dei poveri è la loro miseria (Proverbi 10,15).

Il ricco prevale sul povero, e chi prende in prestito è schiavo del suo creditore (Proverbi 22,7).

Libri storici

La sezione dei libri storici copre il periodo che va da Giosuè (circa 1200 a.C.) fino al ritorno dall'esilio babilonese e alla costruzione del secondo tempio per il canone ebraico e protestante (circa 420 a.C.), e fino all'arrivo dei Romani in Canaan (circa 160 a.C.) per il canone latino.

Giosuè succede a Mosè e compie la conquista del territorio. Si arriva ai primi re di successo David e Salomone, che danno 80 anni di stabilità al piccolo Regno di Giuda. Segue un periodo turbolento con infinite lotte, interne ed esterne. I Filistei e i Moabiti sono tra i loro nemici e antagonisti ricorrenti (vedi ad es. la favoletta di Sansone che riassumo in appendice).

Salomone avvia un periodo di prosperità e tolleranza religiosa, a cui seguirà lo scisma tra il regno degli Israeliti a nord e il regno dei Giudei a sud. Seguirà la conquista di Canaan da parte degli Assiri, dei Persiani, dei Macedoni, dei Greci e infine dei Romani.

Il ruolo di Yahweh durante tutte queste vicende è solo virtuale, in concorrenza con i soliti Astarte, Camos, Milcom, Moloc e, dice la Bibbia, molti altri ancora. I veri protagonisti sono gli uomini e le loro rivalità mentre si contendono un fazzoletto di terra.

Giosuè

Questo personaggio non riceve una presentazione, ma gli viene dedicato un intero libro. Le poche informazioni su di lui sono sparse: compare per la prima volta in Esodo 17,9 dove comanda una operazione militare; è figlio di tale Nun (Esodo 33,11); il suo nome originale era Osea ma fu ribattezzato Giosuè da Mosè (Numeri 13,16; ma forse si tratta di una operazione editoriale per unire testi discordanti); è servitore di Mosè fin da giovane (Numeri 11,28); poi è aiutante in battaglia di Mosè (Esodo 25,13); poi è promosso primo sacerdote (Numeri 27,18); Mosè lo invita a salire insieme sul monte sacro per ricevere la prima versione delle tavole della Legge (Esodo 24,13; ma con la seconda versione delle tavole in Esodo 34, Yahweh ordina a Mosè di salire da solo); succede a Mosè per ordine di Yahweh (Deuteronomio 31,14); morirà all'età di 110 anni (Giosuè 24,29; Giudici 2,8). Insomma, un fedele servitore prima di Mosè e poi di Yahweh che si è guadagnato i gradi sul campo.

Quindi Giosuè viene designato successore di Mosè in Deuteronomio 31. Giosuè prosegue con la campagna di pulizia etnica nell'area di Canaan avviata da Mosè, ma realizza anche la conquista territoriale. Per una sintesi delle conquiste di Giosuè vedi i capitoli 11 e 12.

- Giosuè 5,13: presa e distruzione di Gerico. Le mura cadono con gli squilli di trombe.

- Giosuè 8, la conquista di Ai. Yahweh ordina a Giosuè di inviare solo 3000 cavalieri e lasciare riposare il resto del contingente, ma sottovaluta il nemico e gli Israeliti vengono battuti. Allora Giosuè prende l'iniziativa tattica e, con una mossa astutissima, espugna la città:

Quand'ebbero terminato di uccidere gli abitanti di Ai passandoli a fil di spada nella campagna e nel deserto, tutti gli Israeliti si rivolsero alla città (di Ai) ed essa pure fu passata a fil di spada. La somma delle vittime di Ai fra uomini e donne fu in quel giorno di 12 mila persone.

E' l'undicesimo comandamento: non si fanno prigionieri!

- Giosuè 10,10: Yahweh interviene in battaglia e scaglia grosse pietre contro i nemici di Israele. Questo è il primo intervento concreto di Yahweh in battaglia.

Il secondo caso lo racconta Giosuè in 24,12 dove Yahweh manda i calabroni contro i re Amorrei facendo vincere gli Israeliti senza combattere; la battaglia potrebbe essere quella descritta in Numeri 21,21-32 dove però gli Israeliti combattono e non si citano calabroni. I calabroni come arma vengono citati anche in Deuteronomio 7,20 dove Yahweh promette di aiutare il suo popolo usando questo curioso strumento offensivo. Tuttavia la traduzione del termine ebraico צרעה (tsirah) è incerta; secondo altri studiosi vorrebbe dire "lebbra" o più in generale "affezione della pelle".

Un terzo episodio compare in 2Samuele 22,8-18 come parte dell'inno di ringraziamento di David a Yahweh, con toni decisamente fantastici. Se potessimo recuperare il Libro delle battaglie di Yahweh citato in Numeri 21,14 potremmo saperne di più sul Yahweh combattente.

- Giosuè 10,40: così Giosuè non lasciò alcun superstite come aveva ordinato Yahweh.

- Giosuè 13: Yahweh si lamenta di Giosuè ormai vecchio, quando ci sono ancora tante terre da conquistare e sono in ritardo con il crono-programma. In realtà queste terre erano state promesse proprio da Yahweh, quindi sarebbe Giosuè a doversi lamentare con Yahweh.

- Giosuè 18,7: nella suddivisione dei territori conquistati, la tribù di Levi non avrà alcun assegnamento perché il ruolo dei leviti è il sacerdozio. Questo principio viene ribadito diverse volte nel libro (21,1).

- Giosuè 24,4: Cosa fece Yahweh durante i 430 anni della schiavitù d'Egitto? Giosuè spiega che mentre la famiglia di Giacobbe riparava in Egitto (per 430 anni) per sfuggire alla carestia, Yahweh si occupava di Esaù e dei suoi discendenti rimasti in Canaan. Non dice altro, ma è l'unico riferimento che ho trovato alle attività di Yahweh in questo lasso di tempo di 4 secoli.

- Giosuè 24: tutti i territori conquistati sono già stati spartiti tra le varie tribù di Israele. Giosuè raduna tutti i capi e chiede loro con quale dio rinnovare l'alleanza. La famiglia di Giosuè rimarrà fedele a Yahweh, ma riconosce che i loro padri (Abramo) servivano gli dei di Mesopotamia, mentre altri (Giacobbe) si erano posti al servizio degli dèi d'Egitto. Lascia quindi al popolo la libertà di scelta. E il popolo decide e giura solennemente di rimanere fedele a Yahweh.
Morte di Giosuè all'età di 110 anni.

Yahweh virtuale. Da questo punto in poi Yahweh compare nel racconto solo sporadicamente e solo quando viene interrogato, magari per divinazione. Per il resto gli uomini fanno di testa loro e nominano dio solo come intercalare oppure per legittimare delle scelte.

Giudici

Curiosamente la Bibbia chiama questo libro Giudici sebbene in realtà parli di una serie di condottieri e governatori che porteranno alla formazione del Regno di Giuda. L'uso del termine improprio è forse dovuto alla confusione tipica nell'antichità tra i ruoli di legislatore, governatore e giudice che si concentravano in una stessa persona, per cui i termini erano equivalenti. Riporto solo gli episodi chiave tralasciando i governatori meno rilevanti.

- Giudici 1,8: Yahweh assegna il territorio della città di Gerusalemme alla tribù di Giuda, e quindi ordina alla tribù di Giuda di assediare e prendere la città. Gerusalemme assediata, la popolazione passata fil di spada, la città messa a fuoco.

Nasce il Regno di Giuda. Con ciò la tribù di Giuda si assicura il primato sulla città di Gerusalemme, dà il nome alla popolazione locale e, in futuro, esprimerà il re del regno.

Le città circostanti diventano vassalle degli Israeliti; questa volta gli abitanti vengono risparmiati. A questo punto non è chiaro quale sia l'estensione del territorio sotto il controllo degli Israeliti. Ma poco importa, perché in questo libro le sorti degli Israeliti si ribalteranno diverse volte e non renderò conto qui di tutti i passaggi.

- Giudici 2,11-13: Giosuè figlio di Nun muore per la seconda volta all'età di 110 anni (testo evidentemente mal editato). Gli Israeliti tradiscono Yahweh in favore di Baalim, Baal, Astarte; e poi anche Asheroth (3,7).

- Giudici 3,15-30: Aod il temerario! Gli Israeliti sono di nuovo sotto il giogo dei moabiti. Aod, temerario, con un pretesto si apparta con il re di Moab e gli pianta il pugnale nel suo ventre grosso e grasso. Anche l'elsa del pugnale penetra dentro la pancia; i tentativi di Aod di estrarre il pugnale hanno l'unico effetto di far fuoriuscire la merda dal ventre del re. Aod sgattaiola via chiudendosi le porte alle spalle. Le guardie non osano entrare perché vedono le porte chiuse e, considerato l'olezzo, pensano che il re stia facendo i suoi bisogni e non lo vogliono disturbare. Intanto Aod raggiunge gli Israeliti e li guida nella battaglia vittoriosa contro i moabiti. Rimangono ancora da sistemare i Filistei.

- Giudici 3,31: Samgar il prode! Al riguardo c'è un solo versetto: Dopo Aod venne Samgar, figlio di Anat, il quale abbatté 600 Filistei con un pungolo da bovi e anch'egli liberò Israele. Nient'altro su Samgar.

- Giudici 6,36: ormai Yahweh non si manifesta più di persona dai tempi di Giosuè. Il governatore Gedeone sonda il volere di Yahweh con il prodigio del vello posato sul prato: il vello si impregna di rugiada mentre l'erba circostante rimane asciutta. Per ulteriore conferma, Gedeone ri-posa il vello sul prato invocando ancora il responso di Yahweh, che puntualmente arriva: questa volta il vello rimane asciutto mentre l'erba circostante è bagnata di rugiada. Mi pare che questo sia il primo caso nella Bibbia dove si ricorre alla divinazione, l'altro caso è 1Re 18,21-39. Vittoria sui Madianiti. Gedeone governa felicemente per 40 anni (8,28).

- Giudici 8,33: gli Israeliti passano sotto il dio Baal Berit.

- Giudici 10,6: gli Israeliti passano di nuovo sotto il dominio di Filistei e ammoniti.

- Giudici 10,13: gli Israeliti invocano Yahweh, ma lui è adirato con loro: Mi avete abbandonato per servire divinità straniere! No, non vi libererò più! Andate ad invocare gli dèi che vi siete scelti! Ma gli Israeliti lo supplicano e Yahweh, che in fondo ha il cuore tenero, cede.

- Giudici 11: Jefte, figlio di una meretrice, viene nominato governatore dagli anziani (11,10). Dovrà guidare gli Israeliti contro gli ammoniti. Pur di vincere la battaglia, fa un voto: quando ritornerà da vincitore, chi per primo uscirà dalla sua casa lo offrirà in olocausto al Signore (11,31). E infatti vince contro gli ammoniti, ritorna a casa, e la prima persona che gli si fa incontro è la figlia, che pertanto finisce arrosto sacrificata a Yahweh. Cfr con il simile episodio del re Mesha che sacrifica il figlio a Kamosh in 2Re 3.

- Giudici 13-16: gli odiati Filistei spadroneggiano sugli Israeliti. Favoletta consolatoria di Sansone, il vendicatore che pesta migliaia di Filistei con le nude mani. E per futili motivi. Senza poi concludere nulla. Vedi capitolo sulle Favolette per una sintesi.

- Giudici 19-21: uomini della tribù di Beniamino stuprano e uccidono donna giudea; per vendicare l'efferato delitto, si forma coalizione israelita contro la tribù di Beniamino e la stermina. Poi fanno un patto contro i superstiti della tribù di Beniamino perché non abbiano più a trovare donne fra il popolo di Israele. La tribù di Jabes non partecipa al patto e perciò viene sterminata anch'essa. I beniaminiti superstiti sono invitati a trovare donne rapendole a Silo. Amara conclusione del libro: In quel tempo non c'era un re in Israele e ciascuno faceva ciò che gli piaceva.

Rut

Il libro è parte del canone ebraico. Solo quattro paginette per presentare la genealogia di David, che sarà re. C'è anche uno spaccato della società israelita e delle usanze dei matrimoni combinati per motivi di eredità.

In breve: un israelita sposa Rut, una moabita (quindi ebrea perché discendente da Lot, ma non israelita); poi questo marito muore e quindi i suoi beni e la sua vedova vanno in sposa al riscattatore cioè il parente più prossimo, in questo caso un israelita di nome Booz; Rut farà un figlio con questo Booz; questo figlio viene dato alla suocera purosangue israelita per essere adottato, allattato ed educato per diventare un israelita DOC. Non mi è chiarissimo il meccanismo della israelitudine, ma fa lo stesso. In 4,18-22 la sintesi della genealogia risultante. Ricordiamo che Gesù discende da David, e quindi la moabita Rut è una sua antenata.

In definitiva, l'autore sostiene che David era sì ebreo, ma non era puro israelita. La questione era importante nel contrasto tra nazionalisti (gli Israeliti del nord ferocemente contro gli stranieri) contro universalisti (i Giudei del sud con mire egemoniche pronti ad integrare anche i pagani). Vedi anche il libro di Giona, dove emerge lo stesso tema del nazionalismo contro universalismo.

Periodo dei regni di Giuda e di Israele (1020-587 a.C.)


Regni di Giuda e di Israele nel nono secolo a.C. Adattamento e traduzione da: https://en.wikipedia.org/wiki/Kingdom_of_Israel_%28Samaria%29

Tutti i re del Regno di Giuda

Date come dai titoli messi nella [LEF]. Durante il regno di Roboamo (circa 930 a.C.) il regno di Israele con capitale Samaria si scinde dal Regno di Giuda con capitale Gerusalemme.

Periodo (a.C.) Nome Riferimenti
1020 circaSaul1Samuele 8
1000 circaDavid1Samuele, 17
970 circaSalomone1Re 1
930-913Roboamo1Re 14,21
911-870Asa1Re 15,9
870-848Giosafat1Re 22,41
849-842Gioram2Re 8,16
842Ochozia2Re 8,25
842-836Atalia2Re 11,1
836-797Gioas2Re 12,1
797-769Amasia2Re 14,1
769-738Azaria=Ozia2Re 15,1
738-736Jotam2Re 15,32
736-721Achaz2Re 16,1
721-693Ezechia2Re 18,1
693-639Manasse2Re 21,1
639-638Amon2Re 21,19
638-608Giosia2Re 22,1
609Joachaz2Re 23,31
608-598Joiakim2Re 23,36
597-587Sedecia2Re 25,1

per un totale di 21 re nell'arco di 434 anni; durata media di ogni regno 433/21 = 21 anni.

Tutti i re del Regno di Israele

Date come dai titoli messi nella [LEF].

Periodo (a.C.) Nome Riferimenti
930-909Geroboamo I1Re 12,25
909-908Nadab1Re 15,25
909-885Baasa1Re 15,33
885-884Ela1Re 16,8
884Zamri1Re 16,15
885-874Omri1Re 16,23
874-853Achab1Re 16,29
854-853Ochozia1Re 22,52
853-842Gioram2Re 3,1
842-815Jeu2Re 10,28
814-798Joachaz2Re 13
798-783Gioas2Re 13,10
783-743Geroboamo II2Re 14,23
743Zaccaria2Re 15,8
743Sallum2Re 15,13
742-737Menahem2Re 15,17
737-736Peqehia2Re 15,23
736-732Peqah2Re 15,27
732-724Osea2Re 17,1

per un totale di 19 re nell'arco di 207 anni; durata media di ogni regno 207/19 = 11 anni. Ci sono molte omonimie con i re di Giuda per cui è facile fare confusione: Ochozia, Gioram, Joachaz, Gioas.

Primo libro di Samuele

Saul primo re di Israele

Samuele è sacerdote capo, mentre i suoi due figli governano sugli Israeliti. Ma il popolo lamenta che questi due governatori sono corrotti e apostati e vuole un re. Samuele li accontenta e nomina re un tale Saul.

- 1Samuele 4: Filistei battono Israeliti, catturano l'Arca e la portano nel loro campo; ma l'Arca colpisce i Filistei con tumori, e decidono quindi di ritornarla agli Israeliti.

- 1Samuele 6,19: nel percorso di ritorno, alcuni curiosi aprono l'Arca e ci guardano dentro: 70 morti. L'arca è forse un'arma NBC? Vedi anche 1Cronache 13,9.

- 1Samuele 10: Saul viene unto re da Samuele e comincia subito con le campagne militari.

- 1Samuele 15: il sacerdote Samuele ordina a re Saul di attaccare gli Amaleciti e di sterminarli, compresi uomini, donne, bambini e bestiame. Saul esegue, ma risparmia il re Agag e il bestiame. Samuele s'incazza e destituisce Saul, ma Saul resiste sul trono.

- 1Samuele 16: Samuele unge re il giovane pastorello David. Ma il giovane David deve ancora dimostrare il suo valore e deve ancora vedersela con il re Saul.

- 1Samuele 17: i Filistei sfidano gli Israeliti in un confronto uno contro uno tra i 2 guerrieri più forti; i Filistei mandano il gigante Golia, mentre per gli Israeliti si offre il giovane outsider David, un pastorello minuto di corpo ma animato da una incrollabile fede in Yahweh. Saul lo dileggia passandogli le sue armi, ma sono troppo pesanti per il piccolo David, perciò David decide di usare il giavellotto. David colpisce Golia in testa e questo stramazza a terra, poi David gli prende la spada e con quella gli taglia la testa.

- 1Samuele 18: Saul promette la sua figlia in sposa a David, ma pretende cento prepuzi di Filistei. David gliene porta duecento. Saul adesso è veramente geloso e vuole uccidere David. David fugge.

David secondo re di Israele

- 1Samuele 19-31: sintesi estrema di un plot intricatissimo: il sacerdote Samuele muore di morte naturale. Il re Saul viene sconfitto in battaglia dai Filistei e si suicida. David è re.

Secondo libro di Samuele

Nel seguito, Yahweh parla sempre per bocca di un sacerdote o di un profeta; i tempi in cui Yahweh interveniva direttamente sono finiti da un pezzo. Per brevità e chiarezza qui scriverò solo "Yahweh".

- 2Samuele 1-5: David affronta e sconfigge gli ultimi rimasti fedeli a Saul, poi riconquista la città di Gerusalemme.

- 2Samuele 6,6: l'Arca uccide un altro malcapitato che tenta solo di sorreggerla.

- 2Samuele 7,7: Yahweh pretende da David una casa di legno di cedro. Non la farà.

- 2Samuele 8-10: David sconfigge Filistei, Ammoniti e Aramei.

- 2Samuele 11-12: David vede Betsabea, una bella ragazza, perciò la rapisce; da essa nascerà Salomone. Non contento, David fa uccidere il padre di Betsabea per avere anche la madre, da cui avrà un altro figlio. Yahweh non approva e, per punire David, fa morire quest'ultimo bambino. Una delle solite punizioni eque e giuste di Yahweh.

- 2Samuele 13-18: David ha un imprecisato numero di mogli, concubine e figli. Tra questi figli, Amnon stupra la sorella Tamar. A sua volta Amnon viene ucciso dal fratello Assalonne. Assalonne cerca di usurpare il trono ma viene ucciso da papà David.

- 2Samuele 19,42: primi attriti tra la tribù di Giuda (imparentata con David) e il resto degli Israeliti.

- 2Samuele 24: Yahweh provoca David comandando un censimento della forza: 800mila guerrieri per Israele, 500mila per Giuda. Il censimento era sempre preludio a nuove tasse o alla coscrizione, per cui era inviso al popolo. Yahweh punisce David per avere fatto ciò che Yahweh stesso gli ha comandato e perciò manda la peste nel paese; muoiono così 70mila persone. David riconosce la profonda ingiustizia di Yahweh: Io ho peccato, ma loro che sono il gregge che cosa hanno commesso?
Tutto ciò è privo di senso; lo stesso smarrimento deve averlo provato l'estensore di 1Cronache 21,1 che descrive lo stesso episodio ma decide di attribuire l'iniziativa del censimento a "Satana".

Primo libro dei re

Salomone terzo re di Gerusalemme

- 1Re 1: Salomone, figlio di David, sarà il re saggio per antonomasia. Sarà spregiudicato nelle alleanze e tollerante verso le fedi religiose diverse, portando pace e prosperità. Anche 2Cronache 1, Sapienza 7.

- 1Re 3,1: Salomone si allea con il faraone e ne sposa la figlia.

- 1Re 3,16-28: primo giudizio salomonico su due donne che si contendono un bimbo. E' anche l'unico giudizio salomonico citato dalla Bibbia.

- 1Re 5,15: Salomone si allea con il re di Tiro (Libano) per ottenere il legno di cedro necessario alla costruzione del tempio.

- 1Re 6: per ordine di Salomone, 480 anni dopo la fuga dall'Egitto (~1400 a.C.) inizia la costruzione tempio di Gerusalemme (quindi ~920 a.C.). I lavori dureranno 20 anni. Per i dettagli costruttivi vedi 1Re 6; 1Re 7,13-51; 1Re 8,1-11. Anche 2Cronache 1, Esdra 3,7, 2Maccabei 2.

- 1Re 7,23: Pi greco vale esattamente 3.

- 1Re 8,9: L'arca contiene solo le due tavole di pietra della Legge Mosaica.

- 1Re 10: regina di Saba rende onore a re Salomone. Anche 2Cronache 9. Non è dato a sapere dove si trovi questo famoso regno di Saba.

- 1Re 11: Salomone ha una grande passione per le donne di tutti i paesi: 700 mogli e 300 concubine. Ne adotterà anche gli dèi, che la Bibbia elenca così:

Astarte dea dei Sidoni,
Melcom dio degli Ammoniti,
Camos dio di Moab
e, dice il testo, molti altri ancora.

A tutti questi dèi, Salomone fa costruire altari nel tempio e compie riti. Yahweh si adira e commina una delle punizioni equilibrate delle sue: non farà nulla a Salomone, però promette di colpire e dividere il regno che lascerà a suo figlio, causando guerre e sofferenze tra la popolazione.

In termini laici, Salomone stringe alleanze con i regni circostanti per mezzo di matrimoni combinati, così assicurando un periodo di pace e prosperità al suo piccolo regno. La spiegazione teologica è stata fatta evidentemente a posteriori. Notare come il preteso intervento del giudizio divino è palesemente goffo e forzato: da qui in poi il ruolo di Yahweh nella Bibbia è puramente virtuale.

- 1Re 11,40: Salomone cerca di uccidere l'oppositore Geroboamo; Geroboamo si rifugia in Egitto sotto il re Sheshonq I (o Sisach, o Shishac) circa 920 a.C.

1Re 11,41: si cita un libro degli atti di Salomone, che è scomparso.

Scisma nel Regno di Giuda, che era durato appena 80 anni

- 1Re 11,43: Salomone muore dopo 40 anni di regno. Si apre la lotta per la successione tra:

Nel tempio di Gerusalemme, nella città e anche nelle periferie, si moltiplicano gli altari a tutti i vari dèi. In particolare, sono proprio gli Israeliti che cercano alleanze con tutte le città circostanti e ne adottano i riti religiosi.

- 1Re 14,25: ...e intanto il faraone fa incursione su Gerusalemme e la tassa un po' tanto per gradire. Ne ha diritto: in fondo sua figlia era la regina moglie di Salomone (1Re 3,1).

- 1Re 16,29: Achab, il nuovo re degli Israeliti, si dà al culto di Baal (1Re 16,31; forse ha qualcosa a che fare con il Baal-Peor di Gomorra? o con il Baal Berit di Giudici 8,33? Non lo so.). Gezabele, moglie di Achab, fa uccidere i sacerdoti di Yahweh. Il profeta Elia interviene e uccide i sacerdoti di Baal (v. sezione sulle Favolette).

- 1Re 18,21-39: Elia dimostra a re Achab e ai suoi profeti di Baal che Yahweh esiste, mentre Baal no con il prodigio del fuoco che piove dall'alto sulla mucca squartata. Secondo caso di divinazione che ho trovato dopo Giudici 6,36. E notare che neanche il venerato profeta Elia parla direttamente con Yahweh faccia a faccia come faceva Mosè.

Secondo libro dei re

In questo libro continuano le avventure dei vari re di Giuda e di Israele. Lo schema è sempre lo stesso:

- 2Re 1: a re Achab di Israele succede Ochozia, figlio di Gezabele. Si ferisce cadendo dal davanzale; per guarire consulta Baal-Zebub dio di Accaron. Elia si oppone e lascia morire Ochozia. Vedi appendice con la favoletta su Elia il vendicatore.

- 2Re 2,11: Elia consegna i paramenti ai suoi discepoli, li saluta, e sale in cielo su di un carro di fuoco trainato da cavalli. Elia ritornerà in futuro sulla Terra per nuove missioni (cfs Malachia e vangeli).

- 2Re 3,4: Israeliti di Yahweh contro Moabiti di Kamosh guidati dal loro re Mesha (cfr Stele di Mesha, ~840 a.C.). L'episodio ha dei momenti drammatici: il re Mesha si trova accerchiato e in difficoltà e arriva addirittura a sacrificare suo figlio primogenito sull'altare nel tentativo disperato di capovolgere la situazione; ci riesce e alla fine sono gli Israeliti che devono ripiegare. Cfr con analogo episodio di Jefta (Giudici 11,31).

- 2Re 9-10: Eliseo, sacerdote di Yahweh, unge re di Israele un tale Jeu perché uccida il re di Israele Gioram e il re di Giuda Ochozia (un altro Ochozia, non quello già morto in 2Re 1); Gezabele viene anch'essa uccisa scagliandola contro un muro, il suo corpo maciullato dagli zoccoli dei cavalli e poi mangiato dai cani. Jeu condanna a morte tutti gli eredi della famiglia Achab, uccide tutti i sacerdoti di Baal e ne distrugge gli idoli. Yahweh approva compiaciuto (2Re 10,30).

- 2Re 11: Atalia, madre di Ochozia, appena saputo della morte del figlio re, uccide tutti gli eredi (cioè i figli delle varie mogli e magari anche i propri) e si proclama regina. Solo il figlio Gioas si salva dalla furia della usurpatrice, viene proclamato re da un sacerdote di Yahweh, e infine Atalia e gli ultimi sacerdoti di Baal vengono uccisi.

- 2Re 12: nonostante la carneficina, gli altari di Baal e degli altri dèi rimangono, e il popolo continua ad adorarli. Gerusalemme assediata da Hazael re di Aram; Gioas riscatta la città con tutto l'oro e gli oggetti preziosi contenuti nel tempio; siccome l'arca era ricoperta d'oro, forse gli ha dato anche quella. Gioas viene ucciso in una congiura di palazzo.

- 2Re 13: le cose vanno anche peggio sù in Israele, che viene conquistata e sottomessa da Hazael.

- 2Re 14: Amasia re di Giuda fa giustiziare i servi che hanno assassinato papà Gioas, vince la guerra contro gli Edomiti e poi attacca il Regno di Israele del re Gioas (omonimo del padre). I Giudei perdono, Gerusalemme viene espugnata, il tempio viene saccheggiato ancora una volta. Amasia dopo la sconfitta vivrà altri 15 anni per poi essere ucciso in una congiura in Gerusalemme.

- 2Re 15: re Azaria di Giuda è lebbroso e governa da una casa isolata; il figlio Jotam cura gli affari correnti in città.

- 2Re 15,17: circa 740 a.C., Israele viene invaso dagli Assiri di re Ful e devono pagare il riscatto per riavere la libertà.

- 2Re 15,27: Israele viene nuovamente saccheggiato dagli Assiri. Intanto a sud, il Regno di Giuda resiste.

- 2Re 16: Achaz re di Giuda tradisce Yahweh e sacrifica nel fuoco anche il figlio. Gerusalemme viene assediata da Israele e da Aram (Damasco). Gerusalemme usa i tesori del tempio per assoldare gli Assiri contro gli assalitori.

Fine del Regno di Israele

- 2Re 17: 724 a.C. gli Assiri di nuovo in Israele chiedono un tributo annuale. Re Osea chiede aiuto all'Egitto ma gli Assiri arrestano Osea e deportano gli Israeliti in Babilonia. Le città israelite vengono occupate da nuove genti provenienti da est che praticavano vari culti a vari dèi incluso Yahweh; secondo [LEF] questi popoli sono i Samaritani. E' la fine del Regno di Israele.

- 2Re 18: Ezechia, re di Giuda, è fedele a Yahweh e alla Legge e cancella gli ultimi idoli, tanto che né prima né dopo di lui c'è stato mai un re come lui fra tutti i re di Giuda. Lo stesso serpente di bronzo costruito da Mosè (Numeri 21,4-9) si era trasformato in idolo di Necustan, quindi Ezechia fa distruggere anche quello. Ezechia si ribella agli occupanti Assiri. Ma gli Assiri ritornano con i rinforzi. Le ricchezze del tempio di nuovo usate per pagare il riscatto. Il profeta Isaia consola il re.

Contesto storico. L'impero assiro raggiunge la massima espansione, conquista l'Egitto, regna su Israele e il Regno di Giuda è suo vassallo. Gli Assiri impongono il culto dei loro dèi sui paesi controllati. E' uno dei periodi storici più tristi per gli Ebrei.

- 2Re 19,17: nei territori conquistati, gli Assiri distruggono gli idoli di legno e di pietra gettandoli nel fuoco. Quelli però, non erano dèi, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. Confrontare questo con il comandamento di non costruire idoli a Yahweh (Esodo 20,4). Forse il divieto di costruire idoli deriva dalla precarietà della condizione degli Israeliti?

- 2Re 19,35: 185mila soldati assiri muoiono per mano dell'angelo di Yahweh. Lo stesso episodio della ritirata degli Assiri viene descritto anche in Isaia 37 in due forme diverse, per cui abbiamo in tutto 3 versioni. Ezechia riprende Gerusalemme.

- 2Re 20,20: Ezechia fa costruire il tunnel lungo 533 metri che porta l'acqua in Gerusalemme dalla sorgente di Gihon alla vasca di Siloam.

- 2Re 21: Manasse, re di Giuda, figlio del sacerdote Ezechia, adora diversi dèi (Baal, Ascera) e ad essi sacrifica il figlio primogenito (e anche altri figli secondo 2Cronache 33,6). Suo figlio fa lo stesso ma regna solo 2 anni prima di essere ucciso dal popolo.

Riforma religiosa di Giosia

Cambia il contesto storico. L'impero Assiro è assediato a est dai Persiani e comincia a perdere il controllo delle province remote. Per il Regno di Giuda si offre così l'occasione di conquistare Israele e guadagnare l'indipendenza dagli Assiri: è il progetto della Grande Israele.

- 2Re 22: 621 a.C. Giosia re di Giuda ritrova (o forse fa scrivere apposta) il Libro della Legge durante i lavori di restauro del tempio. Legittima così la sua riforma religiosa dove cerca di riportare un po' di ordine nella città. Anche 2Cronache 34. Quale fosse il libro ritrovato, e quali fossero i libri del Pentateuco preservati non lo sappiamo. In realtà non sappiamo neanche che struttura avesse il libro sacro né tanto meno sappiamo che cosa ci fosse scritto.

Per Yahweh citofonare Hulma ore pasti no perditempo. E' curioso notare che, dopo il ritrovamento del libro, Giosia manda il sacerdote capo ad interrogare Yahweh per conoscere il suo giudizio sulla vicenda. E come fa il sacerdote capo ad interrogare Yahweh? Semplice: si rivolge alla profetessa e indovina Hulma (o Culda o anche Ulda secondo altre traduzioni) che abita nel secondo quartiere di Gerusalemme (il testo dice proprio così). Notare come adesso Yahweh più che virtuale sia proprio diventato etereo. Naturalmente risulta che Yahweh è perfettamente d'accordo con la riforma del re.

- 2Re 22,4: per ordine di Giosia, gli arredi del culto di Baal vengono portati via dal tempio di Gerusalemme, e i sacerdoti destituiti. Se ne deduce che il tempio ha servito a molteplici dèi. Cosa ne sia stato delle scritture e dell'arca nel frattempo, non si sa. Vengono smantellati vari altari eretti nella città e fuori città.

- 2Re 23,10: Giosia vieta i sacrifici umani al dio Moloc. Se ne deduce che anche i sacrifici umani erano ripresi. Al bando Astarte (dea dei Sidoni), Camos (o Kamosh, dio dei Moabiti) e Milcom (o Milkom, dio degli Ammoniti); i sacerdoti vengono sacrificati e ne vengono bruciate le ossa. Alle volte quello del sacerdote può diventare un mestiere usurante.

Anche il profeta Geremia lamenta la corruzione morale del suo popolo, che ha innalzato altari verso tanti dei sui quali compie anche sacrifici umani di fanciulli, cosa che io [Yahweh] non comandai e che mai mi è venuta in mente, mai! (Geremia 7,31; anche Deuteronomio 12,31).

- 2Re 23,31: circa 609 a.C. il faraone Neko si allea con gli Assiri contro la potenza emergente e nemico comune, i Persiani. Giosia non comprende questa strategia e teme che gli Egiziani lo stiano tradendo in favore del nemico storico; perciò Giosia attacca gli Egiziani presso Megiddo e muore in battaglia. Insieme a re Giosia muore anche il progetto della Grande Israele.

Fine del Regno di Giuda

- 2Re 24: 598 a.C. arriva il re assiro-babilonese Nabucodonosor. Conquista di Gerusalemme, saccheggio e distruzione del tempio. Esilio babilonese: deportazione della classe dirigente di Gerusalemme in Mesopotamia, inclusi i principi e tutti gli uomini di valore in numero di diecimila insieme a tutti gli artigiani e i fabbri ferrai e agli uomini abili alle armi; non vi lasciò che il popolo povero del paese (2Re 24,14-15). Anche 2Cronache 36.
Fine del Regno di Giuda.

Primo libro delle cronache

Questo libro riassume in forma schematica gli eventi di 1Re fino a re David, ma con particolare e pedissequa elencazione delle genealogia dei personaggi e dei ruoli loro assegnati. Evidentemente stiamo leggendo un altro autore, probabilmente lo stesso autore di Ezdra.

- 1Cronache 13,9: l'arca uccide chi le si avvicina. Anche 15,11 e 1Samuele 4.

- 1Cronache 21,1: Satana ordina il censimento. Lo stesso episodio viene descritto in 2Samuele 24,1 ma l'agente provocatore è Dio stesso. Come abbiamo già spiegato nel glossario, la mia Bibbia [LEF] qui sbaglia introducendo il misterioso personaggio di Satana, mentre ad esempio in Salmi 109 la mia [LEF] traduce "satan" con "accusatore" e spiega questa traduzione nella nota. Sarebbe meglio correggere sistematicamente tutto il testo.

Secondo libro delle cronache

Questo libro riassume in forma schematica gli eventi di 2Re da Salomone, alla caduta di Gerusalemme, fino all'editto di Ciro con il ritorno dalla cattività babilonese. Particolare e pedissequa elencazione della geneaologia e dei ruoli asseganti ai personaggi, evidentemente funzionale alla pulizia etnica che seguirà nel libro di Ezdra.

- 2Cronache 1,18: Salomone decide di costruire il tempio di Gerusalemme, che sarà completato in 20 anni (2Cronache 8,1). All'interno verrà posta l'Arca che contiene nient'altro che le due tavole della Legge che Mosè vi aveva posto (2Cronache 5,10).

Esdra (o Ezra)

Fine dell'esilio babilonese e ricostruzione del tempio (537 a.C.)

- Esdra 1: nel 559 a.C. circa, il re persiano Ciro invita gli Ebrei in esilio a riprendersi la città di Gerusalemme e finanzia la ricostruzione del tempio.

- Esdra 2: in totale 42'360 persone ritornano in Caanan, più servi, personale di servizio e animali; anche tutti gli oggetti preziosi che furono bottino di guerra vengono restituiti. Non si fa menzione né dell'Arca, né delle Tavole della Legge. I ritornati ristabiliscono il loro potere sopra ai rimasti e ricostruiscono il tempio che è il centro di questo potere. In questa fase Canaan è solo una provincia persiana.

- Esdra 7: nel 458 a.C. circa, Esdra, sacerdote esperto della Legge Mosaica, riceve incarico da re Artaserse I di trasferirsi da Babilonia a Gerusalemme per istruire Israele nelle leggi e negli statuti di dio. In pratica Esdra ha potere assoluto sugli altri sacerdoti di Gerusalemme che erano ritornati lì un secolo prima.

- Esdra 9-10: dopo tanti sconvolgimenti etnici, è giunto il momento di ripristinare la purezza della razza ebrea: vietati i matrimoni misti, le donne straniere e i loro figli vanno respinti. Ancora su Esdra, v. Neemia 8. Questa è la fase in cui probabilmente la Torah è stata scritta per la prima volta o comunque sistemata.

Neemia

446 a.C. Artaserse nomina Neemia governatore in Gerusalemme. Quindi Neemia è un funzionario cresciuto e formato in Babilonia, nominato dall'imperatore persiano per governare sulla capitale della provincia persiana di Canaan. E' Neemia che porterà finalmente Yahweh a trionfare su tutti gli dèi cananei e a fare del tempio di Gerusalemme il centro unico del culto di Yahweh. Non a caso la sezione storica del Tanach si ferma a questo libro.

- Neemia 5: condanna l'usura, vietata dalla Legge (Levitico 25,37), ma diventata pratica comune e piaga sociale in Gerusalemme.

- Neemia 8: il sacerdote capo Esdra dà lettura pubblica della Legge, traducendola e spiegandone il senso. Se ne deduce che avevano compiuto un'altra operazione editoriale sulla Torah. E' qui che Yahweh è diventato il dio unico; o almeno ci hanno provato. Purtroppo il Tanach post-esilico non ci è giunto, ma possiamo immaginare che fosse qualcosa di molto simile alla masoretica.

Tobia

Non fa parte del canone ebraico. Di questo testo ci è rimasta solo la traduzione in greco e pochi frammenti in ebraico e aramaico che sono stati rinvenuti nelle grotte di Qumran. Sono le vicende famigliari degli Israeliti deportati dagli Assiri. A tratti sembra di leggere il vangelo, perché i concetti sono analoghi. Di particolare interesse è l'uso della parola fratelli per indicare gli Israeliti e loro soltanto; compiacimento, invece, per Ninive che viene distrutta e i suoi abitanti fatti schiavi dai Persiani (14,15). Non mi è chiaro perché questo libro viene posto nella sezione storica invece che tra i profeti. Non mi è chiaro se il Signore è di fatto Yahweh perché manca la versione ebraica; viene citato anche l'Altissimo che probabilmente era Elyon nell'originale.

Riassunto:
Tobith è un israelita ma è rimasto fedele al Signore. Gli Assiri del re Salmanassar occupano il Regno di Israele (circa 720 a.C.) e Tobith viene deportato in Ninive. Qui Tobith serve il re assiro con un certo profitto. Diventato vecchio, perde la vista perché i passerotti gli cagano negli occhi mentre dorme (2,10). Raccomanda al figlio Tobia di non sposare straniere (4,12), amare e aiutare i fratelli Israeliti (4,13), non fare agli altri ciò che fa soffrire te stesso (4,15), nutri l'affamato e vesti l'ignudo e fai l'elemosina (4,16), benedici il Signore (4,19) e recupera i 10 talenti che ho lasciato in deposito a Gabael (4,20). Tobia viene inviato a recuperare i soldi ed è accompagnato dall'angelo Rafael. Durante il lungo viaggio, l'angelo esorcizza Sarra dal demone geloso che la possiede, sicché Tobia può sposare Sarra senza venire ucciso dal demone geloso; il papà di Sarra fa una ricca donazione a Tobia che si è finalmente portato via la figlia indemoniata. Tobia, Sarra e Rafael ritornano a casa e l'angelo guarisce Tobith dalla cecità. Esorcismo e guarigione sono prodotti dall'angelo ricorrendo a soluzioni medicamentose all'uopo preparate con interiora di pesce (6,8-9). Papà Tobith profetizza che anche Gerusalemme verrà occupata dagli Assiri e che il tempio verrà distrutto (14,4), poi muore sereno. Tobia fa in tempo a compiacersi nel vedere il regno degli Assiri cadere sotto i Medi (circa 607 a.C.).
Morale: la fede nel Signore porta benedizione (10,10): soldi, bestiame, servi, vesti, vasi, anche durante i tempi tristi della deportazione; tutti gli altri, prima o poi, cadranno in disgrazia.

Giuditta

Il libro di Giuditta non fa parte del canone ebraico, ma proviene dalla Septuaginta.

A questo personaggio viene dedicato uno dei libri storici. Contesto: siamo nel 586 a.C. e il re assiro-babilonese Nabucodonosor si prepara ad invadere il medio oriente. Il suo generale Oloferne assedia la città israelita di Betulia da 34 giorni, e gli abitanti della città sono ormai stremati.

Ma Giuditta mette in atto un piano temerario: entra nell'accampamento dei babilonesi, seduce Oloferne e, mentre sono appartati nella sua tenda di notte, lo stordisce e gli taglia la testa. Quindi avvolge la testa in un panno e sgattaiola via nella notte per rientrare a Betulia.

Incoraggiati dalla temerarietà della donna, gli Israeliti mettono in atto l'ultima parte del suo piano: pur essendo in inferiorità numerica, sferrano un attacco a sorpresa contro i babilonesi. I babilonesi, convinti di una facile vittoria, corrono nella tenda di Oloferne, trovano il suo corpo mutilato, e rimangono talmente impressionati che scappano terrorizzati. Il primo incontro Giudei-Babilonesi si conclude uno a zero. Ma è solo la prima battaglia.

Ester

Eroina alla quale gli Ebrei hanno dedicato la festa del Purim, ovvero del riscatto dalla persecuzione. In poche parole: Serse cerca moglie, e finisce per sposare Ester senza sapere che è giudea. Quindi Ester è regina dei persiani. Aman, funzionario di Serse, emana un editto di persecuzione dei Giudei. Ma Ester si spende presso il re Serse, Aman viene giustiziato e i Giudei sono autorizzati a vendicarsi dei loro persecutori.

Primo libro dei Maccabei

Questo libro non fa parte del canone ebraico. Arrivano Alessandro Magno, i greci e poi i romani. Il personaggio principale è Giuda detto il Maccabeo, che guida la resistenza agli invasori; gli succederanno i fratelli Gionata e poi Simone Maccabeo, poi Giovanni figlio di Simone che avviano una dinastia di re e sacerdoti.

- 1Maccabei 1: arriva Alessandro Magno. Poi Alessandro muore (323 a.C.) ma i greci rimangono.

- 1Maccabei 1,57: i Greci colonizzano l'Anatolia e il Medio Oriente; ellenizzazione forzata; pena di morte a chi osserva la Legge Mosaica o possiede i libri della legge; distruzione dei libri della Legge.

- 1Maccabei 2,48: i gentili sono i greci. Occhio perché questa parola verrà usata nei vangeli.

- 1Maccabei 3,1: Giuda detto il Maccabeo guida la resistenza ai Greci.

- 1Maccabei 8: i Giudei invitano i romani ad aiutarli contro i greci: Diteci che cosa vi serve, rispondono i romani. I romani si prendono la Palestina facendo lo stesso giochino che facevano in Grecia.

Secondo libro dei Maccabei

Questo libro non fa parte del canone ebraico. Materiale vario relativo al processo di ellenizzazione e sulla resistenza, circa 170 a.C. Ripete anche le vicende di Giuda Maccabeo.

- 2Maccabei 2: si racconta come al tempo della deportazione in Babilonia, il profeta Geremia avrebbe nascosto l'arca in una grotta e ostruito l'entrata; lo stesso Geremia consegnò i testi sacri ai deportati perché non dimenticassero le scritture. Il libro di Geremia (v.) non dice nulla in proposito.

- 2Maccabei 6,4: i gentili sono i pagani ellenizzati. Di nuovo occhio, perché questa parola verrà usata nei vangeli.

- 2Maccabei 11,34: lettera dei romani ai Giudei; i romani già ad Antiochia e arrivano da nord.

Conclusione: i Maccabei, asserragliati in Gerusalemme, resistono ai governatori greci. Qui finiscono i libri storici. Per le altre vicende storiche, in particolare le tre guerre giudaiche, v. sezione storica sul NT.

Sapienziali

Giobbe

Giobbe, fedele servitore di Yahweh, subisce una serie di devastanti disgrazie, ma mai perde la fede nel suo dio, e il dio riconoscente alla fine lo benedice (con beni materiali). Chi esattamente lo sottopone a tali vessazioni, e perché lo fa, è invece il mistero che andiamo a indagare di seguito.

Infatti il racconto è incomprensibile nella forma in cui viene presentato dalle traduzioni che derivano dalla Septuaginta per via della confusione dei personaggi indicati come Dio, Satana, Signore e Onnipotente. Letto nella forma ebraica diventa invece chiarissimo, basta fare le sostituzioni seguenti:

[VAT][MASORETICA]
Dio, Iddioelohim, cioè uno o più dèi
SignoreYahweh, il dio a cui Giobbe è incrollabilmente fedele.
OnnipotenteShaddai, sinonimo di Yahweh; nella ebraica e in [LEF] compare in 24,1 e 27,2 e 27,10 e 33,4 e 35,13 e ...
satanain ebraico è satan (vedi il glossario per la definizione); nel caso specifico di questa storia è uno degli elohim che sfida Yahweh a provare la fedeltà di Giobbe.

Quindi ad esempio il versetto 1,6 da [VAT] è incomprensibile:

Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro.

Chi sono i "figli di Dio"? Chi è satana? Perché Dio l'onnipotente non è ancora riuscito a liberarsi da questo personaggio maligno? Perché satana chiede il permesso a Dio per fare del male e Dio glielo concede? In questo modo il testo diventa incomprensibile e solleva più dubbi di quanti ne risolva, fallendo lo scopo del libro sapienziale. La versione [MASORETICA] ebraica è invece molto semplice e lineare:

Un giorno i figli degli elohim andarono da Yahweh e fra loro c'era il provocatore.

dove naturalmente l'espressione "figli degli elohim" è la perifrasi usata nell'antico ebraico che sostituisce la mancanza dei termini specifici, così come "figli di Israele" sta per Israeliti, "figli di Edom" sta per Edomiti e così via.

Quindi, la trama del racconto originario era la seguente: in un conciliabolo tra elohim (1,6; 2,1), Yahweh viene sfidato da uno dei suoi pari (cioè il satan nella lingua ebraica) a provare la fedeltà del suo adoratore Giobbe. Yahweh accetta la sfida ma pone come condizione che lo sfidante non uccida Giobbe (2,6) perché egli è uomo giusto. Allora lo sfidante sottopone Giobbe ad ogni tipo di sevizia e privazione, fino a uccidere i suoi figli e a distruggere nel fuoco il suo bestiame. Ma Giobbe rimane fedele a Yahweh e Yahweh, vinta la sfida, lo benedice riconsegnandogli il doppio del bestiame, il doppio dei figli (altri, perché quelli di prima sono morti), e lunga e felice vita (42,10-17).

La rielaborazione metafisica della stessa storia ha reso indecifrabile la volontà di Dio mischiandola in un minestrone di angeli e demoni. Giobbe si sottomette umilmente a questa volontà inconoscibile (ovvero, incomprensibile) e conserva sempre la sua incrollabile fede, senza protestare mai, convinto di essere nel giusto, e alla fine riceve una ricompensa materiale. Notare però che siamo nell'era giudaica pre-cristiana della Septuaginta, e il concetto di anima immortale e ricompense nell'aldilà dovevano ancora affermarsi ai tempi di questa rielaborazione.

La trasformazione del piccolo dio Yahweh nel grande dio unico onnipotente ha quindi creato il rebus metafisico che viene proposto per spiegare questa favoletta, costringendo poi ad introdurre la popolare figura del diabolico Satana tentatore in piena contraddizione con la stessa concezione monoteistica del dio onnipotente; nel tentativo di aggiustare questa contraddizione bisognerà poi imporre che anche Satana, in qualche modo, agisce per volere e secondo i piani imperscrutabili di dio, e quindi anche il Male rientra nei progetti del dio del Bene (cfr vangelo Giovanni 9 dove Gesù spiega al cieco la sua condizione).

In conclusione, lo stesso racconto ha funzionato per affermare due morali diverse:

Morale originaria: siate sempre fedeli e fiduciosi in Yahweh anche nei momenti più difficili, anche quando sembra che Yahweh vi abbia abbandonato; alla fine la giustizia trionfa sempre e sarete ricompensati con beni materiali.

Morale rielaborata: le motivazioni di Dio sono imperscrutabili e inconoscibili all'uomo; la fede incrollabile salva sempre; gioia e dolore così come ricchezza e miseria non sono metro per giudicare l'uomo, perciò accettate la vostra condizione con serenità e fiducia; alla fine la giustizia trionfa e la ricompensa sono beni materiali.

Salmi

Raccolta di inni e canti patriottici che il popolo guerriero di Israele rivolge al suo dio. Qualche volta sono stati trasformati in canti religiosi e in preghiere, ma dimenticando il loro significato originario, anche a causa delle solite traduzioni manipolate. Ne vediamo alcuni che vengono spesso citati nella liturgia cristiana e che sono citati anche nei vangeli.

- Salmi 82: il famoso salmo dove uno degli elohim (imprecisato) accusa i suoi colleghi riuniti in assemblea di aver male amministrato la giustizia sugli uomini, e inoltre ricorda loro che pur essendo figli di Elyon essi sono pur sempre mortali. E' la parte più manipolata dai monoteisti come lo sono tutte le parti dove compaiono le parole elohim ed Elyon insieme. In questo caso i monoteisti ci hanno visto una assemblea indetta da Dio con sé stesso dove accusa indefiniti "giudici" umani di iniquità e ricorda loro che, in quanto umani, dovranno morire.

- Salmi 110: è l'inno di David re di Israele. Il versetto 1 è importante perché viene citato nei vangeli Matteo 22,44 e Marco 12,36:

[VAT] Oracolo del Signore al mio Signore: "Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi".

E' incomprensibile per via della traduzione pasticciata, ma basta andare all'originale ebraico per scoprire che Oracolo del Signore (il preteso messia nella versione cristiana) è in realtà Yehovah adon nella versione ebraica; mio Signore è il re David a cui il popolo dedica l'inno. Quindi, il significato originale è: Yahweh invita il re di Israele a sedersi alla sua destra per schiacciare insieme i nemici di Israele. La formulazione criptica è ancora più oscura nella versione riportata nei vangeli per via del reato di sedizione incombente.

- Salmi 136: perché Dio è amore ripetuto 26 volte. Molto citato, ma chi lo cita si ferma al versetto 7. Dal versetto 8 in poi viene la parte cruenta che non viene mai citata, dove si ricordano gli innocenti primogeniti d'Egitto uccisi da Yahweh, e i re nemici e i popoli nemici massacrati per rubarne le terre e darle agli Israeliti. Ecco perché gli Israeliti amano tanto il loro dio.

- Salmi 137: invettiva contro i babilonesi che li hanno conquistati: Beato chi prenderà i tuoi bambini e li sbatterà contro i macigni! Cfr le colpe dei padri non ricadano sui figli (Deuteronomio 24,16; Ezechiele 18,14).

Proverbi

E' una raccolta di massime, per lo più attribuite a Salomone, sintesi della saggezza e del sano buon senso del sesto secolo a.C. Ecco una selezione delle massime più significative, scelte non tanto perché condivisibili, ma per il dibattito che possono suscitare:

- Proverbi 10,15: I beni del ricco sono la sua roccaforte, la rovina dei poveri è la loro miseria.
- Proverbi 12,23: L'uomo accorto cela il suo sapere; il cuore degli stolti proclama la sua stoltezza.
- Proverbi 14,19: I malvagi si inchinano davanti ai buoni; gli empi si inchinano davanti alle porte del giusto.
- Proverbi 15,3: In ogni luogo gli occhi del Signore scrutano i malvagi e i buoni.
- Proverbi 15,22: Falliscono le decisioni prese senza discussione, riescono quelle prese da molti consiglieri.
- Proverbi 16,10: Sono un oracolo le labbra del re, in giudizio la sua bocca non sbaglia (ricordiamo che questi proverbi sono attribuiti a re Salomone).
- Proverbi 16,18: Prima della rovina viene l'orgoglio, e prima della caduta la presunzione.
- Proverbi 16,26: L'appetito del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola. La mia Bibbia così spiega: le necessità materiali spingono l'uomo al lavoro. Naturalmente possono esistere anche altre motivazioni.
- Proverbi 17,2: Il servo intelligente s'imporrà a un figlio che fa disonore e avrà parte all'eredità con i fratelli.
- Proverbi 17,12: Meglio incontrare un'orsa orbata [privata] dei figli che uno stolto in preda alla follia.
- Proverbi 17,17: Un amico vuol bene in ogni tempo, è un fratello fatto per la sventura.
- Proverbi 17,28: Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.
- Proverbi 18,13: Chi risponde prima di avere ascoltato mostra la sua stoltezza a propria confusione.
- Proverbi 19,2: Lo zelo senza riflessione non è affatto buono; chi va a passi frettolosi inciampa.
- Proverbi 19,3: La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo, e poi il suo cuore si irrita contro il Signore.
- Proverbi 19,4: Le ricchezze moltiplicano gli amici; il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
- Proverbi 19,17: Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore, che gli retribuirà la buona azione.
- Proverbi 19,18: Correggi il tuo figlio finché c'è speranza, ma non accanirti fino a farlo morire.
- Proverbi 19,19: Il violento deve essere punito, e se lo risparmi tu lo aiuti a diventare peggiore.
- Proverbi 20,22: Non dire: «Io mi vendicherò del male!» Confida nel Signore ed Egli ti libererà. I Giudei credevano che Gesù fosse la reincarnazione di Mosè e di Elia; invece era la reincarnazione di re Salomone.
- Proverbi 21,9: E' meglio starsene solo su un angolo del tetto che abitare insieme a una moglie litigiosa.
- Proverbi 21,13: Chi chiude il suo orecchio al grido del povero invocherà a sua volta senza ottenere risposta.
- Proverbi 22,7: Il ricco prevale sul povero, e chi prende in prestito è schiavo del suo creditore.
- Proverbi 25,17: Va di rado in casa del tuo vicino, altrimenti si secca e ti prende a noia.
- Proverbi 25,21: Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere. Mi convinco sempre più che Gesù è la reincarnazione di Salomone.
- Proverbi 26,4: Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui.
- Proverbi 29,19: Lo schiavo non si corregge con le parole, comprende forse, ma non obbedisce.
- Proverbi 29,21: Chi accarezza il suo servo fin dall'infanzia, alla fine ne farà un insolente.
- Proverbi 31,10-31: le qualità della donna ideale. In sintesi: è l'angelo del focolare.

Ecclesiaste

In questo libro il principe Queleth, figlio del re di Gerusalemme, ci presenta la sua visione materialista e disincantata del mondo.

- Ecclesiaste 3,16-22: Queleth ha capito tutto del senso della vita:

E un'altra cosa ho visto sotto il Sole: in luogo del diritto, il crimine, e in luogo della giustizia, il sopruso. E ho detto dentro di me: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni azione e per tutto ciò che viene fatto quaggiù. Poi mi son detto: La condotta degli uomini è tale in quanto Dio vuol mostrarli quali sono e far vedere che essi non sono altro che bestie. Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono quelli, muoiono queste; la superiorità dell'uomo sulla bestia è zero, perché tutt'e due sono vanità, [...], tutt'e due sono usciti dalla polvere e tutt'e due ritornano nella polvere. [...] Non c'è altra felicità per l'uomo che godere delle opere sue.

- Ecclesiaste 7,15: e non aspettatevi la giustizia divina: Tutto ho veduto nei giorni della mia vanità: perire il giusto nella sua giustizia, vivere a lungo l'empio nella sua iniquità.

Quindi niente paradiso, niente inferno, niente vita eterna, niente ricompense nell'aldilà, niente anima; le uniche cose che contano stanno in questo mondo. Confrontare con l'Apocalisse di Isaia in Isaia 24-26 che va nella direzione opposta della salvezza dell'anima. E' il travagliato percorso del Giudaismo a cavallo dei secoli 5o e 3o a.C. che, senza saperlo, sta gettando le basi per quello che un giorno diventerà il Cristianesimo.

Cantico dei cantici

Poesia erotica che non capisco come sia finita nella Bibbia. Curiosi riferimenti alle pratiche del corteggiamento e alle fantasie erotiche del tempo antico.

Sapienza

Questo libro non fa parte del canone ebraico, ma è incluso nel canone ortodosso e cattolico. E' scritto in greco, ma è possibile che fosse originariamente in ebraico. Pare sia stato scritto da diversi autori nel primo secolo a.C. e pertanto è l'ultimo libro scritto tra quelli inclusi nell'AT Per una panoramica sul contenuto, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Libro_della_Sapienza.

Ecclesiastico (o Siracide)

Non fa parte del canone ebraico ma solo del canone cristiano; strano, perché i valori presentati sono proprio quelli degli Israeliti, e non quelli universalistici cristiani.
Si chiama ecclesiastico perché nei primi tempi del cristianesimo veniva spesso letto di fronte ai fedeli, cioè l'ecclesia nella terminologia di Paolo.
E' l'unico libro della Bibbia di cui conosciamo l'autore: Yehoshua ben Sira (tradotto come "Giosuè figlio di Sira", da qui il nome del libro "Siracide"), era un giudeo di Gerusalemme; avrebbe tradotto il libro circa nel 196 a.C.-175 a.C. dall'originale ebraico (andato perduto) al greco. Nel Prologo (che è presente nella [LEF] ma non nelle bibbie recenti) l'autore spiega che ha tradotto dall'ebraico in greco per facilitare la lettura e la comprensione da parte degli Ebrei ellenizzati che pur in terra straniera, sono desiderosi d'istruirsi e disposti a conformare la loro vita alla Legge. I valori espressi sono infatti quelli del popolo di Israele, ma con temi che richiamano i vangeli e la dottrina cristiana.
Usa le parole dio, signore e altissimo; nella versione ebraica probabilmente erano elohim, Yahweh e Elyon rispettivamente.
Sono circa 1300 massime ma con moltissime ripetizioni dello stesso concetto in varie salse; provo a sintetizzare per temi:

Metafisica

- Tutte le cose del mondo e i fenomeni naturali sono opera di dio (42,15 fino 43,34).
- Dio ha dato agli uomini la scienza perché si gloriassero delle sue meraviglie (38,6).
- Tutte le opere del Signore hanno un perché; lo scopriremo a tempo debito (39,16-21).
- La sapienza è insita nel Signore (1,1).
- Avere timore del Signore è fonte di felicità e tiene lontano dal peccato (1,11).
- Sii fedele al Signore, altrimenti verrà il giorno del castigo (5,10).
- Fortune e sfortune vengono dal Signore (11,14), da lui viene la benedizione (7,22).
- Il Signore non induce il male e non induce a peccare mai (15,12).

Regole di vita

- Sii mite, umile, paziente (concetti variamente ripetuti).
- Sii caritatevole, fai l'elemosina, aiuta l'oppresso (4,1).
- Non essere avaro (5,1), non essere orgoglioso né superbo (10,7).
- Ascolta gli altri e pensa prima di parlare (5,15).
- Un amico vale un tesoro (6,5).
- Non fare il male, sii giusto (7,1). Non essere violento con il fratello, il compagno, l'amico (7,12).
- Fai il bene senza aspettarti ricompensa dal Signore (7,9).
- Non accogliere estranei in casa (11,34).
- Il ricco prevarica e grida indignato, il povero viene sfruttato e deve chiedere anche perdono (13,3).
- Ama tuo figlio, sferzalo con regolarità (30,1).
- Mangiato troppo? stomaco pesante? Fai una passeggiata e vomita, starai meglio (31,21; 37,30).
- Sei malato? Allora prega il Signore e ti guarirà (38,9); però chiama anche il medico: servirà anche lui (38,12).
- Beni essenziali: acqua, fuoco, ferro, sale, fior di farina, latte, miele, succo d'uva, olio e vestito (39,26).
- Fai lavorare il servo, usa tormenti e flagelli se necessario (33,27); ma non esagerare, perché se ti scappa come potrai ritrovarlo? (33,31).

Politica

- Rispetta i sacerdoti (7,31) i ricchi e i potenti (8,1).
- Valori e riferimenti: Gerusalemme, Legge, Sion, Tabernacolo, Giacobbe (24,1-34; 35,1-10).
- Il Signore non ha pietà per i popoli maledetti (16,9).
- Signore! abbatti i popoli stranieri (36,2), dai forza a Israele per riconquistare la terra promessa (36,10).
- Gloria a tutti i patriarchi e ai profeti di Israele, ma vergogna su Salomone per le sue eresie (44,1 fino 50,29).

Profeti

Sono i sacerdoti che ricevono un messaggio telepatico da Yahweh; talvolta il messaggio è intermediato da un malach (= angelo). In generale, il profeta annuncia sventure mandate da Yahweh come castigo per l'infedeltà del suo popolo, che adora altri dèi e non osserva la Legge. Isaia 43,26 dice che solo Yahweh conosce il futuro, perché è lui a determinarlo; quindi solo i profeti di Yahweh sono autorevoli. La possibilità che due sedicenti profeti di Yahweh si possano contraddire pare che non si sia mai verificata. Il profeta indica anche la via della redenzione ma non viene creduto e, anzi, spesso viene perseguitato. E' dai tempi di Giosuè che Yahweh non si manifesta più direttamente al suo popolo ma manda i suoi messaggeri sacrificali.

Isaia

Secondo gli studiosi questo libro è l'opera di almeno tre autori diversi che hanno scritto nell'arco di 250 anni, e perciò denominati ProtoIsaia (capitoli 1-35), DeuteroIsaia (40-55) e TritoIsaia (56-66) come riporta [LEF] nella nota a 56,1. Esposizione confusissima, salta da un periodo all'altro, in avanti e all'indietro. Alcuni temi sono comuni a tutti gli altri profeti: le disgrazie di Gerusalemme sono la punizione di Yahweh per il tradimento del suo popolo e il culto degli idoli. Si profetizza però anche il riscatto finale di Gerusalemme, che prevarrà su tutti gli altri popoli, dall'Egitto all'Assiria (cosa che non avverrà mai).

Nella mia [LEF] compaiono qui e là il nome Jahweh (proprio con la J): 1,24; 3,1; 4,17; 10,23-24; 10,33; ... e poi anche Shaddai in 13,6 (che diventa Onnipotente in [VAT]), Dio in 14,13 (che è Elyon in [MASORETICA]).

Contro gli idoli:
- 2,8: ...sono creati dall'uomo e gli uomini si prostrano davanti a opere che hanno fabbricato usando le loro stesse dita.
- 37,19: ...sono fatti di legno e pietra, facili da distruggere.
- 40,18-20: ...sono fatti con legno duro che non si tarla, altrimenti il dio che non si muove soccombe alle tarme.
- 41,7: ...e lo si fissa bene con chiodi perché non si muova.
- 41,21-29: Yahweh contro gli idoli.
- 44,9-: ancora satira arguta contro gli idoli; e c'è chi prende un pezzo di legno e con metà ci cuoce il pane, mentre con l'altra metà ci scolpisce un idolo e poi si prostra davanti a un pezzo di legno.

ProtoIsaia che parla:
- 3,12: i governanti sono bambini e le donne comandano; condanna edonismo delle donne.
- 5: condanna superbi, i falsi e i corrotti.
- 5,14: si citano gli inferi (sheol in ebraico).
- 7: Gerusalemme del re Achaz è assediata dal re Razim di Aram (capitale Damasco) e dal re Romelia di Israele (questo re non risulta dagli altri libri storici).
- 7,14: Isaia profetizza la nascita del principino Emmanuele figlio di Achaz. Il successore sarà invece il figlio Ezechia, ma pazienza. Questo è il famoso versetto che si riteneva profetizzasse la nascita di Gesù:

Ecco la (fanciulla[LEF] | vergine[VAT]) concepisce e dà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Emmanuele.

Il fraintendimento risale addirittura al vangelo di Matteo 1,23 secondo il quale questo versetto è la profezia della nascita di Gesù dalla vergine Maria. In realtà il nesso è assente, basta leggerlo attentamente nel contesto per capire che parla del principe figlio di Achaz. La vergine è almah in ebraico (fanciulla). Secondo Biglino la giovane ragazza si chiama Abbià. La mia [LEF] edizione 1960 si distingue ancora una volta usando il termine corretto ("fanciulla") e non si sbilancia nelle note, presentando come spiegazione sia quella cha abbiamo dato qui (per prima) e poi quella "canonica" della profezia della nascita di Gesù (dopo). La conferenza episcopale tedesca ha già corretto la sua Bibbia in questo modo. Quand'è che [VAT] ammetterà che Matteo 1,23 sbaglia?

Qui Isaia è ancora relativamente sobrio, perché più avanti le cose peggiorano.
- 8,3: Isaia è sposato con una profetessa. Cerca "profetesse" per altre profetesse.
- 10,24: arrivano Assiri ed Egiziani contro Giuda. Fantasmagorico riscatto finale di Giuda che conquisterà tutti i suoi avversari da Est a Ovest, dall'Egitto all'Assira! Nulla del genere avverrà.
- 11,1: sarà un re discendente di Jesse|Isai|Iesse (dipende dalla versione) padre di David (cfr Rut 4,17; 1Samuele 16,1) il nuovo messia conquistatore dei popoli. Non avverrà.
- 13: Persiani battono Babilonesi come punizione di Yahweh.
- 14,12: si dileggia il re di Babilonia caduto sotto i Persiani, e lo si paragona per presunzione alla stella del mattino ([MASORETICA]) forse intendendo Venere come ultima stella del mattino e prima stella della sera, comunque stella "arrogante" come dal versetto 14,13; ovvero lucente figlio d'Aurora ([LEF]); probabilmente venne tradotto in che fa luce e infine incomprensibilmente diventato Lucifero in [VAT].
- 24-26: qui la cosiddetta Apocalisse di Isaia dove Yahweh (25,8) fa risorgere le anime dei giusti (26,19) e condanna le città e i popoli nemici di Giuda (26,14). Siamo in piena metafisica della salvezza delle anime nel mondo dell'aldilà, in contrasto con la posizione materialistica dell'Ecclesiaste.
- 27,1: i mostri mitologici Laviatan e Drago simboleggiano Assiri ed Egitto, non sò in quale ordine, e non si capisce bene per dire che cosa.

Smaltita la sbornia, Isaia ridiventa storico in una serie di capitoli che non è stata attribuita a nessun particolare Isaia:
- 36: re Ezechia di Giuda deve affrontare gli Assiri (721 a.C.). Ezechia chiede consiglio a Isaia (v. seguito).
- 37,19-20: Yahweh è il vero dio, gli altri sono idoli. Questa è una concezione post-esilica; qui stiamo leggendo Isaia2 o Isaia3.
- 37,8: Isaia profetizza che gli Assiri si ritireranno, e ciò puntualmente si realizza: infatti essi vengono attaccati a Est dal re Libna (presumibilmente Persiano).
- 37,35: Isaia profetizza che gli Assiri si ritireranno, e ciò puntualmente si realizza: infatti un Angelo del Signore interviene e uccide 135000 soldati Assisi. Questa è la versione 2 dello stesso episodio, dice nelle note la mia [LEF].
- 38: re Ezechia si ammala per via di una ferita infetta; chiede aiuto a Isaia che intercede con Yahweh; Yahweh riconosce la bontà di Ezechia e gli accorda altri 15 anni di vita, prescrive un medicamento con schiacciata di fichi, e lo libera dagli Assiri; come segno tangibile di questo riconoscimento, Yahweh farà indietreggiare il Sole di 10 gradi.
- 39: il re di Babilonia (lo chiama proprio così), saputo della guarigione di Ezechia, manda in Gerusalemme una delegazione. Ezechiele mostra alla delegazione tutte le ricchezze custodite nel tempio e nel palazzo reale. Isaia mette in guardia Ezechiele: le ricchezze che hai così fiduciosamente rivelato agli Assiri, un giorno verranno da loro depredate.

DeuteroIsaia che parla:
- 40,5: Una volta che la pace tra popolo e dio sarà fatta, allora si manifesterà la gloria del Signore (aka kavod di Yehovah nella [MASORETICA]) e tutti gli uomini riuniti la vedranno. Il mistero se il Kavod sia un oggetto fisico (un U.F.O.) o un concetto metafisico (la gloria?) continua.
- 40,10-11: Jahweh guida il suo popolo come il pastore guida il suo gregge; Yahweh pascola il suo gregge e lo ricompensa per l'operato.
- 40,27-28: Yahweh è instancabile, tutto vede, e la sua intelligenza è insondabile. Anche 55,8.
- 42,1-9: Yahweh elenca le caratteristiche del suo servo perfetto. Qualcuno ci ha visto la descrizione del messia Gesù. Direi invece che si sta riferendo agli Israeliti per es. in 44,21: Giacobbe ed Israele, ti ho formato perché tu sei mio servo. Ti ho formato perché fossi mio servo, Israele non dimenticarti! o anche 49,3 Tu sei mio servo, Israele nonché 52,13. Il versetto 4 dice che non se ne andrà finché non avrà portato giustizia sulla terra (quale giustizia? la Legge Mosaica?) e inoltre al versetto 8 dice che non cederà ad altri idoli scolpiti né la sua gloria (kavod) né le preghiere.
- 43,1: il nome Israel a Giacobbe è stato imposto da Yahweh.
- 43,3-4: Yahweh ha sacrificato altri popoli per salvare Israel e continuerà a farlo.
- 43,22-25: Yahweh è arrabbiato anche perché non è stato pregato, non hanno fatto gli olocausti, non gli hanno offerto incenso e odori.
- 43,24: Yahweh ha creato il cielo e la terra da solo.
- 43,26: maghi e indovini sono destinati a fallire perché nessuno può sondare il volere di Yahweh; solo Yahweh conosce il futuro perché è lui a determinarlo; quindi solo i profeti di Yahweh sono autorevoli.
- 45,1: Yahweh riconosce messia il re Ciro di Persia perché gli ha custodito il gregge in esilio e lo ha fatto ritornare in Gerusalemme.
- 45,15: Yahweh è un dio nascosto.
- 54,9: cita Noè e il diluvio mandato da Yahweh, prima volta nella Bibbia. Quindi Isaia scriveva quando la prima parte della Genesi era completa.
- 55,1-3: Yahweh nutre l'anima|passione|persona.
- 55,8: la mente di Yahweh è insondabile.

TritoIsaia che parla, e il linguaggio si fa metafisico:
- 56,3-8: il culto diventa universalistico: Yahweh accetta adepti anche da altri popoli. Vedi anche i libri di Rut e Giona.
- 58,1-10: in favore dei poveri e degli oppressi. Anche 61,1.
- 58,13: onora il sabato evitando viaggi, affari e contrattazioni.
- 63,1-6: il furore di Jahweh spreme gli uomini e fa colare il sangue.
- 66,1: i cieli sono il mio seggio e la terra sgabello dei miei piedi. Cfr Stefano in Atti 7,44-50.
- 66,21: genti di tutti i popoli potranno fare i sacerdoti e i leviti.
- 66,23: il culto di Yahweh si rivolge a tutti i mortali e chi non aderisce perirà. Boom!

Geremia

Trama: Yahweh parla a Geremia e a lui soltanto, quindi Geremia riferisce al re e ai sacerdoti che, per lo più, non credono alle sue profezie. Le profezie dicono che il popolo di Giuda ha tradito Yahweh in favore di altri dèi, per cui Yahweh manderà un grande castigo, con l'invasione degli Assiri e la distruzione del tempio nel periodo dal 607 al 587 a.C.; si "profetizza" anche la fine degli Assiri per mano dei Persiani e il ritorno dei deportati in Gerusalemme. Ovviamente si tratta di profezie fatte a posteriori. Le divinità citate sono: Baal (7,18), la babilonese Ishtar regina dei cieli (7,18) e Moloc (32,35). Tutti questi sono dei non-dio (5,7), dèi che non hanno fatto né il cielo né la terra (10,11), idoli inerti anche se fatti di oro e di argento (10,5). Ci sono poi gli dèi degli altri popoli: Camos dei Moabiti (48,7), Malcom degli Ammoniti (49,1). Narrazione confusissima che non aggiunge nulla alla Bibbia; una lettura che ci si può risparmiare.

- Geremia 7,31: lamenta la corruzione morale del suo popolo, che ha innalzato altari verso tanti dèi, altari sui quali si compiono anche sacrifici umani di fanciulli, cosa che io [Yahweh] non comandai e che mai mi è venuta in mente, mai! In Ezechiele 20,25-26 si dice invece che Yahweh ordinò i sacrifici dei primogeniti e altre leggi inique come punizione per gli Israeliti.

- Geremia 33,16: nella mia [LEF] compare il nome "Jahweh".

- Geremia 52,12: si avvera la profezia: incendio del tempio; 4600 Giudei deportati in Mesopotamia (esilio babilonese). In 2Maccabei 2 si afferma che Geremia ha salvato l'arca e la torah in un luogo segreto, ma a nessuno ha rivelato il luogo.

Lamentazioni

In ebraico Qinot, cioè lamenti funebri, sono inni poetici che hanno per tema la distruzione di Gerusalemme da parte degli Assiro Babilonesi nel 587 a.C. come punizione di Yahweh per il tradimento del suo popolo.

Baruc

Non è nel canone ebraico. La versione [VAT] include la lettera di Geremia seguente, che invece fa parte del canone ebraico. Baruc era lo scriba, il segretario (cfr Geremia 36,4) e il devoto amico di Geremia, e insieme affrontarono la cattività babilonese. In sintesi: abbiamo tradito Yahweh e perciò meritiamo la deportazione in Babilonia.

Lettera di Geremia

Questo breve libro viene riportato in [LEF] e quindi attribuito a Geremia. In [VAT] questa lettera è invece attribuita a Baruc ed è inserita come capitolo 6 del suo libro, come era in uso nella Bibbia latina.

In sintesi, la stessa cosa di Baruc; enfasi sui falsi dèi dei babilonesi, idoli dorati o argentati, che suscitano soggezione a vederli, che non fanno la ruggine e non temono le tarme, ma che si coprono di polvere, vengono occupati da pipistrelli, uccelli e gatti, sono immobili e devono essere portati a spalla perché incapaci financo di camminare, così dimostrando la loro impotenza. Forse è da questa concezione che deriva (o deriverà) il divieto di fare immagini di Yahweh? Gli Israeliti, una volta ritornati dall'esilio babilonese, poveri e depressi, privi di risorse per onorare in modo fastoso il loro dio, stabilirono che la mancanza di tali suppellettili era un preciso ordine di Yahweh e non un loro limite (Esodo 20,4).

Ezechiele

Ezechiele era sacerdote in Gerusalemme e la sua famiglia ha espresso diversi re e governatori, che non si sono distinti particolarmente (v. 2Re). Qui il profeta ci scrive probabilmente dalla Mesopotamia al tempo dell'esilio babilonese, e in questo libro lancia le sue invettive contro i nemici esterni e interni di Israele responsabili della caduta di Gerusalemme. Ci presenta il suo piano per la rifondazione di Gerusalemme e del territorio circostante. Ovviamente il tutto suggellato da una visione divina annunciata da cherubini e investitura ufficiale di Yahweh.

- Ezechiele 1, Ezechiele 3,12, Ezechiele 10: la visione dei cherubini. Il cherubino è un essere biomeccanico volante dotato di 4 ruote e 2 ali che produce un grande fragore e spostamento d'aria, non si capisce bene pilotato da chi o forse del tutto autonomo. In ogni caso, vengono ritratti elementi che nella mentalità antica sono sinonimo di vita e energia vitale: ali, zampe, occhi, ruote, fiamme, vento, fragore. Al centro c'è Yahweh che manifesta il suo potere. Il cherubino riapparirà altre volte nel libro.

- Ezechiele 2,1: si usa l'enigmatica espressione figlio dell'uomo; basti ricordare che in ebraico è figlio di Adam e tutto diventa chiaro. Anche in Daniele 7,13; Daniele 8,17; Matteo 8,20.

- Ezechiele 3,16: il Signore nomina Ezechiele sentinella di Israele e quindi lo promuove profeta.

- Ezechiele 18,14-20: la responsabilità penale è personale: i figli non scontano le colpe dei padri (cfr Deuteronomio 24,16). Contraddice: la condanna perpetua di Adamo e dei suoi discendenti; l'invettiva di Yahweh che punirà i figli fino alla terza e quarta generazione per le iniquità dei padri (Esodo 20,5); la condanna pronunciata da Yahweh sul regno di Roboamo per le colpe di papà Salomone; l'arbitraria condanna del popolo di Israele (Ezechiele 20,21-26) che ha colpito anche i figli e le generazioni future; l'insensata sofferenza inflitta a un uomo giusto come Giobbe e alla sua famiglia. Tuttavia dopo la disfatta di Gerusalemme e l'esilio, Ezechiele si convince che è ora di sollevare il popolo dalle colpe dei padri.

- Ezechiele 20,21-26: ci spiega come un Yahweh profondamente deluso ha punito il popolo di Israele che lo ha tradito con altri dèi: disperdendoli tra paesi lontani (diaspora), e imponendo leggi inique che comprendevano i sacrifici umani dei primogeniti. La cosa viene invece negata da Geremia 7,31 dove Yahweh nega di avere mai richiesto queste pratiche abominevoli, pratiche che attribuisce solo al culto degli altri dèi.

- Ezechiele 20,29: l'espressione alto luogo indica gli altari eretti agli altri dèi sui colli circostanti Gerusalemme.

- Ezechiele 37: Giudei e Israeliti sono un solo popolo; la capitale è Gerusalemme.

- Ezechiele 40-48: espone il suo piano di rifondazione di Israele, compreso la spartizione del territorio tra le tribù, la costruzione del secondo tempio e la nuova liturgia. I sacerdoti non avranno un retaggio, ma vivranno degli oboli. Il Re si occuperà delle tasse. In 48,35 prevede anche un nuovo nome per la città santa che sarà:
- Jahweh Shamma secondo [LEF], che traduce nella nota come "il Signore è là"; come la mettiamo se il nome della città comprende il nome di dio che non si può pronunciare (Esodo 20,7)?
- ovvero Là è il Signore secondo [VAT].
Ezechiele ancora non sa che dovrà fare i conti anche con Serse, Alessandro Magno, Greci, Romani, Arabi, e Ottomani. Se ne riparlerà tra 2500 anni.

Daniele

Il canone ebraico non comprende Daniele 3,24-90 (preghiera di Azaria per salvarsi dalla condanna a morte) e Daniele 13-14 (storia di Susanna e storia del dio drago) che sono parti tradotte da testi in greco.

Trama:
Daniele è uno dei Giudei deportato in Ninive da Nabucodonosor. Qui i Giudei più svegli vengono istruiti per tre anni per diventare cortigiani del re. Daniele si distingue subito per la sua capacità di interpretare i sogni del re, per la sua capacità di risolvere casi giudiziari, e per l'abilità con cui sfugge alle follie schizofreniche dei vari re sotto i quali presta servizio. Daniele non mangia la carne del popolo oppressore (probabilmente perché non è prodotta secondo le prescrizioni della Legge), ma mangia solo legumi al suo posto (1,11): Daniele è vegetariano! Il racconto è a tratti fantastico e i riferimenti storici a casaccio (vengono nominati re sconosciuti). Naturalmente, Daniele prevale in virtù della sua fede in Dio, che gli dà suggerimenti e gli manda angeli in aiuto. Vari sub-plot ridicolmente fantastici ci parlano del re Assiro costretto a riconoscere la superiorità del dio di Daniele. Le uniche storielle gustose e "verosimili" sono proprio quelle dei capitoli 13 e 14 tradotti dal greco, esclusi dal canone ebraico, e cioè:

Considerato come sono scritte queste tre storie, si riconosce una mentalità assai più evoluta rispetto a quella dei sacerdoti di Yahweh.

Morale: i Giudei sono in generale molto scaltri; l'incrollabile fede in Dio (Yahweh) salva sempre.

Nella [MASORETICA] la numerazione di capitoli e versetti è diversa:

[LEF][MASORETICA]
3,24 fino 3,90mancano
3,98 fino 3,1004,1 in poi

Questo permette di verificare su [STEP] che Daniele convince Nabucodonosor a convertirsi ai seguenti dèi:
- Dio in 3,95 della [LEF] è elah in 3,28 della [MASORETICA], termine che non ho mai incontrato prima.
- Iddio Altissimo in 3,99 della [LEF] è elha illay (dio superiore) in 4,2 della [MASORETICA].
Questi nomi vengono riportati varie volte in Daniele, ma non capisco a quali soggetti si riferiscono, se vanno ricondotti a Yahweh e Elyon rispettivamente, oppure se è un altra girandola di nomi messi a casaccio per confondere il lettore.

- Daniele 9,2: cita il libro di Geremia.

Osea

Il profeta Osea a cui viene attribuito questo libro non ha nulla a che vedere con il re omonimo di Israele che regnava circa nello stesso periodo. Lettura che ci si può risparmiare.
Trama: le solite lamentazioni degli Israeliti per l'invasione degli Assiri e per la prima deportazione in Mesopotamia, circa 722 a.C. Il motivo è il tradimento di Yahweh in favore di altri dèi, principalmente Baal-Peor (9,10); qui Yahweh pronuncia quella che è diventata la famosa massima ([VAT] Daniele 8,7):

E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta

che sulla mia [LEF] è resa con il meno efficace E poiché hanno seminato vento mieteranno il turbine.

Gioele

Quattro paginette con i soliti temi: invasione degli Assiri (702 a.C.) o degli Assiro Babilonesi (60x a.C.) ed evocazione di Jahweh.

Amos

Apparentemente scritto al tempo della invasione di Israele da parte degli Assiri e conseguente esilio. Parla un israelita fedele a Yahweh. Le solite lamentazioni per il tradimento di Yahweh con altri dèi e invettive alle varie popolazioni. Altra lettura che ci si può risparmiare. Qui l'esplicita affermazione che il Signore parla solo attraverso i profeti (3,7). E Amos profeta lo nacque.

Abdia

Attribuito ad Abdia, sacerdote ai tempi di re Achab. Due paginette sulla guerra tra Giudei e Edomiti, epoca imprecisata.

Giona

A questo profeta è dedicato un intero libro... di due pagine. E' una favoletta della buonanotte per Israeliti in esilio ma che nasconde anche un messaggio politico che spiegheremo alla fine.

La storia. Siamo al tempo della cattività babilonese, quando gli assiro-babilonesi hanno conquistato il piccolo Regno di Giuda e hanno deportato migliaia di Israeliti in Mesopotamia. Qui Giona vive sereno come minoranza etnica, fino a quando riceve un pericoloso incarico da Yahweh: deve andare a Ninive (la capitale dell'impero assiro-babilonese) ed intimare alla popolazione di convertirsi a Yahweh entro 40 giorni, pena la distruzione totale della città.

Giona non ha dubbi sul da farsi: scappare il più lontano possibile. Sale anche su di una barca, ma una tempesta rischia di farla affondare. Tutti i marinai pregano i rispettivi dèi per essere salvati; solo Giona non prega e si nasconde rannicchiato in un angolo. I marinai realizzano che la causa della loro disgrazia deve essere proprio l'ira del dio di Giona, per cui pensano bene di buttarlo in acqua. Immediatamente la tempesta si placa. Ma Giona finisce inghiottito da un grande pesce (non una balena) e rimane nello stomaco del pesce tre giorni proprio come Geppetto nella favola di Collodi. Durante questi tre giorni, Giona prega Yahweh di salvarlo e promette di fare quanto gli ha richiesto.

Yahweh accoglie il pentimento di Giona e ordina al pesce di sputarlo fuori, Giona va a Ninive e riferisce la minaccia di Yahweh agli abitanti. Con grande sorpresa di Giona, gli abitanti, invece che squartarlo, prendono seriamente la minaccia e prontamente si convertono. E così Yahweh, compiaciuto, risparmia Ninive. Ma inaspettatamente Giona è molto deluso, perché si aspettava di vedere il suo dio sterminare i pagani. Yahweh riprende Giona: Volevi proprio che ammazzassi 120'000 creature? Tu non sei pietoso quanto me!

La morale. Yahweh onnipotente comanda ed è temuto da tutti i popoli; ubbidisci e abbi sempre fiducia in Yahweh; Yahweh è pietoso e accoglie anche i popoli pagani che si convertono; quindi tacciano i nazionalisti Israeliti come Giona che vorrebbero sterminare i non-Israeliti. Vedi anche il libro di Rut, dove emerge lo stesso tema del nazionalismo contro universalismo. Ecco spiegato perché questa favoletta viene citata ripetutamente nella Bibbia, soprattutto dagli evangelisti ellenizzati: 2Re 14,25; Matteo 12,39-41; Matteo 16,4; Matteo 16,17; Luca 5,19; Luca 11,30; Luca 11,32.

Michea

Sei paginette di Michea, sacerdote ai tempi dei re di Giuda Achaz ed Ezechia (736-693 a.C.) durante l'invasione di Israele e la minaccia su Gerusalemme. In 5,1 la profezia della nascita di Gesù, ma per sconfiggere gli Assiri: E tu, Betleem Efrata così piccola tra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà Colui che deve regnare in Israele. [...] egli allora estenderà il suo potere fino agli estremi limiti del paese. Se l'Assiro entrasse nella nostra terra [...] noi schiereremmo contro di lui sette pastori e otto principi.

Nahum (o Naum)

Citato in Tobia 14,4 per la caduta di Ninive e Luca 3 nella genealogia di Giuseppe. "Predice" la caduta di Ninive e la fine della potenza Assira ad opera dei Persiani.

Abaquq (o Abacuc)

Tre paginette sul profeta Abaquq, che predice la disfatta degli invasori Caldei, cioè gli Assiri.

Sofonia

Ai tempi del re di Giuda Giosia, profetizza lo sterminio dei profeti di Baal e dei suoi adoratori, nonché la distruzione dei popoli che minacciano Gerusalemme, compreso Ninive.

Aggeo

In queste due paginette il profeta Aggeo ai tempi di re Dario di Persia (circa 500 a.C.) invita alla ricostruzione del tempio in Gerusalemme.

Zaccaria

E' il padre di Abia, madre di Ezechia re di Giuda (2Re 18). Solito piagnisteo da sacerdote di Yahweh ai tempi dell'esilio o subito dopo. La profezia di sventura e redenzione gli viene comunicata da Yehovah (Signore) attraverso un malach (angelo). In 11,7 curiosa allegoria di Zaccaria che pascola le pecore usando due verghe di nome Benevolenza (l'ammaestramento del popolo) e Unione (tra Regno di Giuda e Regno di Israele), ma poi ha dovuto spezzare entrambe le verghe e rinunciare. In 11,12 c'è un riferimento a trenta monete d'argento pagate al sacerdote ma non ho capito bene la storia. In 2,11 il re di Giuda ha sposato la figlia di un dio straniero, vade retro!

Malachia

Malachia (=messaggero; del resto questo nome già comprende "malach") è un sacerdote di Levi (2,4) che qui riporta la parola di Yehovah. Yehovah è adirato coi sacerdoti che gli offrono animali rubati, zoppi, ammalati (1,13) per cui Yehovah spalmerà sterco sulle facce dei sacerdoti (2,3).

Finale col botto. E' imminente l'arrivo del messaggero direttamente nel tempio (3,1), preparatevi al giudizio! Yehovah sintetizza cosa si aspetta dal popolo: decime e primizie (3,8); intanto, ripassatevi per bene la Legge di Mosè, e poi comunque prima vi manderò il profeta Elia che vi prepara perché, se vengo prima io, vi distruggo (3,22-24). Lamentazioni varie sulle eresie e i tradimenti.

Ecco spiegato perché Malachia viene messo subito prima dei vangeli: l'invettiva contro i sacerdoti, i riferimenti al messaggero che va nel tempio, a Mosè ed Elia dell'episodio della trasfigurazione, alludono chiaramente a Gesù e ai vangeli.

Nuovo testamento

Questa sezione della Bibbia comprende i libri condivisi tra le religioni cristiane. Sono scritti in greco. E' costituito dai 4 vangeli, gli atti degli apostoli, le varie lettere scambiate tra Polo e le comunità paleo-cristiane da lui fondate, e altre lettere; il libro dell'Apocalisse.

I nomi attribuiti ai vangeli (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) sono per "tradizione", eufemismo che significa "non sappiamo chi siano ma in qualche modo dovevamo pure chiamarli". Luca dedica il suo vangelo e gli Atti degli apostoli a un certo suo amico Teofilo. Tutti dichiarano esplicitamente di non essere apostoli. Giovanni afferma di essere il giovinetto coccolato da Gesù nell'ultima cena.

Sono tutti originali, nel senso che le copie di cui disponiamo sono tutte più o meno concordi e scritte in greco, ad eccezione di Matteo che probabilmente è una traduzione di un originale in aramaico purtroppo andato perduto.

I vangeli di Matteo Marco e Luca sono detti sinottici perché hanno la stessa struttura e affrontano gli stessi eventi con minime varianti e quindi si possono confrontare parallelamente. Il vangelo di Giovanni devia da questo schema significativamente per temi e stile:

Quindi nel complesso i sinottici presentano il punto di vista di un giudeo ortodosso riformista pronto a coinvolgere anche Israeliti e financo i Samaritani; vago e reticente è l'atteggiamento rispetto alle altre nazioni. Giovanni presenta invece un punto di vista opposto più inclusivo e meno integralista. Tutti i vangeli, comunque, contengono un po' un mix di tutte queste posizioni, e quindi ne concludo che i redattori dei vangeli hanno semplicemente raccolto il materiale disponibile e poi lo hanno selezionato e "cucinato" ciascuno secondo la propria sensibilità.

Avvertenza finale. Stiamo trattando testi antichi, redatti da autori anonimi, che è evidente non sono né storici né biografi, che hanno scritto in un contesto ostile e sotto forti pressioni. Pertanto questi testi andrebbero analizzati per il loro contenuto morale e teologico all'interno del contesto storico nel quale furono composti, e NON vanno invece trattati come biografia di Gesù né come testi storici.
Tuttavia, avendo io poca dimestichezza con le discipline morale e teologica, è proprio quello l'errore che andrò a compiere nell'analisi che segue.

Glossario del Nuovo Testamento

Vangelo deriva dalla parola greca εὐαγγέλιον (euanghélion), che arriva all'italiano attraverso il latino evangelium e significa letteralmente "lieto annunzio" o "buona notizia". Quale sia, esattamente, la buona notizia in questione è invece oggetto di questa analisi. E non sarà facile.

Vangeli sinottici: sono quelli di Marco, Luca e Matteo perché condividono ampi brani per contenuto e ordinamento. Giovanni, per stile e contenuti, è più originale.

Gesù: nei libri del Nuovo Testamento, scritti in greco ellenistico, Gesù è indicato come Ἰησοῦς (Iésous). Possiamo sicuramente escludere che Gesù andasse in giro tra i Giudei usando un nome degli odiati occupanti greci o qualcosa che suona anche vagamente come tale, per cui probabilmente questo nome è la resa in greco dell'ebraico יְהוֹשׁ֫וּעַ‎ (Yĕhošūa, contratto in Joshua), a sua volta composto da יְהֹוָה‎ (YHWH) e יָשַׁע‎ (yasha, salvezza) quindi con il significato di "YHWH è la salvezza" oppure "YHWH è salvezza". Era un nome piuttosto comune tra i Giudei dell'epoca, reso in italiano anche come Giosué oppure con il più popolare Gesù.

Cristo dal greco christos (unto), che origina dalla cerimonia dove il sacerdote versa olio sul capo del re che riceve l'investitura; in Esodo 30,22-25 la ricetta per preparare l'olio sacro. E' la versione greca dell'ebraico messia, il salvatore atteso. Per i Giudei e gli Israeliti il messia è l'infallibile condottiero che li libera dalla schiavitù (Mosè), e difende la Legge (Elia). Gesù (ovvero gli autori evangelisti) si dichiara cristo (ovvero messia), ma ha una idea completamente diversa, dovendo Gesù annunciare che il suo destino è di soffrire e morire, cosa che gli apostoli non accettano (v. ad es. Marco 8,27-38). Secondo gli Ebrei di oggi, più prosaicamente, la sua iniziativa rivoluzionaria è andata male e quindi non può essere Gesù il messia.

Messia: versione ebraica della parola greca Cristo.

Fratello (ἀδελφός, adelfos), una parola che appare spesso nella Bibbia, viene usata con diversi significati. Probabilmente è così che venne trascritto il termine ebraico e aramaico אח ("ah") che ha molti significati (polisemia): fratello, fratellastro, parente, cugino, membro della stessa tribù, amico, alleato, collega, prossimo di pari grado sociale con il quale si hanno specifici obblighi morali, compagno nella fede (v. https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_di_Ges%C3%B9).
Nell'AT, che è scritto principalmente in ebraico, il problema è stato risolto dai traduttori usando la parola appropriata là dove il rapporto di parentela o relazione è noto dal contesto. Ad esempio Lot è nipote di Abramo, Esaù è fratello di Giacobbe.
Nel NT, che fu scritto in greco riportando i discorsi di Gesù in aramaico, le parole greche adelphòs (fratello) e anepsiòs (cugino) vennero probabilmente usate per tradurre l'aramaico "ah". Sia greco che aramaico non hanno termini per indicare tutti i gradi di parentela a noi noti. Siccome escludiamo che tutti i soggetti coinvolti nei vangeli fossero fratelli e cugini di Gesù nel senso proprio che noi diamo a queste parole, ne segue che oggi è difficile riconoscere i gradi di parentela dei personaggi che circondano Gesù, ed è difficile distinguere chi sono i soggetti ai quali Gesù rivolge le sue prediche (gli aderenti alla sua setta? i Giudei? gli Israeliti? tutta l'umanità?). Per es. in Matteo 12,46 e Matteo 13,55 e Marco 6,3 si citano la madre e i "fratelli" nonché le "sorelle" di Gesù.

Farisei: intellettuali Giudei delle sacre scritture di estrazione popolare. Gesù era un fariseo e, come tale, interloquiva animatamente con essi in accesi dibattiti.

Sadducei: intellettuali Giudei delle sacre scritture appartenenti al clero e all'aristocrazia. Sono gli antagonisti numero uno di Gesù e degli apostoli.

Esseni: comunità giudaica con vocazione eremitica. Qumran era una di queste comunità. Questa parola non ricorre nella Bibbia.

Zeloti: fondamentalisti Giudei militanti (anche violenti) per l'ortodossia religiosa e per l'indipendenza politica. Detti anche cananei dall'aramaico qan'ana. I Romani li chiamavano sicarii perché armati di pugnale (sica). Simone è cananeo ovvero è zelota (Luca 6,15); è l'unica ricorrenza della parola "zelota" nella Bibbia. Saranno gli stragisti della prima guerra giudaica.

Samaritani: secondo (2Re 17,24) sono popolazioni immigrate dalla Babilonia per sostituire gli Israeliti deportati (circa 700 a.C.). Questa naturalmente è la visione dei sacerdoti Giudei che hanno scritto la Bibbia. Oggi i Samaritani si considerano discendenti degli Israeliti (la popolazione a nord di Caanan, e quindi non Giudei) che NON furono deportati in babilonia, e pertanto si considerano i "rimasti" e i veri custodi delle scritture e delle tradizioni dei patriarchi. Sottinteso: i Giudei "ritornati" sono eretici traviati dal condizionamento subito in babilonia.
Riconoscono come ispirati solo il Pentateuco e il libro di Giosuè (Esateuco) dei quali hanno una versione in alfabeto ebraico / fenicio. Il contenuto è lo stesso della masoretica, per cui ci sono tutti gli stessi elementi della mitologia babilonese (la separazione delle acque dalla terra, la creazione dell'uomo dall'argilla, il giardino incantato, l'albero della vita con il serpente, il diluvio universale); v. ad es. la versione in inglese del Pentateuco Samaritano "SPE" su [STEP]; quindi ho seri dubbi che l'Esateuco samaritano sia esente dai condizionamenti della cattività babilonese.
Citazioni della parola nel NT: Matteo 10,5 (Gesù istruisce gli apostoli a non perder tempo predicando ai Samaritani); Luca 10,33 (parabola del buon samaritano: meglio un eretico samaritano che sa avere compassione per il suo prossimo che un giudeo osservante ma ipocrita); Luca 17,16 (Gesù guarisce 10 malati di lebbra, ma solo il samaritano mostra riconoscenza); Giovanni 4,9 (unico caso in cui Gesù interloquisce con una donna di questioni metafisiche, e per di più la donna è samaritana, tutte cose che stupiscono molto gli apostoli); Giovanni 8,48 (Giudei usano "samaritano" come epiteto contro Gesù).

Pubblicani: dal greco τελώνης (telōnēs) sono i collaborazionisti che riscuotono le tasse per conto dei romani. Gesù predica ai pubblicani perché sono Israeliti peccatori.

Gentili: dal greco ἔθνος (ethnos) sono in generale gli stranieri, e quindi per Gesù sono tutti i non-Ebrei, non-Giudei, non-Israeliti; per Paolo sono gli incirconcisi. La mia [LEF] in Matteo 5,47 traduce in "pagani", che basilarmente comprendono gli stessi gruppi umani dal punto di vista di Gesù, mentre la nota a p. 1192 dice gentili = greci. Secondo altri gentili = pagani = non credenti in Yahweh. Cfr Matteo 10,5 dove Gesù istruisce gli apostoli a NON predicare presso gentili [LEF] (pagani secondo [VAT]) né Samaritani ma solo tra Israeliti. Come al solito, grande confusione insieme alla confusione sul significato di "fratello".

Gnosticismo cristiano: più avanti c'è un paragrafo dedicato agli elementi di filosofia gnostica che si possono riconoscere nei vangeli e nelle lettere di Paolo.

Figlio dell'uomo: espressione spesso usata sia in AT che NT, per es. v. Ezechiele 2,1; Daniele 7,13; Daniele 8,17; Matteo 8,20; ecc. In ebraico è figlio di Adam e quindi significa semplicemente discendente di Adamo, ovvero uomo. L'espressione vuole enfatizzare la natura specifica dell'essere umano, che è ben distinta dalle altre entità "celesti".

Linguaggio e retorica nel NT

Gli autori del NT sono agli antipodi degli autori dell'AT per mentalità, ricchezza di vocaboli e tecnica espressiva. Per leggere il NT dovremo affrontare tutto l'armamentario retorico del pensiero greco usato al fine di impressionare e persuadere il lettore (nonché compiacere l'autore). Per esempio:
- Antitesi: Chi cercherà di salvare la sua vita la perderà, e chi la perderà la conserverà (Luca 17,33; Giovanni 12,25).
- Similitudine: Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui (Giovanni 1,32; basta cercare la parola "come" e si trovano tanti altri esempi).
- Metafora: Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? (Matteo 7,3).
- Allegoria: E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli (Matteo 19,24; Marco 10,25).
- Ripetizione: In verità, in verità vi dico....
- Enigmi, ossimori, paradossi, parabole.
Tecniche retoriche che ostentano profondità di pensiero, e che lasciavano estasiati gli antichi. A Gesù piace stupire gli astanti facendo l'esatto opposto di quel parlar chiaro che predica. Il lettore medio moderno (e in particolare io che sono ottuso) fatica a capire e si annoia.

Contesto storico

Palestina ai tempi di Gesù

Ai tempi della nascita di Gesù la Palestina è sotto il dominio romano ormai da decenni; re Erode il Grande è il governatore locale. Tuttavia tra la popolazione scoppiano continue rivolte contro le tasse e contro l'occupazione romana, mentre Erode reprime nel sangue le congiure di palazzo che minacciano il suo trono. Le paranoie di Erode vengono richiamate nel vangelo di Matteo con la strage degli innocenti e la fuga in Egitto di Giuseppe. Per i Romani, la Palestina rimarrà per sempre una provincia "calda".

Palestina ai tempi del processo a Gesù, circa 30 d.C. Erode Antipa governa sulla Galilea, mentre le regioni meridionali della Samaria e della Giudea sono governate dal Sinedrio dei sacerdoti di Gerusalemme.

Morto Erode il Grande nel 4 a.C., i Romani assegnano il suo regno ai tre figli:
- Archelao ottiene Giudea e Samaria;
- Antipa ottiene la Galilea;
- Filippo ottiene i territori oltre il Giordano, a nord-est del Mare di Galilea.
Saputo della morte di Erode il Grande, Giuseppe e famiglia ritornano dall'Egitto ma evitano la Giudea di Archelao ritenendo più sicura la Galilea di Antipa (Matteo 2,19), e quindi si stabiliscono a Nazaret.
Infine, nel 6 d.C. i Romani licenziano Archelao per l'incapacità di contenere i continui disordini, e il potere locale passa al Sinedrio sotto la supervisione del prefetto romano. Questa è la situazione amministrativa della Palestina ai tempi del processo a Gesù.

Palestina ai tempi degli evangelisti

I vangeli furono redatti presumibilmente (cfr https://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo): Marco: 65-80; Matteo: 70-100; Luca: 80-90; Giovanni: 85-110. In definitiva, i vangeli sono stati composti nel periodo 65-110, ma un buon margine di incertezza è da mettere in conto.


La scrittura dei vangeli ricade nel periodo che va dall'inizio prima guerra giudaica all'inizio della seconda guerra giudaica. Notare che la più antica testimonianza relativa a Gesù sono le lettere di Paolo, datate almeno 20 anni dopo la morte di Gesù.

Questo periodo si sovrappone quasi esattamente alle Guerre giudaiche (66-135) (https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_giudaiche):

Questi eventi traumatici hanno condizionato il racconto dei vangeli, in particolare:

Tutti questi temi sono presenti nei vangeli, nei discorsi di Gesù, e nella delusione dei Giudei per questo messia mancato.

Il profeta Gesù

Dopo la perdita del Regno di Giuda (587 a.C.), i Giudei patrioti attendono da secoli il nuovo messia liberatore, il nuovo Mosè, il nuovo Giosuè, il nuovo Elia, la nuova guida politica e religiosa, il nuovo messia. Sarà Giovanni Battista il nuovo messia? o forse sarà Gesù?

Il comportamento di Gesù è ambiguo e schizofrenico: i vangeli lo presentano come messia liberatore ma lui ama disquisire con i farisei; arruola una manciata di discepoli analfabeti poco avvezzi alla parola e che parlano solo aramaico ma abili di coltello (Pietro negli Atti) e di spada (tutti gli altri) dei quali uno lo tradirà mentre tutti gli altri scapperanno senza farsi mai più né vedere né sentire; istruisce i suoi discepoli in cene carbonare dove spiega loro segretamente le sue vere inconfessabili intenzioni (quali?), ma poi pubblicamente invita all'amore fraterno, alla pazienza, alla tolleranza e alla passività; viene condannato come sedizioso e giustiziato; risorge per invitare i discepoli ad evangelizzare il mondo ma i discepoli, che sanno solo l'aramaico e non hanno preso appunti perché analfabeti, scappano e scompaiono; decenni più tardi, anonimi autori cercheranno di ricostruire il messaggio di Gesù tra inevitabili imprecisioni e contraddizioni. Questa strategia comunicativa di Yahweh è un ridicolo fallimento.

Nascita di Gesù

Solo Matteo e Luca ci danno indicazioni sulla nascita di Gesù, ma sono contraddittorie.

Matteo 2,1 dedica brevi cenni alla nascita di Gesù, che sarebbe avvenuta al tempo di re Erode. Siccome Erode il Grande è morto nel 4 a.C., Gesù sarebbe nato non prima del 4 a.C.

Secondo Luca 2,1-2, Giuseppe e Maria si spostano da Nazaret a Betlemme per via del censimento indetto da Augusto mentre governava Quirinius (Κυρήνιος). L'unico censimento (il "secondo"?) indetto da Quirinius che ci è noto da altre fonti storiche avvenne infatti nel 6 d.C., quindi Gesù nacque in quell'anno.

Secondo altre ricostruzioni storiche accurate, Gesù sarebbe nato tra il 7 e il 6 a.C., e comunque tra l'8 e il 4 a.C.

Per una discussione più articolata sulla data di nascita di Gesù, vedi it.wikipedia.org/wiki/Data_di_nascita_di_Ges%C3%B9 dove si spiega anche come l'anno convenzionale 1 d.C. sia stato fissato.

Luogo di nascita e residenza anagrafica: Nato a Betlemme in una stanza affittata (Matteo 2,1) poi residente in Nazaret (Matteo 2,23). Nato a Betlemme (Luca 2,4) ma residente a Nazaret (Luca 2,39). Giovanni ci dice solo che Gesù viene da Betlemme (Giovanni 7,42) ma è anche nazareno (Giovanni 18,5) senza chiarire l'arcano della doppia provenienza. Marco dice solo che Gesù arriva da Nazareth per incontrare Giovanni il Battista.

Gesù era figlio (adottivo) di un tektòn, termine greco che può essere inteso come falegname, carpentiere o costruttore (Matteo 13,55; Marco 6,3; Luca 4,22; Giovanni 6,42). Per il resto bisogna fare riferimento alla letteratura apocrifa del Medio Evo (v. [APOCRIFI]).

Predicazione di Gesù

Secondo una plausibile ricostruzione degli studiosi, c'è un primo periodo di attività che arriva fino alla cacciata dei mercanti dal tempio, avvenuta circa nel 26 d.C., a cui segue un periodo di inattività di circa 10 anni durante i quali il vero messia sembra essere Giovanni Battista. Dopo l'uccisione di Battista (35 o 36 d.C.) Gesù riprende l' attività, e va a recuperare gli apostoli che già conosceva dal periodo precedente. Così si spiega la rapidità con la quale gli apostoli aderiscono lasciando improvvisamente le loro attività, e poi la stabilità del loro numero nei mesi seguenti. Questa fase durerà solo qualche mese.

Gesù si esprime soprattutto con parabole, cioè storielle brevi e spesso enigmatiche che i suoi stessi adepti faticano a decifrare. Gli apostoli se ne lamentano: Matteo 13,36. Gesù era un profeta gnostico? (v. Glossario per la definizione e gli approfondimenti).

Notare che nella cacciata dei mercanti dal tempio Gesù ha aggredito i cambiavalute e i venditori di animali da sacrificare. Queste attività erano indispensabili per tutti i fedeli che erano tenuti a fare un sacrificio nel tempio almeno per Pasqua, soprattutto quelli che venivano da lontano, non potevano portare con loro animali vivi e dovevano pagare con monete straniere. Quindi l'episodio della cacciata non ha infastidito troppo i sacerdoti. Sarà la seconda fase di predicazione a suscitare l'ostilità dei sacerdoti.

Gesù riuscì a reclutare appena 12 discepoli; Luca 10,1 dice che Gesù designò altri 72 discepoli, ma della loro attività non sappiamo nulla. E anche i sacerdoti gli rispondono picche: i loro affari vanno già abbastanza bene e non hanno bisogno di teste calde; temono la rappresaglia dei romani; meglio spendere 30 denari e risolvere subito la faccenda prima che degeneri.

Dottrina di Gesù

Gesù avalla completamente la Legge mosaica, tiene dotte lezioni al tempio sulle sacre scritture, e cita i profeti. I suoi nemici principali sono i sacerdoti, ai quali i vangeli attribuiscono ogni responsabilità: corrompono con il denaro un apostolo, arrestano Gesù, lo processano cercando di dimostrare una colpa qualunque purchessia, e lo consegnano ai romani perché sia giustiziato come sedizioso contro la volontà del prefetto (!); infine, negli Atti, lapideranno Stefano e comanderanno di arrestare gli apostoli per condurli in catene al tempio. Gli autori dei vangeli non potevano esprimere meglio di così tutta la loro avversione per i sacerdoti.

Quale fosse esattamente la dottrina di Gesù, non lo sappiamo con precisione. Si tratta forse di un profeta apocalittico? è un profeta liberatore dall'occupazione straniera? un riformatore della Legge? la fratellanza a cui si riferisce va intesa nel senso di tutta l'umanità oppure dei soli fratelli Giudei? E' evidente che Gesù NON intendeva portare un messaggio di religione, altrimenti non si sarebbe circondato di pescatori analfabeti che parlavano solo aramaico e forse ci avrebbe lasciato qualche appunto scritto chiaro.

Gli apostoli stessi lamentano che i discorsi per parabole di Gesù sono ambigui e a volte non capiscono proprio. Allora Gesù promette di spiegare loro le cose in modo esplicito, ma solo in privato. Purtroppo gli evangelisti non ci hanno detto che cosa Gesù raccontava loro in privato. Perciò io sospetto che fossero cose grosse, cose che portavano o alla lapidazione per ordine dei sacerdoti, o alla crocefissione per ordine dei romani. Gli evangelisti riportano solo i discorsi pubblici di Gesù, che per i temi trattati e la fumosità del linguaggio sono meno compromettenti, e lasciano intuire il resto a chi può intendere.

I profeti combattenti Mosè ed Elia sono molto amati dagli Israeliti, il primo ha fatto la Legge e il secondo la difende con la spada. Nell'episodio detto della trasfigurazione Gesù incontra i redivivi Mosè ed Elia che scendono dal cielo in un alone di luce per confabulare privatamente con Gesù, ma con Gesù che si assicura che gli apostoli assistano da lontano all'incontro. Traduzione: il messaggio in codice è chiarissimo per gli Israeliti ma assolutamente indecifrabile per i Romani: Gesù è il messia, il liberatore (come Mosè) e il castigatore degli eretici (come Elia). L'allegoria della trasfigurazione manca in Giovanni, il meno giudaico dei quattro vangeli e il più "ellenistico".

Questioni sull'allegoria della trasfigurazione. Mosè ed Elia sono due profeti non-morti: Mosè si allontana dall'accampamento dicendo che va a morire sul monte, mentre Elia viene portato in cielo dagli elohim (v. favoletta di Elia); sono forse sopravvissuti proprio per incontrare Gesù? Perché Gesù incontra proprio loro? E che cosa si saranno detti? Gesù aspirava allo stesso ruolo di condottiero militare degli Israeliti? Forse che quel ruolo doveva assumerlo Giovanni Battista come detto in Matteo 17,12 ma poi è andata male? E come hanno fatto Pietro, Giacomo e Giovanni, testimoni sulla scena della trasfigurazione, a riconoscere Mosè (che a quel punto doveva avere almeno 1500 anni) ed Elia (840 primavere) che non avevano mai visto in fotografia? Eppure sembrano entusiasti di vedere i due condottieri! Perché solo nel vangelo secondo Giovanni questa allegoria non compare?

Per capire quanto fosse grande l'aspettativa degli apostoli nei confronti di Gesù quale prossimo liberatore, basta leggere il buffo episodio dove Gesù invita gli apostoli a dedicarsi alla loro attività di evangelizzazione recidendo metaforicamente con la spada il loro legame con i famigliari. Gli apostoli, naturalmente, capiscono invece che è venuto finalmente il momento di brandire le spade. Che le spade le avessero davvero lo si capisce al momento dell'arresto di Gesù, quando Pietro ferisce una delle guardie.

L'unica spiegazione logica è la seguente: gli apostoli (o chi per loro) hanno inserito l'allegoria della trasfigurazione nel loro racconto per dimostrare l'equazione Gesù = Mosè = Elia. Il messaggio in codice era diretto ai Giudei ed era per loro chiarissimo. Per i romani era solo roba dei Giudei che non capivano. Questo lascia ipotizzare che Gesù era contro i romani, o per lo meno lo erano quelli che hanno scritto i vangeli di Matteo, Marco e Luca (ma non Giovanni) e non temevano i sacerdoti (i quali potevano capire perfettamente l'allegoria).

Gesù predica un vago regno dei cieli, perché qui sulla terra ci sono già i romani, e questi sono già piuttosto sospettosi. Meglio stare sul vago e parlarsi chiaramente solo nelle cene carbonare di pochi intimi. Niente di pubblico, niente di scritto. Non esiste un singolo appunto scritto da Gesù, o dai suoi apostoli della prima ora.

Strano, per uno mandato a consegnare un messaggio profetico e a fondare una nuova religione. Gli altri profeti (Mosè, Elia ecc.) hanno lasciato testimonianze scritte ben precise. Yahweh, ai tempi di Mosè, non solo ha elencato centinaia di norme dettagliate, ma le ha anche volute imprimere nella pietra, e lo ha fatto per due volte! Perché suo figlio è così negligente? E perché gli apostoli della seconda ora aspetteranno decenni prima di mettere per iscritto memorie che sono comunque di seconda mano?

E' evidente che il vero piano di Gesù non era confessabile pubblicamente; tuttavia il suo tentativo si è interrotto prematuramente dopo quello già fallito di Giovanni Battista, lasciando gli apostoli privi di una strategia per il dopo, privi di una dottrina precisa, e sostanzialmente allo sbando.

Dopo questa falsa partenza, Pietro e Paolo cercheranno di riorganizzare la setta, ma ciascuno a modo suo, Pietro fedele alla Legge, Paolo che la stravolge, e si arriverà presto alla rottura. Cioè la visione integralista e la visione riformista si dividono per sempre, con la prima che scompare subito, mentre la seconda avrà un brillante seguito.

Il vangelo è universalistico?

Gesù si rivolgeva solo a una setta di seguaci? ai soli Giudei? agli Israeliti? anche ai pagani? a tutta l'umanità? E' evidente che nei testi dei vangeli sono mischiate posizioni politiche e teologiche diverse che possiamo dividere tra:

Durante l'esame dei vangeli cercherò di mettere in evidenza tutte le posizioni.

Solo su di un punto tutti gli evangelisti concordano: i sacerdoti del tempio sono il nemico numero uno, per via del potere che essi posseggono, per via del loro conservatorismo nei confronti della Legge, per via della loro corruzione nei confronti della Legge stessa, e per via del loro collaborazionismo con i Romani. Quindi i vangeli esprimono concezioni politiche ed ideologiche dell'area farisaica contrapposta ai sadducei.

Ma a parte questo, i vangeli fanno affermazioni contraddittorie: Luca e Giovanni sono disponibili verso i Samaritani; Matteo esclude la predicazione a gentili e Samaritani; però poi lo stesso Matteo e Luca citano la favoletta di Giona e la balena, che è un messaggio criptato in favore della integrazione dei pagani che si convertono; a volte Gesù evoca l'amore fraterno (anche se è ambiguo su chi siano i fratelli) e invita ad amare il proprio nemico, altre volte si propone come erede al trono di David per schiacciare i nemici di Israele; poi attacca i sacerdoti custodi della tradizione, ma dice anche che non cambierà una virgola della Legge Mosaica fatta da Mosè sacerdote emerito numero uno; invita a parlare chiaro, ma poi si esprime con enigmi che neppure gli apostoli capiscono; chiama fratelli un po' tutti, ma poi risulta che gli apostoli sono più fratelli degli altri perché solo a loro spiega le cose in privato e dà i superpoteri per guarire; dice di essere il Cristo mandato da dio, ma il finale è tragico e gli apostoli si disperdono.

Ne risulta un quadro contraddittorio, evidentemente frutto di posizioni contrastanti all'interno della comunità pre-cristiana. Ne segue che l'ipotesi di un Gesù come personaggio storico non regge perché troppi e discordanti sono i profili che lo caratterizzano.

E' più verosimile che il racconto dei vangeli sia il risultato composito di decine di esperienze individuali nonché di ideologie diverse che gli evangelisti hanno tentato di amalgamare. La vicenda di Stefano, primo martire dopo Gesù, è un esempio di queste esperienze che ha mancato per un soffio di finire integrata nei vangeli per venire attribuita a Gesù; perciò solo Luca ha voluto richiamare negli Atti degli Apostoli questa esperienza individuale che rispecchiava la sua posizione riformatrice.

Morte di Gesù

Morto nel 35 o 36 d.C. all'età di circa 42 anni, e non all'età di 33 come la tradizione vorrebbe. Per la ricostruzione storica dettagliata vedi Dei e semidei di Mauro Biglino ed. Uno, oppure video YouTube https://www.youtube.com/watch?v=MNCRHLEyopA con la sintesi.

Arresto di Gesù (Giovanni 18,10), Simon Pietro reagisce brandendo la spada a ferendo una delle guardie. Quindi gli apostoli giravano armati, cosa vietatissima allora così come lo è oggi. Ma gli apostoli non erano quella specie di figli dei fiori pacifisti e pronti a porgere l'altra guancia come spesso vengono dipinti?

I sacerdoti temevano che Gesù e gli apostoli fossero delle teste calde che potevano mettere in pericolo il loro quieto vivere sotto la dominazione romana (Giovanni 11,48-50) e così decidono di farlo fuori. Ma siccome questo non costituiva un reato secondo il codice mosaico (anzi, poteva essere motivo di merito), e siccome i sacerdoti temevano la reazione del popolo (cfr Luca 22,2 e Luca 22,6), dovettero ricorrere ai romani per eseguire il lavoro sporco al loro posto.

Al momento dell'arresto, ecco che compaiono le spade, ed è questo che li tradisce. E così Gesù viene consegnato ai romani con l'accusa di sedizione (Luca 23,2, Luca 23,14, Giovanni 19,12). Pilato non riconosce la colpa di Gesù, ma quando sono gli stessi sacerdoti a consegnarti i sediziosi in un gesto di gentile collaborazione, a Pilato parve brutto sollevare questioni.

I romani riservavano la pena della crocefissione agli schiavi ribelli e ai sediziosi (oggi li chiameremmo terroristi). In definitiva, questi soggetti venivano giustiziati in pubblico con una morte lenta e dolorosa che servisse da monito per chiunque volesse sfidare l'autorità di Roma. Ladri e delinquenti comuni venivano impiccati in prigione senza tante cerimonie. Questo spiega anche perché i romani guardassero con sospetto ai primi cristiani e a tutti quelli che si rifacevano a un individuo a suo tempo condannato per sedizione. E ovviamente i due ladroni crocifissi insieme a Gesù non erano criminali comuni, ma sediziosi come lui.

Gesù e Paolo erano gnostici?

La filosofia religiosa gnostica ha origine nei tempi antichi dal profeta iranico Zaratustra, detto anche Zoroastro, vissuto forse tra il 9o l'8o secolo a.C. La sua religione è detta anche zoroastrismo, o mazdeismo dal nome del dio Mazda creatore del Bene e del Male.

I sacerdoti di Yahweh durante la cattività babilonese sono sicuramente venuti a contatto con gli esponenti di questa filosofia che operavano come maghi e indovini presso la corte del re. L'albero della conoscenza del Bene e del Male forse esprime nient'altro che la meditazione gnostica ma usando il linguaggio povero dell'AT; anche il serpente tentatore potrebbe essere il tentativo un po' rudimentale di introdurre il Male nelle vicende umane. Il gnosticismo apparve ai sacerdoti di Yahweh forse come una scappatoia per spiegare le loro alterne disgrazie (la perdita del potere e la deportazione) e poi il riscatto e la ritrovata fiducia con il ritorno il Gerusalemme e la promozione a governatori di Canaan; così Yahweh non li ha mai realmente abbandonati e alla fine li salva dal Male. La mitologia sumerica e lo gnosticismo avrebbero quindi ispirato il racconto della creazione che troviamo nel libro della Genesi. Il tema gnostico non viene ulteriormente sviluppato nell'AT, e in generale il racconto della creazione non hanno riferimenti nel resto della Torah, evidentemente perché si tratta di aggiunte tardive risalenti forse al 6o o 5o secolo a.C.

L'influenza del pensiero gnostico diventa invece evidente nel NT; la variante dello gnosticismo cristiano raggiungerà la massima diffusione nel quarto secolo d.C. e sarà perseguitata dalla Chiesa Cattolica fino almeno al 1209. I fondamenti della teoria sono:

Secondo lo gnosticismo cristiano la lieta novella (cioè i vangeli) si può sintetizzare come segue:

L'attenta analisi condotta in [APOCRIFI-NT] pp. 477-579 individua perle di pensiero tipicamente gnostico dentro al NT, da cui traggo questo piccolo estratto:

A questi riferimenti io aggiungo anche i seguenti:

Tra i fondatori di questa filosofia vi sono il vescovo e teologo greco Marcione che, intorno al 144 d.C., redige uno dei primi testi canonici partendo forse dal vangelo di Luca, dal quale rimuove ogni riferimento all'AT e ogni riferimento alla natura umana di Gesù. Lavoro improbo il suo, considerato che gli apostoli scelti dallo stesso Gesù sono pescatori analfabeti che gnosi non sanno neanche come si scrive, e che le spade vere ce le hanno e ben affilate.

Per concludere, il NT contiene anche elementi gnostici insieme a elementi di giudaismo osservante, riformista e rivoluzionario. Ancora una volta, il carattere composito del NT emerge, così vanificando ogni tentativo di attribuirgli un significato omogeneo.

Vangelo secondo Matteo

L'autore di questo vangelo è ignoto, il nome di Matteo è secondo tradizione. L'autore presenta Gesù come erede al trono, guaritore, esorcista, messia e profeta apocalittico.
- Matteo 1,1: dettagliata genealogia di Gesù lato Giuseppe, tra i cui antenati ci sono: Abramo, re David, re Salomone, fino al papà Giuseppe. Gesù è quindi accreditato legittimo erede al trono.
- Matteo 1,18: Maria, già promessa sposa di Giuseppe, si ritrova incinta in virtù dello Spirito Santo prima che venissero a stare insieme. Problemino: Maria non è ancora sposata, è la prima e unica volta nella Bibbia che un angelo o un dio mettono incinta una signorina.
- Matteo 1,19: per questo Giuseppe vuole lasciare Maria, ma interviene un Angelo in sogno che lo convince a sposarsi, e a dare nome Gesù al figlio di Maria, perché questo Gesù salverà il suo popolo dai suoi peccati. I lettori devono farsi la loro idea su chi sia il popolo in questione (i Giudei? gli Israeliti? l'umanità?) e quale sia il peccato da cui devono salvarsi (il tradimento di Yahweh? il tradimento della Legge? il peccato originale di Adamo ed Eva commesso 4000 anni prima?).
- Matteo 1,23: cita la profezia di Isaia 7,14 che abbiamo visto essere stata male interpretata e che non ha nulla a che vedere con Gesù. Ecco da dove origina questo fraintendimento.
- Matteo 2,1: Gesù nasce a Betleem di Giuda. Arrivano i Magi dall'oriente che stanno cercando nientemeno che il re dei Giudei che è appena nato, cioè il re usurpatore, per andare ad adorarlo. Non si specifica come i Magi abbiano avuto la notizia.

Chi sono i Magi? Matteo non ce lo spiega, non ci dice quanti sono e neppure da dove vengono. Secondo [APOCRIFI-NT] p. 22 la parola viene dal sanscrito mahat che erano indovini e astrologi caldei dello zoroastrismo, la religione gnostica dell'antichità; quindi si tratta di persone che operano presso la corte del re come consiglieri ed indovini. Quindi Matteo con questa ingenua storiella vuole introdurre nel suo racconto un elemento gnostico. La letteratura apocrifa del Medio Evo ha tentato di cancellare questo riferimento eretico e li ha trasformati in re (v. [APOCRIFI]). Comunque sia, questi sono re o cortigiani di un re che vanno in un altro regno alla ricerca dell'usurpatore appena nato perché vogliono adorarlo.

- Matteo 2,3: Erode, che è il re titolare in carica, invita i Magi a riferire appena avranno trovato il bimbo, così che anche Erode possa andare ad adorarlo. Re Erode è scaltro e non fa tagliare la testa dei Magi; i Magi non sospettano nulla. Secondo me Magi = idioti.
- Matteo 2,6: cita Michea 5,1, profezia dell'arrivo di Gesù (vedi la discussione sul libro di Michea).
- Matteo 2,11: i Magi finalmente trovano la casa dove è nato il bambino e consegnano i loro doni: oro, incenso e mirra; un sogno li avverte di non rivelare la casa ad Erode. Un angelo appare in sogno a Giuseppe e lo invita a fuggire in Egitto perché Erode vuole uccidere Gesù.
- Matteo 2,16: Erode ordina di uccidere tutti i bambini di età inferiore ai due anni in Betleem e dintorni. Quindi secondo l'autore Gesù è un contendente credibile al trono dei Giudei, e Yahweh in persona sta lavorando a questo progetto eversivo inviando una serie di angeli facilitatori.
- Matteo 2,19: morto Erode, un altro angelo avverte Giuseppe che può ritornare in Israele, e va a Nazaret.
- Matteo 3: c'è già un altro predicatore nel deserto della Giudea: è Giovanni detto il Battista, che veste poveramente e si nutre di locuste e miele selvatico; che intima di prepararsi all'apocalisse; che inveisce contro farisei e sadducei che sono falsi come vipere. In altre parole, Giovanni è un fondamentalista che inveisce contro tutti gli altri cultori della Legge. Anche Gesù va a farsi battezzare da Giovanni. Chi dei due è l'unto più unto? Matteo ci dice che i due hanno pari dignità, e infatti presto ci sarà il passaggio delle consegne.
- Matteo 4,1: iniziazione di Gesù attraverso l'allegoria delle tentazioni: Gesù fu condotto nel deserto [...] per essere tentato dal diavolo, test che Gesù supera brillantemente dimostrando padronanza delle norme fondamentali della Legge Mosaica:
- Nella fame ricorda che Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Deuteronomio 8,3).
- Nella difficoltà abbi fede: Non tenterai il Signore Dio tuo (Deuteronomio 6,16). A sua volta, in Deuteronomio 6,16 si cita la rivolta contro Mosè avvenuta presso Massa, quando il popolo esasperato dubitò della presenza di Dio: Il Signore è in mezzo a noi sì o no? (Esodo 17,7). Quindi "non tenterai" vuol dire "non dubiterai".
- Nella ricchezza non dimenticarti che Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a Lui solo. (Deuteronomio 6,13 e 8,13).
Questa allegoria mi ricorda i campi di addestramento per terroristi in Medio Oriente, dove i candidati vengono sottoposti a privazioni e umiliazioni per temprarli e formarli ideologicamente in vista del loro impiego in missione.
L'autore ha selezionato solo una piccola parte della Legge Mosaica, perché ci sono anche altre norme che impongono lo sterminio delle altre popolazioni cananee, la distruzione dei loro idoli, l'integrità etnica degli Israeliti, la lapidazione di chi viola la Legge, e molte altre norme non proprio filantropiche (v. Deuteronomio 7). Cosa pensa Gesù del resto della Legge ce lo dirà in 5,17-18.
- Matteo 4,12: Battista viene arrestato per il motivo che verrà spiegato in 14,1-4. Allora Gesù si attiva e comincia a predicare l'apocalisse (4,17) e ad arruolare gli apostoli (4,18). Particolare enfasi viene data alle guarigioni miracolose e agli esorcismi.
- Matteo 5,17-37: discorso della montagna. Proclama beati i poveri di spirito (qualunque cosa voglia dire), gli afflitti, chi attende giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore (qualunque cosa voglia dire), i perseguitati, i pacificatori, perché tutti saranno ricompensati nel regno dei cieli. Gesù conferma in toto la Legge e riconosce i profeti; lui è venuto per completare, ma non cambierà una sola virgola delle sacre scritture. Ma aggiunge anche: fai pace col fratello; si fa peccato di fornicazione anche con il pensiero; no al ripudio della moglie anche in caso di fornicazione; parlate chiaro detto da un campione del parlar chiaro: Sì, sì; no,no; quello che c'è di più deriva dal male.
- Matteo 5,38: porgi l'altra guancia a chi ti aggredisce.
- Matteo 5,43: Voi sapete che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico (Levitico 19,18), ma io vi dico: amate i vostri nemici. [...] E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di più? Non fanno forse altrettanto anche i pagani? Quindi siate gentili sia con i vostri fratelli (presumibilmente gli Israeliti) sia con tutti gli altri uomini. Questa è l'affermazione più universalistica che ho trovato finora, ma contrasta parecchio con l'AT. E notare anche che i pagani non sono fratelli. Vedi anche 10,5.
- Matteo 6,5-7: non ostentare la devozione; si può pregare anche chiusi in camera. Le nenie sono inutili perché dio non è né sordo né ottuso.
- Matteo 6,9: insegna la preghiera del padre nostro.
- Matteo 6,24: dedicatevi prima alla devozione, dopo al corpo: Nessuno può servire a due padroni [...] Non potete servire a Dio e a mammona. (μαμμωνᾶς, mammōnas, la ricchezza, l'abbondanza).
- Matteo 7,1-4: siate severi con voi stessi e tolleranti col fratello: Perché osservi il bruscolo che è nell'occhio del tuo fratello e non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?
- Matteo 7,6: non sprecare energie su chi non lo merita: non gettare perle ai porci.
- Matteo 7,12: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te (cfr Tobia 4,15).
- Matteo 9,9-13: i pubblicani sono peccatori.
- Matteo 10,2: i 12 apostoli sono: Simone detto Pietro e Andrea fratelli; Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo; Filippo; Bartolomeo; Tommaso; Matteo; Giacomo figlio d'Alfeo; Taddeo; Simone il cananeo; Giuda Iscariota.
- Matteo 10,5-10: Gesù manda gli apostoli dai fratelli della casa d'Israele, ma NON dai gentili né dai Samaritani. Quindi il messaggio di Gesù è rivolto in esclusiva agli Israeliti. Vedi anche 5,43. Dovranno predicare l'apocalisse imminente e l'arrivo del regno dei cieli, guarire i malati, resuscitare morti, fare esorcismi. Vitto e alloggio a carico di chi li vorrà ospitare.
- Matteo 10,17-23: verrete perseguitati a causa mia, e allora scappate. Non si capisce per quale ragione dovrebbero essere perseguitati. Nel mandato di Gesù ci dev'essere qualcos'altro che non ci hanno detto.
- Matteo 10,34: Gesù: Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a portare pace, ma la spada. Perché sono venuto a dividere i figli dal padre [...] e i nemici dell'uomo saranno i suoi famigliari. Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me. Questa affermazione è molto forte. Gesù vuole ubbidienza assoluta.
- Matteo 11,1-19: frattura ideologica tra Gesù e Giovanni il Battista che usano metodi diversi ma forse hanno anche scopi diversi. Gesù indulge nei piaceri della tavola e si intrattiene con i traditori pubblicani e coi peccatori. Giovanni, che è ancora in prigione, è perplesso, quindi manda i suoi discepoli ad informarsi se veramente è Gesù il messia che stavano aspettando. Gesù risponde che Giovanni è l'ultimo dei profeti della Legge che reprimono il corpo coi digiuni (cfr 9,14) e sono severi come Elia, ma Gesù appartiene a una nuova generazione più rilassata e tollerante che punta alla salvezza dell'anima e si rivolge a coloro che ne hanno più bisogno. Chissà come l'avrà presa Giovanni.
- Matteo 11,20-24: riconosce scarso interesse suscitato in talune città.
- Matteo 12,1-15: Gesù rilassa la norma del riposo del sabato. I farisei valutano se Gesù ha così violato la Legge.
- Matteo 12,39: cita il libro di Giona. Anche 16,4; 16,17. E' il messaggio universalistico criptato.
- Matteo 14,1-36: Giovanni il Battista viene giustiziato perché accusa re Erode Antipa (un altro Erode) di avere una relazione con la moglie del fratello. L'attività pubblica di Gesù si fa frenetica: miracoli, guarigioni, seguito popolare di migliaia di persone.
- Matteo 15,21-28: Gesù nega aiuto a donna cananea perché Non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele. Poi concede grazia, ma solo di straforo. La questione nazionalismo contro universalismo deve ancora essere risolta.
- Matteo 16,2: farisei e sadducei chiedono a Gesù una prova della sua natura divina; inutilmente. Gesù li invita invece a leggere i segni dei tempi: "Rosso di sera, bel tempo si spera".
- Matteo 16,16-20: Gesù è Cristo, cioè inviato da dio; Pietro è la pietra su cui si fonderà la chiesa; gli apostoli devono mantenere il segreto su queste cose; profetizza passione e resurrezione.
- Matteo 17,3: allegoria della trasfigurazione: Gesù parla riservatamente con Mosè e con Elia, riapparsi miracolosamente.
- Matteo 18,1-17: integralismo e proselitismo: predicare anche e soprattutto alle persone semplici e ingenue (il fanciullo) perché non abbiano dubbi (lo scandalo); invocare l'aiuto della comunità cristiana locale se necessario (la chiesa); se tutto ciò fallisce, ignorare il soggetto come si fa coi gentili e i pubblicani.
- Matteo 19,1-12: Gesù emenda Legge di Mosè: no al divorzio (Deuteronomio 24,1).
- Matteo 19,16-24: i dieci comandamenti versione breve, ai quali però bisogna aggiungere Matteo 22,37. Chi vuole strafare, dia tutti i suoi beni ai poveri. E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli

Cammello o gomena? Esistono manoscritti dei vangeli che riportano "gomena" al posto di "cammello": com'è possibile? Due le ipotesi. In greco koiné le parole kamilos (gomena) e kamelos (cammello) sono molto simili, e questo potrebbe avere tratto in inganno i copisti. Secondo un'altra ipotesi il racconto originale dei vangeli era in aramaico, lingua nella quale la parola גמלא è polisemica e significa sia cammello che gomena. Comunque sia, il senso della frase non cambia.

- Matteo 19,28: il giudizio universale riguarda solo Israele.
- Matteo 20,1-16: ambiguissima parabola degli operai sulla contrattazione del salario.
- Matteo 21,12-13: Gesù entra nel tempio di Gerusalemme e scaccia i mercanti cambia valute e i venditori di colombe sacrificali perché questa è una casa di preghiera e non una spelonca di ladri. In realtà questi servizi erano indispensabili a tutti i pellegrini che venivano in Gerusalemme per adempiere agli obblighi imposti dalla Legge; perché Gesù si comporta così?
- Matteo 21,14: Gesù guarisce ciechi e zoppi dentro al tempio stesso, davanti ai sacerdoti e al popolo. Cfr invece con Giovanni 14,22 dove gli apostoli lamentano che Gesù non fa dimostrazioni pubbliche dei suoi poteri.
- Matteo 21,23: Gesù tiene lezione sulla Legge dentro al tempio. Alle sue spalle, i sacerdoti aspettano di coglierlo in fallo, ma invano. Sacerdoti e anziani del popolo gli chiedono con quale autorità fa tutto questo. Gesù schiva la domanda e rinfaccia loro di non avere difeso Giovanni il Battista che aveva tanto seguito tra il popolo, e minaccia di scatenare loro contro la folla.
- Matteo 21,33-43: la parabola del vignaiolo è un messaggio criptato diretto agli Israeliti. Riporto solo la spiegazione: la pietra capo d'angolo che viene citata da Gesù è una espressione usata solo nel Salmo 118, inno a Yahweh che salva Israele e distrugge i nemici. I sacerdoti, che capiscono perfettamente il messaggio criptato e ne temono le conseguenze, ancora una volta vogliono Gesù morto.
- Matteo 22,15-22: domanda trabocchetto per Gesù: E' lecito pagare il tributo a Cesare? Cioè: dobbiamo pagare le tasse agli odiati occupanti Romani? Se Gesù risponde sì, allora perde la fiducia del popolo; se risponde no, allora potranno accusarlo di sedizione. Ma Gesù schiva abilmente la trappola, si fa mostrare una moneta romana, fa osservare che sopra vi è impresso il nome di Cesare, e quindi pronuncia la famosa frase: Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di dio. Notare che Gesù invita a restituire la moneta (NON pagare), e che rivendica a sé di parlare di ben altro che di dischetti di metallo. Nessun'altra citazione dai vangeli è stata più fraintesa di questa famosissima frase.
- Matteo 22,44: Gesù cita Salmi 110,1 (vedi): Cristo (cioè Gesù) è figlio (cioè erede) di David, e David siede alla destra di Yahweh e insieme schiacciano i nemici di Israele. Quindi Gesù qui fa il messia liberatore di Israele. Il linguaggio è criptico perché qui c'è sedizione, i Romani sono dietro l'angolo che ascoltano e bisogna stare molto attenti alle parole.
- Matteo 23: lunga invettiva contro i farisei ipocriti, i loro sepolcri imbiancati (23,27), assassini dei profeti, che non riconoscono il messia, che lapideranno i discepoli del messia. Secondo me si voleva rivolgere piuttosto ai sadducei. Gesù lascia il tempio.
- Matteo 24,1-35: Gesù prevede l'arrivo di tempi difficili, falsi profeti, guerre, pestilenze e terremoti, ma alla fine il vangelo sarà predicato a tutto il mondo e a tutte le genti. Apocalisse finale che avverrà entro una generazione: questo prova che la prima stesura del testo fu opera di un autore coevo di Gesù sinceramente convinto dell'imminenza del Giudizio Universale.
- Matteo 26,14: Giuda Iscariote corrotto dai sacerdoti con trenta monete d'argento; dovrà guidarli all'arresto di Gesù senza fare troppo clamore.
- Matteo 26,25: Gesù usa per la prima volta l'irritante espressione ambigua «Tu l'hai detto» che non si capisce se vuol dire sì o no. In 26,64 (al Sinedrio) vorrà dire sì. In 27,11-14 (da Pilato) vorrà dire no. Questo sì che è parlar chiaro.
- Matteo 26,47-56: arriva una masnada di gente armata di spade e bastoni mandati dai grandi sacerdoti e dagli anziani del popolo; Giuda indica loro l'uomo da arrestare: Gesù. Uno degli apostoli (non specificato) estrae la spada e mozza un orecchio (a chi non si sa); Gesù lo redarguisce; gli apostoli fuggono.
- Matteo 26,57: processo davanti al Sinedrio, ai sacerdoti e agli anziani. Gesù si proclama Cristo figlio di Dio. Giudicato colpevole di bestemmia, legato e condotto dal governatore Ponzio Pilato.
- Matteo 27,5: Giuda, pentito, restituisce i soldi e si impicca.
- Matteo 27: Pilato interroga Gesù su sedizione: sei tu il re dei Giudei? Risposta: «Tu lo dici» che per Pilato significa no, ma secondo me è oltraggio. La moglie di Pilato supporta Gesù. Il popolo, sobillato dai sacerdoti, costringe Pilato a condannare Gesù. Tutta la responsabilità viene scaricata sui Giudei.
- Matteo 27,26-54: crocifissione e morte di Gesù.
- Matteo 27,55: molte donne seguono Gesù per servirlo (cfr Luca 8,1).
- Matteo 27,62-66: sacerdoti e farisei mettono guardia al sepolcro per impedire che i discepoli trafughino il corpo di Gesù per poi dire che è risorto. Una scossa di terremoto e un angelo aprono il sepolcro (28,2) e spaventano le guardie. Sacerdoti e anziani pagano le guardie per dire che sono stati i discepoli a trafugare il corpo mentre dormivano.
- Matteo 28,16: Gesù risorto invita gli 11 apostoli rimasti a predicare il suo insegnamento a tutti i popoli della Terra. Dovranno esportare anche la Legge Mosaica? Comunque, non lo faranno.
FINE.

Vangelo secondo Marco

L'autore di questo vangelo è ignoto, il nome di Marco è secondo tradizione. Numerosi sono gli esorcismi degli indemoniati, che sono preponderanti rispetto alle guarigioni delle altre malattie. Gesù è letteralmente assalito dalla folla che cerca guarigione; non riporterò questi episodi.
- Marco 1: parte subito con Giovanni il Battista che benedice Gesù proveniente da Nazaret. Niente annunciazione, niente Giuseppe e Maria, niente Erode né Magi. Giovanni veste poveramente e si nutre di locuste e miele selvatico. Gesù viene ripetutamente presentato come figlio di dio.
- Marco 1,12-13: iniziazione nel deserto, ma senza dettagli.
- Marco 1,14: Giovanni arrestato, Gesù inizia a predicare il Giudizio. Arruola due pescatori, Simone e Andrea.
- Marco 1,21: Gesù insegna nella sinagoga di Cafarnao.
- Marco 1,44: Gesù invita i guariti a non menzionarlo in giro perché c'è già troppa folla intorno; in 3,12 deve addirittura ricorrere a minacce.
- Marco 2,15 fino 3,12: Gesù opera su peccatori e pubblicani, non osserva il digiuno, raccoglie spighe di sabato, cura malati di sabato. I farisei mugugnano e meditano di farlo morire (3,6).
- Marco 2,27: Gesù contro la Legge: il sabato è fatto per l'uomo.
- Marco 3,16: apostoli fin qui: Simone (rinominato Pietro in 3,16) e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo, che sono tutti pescatori. E poi Levi figlio di Alfeo; Andrea (citato forse 2 volte?); Filippo; Bartolomeo; Matteo; Tommaso; Giacomo figlio di Alfeo (ancora?); Taddeo; Simone lo Zelatore; Giuda Iscariote per un totale di 14 apostoli ma in 3,14 dice che sono 12, per cui bisogna rifare il conto. Il loro compito: predicare e scacciare i demoni (3,14-15).
- Marco 3,31-35: arrivano la madre e i "fratelli": Chiunque fa la volontà di dio egli è mio fratello, mia sorella e mia madre.
- Marco 4,11: Gesù spiega perché usa parabole in pubblico: si crede per fede, non per un processo razionale, sicché le cose non vanno presentate troppo pre-digerite perché allora sarebbe troppo facile. Ma ai propri discepoli, a parte, spiegava tutto. (4,33). Cerca su Google segreto messianico.
- Marco 6,14-29: Giovanni Battista rimprovera a re Erode che ha una relazione con la moglie di suo fratello; per questo Erode fa decapitare Giovanni. Gesù paragonato a Elia e agli altri antichi profeti.
- Marco 6,34-44: prima miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci; incredulità degli apostoli (6,52).
- Marco 6,48: cammina sulle acque.
- Marco 7: Gesù contro l'igiene: non serve lavarsi le mani e lavare le stoviglie perché le cose impure che mangiamo vanno a finire nel cesso.
- Marco 7,20-23: ...le vere cose impure sono ben altre, e sono i pensieri maligni che nascono dentro agli uomini: fornicazioni, latrocinii, assassinii, adulterii, cupidigie, cattiverie, frode, impudicizia, invidia, diffamazione, orgoglio, stoltezza.
- Marco 8,1-9: seconda miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci. Spiegazione in 8,14-21 ma io non l'ho capita.
- Marco 8,27-30: Gesù rivela agli apostoli di essere cristo e ordina di tenere la cosa segreta.
- Marco 8,35: Chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà; e chi perderà l'anima sua per me e per il Vangelo, la salverà. Non sapendo cos'è l'anima, è difficile dare un senso a tali affermazioni fumose.
- Marco 9,2: Gesù incontra i profeti Mosè ed Elia (trasfigurazione) mentre assistono a distanza gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.
- Marco 10,3: Gesù contro la Legge: il libello del divorzio di Mosè non vale, il matrimonio è per sempre.
- Marco 10,19-25: i comandamenti sono: non ammazzare, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre (e fanno 6). Per ottenere la vita eterna occorre anche dare tutto quanto si possiede ai poveri: allegoria del cammello e della cruna dell'ago (cfr Matteo19,24). Ma i primi due comandamenti stanno in 12,28-34.
- Marco 10,28-31: contentino materialistico: chi segue Gesù lasciando tutti gli altri legami (famiglia, casa, campi) riceverà cento volte la ricompensa in questo mondo nonché la vita eterna in quell'altro mondo. Inoltre molti dei primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi.
- Marco 11,15: Gesù va nel tempio di Gerusalemme, rovescia i tavoli dei cambiavalute e dei venditori di colombe sacrificali. Questi mercanti servivano alla gente che veniva da lontano per compiere i riti sacrificali e fare le donazioni (cfr Luca 2,22-23 dove i genitori di Gesù usano proprio lo stesso servizio). In altre parole Gesù sta ostacolando l'adempimento a un precetto della Legge. Perché? I sacerdoti adesso lo vogliono morto.
- Marco 11,27-32: Gesù tiene lezione nel tempio e i sacerdoti lo interrogano: con quale autorità fai tutto questo? Gesù rinfaccia loro di aver abbandonato Giovanni e minaccia di aizzare la folla (vedi Matteo 21,23 per approfondire).
- Marco 12,1-12: parabola del vignaiolo dove Gesù si proclama messia re e liberatore di Israele (vedi Matteo 21,33-43 per approfondire).
- Marco 12,17: i sacerdoti replicano interrogando maliziosamente Gesù riguardo al pagamento dei tributi ai Romani, ma Gesù schiva abilmente (vedi Matteo 22,15-22 per approfondire).
- Marco 12,25: i sadducei interrogano Gesù riguardo alla risurrezione, nella quale non credono. Secondo Gesù i morti risorgono come angeli nei cieli. Infatti Non è dio dei morti, ma dei vivi. Voi dunque errate assai.
- Marco 12,28-34: il primo comandamento è Ascolta Israele! Il Signore Iddio nostro è l'unico Signore. E il secondo comandamento è Amerai il prossimo tuo come tè stesso. Tra gli astanti, un raro sacerdote di attitudine riformista riconosce che questi comandamenti valgono molto di più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Al lettore si lascia il rebus di capire chi è il prossimo e se si tratta di una religione universalistica oppure no. Vedi Marco 10,19 per gli altri comandamenti.
- Marco 12,37: cita Salmi 110,1 (vedi): Cristo (cioè Gesù) è figlio (cioè erede) di David, e David siede alla destra di Yahweh e insieme schiacciano i nemici di Israele. Quindi Gesù è il prossimo messia liberatore di Israele. Il linguaggio è criptico perché qui c'è sedizione. Il popolo ascolta deliziato perché conosce bene il salmo; i Romani non capiscono.
- Marco 12,41-44: versare l'obolo al tempio è cosa buona e va fatto in proporzione alla propria disponibilità.
Gesù esce dal tempio.
- Marco 13,1,23: profezia della distruzione del tempio (70 d.C.), terremoti (almeno uno grande nel 115 d.C.) e guerre e numerosi falsi profeti (allude forse alle guerre giudaiche e guerre civili concomitanti).
- Marco 13,24-31: Apocalisse entro una generazione. Quindi l'autore era sinceramente convinto dell'apocalisse imminente, era più o meno coevo di Gesù, ma scriveva dopo il 115 d.C. oppure questa parte è stata aggiunta in seguito.
- Marco 14,1-2: i grandi sacerdoti e gli scribi vogliono uccidere Gesù, ma evitando i giorni di festa pasquale per timore di tumulti.
- Marco 14,10-11: Giuda Iscariote promette di consegnare Gesù ai grandi sacerdoti in cambio di denaro.
- Marco 14,43-47: una turba armata di spade e bastoni mandata dai grandi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani, arriva per arrestare Gesù. Uno dei presenti, sfoderata la spada, colpì il servo del Sommo Sacerdote e gli portò via un orecchio. Fuga generale. Giovinetto avvolto in un lenzuolo, sfugge alla cattura scivolando via nudo: chi è? forse è quello in Giovanni 21,20-24.
- Marco 14,53-65: Gesù interrogato dal Sommo Sacerdote, dai grandi sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Fa scena muta, ma ammette di essere il Cristo figlio dell'Onnipotente. Condanna per bestemmia.
- Marco 14,66-72: intanto fuori, Pietro, riconosciuto come uno dei membri della setta, nega per ben tre volte di conoscere Gesù e fugge.
- Marco 15,1-15: Gesù consegnato a Pilato: "Sei tu il re dei Giudei?" gli chiede. "Tu lo dici". Io l'avrei condannato per oltraggio. Non risponde delle altre accuse. Essendo Pasqua, Pilato chiede alla folla a chi accordare la grazia, e la folla reclama Barabba, già in prigione per sedizione.
- Marco 15,16-41: crocifissione e morte di Gesù.
- Marco 15,42-47: la sera del venerdì un tale Giuseppe da Arimatea eminente membro del consiglio (ma non si dice quale consiglio) reclama il corpo, lo avvolge in un lenzuolo, e lo depone in un sepolcro scavato nella roccia.
- Marco 16,1-8: la domenica mattina le donne (cfr Luca 8,2-3) vanno per trattare il cadavere, ma trovano il sepolcro aperto; all'interno un giovane vestito di bianco annuncia che Gesù è risorto e aspetta gli apostoli in Galilea.
- Marco 15,9-19: questa parte finale è una aggiunta del II secolo d.C. Varie apparizioni di Gesù qui e là. Invita gli apostoli a predicare in tutto il mondo. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, sarà immune ai demoni, parlerà nuove lingue, prenderà in mano i serpenti, sarà immune ai veleni, guarirà i malati e starà bene. Infine, assunzione in cielo di Gesù per sedere a destra di dio, mentre gli apostoli andranno a predicare ovunque (non succederà).
FINE.

Vangelo secondo Luca

"Luca" è un nome di fantasia attribuito per tradizione a questo vangelo. Per scoprire chi è l'autore di questo vangelo bisogna fare un po' di deduzioni:
- Il vangelo di Luca si apre con una dedica al caro amico Teofilo. Non sappiamo chi sia questo Teofilo.
- Gli Atti degli apostoli si apre con la stessa esatta dedica all'amico Teofilo. E' quindi ragionevole supporre che sia il vangelo di Luca che gli Atti abbiano lo stesso autore.
- Negli Atti 15-16, Paolo e Barnaba si uniscono al discepolo Timoteo che, da quel momento in poi, parla in prima persona singolare.
Sembra dunque che l'autore del vangelo secondo Luca e degli Atti sia proprio il Timoteo presentato in Atti 16,1-3 figlio di una giudea convertita al cristianesimo e di un pagano. Timoteo è anche compagno di peregrinazioni di Paolo ed è il destinatario di due lettere di Paolo. Timoteo non è testimone oculare della vita di Gesù.
Guarigioni, esorcismi, resuscitazioni e altri eventi straordinari sono largamente predominanti sulla pura teoria; non riporterò tutti gli episodi.
- Luca 1-3: l'autore ammette di non essere un testimone oculare. Afferma che esistono molti altri vangeli tra i quali ha fatto accurate ricerche. Con ciò implicitamente ammette che il suo è un lavoro compilativo da fonti anonime. L'autore dedica il libro all'amico Teofilo.
- Luca 1,25: Zaccaria, sacerdote anziano del tempio, non ha ancora avuto figli dalla moglie sterile. L'angelo Gabriele gli promette un figlio che dovrà chiamare Giovanni e sarà forte ed integro come il profeta Elia. Tradotto per i non-Giudei, sarà un vendicatore di re apostati e un liberatore del popolo di giuda.
- Luca 1,26-38: la signorina Maria, futura moglie di Giuseppe, è parente della moglie del sacerdote di cui prima. Il grado di parentela non è specificato. L'angelo Gabriele fa visita anche a Maria, a Nazaret, e le promette un figlio un po' speciale perché il Signore Iddio gli darà il trono di David. Problemino: Maria non è ancora sposata, è la prima e unica volta nella Bibbia che un angelo o un dio mettono incinta una signorina.
- Luca 1,71: nasce Giovanni e il padre Zaccaria già conosce il suo destino: la liberazione dai nostri nemici.
- Luca 2,1: Giuseppe e sua moglie Maria, già incinta, si muovono da Nazareth verso Betlemme per il censimento. Ivi Maria partorisce Gesù e lo pone in una mangiatoia perché non c'era altro posto nella stanza dove alloggiavano. Gli angeli corrono ad avvisare i pastori nell'area circostante perché vadano a rendere omaggio a quello che essi presentano come il salvatore.
- Luca 2,21: circoncisione di Gesù e sacrificio di due tortore o due colombi nel tempio di Gerusalemme come prescritto dalla Legge. Anche qui Gesù viene subito riconosciuto come il salvatore del popolo di Israele (2,32).
- Luca 2,36: ... e anche la profetessa Anna riconosce in Gesù il liberatore di Gerusalemme. Cerca "profetesse" per altre profetesse.
- Luca 2,41: all'età di 12 anni Gesù è un bambino prodigio e si intrattiene con i dotti nel tempio.
- Luca 3: Giovanni Battista inizia l'attività di predicazione; tutti si chiedono se è lui il liberatore; Giovanni accusa re Erode per una relazione con la moglie del fratello; Erode fa arrestare Giovanni; lo Spirito Santo avverte Gesù che adesso è il suo turno.
- Luca 4,1-13: Genealogia di Gesù e iniziazione con le tentazioni della carne (cfr Matteo 4,1 per approfondire).
- Luca 4,14-30: nella sinagoga di Nazaret, Gesù si proclama il Cristo pronto a evangelizzare e curare. Anticipando le obiezioni degli astanti, dice anche che Nessun profeta è bene accetto in patria sua per cui non si aspettino miracoli. Traduzione: i miracoli avvengono solo se credete in me. Dice anche che lo stesso Elia non era onnipotente, quindi abbassate le vostre aspettative su di me. Gli astanti, delusi, minacciano di buttarlo di sotto, ma lui si divincola e continua il giro delle sinagoghe.
- Luca 5 e Luca 6: apostoli ingaggiati fin qui: Simon Pietro; Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo che sono tutti pescatori; Levi il pubblicano.
- Luca 5,27 fino 6,11: Gesù banchetta coi pubblicani, non osserva i digiuni, non prega, coglie spighe di grano di sabato, cura malati di sabato. I farisei mormorano.
- Luca 6,12: apostoli ingaggiati: Simone che Gesù chiamò Pietro e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo; Filippo; Bartolomeo; Matteo; Tommaso; Giacomo figlio di Alfeo (un altro Giacomo); Simone detto lo Zelatore (quindi un altro Simone; Zelatore = zelota); Giuda fratello di Giacomo (quale?); Giuda Iscariote (un altro Giuda). Quindi abbiamo due Giuda, due Giacomo e due Simone. Totale: 12 discepoli.
- Luca 6,17-49: discorso della montagna che però secondo Luca avviene a valle. Beati voi, che siete poveri, perché vostro è il regno di dio! E in generale, beati voi variamente afflitti, perché la vostra ricompensa sarà grande in cielo. E ancora: amate i vostri nemici; a chi ti percuote, porgi l'altra guancia; fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te; siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. Se per Padre intende Yahweh, forse non ha letto attentamente l'Esateuco, perché Yahweh è feroce sia coi nemici di Israele sia con Israele; questo è universalismo al contrario: il dio contro tutti.
- Luca 7,18-34: Giovanni, in prigione, manda i suoi discepoli ad informarsi se Gesù è il messia e se veramente fa le cose disdicevoli che gli vengono riferite: banchetta invece che digiunare per penitenza, va coi pubblicani, compie lavori di sabato. Evidentemente Giovanni e i suoi discepoli erano fondamentalisti che guardavano con sospetto al Gesù riformista.
- Luca 7,36-50: Gesù perdona peccatrice che lo ha amato tanto.
- Luca 8,1: elenca le donne che seguono gli apostoli per servirli con la loro opera e con i loro beni; sembrano di estrazione sociale elevata; secondo Matteo 27,19 anche la moglie di Pilato era una sostenitrice. Ecco chi li finanziava!
- Luca 8,4-18: Gesù racconta la parabola del seminatore alla folla. I discepoli non capiscono e si fanno spiegare privatamente. Perché le parabole sono così criptiche: risponde con un altro enigma (8,9-10).
- Luca 8,19: Gesù ha fratelli.
- Luca 9,1-6: Gesù manda in missione gli apostoli. Dovranno esorcizzare dai demoni, curare le malattie e predicare l'imminente arrivo del regno di dio.
- Luca 9,7: Erode il tetrarca taglia la testa a Giovanni Battista. La risposta di Gesù sarà in 20,1-8. Gira voce che ci sia già un altro profeta in circolazione; addirittura si dice che Elia e Mosè sono riapparsi. Erode guardingo.
- Luca 9,18-22: è il turno di Gesù, che si proclama Cristo davanti ai discepoli, ma intima di mantenere il segreto.
- Luca 9,30: allegoria della trasfigurazione: Gesù parla con Mosè ed Elia. Vedi anche mie note a Matteo 17,3. La consequenzialità dei fatti riportati da Luca non lascia dubbi sul vero ruolo di Gesù.
- Luca 9,62: Gesù pretende dedizione assoluta: i legami famigliari vanno recisi con la spada.
- Luca 10,1-20: aderiscono altri 72 apostoli che vengono subito mandati in missione. Questo fatto devia totalmente dagli altri vangeli, dove il numero degli apostoli non supera 12. Di essi non si farà mai più menzione.
- Luca 10,2: ...e tuttavia Gesù lamenta scarsi risultati nell'arruolamento degli adepti: La messe è molta ma gli operai sono pochi.
- Luca 10,9: tutti gli apostoli erano guaritori.
- Luca 10,15: cita inferno.
- Luca 10,18: cita satana. Vedi il Glossario dell'Antico Testamento per una discussione sui personaggi demoniaci e le concezioni metafisiche.
- Luca 10,25-37: comandamento: ama il tuo prossimo come te stesso. Chi è il prossimo? è chiunque aiuta il bisognoso.
- Luca 11,1-4: Gesù insegna la preghiera del Padre nostro.
- Luca 11,30-32: cita il libro di Giona (v.) che convertì i Niniviti così come Gesù converte questa generazione. Probabilmente è il messaggio universalistico criptato; inutile aspettarsi parole chiare da Gesù.
- Luca 11,37-54: a pranzo, un fariseo rimprovera Gesù che non si lava le mani; Gesù si inalbera contro gli ipocriti, inveisce contro i sepolcri imbiancati e le altre manifestazioni esteriori dei farisei.
- Luca 12,13-34: no all'avarizia; fiducia nella provvidenza. (Insegna ad essere spiantati fatalisti).
- Luca 16,17-18: la Legge è immutabile; ma no al divorzio.
- Luca 16,19-31: parabola del ricco e di Lazzaro povero lebbroso; vengono coinvolti: l'Ade e le fiamme che tormentano i peccatori, Abramo, Mosè, i profeti. Un bel mix.
- Luca 17,4: il pentimento reiterato salva da ogni peccato. Quindi si può peccare a ripetizione, basta pentirsi dopo.
- Luca 17,11-19: di dieci guariti, solo il samaritano ringrazia Gesù.
- Luca 17,26-29: Gesù cita Noè e il diluvio, Lot e la distruzione di Sodoma. Quindi sapeva che il Padre è uno stragista.
- Luca 18,9-30: umiltà, ingenuità (nel senso di fede cieca) e povertà sono valori.
- Luca 19,11-27: parabola del fedele servitore: Un re affida i suoi averi ai servitori perché si deve allontanare; al ritorno premia i servitori che hanno fatto meglio fruttare i suoi averi e fa sgozzare quelli che hanno complottato contro di lui. A colui che ha, sarà dato, e a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Suggerimento per una possibile interpretazione: sostituire "re" con "dio" e "servitore" con "fedele", e "sgozzare" con "dannato"; chiusa finale: la cosa che si deve avere è la fede che dà salvezza. Messaggio per Gesù: sei sicuro che l'abbiano capita?
- Luca 19,29-48: Gesù va nel tempio di Gerusalemme, rovescia i tavoli dei venditori (il cui ruolo non viene meglio specificato) perché profanano il luogo di preghiera, e si mette ad insegnare la Legge Mosaica per giorni interi. I sacerdoti, alle sue spalle, aspettano invano di coglierlo in fallo per farlo morire. Traduzione: Gesù qui si dimostra più ortodosso dei sacerdoti e ottiene il favore della folla. Il Gesù del discorso della montagna era un altro.
- Luca 20,1-8: sacerdoti, scribi e anziani chiedono a Gesù con quale autorità si permette di fare queste cose dentro al tempio. Gesù rinfaccia ai sacerdoti di aver lasciato condannare Giovanni, già riconosciuto profeta dalla folla. Traduzione: lasciatemi stare altrimenti vi aizzo contro la folla.
- Luca 20,9-19: la parabola del vignaiolo è un messaggio criptato comprensibile solo agli Israeliti. Infatti fa menzione della pietra capo d'angolo che viene citata nel salmo 118, un inno sacro a Yahweh che salva Israele e distrugge i nemici. La folla accorsa al tempio, che gli inni li conosce a memoria, afferra subito il messaggio. E anche i sacerdoti.
- Luca 20,20-26: domanda trabocchetto dei sacerdoti per stanare il Gesù capopopolo: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare? Se Gesù risponde sì, delude la folla; se risponde no, lo consegnano ai Romani per sedizione. Ma Gesù, astuto come una volpe e viscido come un'anguilla, schiva il colpo con un'altra non-risposta delle sue: si fa consegnare una moneta, fa notare che sopra c'è scritto "Cesar", e quindi invita a restituirla al proprietario (NON pagarla) perché quella è roba sua, mentre dio è un'altra cosa: Date a Cesare quel che è di Cesare, e a dio quel che è di dio. Notare che quello che bisogna rendere è proprio QUELLA monetina, ma non ha risposto alla domanda.
- Luca 20,41-43: Gesù si proclama Cristo erede di David.
- Luca 21,5-37: profezia della distruzione del tempio e dell'apocalisse e del regno dei cieli, entro questa generazione. Dopo molti giorni, Gesù lascia il tempio.
- Luca 22,27-39: c'è vita dopo la morte? Secondo i sacerdoti no, ma nulla in proposito viene detto nell'AT. Invece secondo Gesù certo che c'è vita! non crederete mica che dio veglia su miliardi di anime dei morti! Altra non-risposta che poi ciascuno può pensare quello che vuole.
- Luca 22,1-6: i sacerdoti vogliono Gesù morto ma temono la folla; allora corrompono Giuda con il denaro per catturalo una volta fuori dal tempio e lontano dal clamore.
- Luca 22,30: gli apostoli sono 12 perché dovranno giudicare le 12 tribù d'Israele.
- Luca 22,36-38: Gesù invita a comprare spade intendendo chissà che cosa; gli apostoli fanno presente che, al momento, ne hanno già due; Gesù si adombra con loro che non capiscono le sue parole.
- Luca 22,47-53: una turba arresta Gesù che è fuori dal tempio e senza folla a protezione. Gli apostoli reagiscono con la spada e tagliano l'orecchio destro del servo del Sommo Sacerdote. Gesù ordina di mettere via la spada e guarisce la ferita. Secondo me gli apostoli per spada hanno inteso proprio quell'affare che taglia. Non ci capivano nulla neanche loro.
- Luca 22,66-71: il mattino seguente, interrogato dal Sinedrio, Gesù ammette di essere figlio di dio.
- Luca 23,1-25: i sacerdoti conducono Gesù da Pilato con la seguente imputazione: incitamento alla rivolta, incitamento alla ribellione fiscale, sedizione come Cristo re. Pilato interroga Gesù solo riguardo alla sedizione e Gesù non-risponde con Tu lo dici. Pilato, perplesso, scarica il problema su Erode. Erode è felice di incontrare finalmente il famoso Gesù perché gli piacerebbe tanto vedere qualche miracolo, cose che Giovanni evidentemente non faceva. Ma Gesù fa scena muta anche da Erode. Erode rimanda la grana a Pilato. Ed Erode e Pilato quel giorno stesso divennero amici, da nemici che erano prima. Pilato convoca quindi sacerdoti, magistrati e popolo, spiega che non ha trovato nessuna colpa in Gesù e che perciò lo farà flagellare un po' prima di rilasciarlo. I Romani flagellavano un po' tutti gli arrestati a prescindere per tradizione; lo faranno anche con Paolo quando chiede loro protezione. Ma tutti (dice proprio così: tutti) invocavano la crocifissione di Gesù e il rilascio di Barabba, che era in prigione per sedizione e omicidio.
- Luca 23,26-49: crocifissione e morte di Gesù.
- Luca 23,50-55: Giuseppe, membro riformista del Sinedrio, reclama il corpo di Gesù, lo avvolge in un lenzuolo, e lo depone in un sepolcro scavato nella roccia. E' ormai l'alba del sabato e tutto si ferma almeno fino a domenica.
- Luca 24: la mattina (suppongo della domenica) le donne che avevano servito Gesù in Galilea trovano il sepolcro aperto. Due uomini risplendenti non meglio identificati annunciano loro che Gesù è risorto.
Gesù risorto appare a due neo-discepoli, delusi perché aspettavano il liberatore di Israele. Gesù riprende a far loro lezione sulle Sacre Scritture, cita Mosè e tutti i profeti, fino a quando i due finalmente lo riconoscono. Poi Gesù va anche dagli apostoli, mangia, e cita ancora la Legge di Mosè, i profeti e i salmi. Promette la remissione dei peccati per tutte le nazioni (24,47) (!?). Ordina agli apostoli di rimanere in Gerusalemme fino a quando sarete rivestiti di potenza dall'alto (?). Quindi Gesù ascende al cielo.
FINE.

Vangelo secondo Giovanni

L'autore di questo vangelo è ignoto, il nome di Giovanni è secondo tradizione. Al termine del libro l'anonimo autore rivela di essere il giovane discepolo amato o prediletto da Gesù, ma non ci dice il suo nome. Perché tanto mistero?
Gli studiosi sospettano che questo vangelo sia in realtà stato scritto da vari autori e in tempi diversi, perché ci sono evidenti incongruenze nell'ordine dei capitoli, nella linearità della storia e negli spostamenti di Gesù sul territorio. Diversamente dai vangeli sinottici, questo di Giovanni è il meno attendibile biograficamente ma quello con finalità più specificatamente teologiche.
Quindi niente natività, niente Giuseppe e Maria, niente mangiatoia. Gesù entra nella storia per farsi battezzare da Giovanni il Battista. Anche qui numerosi i miracoli, le guarigioni, le moltiplicazioni di pani e pesci che non riporterò; tuttavia questi eventi straordinari avvengono sempre e solo fuori da Gerusalemme, fuori dal tempio, e solo tra i suoi discepoli.
L'importante allegoria della trasfigurazione (l'incontro tra Gesù e i due profeti condottieri del popolo di Israele Mosè ed Elia) qui non compare, però c'è una animata disputa dentro al tempio che vedremo.
Termina con l'investitura di Pietro a capo degli apostoli dopo Gesù.
Si direbbe quindi un vangelo orientato alle future chiese cristiana e cattolica universaliste, e meno orientato al popolo israelita.
- Giovanni 1,17: Mosè ha fatto la Legge, Gesù porta grazia e verità (qualunque cosa voglia dire).
- Giovanni 1,18: Nessuno ha mai veduto Dio, cioè dio è un concetto astratto. Strano; Abramo gli faceva da cameriere e Mosè ci discuteva per 40 gironi di fila faccia a faccia.
- Giovanni 1,19: attività di Giovanni il Battista.
- Giovanni 1,35: Giovanni Battista riceve Gesù.
- Giovanni 1,40: apostoli arruolati: Andrea e Simon Pietro (che Gesù chiama Cefa) figli di Giona; Filippo; Natanaele; Giuda figlio di Simone Iscariote (Giovanni 6,71); Tommaso (14,5). E fanno 6. Manca un elenco più completo.
Giovanni 2,13-22: Gesù va nel tempio di Gerusalemme e rovescia i tavoli dei cambiavalute e dei venditori di animali sacrificali: non fate della casa del Padre mio una casa di mercato. Con quale autorità fai ciò? gli chiedono i Giudei (dice proprio "i Giudei", non i sacerdoti o altro). E lui risponde spavaldo: disfate questo tempio e io lo ricostruirò in tre giorni.
- Giovanni 3,14: cita la vita eterna.
- Giovanni 3,22: Giovanni Battista e Gesù battezzano entrambi ma in posti diversi.
- Giovanni 4,2: ...in realtà Gesù non battezza, ma sono i suoi apostoli a farlo.
- Giovanni 4,5-42: Gesù incontra una donna samaritana ed interloquisce su questioni metafisiche; dio è spirito, perciò è ovunque, Gerusalemme non ha il primato; i samaritani credono a Gesù profeta; gli apostoli sono sorpresi perché parla con una donna di questioni metafisiche e, per di più, una samaritana.
- Giovanni 4,44: un profeta non gode stima in patria.
- Giovanni 5,1-16: Gesù guarisce un malato di sabato e si dilegua; i Giudei vogliono uccidere Gesù solo per questo.
- Giovanni 5,36-47: Gesù ai Giudei: io sono superiore a Giovanni perché mi ha mandato il Padre; i miracoli che faccio lo dimostrano; la pedissequa osservanza delle Legge non vi darà la vita eterna perché la vita eterna viene credendo in me; dovete credere in me perché di me ha scritto anche Mosè ([LEF] nelle note richiama in proposito Genesi 3,15; Genesi 49,10; Deuteronomio 18,15 ma sono versetti ambigui e generici e infatti Gesù non è riconosciuto profeta nel Tanach).
- Giovanni 6,1-15: moltiplicazione dei pani e dei pesci.
- Giovanni 6,19: cammina sull'acqua.
- Giovanni 6,66: gli apostoli sono 12, ma non vengono elencati i nomi.
- Giovanni 7,14-53: Gesù ritorna nel tempio ad insegnare per diversi giorni; conosce perfettamente le Scritture non perché ha studiato ma perché è nato imparato; rimprovera la mancata osservanza della Legge di Mosè; circoncisione obbligatoria. La folla si interroga se Gesù è il Cristo oppure vada arrestato come impostore.
- Giovanni 8,1-11: salva adultera destinata alla lapidazione secondo Legge (Levitico 20,10): Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra.
- Giovanni 8,30-59: di nuovo nel tempio, animata disputa tra Gesù e Giudei. Notare che sebbene siamo dentro al tempio, Giovanni non vuole coinvolgere i sacerdoti nella diatriba, per cui gli antagonisti di Gesù qui sono genericamente "Giudei". Gesù parte bene, ma la sua concezione metafisica si scontra con la mentalità prosaica dei Giudei, e la discussione degenera. Riporto una sintesi dell'articolato dibattito:

Gesù sostiene di essere una cosa sola col Padre. Se persevererete nei miei insegnamenti, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.
Giudei: Noi siamo progenie di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Hanno dimenticato la schiavitù d'Egitto?
Gesù: Siete schiavi del peccato; io sono superiore ad Abramo. Non specifica a quale peccato si riferisce, ma immagino intenda la mancata osservanza della Legge; per la dottrina cristiana, ovviamente, si sta riferendo al Peccato Originale.
Giudei: Il nostro padre è dio.
Gesù: E' proprio lui che mi ha mandato. Se voi foste veramente figli di dio, allora credereste anche a me. Ma evidentemente siete figli del diavolo perché in me non credete e quindi non avrete la vita eterna.
Giudei: Anche Abramo è morto, e tutti i profeti sono morti. Sei tu forse superiore a loro? Chi credi mai di essere? Sei tu che sei posseduto da un demonio! Notare che in Giovanni manca l'allegoria della trasfigurazione dove risorgono Mosè ed Elia.
Gesù: Abramo esultò quando seppe che sarei arrivato. Io non trovo alcun riferimento al riguardo, e neanche i Giudei lo trovano, per cui replicano come segue.
Giudei: Cosa ne sai tu che non hai neanche 50 anni? Quindi Gesù aveva tra 41 e 49 anni.
Gesù: Io ero già prima di Abramo. Temerario!
Giudei: lo lapidano.
Gesù: sgattaiola fuori dal tempio.

Mi chiedo se l'autore di questo vangelo era ben consapevole che stava scrivendo una scena comica per il film Brian di Nazareth. Per legittimare Gesù davanti ai profeti, i vangeli sinottici hanno preferito l'allegoria fantastica della trasfigurazione e nessun dibattito metafisico.
- Giovanni 9: cos'ha fatto di male un poveretto che ha avuto la sfortuna di nascere cieco? Non-risposta di Gesù: nulla di male, ma è così che si manifesta l'opera di dio. Vedi anche la nostra discussione sul dio onnipotente nel libro di Giobbe.
- Giovanni 10,22-42: Gesù di nuovo nel tempio si proclama figlio di dio. I Giudei lo accusano di bestemmia proprio per questo, e afferrano dei sassi pronti a lapidarlo di nuovo. Gesù sfugge anche questa volta e scappa nella campagna, dove trova più facilmente consensi.
- Giovanni 11,2: cita una certa Maria che usò i capelli per asciugare i piedi di Gesù, ma questo episodio è descritto solo più avanti in Giovanni 12,3. Pasticcio redazionale minore.
- Giovanni 11,11-14: Gesù dice che Lazzaro sta dormendo; gli apostoli capiscono che sta riposando; Gesù si accorge dell'equivoco suscitato dal suo linguaggio ambiguo e chiarisce che Lazzaro è morto.
- Giovanni 11,41: Gesù resuscita Lazzaro; spiega che i miracoli servono per dimostrare che lui è mandato da dio; ma ogni miracolo lo si deve richiedere a dio. La contraddizione è che, invece di fare i miracoli in Gerusalemme davanti a centinaia di testimoni, lui li fa dentro una casupola in un villaggio periferico; come se non bastasse, chiede di mantenere segreti questi miracoli per salvarsi dalla calca dei questuanti.
- Giovanni 11,48: i sacerdoti adesso credono ai miracoli di Gesù, vedono che ha grande seguito tra la folla, ma temono rappresaglia romani. Bisogna uccidere Gesù per salvare Gerusalemme e la nazione.
- Giovanni 12,6: Giuda è il cassiere (ladro!) del gruppo. Anche 13,29.
- Giovanni 13,5-15: Gesù lava i piedi ai discepoli per dare l'esempio.
- Giovanni 13,27: Gesù invita Giuda Iscariota a fare presto il suo tradimento. Giuda esce dalla casa lasciando il convitto dei discepoli.
- Giovanni 14,22: cita un certo Giuda, non l'Iscariote tra gli apostoli che non è mai stato introdotto prima; egli pone una domanda arguta a Gesù: perché ti manifesti a noi e non al mondo? Risposta: divaga senza rispondere.
- Giovanni 16,29: gli apostoli non capiscono le sue parabole; ma per una volta Gesù sembra essere esplicito: Ora sì che parli chiaro e non usi nessuna parabola!
- Giovanni 17,9: io prego per loro [quelli che credono in me] non prego per il mondo, ma per quelli che mi hai dato, perché sono tuoi [ambiguo] .
- Giovanni 18,3: Giuda, avuta una coorte di guardie armate dei grandi sacerdoti e dei farisei vanno ad arrestare Gesù. Quanti sono una coorte? Perché sono armati? Temevano che fossero pericolosi? Evidentemente Giuda li conosceva bene, e sapeva che erano pericolosi. E infatti:
- Giovanni 18,10: Simon Pietro estrae la spada e taglia l'orecchio destro a un servo del sommo sacerdote.
- Giovanni 18,31: perché i sacerdoti non lapidano direttamente Gesù e invece lo portano dai romani? Viene spiegato che non hanno il permesso di dar morte ad alcuno. Anche questo mi sembra contraddittorio con la quasi lapidazione dell'adultera, con la quasi lapidazione di Gesù, e con quanto avverrà di lì a poco con la lapidazione di Stefano (Atti 7,54) e la quasi lapidazione di Saul (Atti 23).
- Giovanni 18,28: condotto Gesù dal Sommo Sacerdote, non viene interrogato ma portato subito da Pilato con l'accusa di essere un malfattore. Pilato, evidentemente già avvisato dal sacerdote, chiede a Gesù se è veramente lui il re dei Giudei, e Gesù risponde che sì lo è, ma il suo regno non è di questo mondo. Pilato non trova Gesù colpevole, ma vuole rispettare l'usanza di liberare un prigioniero per Pasqua, e tutti (dice proprio "tutti") invocano la liberazione di Barabba, un assassino.
- Giovanni 19,16-37: crocifissione e morte di Gesù.
- Giovanni 19,38: Giuseppe d'Arimatea, segretamente discepolo, reclama il corpo di Gesù e lo prepara alla sepoltura insieme a Nicodemo; avvolgono il corpo con bende di lino e aromi secondo l'uso degli Ebrei e lo tumulano in un sepolcro.
- Giovanni 20: resurrezione; apparizione agli apostoli e ai discepoli in varie occasioni.
- Giovanni 21,15: unico vangelo che si conclude con la nomina di Pietro successore di Gesù al comando degli apostoli. Notare che in Matteo 16,19 gli aveva già dato le chiavi del paradiso.
- Giovanni 21,20-24: ad attestare queste cose è il discepolo più amato (o prediletto) di Gesù citato anche in 13,23; 19,26-27; 20,2.
FINE.

Atti degli apostoli

L'autore è un certo Timoteo, che ha già scritto il vangelo secondo Luca, e che dedica anche questo secondo libro all'amico Teofilo. Questa volta Timoteo sembra essere protagonista di almeno parte delle vicende che racconta.

Descrive le attività degli apostoli di Gesù e dei nuovi apostoli e discepoli che si uniscono alla setta. Pietro prende subito il comando e nomina un dodicesimo apostolo. Inoltre Pietro assicura un flusso di entrate imponendo ai discepoli di vendere i loro beni e consegnare a Pietro tutto il ricavato; sarà Pietro a gestire il denaro e a distribuirlo secondo le necessità di ciascuno. I discepoli non hanno poteri. In realtà Gesù dice di dare i propri beni ai poveri (Marco 10,19). Al ruolo di apostolo si accede per cooptazione. E' facile prevedere che la comunità cristiana di Gerusalemme avrà scarso successo e vita molto breve.

- Atti 1,13: gli 11 apostoli rimasti: Pietro; Giovanni; Giacomo; Andrea; Filippo; Tommaso; Bartolommeo; Matteo; Giacomo figlio di Alfeo; Simone lo Zelota; Giuda figlio di Giacomo.

- Atti 1,16: Pietro prende il comando (cfr Giovanni 21,15) e terrorizza tutti raccontando cosa succede ai traditori: Giuda è stato ritrovato impiccato, con il ventre squarciato e le viscere a terra, sbudellato come una bestia. La struttura della setta quindi comprende: Pietro (comandante), 11 apostoli, discepoli. I discepoli devono vendere tutti i loro beni (Atti 4,32) e consegnare i soldi a Pietro.

- Atti 1,21: il numero magico di 12 apostoli viene ricostituito con la nomina di Mattia.

- Atti 5: Pietro uccide sul posto due aspiranti discepoli che non hanno consegnato per intero il denaro ricavato dalla vendita dei loro beni. Grande fu il timore che nacque in tutta la Chiesa e in tutti coloro che udirono tali cose. Ovvero, colpirne due per educarne cento.

- Atti 5,13: nessuno dei discepoli osa (o gli è consentito) di entrare nel gruppo degli apostoli, a cui evidentemente si accede solo per cooptazione.

- Atti 5,31: operano solo per gli Israeliti; si considerano il popolo eletto. Anche 9,15.

- Atti 6-7: Stefano, apostolo della seconda ondata, fa anche lui prodigi e miracoli. Stefano viene accusato di blasfemia e condotto nel tempio per essere giudicato. Nel suo discorso di difesa sostiene, tra l'altro, che: quello che si presentò a Mosè dentro al rovo in fiamme era un angelo che parlava con la voce di dio, e non dio in sè (7,30-38); è il tabernacolo il luogo prescritto per i riti, perché dio non ha bisogno di una casa di pietra (7,44-50) essendo i cieli il suo seggio e la terra il suo sgabello (Isaia 66,1); avete tradito e ucciso Gesù (7,52); avete violato la Legge (7,53). In definitiva, Stefano cerca di allontanare la Legge da Yahweh per rendere la Legge riformabile, e/o legittimare Gesù come intermediario di Yahweh; inoltre Yahweh è ovunque, quindi non ha bisogno di essere confinato in una casa e/o non ha bisogno di una casta sacerdotale asserragliata in un tempio (che è conservatrice per definizione). Stefano ci sta dicendo che Gesù era un riformatore della Legge ma che è stato fermato dai sacerdoti.

- Atti 7,58-59: Stefano viene lapidato, diventando il primo martire cristiano ("protomartire").

- Atti 7,58: introduce il giovane Saul, guardia dei sacerdoti del tempio e persecutore di tutti gli eretici. Si convertirà (9,3) per impulso di un angelo e assumerà il nome di Paolo (13,9). Non risulta che riceverà mai l'attribuzione formale di apostolo da Pietro, ma si comporterà come tale praticando il proselitismo e le guarigioni miracolose.

- Atti 10-11: Pietro vuole comprendere nella setta anche i non-Israeliti, che lui chiama gentili (v. Glossario del NT).

- Atti 11,26: compare la parola cristiani ad individuare questa nuova setta.

- Atti 11,26: compare la parola chiesa che è la comunità cristiana locale. Anche Atti 12,5.

- Atti 12: Giacomo ucciso da re Erode; Pietro arrestato che viene poi liberato da un angelo per la seconda volta.

- Atti 13,16: l'universalità della religione non è ancora stabilita; si rivolgono solo agli Israeliti.

- Atti 13,45: ...ma proprio i Giudei sono i più ostili, e così decidono di rivolgersi anche ai gentili.

- Atti 14: Saul/Paolo e Barnaba ricevono accoglienze di segno alterno nelle città che visitano; l'ostilità maggiore è da parte dei sacerdoti e dei Giudei.

- Atti 14,16: presentano ai pagani il loro dio d'amore; Paolo viene lapidato un po'.

- Atti 14,23: Paolo e Barnaba nominano i capi locali delle città.

- Atti 15,2: compaiono gli anziani: chi saranno?

- Atti 15: cristianesimo universale o giudaico? Segue dibattito.

- Atti 15,22: lettera ai discepoli gentili di Antiochia con le prescrizioni su: macellazione, idoli, fornicazione; circoncisione non contemplata.

- Atti 16,1: appare la parola pagano.

- Atti 16,10: l'autore è chiaramente uno dei protagonisti del racconto tra Paolo, Sila (15,40) o Timoteo (16,3). Si capirà nel seguito che è quest'ultimo, poiché gli altri due vengono arrestati in 16,19 e lui ne parla in terza persona plurale. Timoteo è figlio di un greco e di una giudea (Atti 16,2), e gli Atti sono in greco: tutto torna.

- Atti 16,26: un terremoto li libera dalla prigione di Filippi, in Macedonia.

- Atti 17,5: di nuovo, sono i Giudei i più ostili. Anche 17,13; 18,4; 18,17.

- Atti 17,16: Paolo ad Atene! Primo impatto con una grande città e con il suo popolo acculturato: Sembra che sia un banditore di dei stranieri è il commento ironico degli astanti. Meglio ripiegare sui centri più piccoli.

- Atti 17,27: la dottrina si perfeziona per soddisfare ai palati più esigenti degli astanti: [dio] ha voluto che gli uomini lo cercassero e si sforzassero di trovarlo; dio non è rappresentabile con opere umane (17,29).

- Atti 18,7: compare un tizio che si chiama Tizio.

- Atti 19,11: Paolo fa guarigioni miracolose a Efeso.

- Atti 20,5: il testo ritorna alla prima persona singolare: Timoteo.

- Atti 20,28: vescovi sono anziani nominati da Paolo in sua vece; essi dovranno vivere del loro lavoro e in povertà (20,33).

- Atti 23: Paolo si presenta al tempio di Gerusalemme per evangelizzare i Giudei e viene mezzo lapidato per aver profanato il tempio. Si rifugia presso i romani.

- Atti 23,11: il Signore appare a Paolo e lo invita a portare testimonianza a Roma.

- Atti 28,22: i cristiani di Roma riferiscono che questa setta incontra dovunque dell'opposizione.

- Atti 28,27: ennesimo invito a comprendere con il cuore. Fatti e ragionamenti sembrano concetti ignoti a queste genti.

Riassumo la parte del plot del libro dedicata a Paolo: Paolo vuole ritornare a tutti i costi a Gerusalemme, sebbene sia stato avvisato del pericolo, va nel tempio, viene quasi lapidato dalla folla, i sacerdoti sentenziano la sua condanna a morte per aver profanato il tempio, scappa dai romani proclamandosi cittadino romano, i romani nel dubbio lo tengono in protezione in carcere. Due anni dopo Paolo chiede il giudizio di Cesare, che credo voglia dire il pronunciamento dei giudici supremi di Roma. Non viene spiegata la motivazione del processo, e infatti non sanno come motivare il trasferimento, ma immagino che a Roma dovranno decidere se lui è veramente cittadino romano (e quindi non ha commesso reato e deve essere liberato) oppure è giudeo (e quindi va consegnato ai sacerdoti di Gerusalemme per l'esecuzione della condanna a morte). In tutto trascorrerà 4 anni così. La sentenza finale non sta nella Bibbia, ma Paolo ritorna in libertà, tanto che nel 67 d.C. scrive una lettera dalla Macedonia.

Notare come sia Stefano che Paolo tentano di convertire i Giudei al cristianesimo proprio nel tempio di Gerusalemme, ma proprio lì sembra che di Gesù nessuno ne sapesse niente, nonostante le guarigioni miracolose, nonostante la moltiplicazione dei pani e dei pesci, nonostante il camminare sulle acque, e nonostante la resurrezione.

Che fine ha fatto Giuda?

Secondo Matteo, per il rimorso ha restituito i soldi e si è impiccato. Gli altri vangeli non danno notizie.

Secondo gli Atti, Pietro dice che Giuda ha comprato un campo con i soldi e lì è stato ritrovato impiccato, il suo ventre squarciato e le viscere a terra, sbudellato come un capretto. La finalità del racconto di Pietro è ovviamente quella di intimorire gli apostoli e i discepoli. E notare che, secondo Pietro, Giuda non si è pentito e non ha restituito i soldi.

Lettere di Saul alias Paolo

Vita di Paolo

Saul alias Paolo nacque in Tarso di Cilicia (v. Atti 21,30 fino 22,3) e le sue vicende sono descritte nel libro degli Atti degli Apostoli e nelle sue lettere. Saul era guardiano del tempio di Gerusalemme agli ordini dei sacerdoti, e perseguitava con zelo tutte le eresie. Quando l'apostolo Stefano va nel tempio per evangelizzare i Giudei, e la folla lo accusa di profanare il tempio e comincia a lapidarlo, il giovane Saul assiste reggendo i mantelli dei lapidatori.

Poi viene inviato a Damasco per arrestare i cristiani colà rifugiati, ma si converte al cristianesimo durante il viaggio (episodio della folgorazione sulla via di Damasco, Atti 9); i cristiani che doveva arrestare completeranno al sua formazione.

Inizia il primo viaggio di evangelizzazione in Asia minore, Macedonia e Grecia. Ritorna poi al tempio di Gerusalemme per convertire i Giudei al cristianesimo, ma viene subito condannato alla lapidazione e anche lui viene lapidato, ma si salva consegnandosi ai romani asserendo di essere lui cittadino romano.

Nel dubbio di cosa farne, i romani prima lo tengono in prigione per un paio d'anni, poi lui chiede di essere giudicato da Cesare e allora lo mandano a Roma. Nel lungo e periglioso viaggio via mare a bordo di una nave commerciale ha tempo di scampare a un naufragio, visitare varie località del mediterraneo, e infine arrivare a Roma, dove rimane altri due anni agli arresti domiciliari. Cosa ne sia del suo processo non si sa. Di fatto sembra condurre le sue regolari attività di proselitismo mentre cura la costituzione di chiese locali e struttura la gerarchia piramidale di vescovi, presbiteri e diaconi. Nelle sue lettere alle chiese in giro nel Mediterraneo chiede sempre una contribuzione, contribuzione che sembra gli basti per vivere agiatamente (dispone anche della servitù). Ritornerà libero, e ritornerà a viaggiare.

E' poliglotta, infatti parla aramaico (la lingua del popolo in Gerusalemme), l'ebraico (la lingua dei sacerdoti di Gerusalemme), il greco (la lingua dei luoghi del suo primo pellegrinaggio) e il latino. Questo non solo gli dà la possibilità di girare il mondo, ma secondo me gli dà anche la possibilità di impersonare diverse identità, e quindi forse anche quella di cittadino romano. Non è infatti noto come sia finito il suo processo: se riconosciuto romano, si doveva applicare la legge romana e lui era innocente; se giudeo, si doveva applicare la legge di Gerusalemme e doveva essere consegnato ai sacerdoti per l'esecuzione della condanna capitale.

Non è chiaro quand'è che passa dal nome di Saul a quello di Paolo. Il nome Paolo compare per la prima volta in Atti 13,9 ma è non giustificato dal testo né dal contesto. Secondo me il nome di Paolo se lo è attribuito quando ha chiesto la protezione dei romani e si è fatto passare per romano.

Ammette di non essere uno degli apostoli della prima ora e quindi di non essere un testimone oculare delle cose che racconta su Gesù. Tuttavia nelle sue lettere afferma di avere incontrato gli apostoli Giacomo e Giovanni, quindi Paolo è un testimone de relato. Accenna anche di aver visto Gesù risorto, ma se fosse vero avrebbe dato ben più enfasi a questa esperienza esclusiva spiegandoci dove come quando; invece niente.

Tra il 61 d.C. e il 67 d.C. scrive varie lettere alle varie comunità cristiane delle varie città, da cui emergono i princìpi del suo vangelo e la struttura della gerarchia ecclesiastica a venire. Intorno a lui ruotano altri apostoli o facenti funzione, che lo aiutano nell'attività di evangelizzazione.

Curiosamente, né Gesù, né gli apostoli, né Pietro, né Paolo hanno mai scritto uno statuto né altro documento ufficiale che stabilisca in modo chiaro in che cosa consiste questa nuova religione e come si organizza l'associazione. Io, per dire, mi scrivo anche la lista della spesa e le cose da fare domani. Quelli fondano una nuova religione e neppure scrivono una riga. E nel tempo, milioni di persone aderiranno senza neanche sapere a che cosa hanno aderito.

Paolo morirà a Roma, vittima forse della repressione di Nerone contro i cristiani, accusati di avere appiccato l'incendio.

Terminologia di Paolo

Chiesa: la comunità cristiana locale di una città.

Ecclesia: assemblea della comunità cristiana di una città.

Vescovo: membro anziano della chiesa, nominato da un apostolo, che deve essere integerrimo, avere una famiglia a posto, una sola moglie, e deve essere riconosciuto e rispettato da tutta la comunità.

Presbitero: in mancanza di vescovo, il membro più anziano.

Diacono: la truppa del vescovo.

Santi: in certi contesti sono i fedeli di una chiesa; in altri sono solo gli apostoli di Gerusalemme; bisogna interpretare in base al contesto.

Struttura della società secondo Paolo

Dio
Gesù
Gerarchia ecclesiastica
uomini liberi
mogli degli uomini liberi
schiavi

Dottrina secondo Paolo

Il pensiero teologico e la pratica liturgica di Paolo divergono da quella giudaica, e Paolo si trova a dover risolvere i numerosi dubbi che sorgono nella comunità proto-cristiana. Le lettere di Paolo sono le prime e più antiche testimonianze della nascente nuova religione da lui fondata.

Paolo parla di Giudizio imminente (1Tessalonicesi 1) e dell'imminente ritorno di Gesù (parusia) che avverrà in un tempo futuro ma comunque prossimo (1Tessalonicesi 5); chi ha creduto in Gesù andrà presso dio e anche i morti verranno resuscitati nella carne (1Tessalonicesi 4,14; Romani 1,4), mentre chi non ha creduto brucerà tra le fiamme eterne (2Tessalonicesi 1). Piccola correzione di rotta in 1Corinzi 15,51-53: la resurrezione avverrà in un nuovo corpo spirituale incorrotto ed eterno.

Notare che per Paolo la resurrezione di Gesù dimostra che il fenomeno è destinato a riguardare tutti gli uomini; nei vangeli sinottici, ancora fortemente legati alla mentalità giudaica, la resurrezione di Gesù verrà invece introdotta come prova eccezionale e irripetibile della natura divina di Gesù e a consolazione per il suo fallimento sulla Terra; solo in Giovanni si fa un timido accenno al destino escatologico dell'anima.

Nell'antico testamento dio ha dato agli Israeliti la Legge (cioè le leggi mosaiche) per tenere a bada i cattivi che commettono peccati. Quindi gli Israeliti rispettano la Legge per paura delle punizioni.

Nel nuovo testamento, dio passa alla fase due della responsabilizzazione: questa volta sono gli uomini (intesi come maschi e femmine) che devono credere nel messaggero Gesù e avvertire la fede in sé. A questo stadio di responsabilizzazione e consapevolezza gli uomini perseguono automaticamente il volere di dio; viene così superata la necessità di una Legge.

Paolo si spinge poi ancora più in là, contestando la necessità della circoncisione, contestando la necessità dei sacrifici sull'altare, contestando il concetto stesso di timore di dio (il vero fedele lo sa se ha davvero motivo di temere dio). A questo punto la rottura con i cristiani di Gerusalemme e completa sul piano dottrinale e liturgico, e volano anche le male parole.

Morale secondo Paolo

- la fede in Gesù prima di tutto;
- amore fraterno universale;
- rispettare delle autorità temporali;
- celibato raccomandato agli ecclesiastici;
- accettazione della condizione di schiavitù (del resto gli schiavi erano il motore delle civiltà antiche, chiedere di rinunciare a questa pratica significava perdere in partenza, sarebbe stato come chiedere alla nostra civiltà contemporanea di rinunciare al petrolio; il solo fatto che Paolo si sia posto la questione ne fa un uomo piuttosto progredito per il suo tempo);
- sesso ammesso solo all'interno del matrimonio tra un maschio e una femmina;
- il matrimonio è per sempre, no al divorzio (cfr Matteo 5,31; Marco 10,2; Luca 16,18; Giovanni non dice nulla al riguardo, per cui per Giovanni si applica la Legge Mosaica del libello del ripudio);
- la donna celibe è implicitamente sotto tutela (la questione non viene neppure citata tanto è scontata);
- la donna è vedova solo se il marito è morto e lei ha più di 60 anni;
- la donna senza marito deve maritarsi;
- la donna il cui marito è morto ma ha meno di 60 anni deve maritarsi al più presto, e nel frattempo perde il supporto della comunità cristiana di appartenenza;
- la donna può partecipare alle riunioni della comunità cristiana, ma deve stare in silenzio.

Quindi in estrema sintesi: amore universale; gli schiavi restino schiavi; misoginia.

Mappa delle chiese create da Paolo alle quali sono destinate le sue lettere (pallini grandi). I Galatesi dovevano trovarsi da qualche parte nell'area di Galatia, in Anatolia centrale.

Prima lettera ai tessalonicesi

- 1,10: Gesù ci libera dall'ira che viene. Paventa il giudizio universale.

- 2,4: Dio scruta i nostri cuori. Dall'antico testamento non sembrava; Yahweh deve andare a Sodoma per sondare la popolazione.

- 4,3: No alla fornicazione è il primo precetto che cita.

- 4,4 Tenere a bada il proprio arnese.

- 4,6: No all'omosessualità. Viaggiando in Grecia deve essere rimasto turbato dai costumi locali.

- 4,16: Attesa del giudizio (parusia) e salvezza.

Seconda lettera ai tessalonicesi

- 1,8: I miscredenti bruceranno all'inferno.

- 2,1: il giudizio è imminente!

- 3,8: Chi non lavora non mangia. Il lavoro di Paolo, naturalmente, è l'evangelizzazione.

- 1,6: Lamenta altri vangeli (cioè che non sono il suo).

- 1,8: ...e allora siano tutti scomunicati!

- 1,3: fa autocritica: ero un integralista giudeo.

- 1,17: ammette di non essere uno degli apostoli della prima ora.

- 1,19: ...ma ha incontrato Giacomo.

- 2,7: divisione dei compiti tra gli apostoli: Paolo si occupa degli incirconcisi (i Gentili), Pietro dei circoncisi (i Giudei).

- 2,9: ha incontrato anche Giovanni.

- 3,8: secondo Paolo la fede nel suo dio è universale; questo concetto sarebbe già espresso in Genesi 12,3 (non mi pare proprio!) e in Genesi 18,18 (men che meno! paventa Abramo imperatore della Terra, figuriamoci...). E' un gravissimo equivoco su di una questione fondamentale! Colposo o doloso?

Lettera ai galati

- 3,10-16: Cristo ci ha liberati dalla maledizione della Legge (mosaica); anche gli Israeliti devono superare la Legge e diventare cristiani. Mooolto confuso, ma credo che sia l'addio di Paolo al giudaismo e il motivo principale di attrito con quelli rimasti a Gerusalemme.

- 5,6: in particolare, la circoncisione non ha più valore.

- 5,17: la carne ha desideri opposti a quelli dello spirito, ed elenca i desideri della carne.

- 5,22: elenca i desideri dello spirito: carità, gioia, pace, pazienza, bontà, fedeltà. In tutte queste opere la Legge non ha nulla a che fare. E infatti la Legge è il codice civile e liturgico dei Giudei, non un libro di morale e neanche un libro di religione.

Lettera ai corinti

- 1,22: evangelizzare richiede di adattarsi all'uditorio: i Giudei chiedono miracoli e i greci cercano la sapienza, e Paolo ha difficoltà sia con gli uni che con gli altri.

- 1,6-11: parliamo di sapienza di dio in mistero, le cose d'Iddio nessuno le conosce se non lo spirito d'Iddio. Traduzione: non aspettatevi che io, Paolo, faccia chiarezza su cosa sia dio.

- 2,14-15: cita l'uomo psichico e l'uomo pneumatico. Non mi sono sforzato di capire, mi sembrava inutile.

- 6,12-13: condanna la fornicazione: il corpo è per il Signore. Ecco le origini della fobia del cattolicesimo per il sesso.

- 7,2: no al sesso fuori del matrimonio.

- 7,10-11: il vincolo del matrimonio è indissolubile.

- 7,17: Fondamento del celibato dei preti: chi è celibe o sposato fra di noi della setta, è meglio che tale rimanga. Anche qui, senza motivazioni.

- 7,21: gli schiavi rimangano schiavi.

- 8,5: E sebbene ci siano dei così detti dèi sia in cielo sia in terra, come ci sono molti dèi e molti signori, tuttavia per noi c'è un dio solo . Sta dicendo che davvero esistono altri soggetti pari del suo dio, oppure non vuole urtare la sensibilità di quelli ancora non convertiti? Visto l'agilità di evangelizzatore tra popolazioni molto diverse, per me è la seconda; per arrivare al dogma del dio unico bisogna prima consolidare l'organizzazione.

- 9,1: dice che ha veduto Gesù, poi in 15,8 dice che lo ha visto risorto quando era ancora un aborto (cioè non era ancora cristiano).

- 9,5-6: ha una donna a servizio per cui può dedicarsi completamente all'attività di evangelizzazione.

- 9,11: ...perché lui semina beni spirituali e raccoglie beni materiali (le collette dei fedeli).

- 9,14: ...perché a quelli che annunziano il Vangelo, il Signore ha ordinato di vivere del Vangelo.

- 9,19-22: ...e tuttavia lui non si avvale appieno di questi diritti di apostolo, ma lo fa solo a seconda dei casi e delle opportunità: con i Giudei applica la Legge (che prevede versamenti ai sacerdoti) mentre coi i Gentili (tutti gli altri) evita.

- 10,11: La fine dei tempi è vicina, prepararsi al giudizio. Proprio come una di quelle sette catastrofiste di oggi.

- 11,3: gerarchia sociale: Iddio > Cristo > uomo > donna.

- 11,4: gli uomini devono pregare e profetizzare a capo scoperto.

- 11,5: le donne devono pregare e profetizzare a capo coperto.

- 11,10: Quindi la donna deve portare sul capo il segno della potestà [dell'uomo], per riguardo agli Angeli. Quattro le spiegazioni di questo versetto criptico:

A) Paolo si riferisce alla discesa degli angeli ribelli di Genesi 6,1-4. Visto il precedente, Paolo invita le donne ad un atteggiamento casto per non suscitare ancora la libidine degli angeli e un'altra ira di Dio. Ecco perché invita gli uomini a stare guardinghi e a coprire bene le donne; ma non per "riguardo" agli angeli, ma per "timore" di essi. Del resto la Bibbia è costellata di angeli inseminatori che compaiono qui e là, per cui meglio stare attenti.

B) Secondo Biglino gli angeli insidiavano le donne con i capelli lunghi, ma in tutto il nuovo testamento di angeli ce ne sono ben pochi, e quei pochi sono creature eteree che compaiono nei sogni e nelle allucinazioni.

C) Secondo il Talmud, i capelli lunghi sono la nudità della donna come da costume dell'epoca; ma allora cosa c'entrano gli angeli?

D) La spiegazione al versetto 11,16 mi pare più convincente (v. sotto).

- 11,14-15: dress code per cristiani: capello corto per lui, capello lungo per lei; abbigliamento sobrio per entrambi.

- 11,16: se le motivazioni alle prescrizioni sui costumi di prima appaiono fumose, questa mi sembra invece la sola e unica comprensibile e credibile: noi proto-cristiani ci comportiamo così per conformismo; con tutta l'ostilità che già dobbiamo affrontare per farci accettare, ci manca solo che si debba discutere dei centimetri di capelli.

- 11,17-34: strigliata agli adepti che scambiano la cerimonia della comunione del pane e del vino per una bisboccia fra amici: Se qualcuno ha fame, mangi a casa sua! Il punto esclamativo, e solo quello, è mio.

- 12: capitolo criptico su Signore, Gesù e Spirito Santo. Roba per teologi, io passo. Si conclude dicendo che ogni apostolo ha le sue attitudini e capacità, e quelle deve usare; non tutti sanno fare guarigioni, non tutti fanno miracoli, e non tutti parlano tutte le lingue. Lui parla tutte le lingue, ma vuol mettere le mani avanti prima che gli chiedano di riprodurre i miracoli di Gesù.

- 14,3: Chi profetizza parla agli uomini parole di edificazione, di esortazione e di consolazione. Paolo ha capito che consolazione, rassicurazione e speranza sono beni più richiesti che le minacce di fulminazione di Yahweh. In questo Paolo era molto moderno e si rivolgeva a una umanità un po' più progredita. Ma per quella troppo progredita di Atene era solo un banditore di dèi (Atti 17,16).

- 14,34: Le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse, come dice anche la Legge. Quindi: essendo le donne meno capaci degli uomini, a loro, e solo a loro, si applica ancora la vecchia Legge mosaica, che è concepita per le menti semplici. Lineare.

- 15,22-28: con il giudizio universale tutto confluirà in dio e nel seguente preciso ordine: cristiani, non cristiani, Cristo, la Morte. Fine.

- 16,1: lancia colletta per la setta di Gerusalemme.

Seconda lettera ai corinti

- 3,6: al primo patto della Legge, Paolo fa seguire un secondo patto dello spirito. Seguono considerazioni teologiche arzigogolate che non capisco.

- 5,1: cita la vita eterna.

- 5,10: dopo la morte, il giudizio e la ricompensa.

- 8,4: sollecita ancora la colletta per la setta di Gerusalemme.

- 9,8: ...che poi verrete rimborsati da dio.

- 10,1-6: Paolo riconosce di essere tanto puntuto nello scrivere, quanto timido di persona.

- 12,2: la resurrezione è avvenuta 14 anni fa; la lettera fu scritta nel 57 d.C., quindi Gesù è morto nel 43 d.C. Se Gesù è nato nel 7 a.C. allora è morto all'età di 50 anni. A me le date non tornano tanto: siamo passati da Gesù morto a 33, poi 42 e adesso 50 anni.

- 13,3: Dal momento che voi volete la prova del Cristo che è in me, dice Paolo, allora sarò inflessibile con coloro che hanno peccato (vedi punti elencati in 12,21).

Lettera ai romani

Paolo da Corinto, 57 d.C.

- 1: è stato incaricato di evangelizzare i Gentili.

- 1,7: chiama santi anche i fedeli di Roma.

- 1,26-27: ancora no all'omosessualità e al sesso fuori del matrimonio.

- 1,32: ...perché dio li condanna a morte.

- 2,4: la bontà di dio.

- 2,5: verrà il giorno dell'ira di dio, prima per i Giudei, poi per il Greco.

- 2,12: gli infedeli moriranno senza Legge; i fedeli moriranno giudicati secondo la Legge.

- 5: il peccato di Adamo ha introdotto la morte; segue confuso discorso che sembra dire che le tribolazioni producono speranza e quindi felicità. E poi ancora altre elucubrazioni sul male e sul bene. Non tento neanche di capire.

Esiste il Peccato Originale?

Il versetto 5,12 introduce nella religione cristiana il peccato originale, cioè la disubbidienza di Adamo ed Eva che, secondo Paolo, ha macchiato per sempre l'intera umanità e ha introdotto la morte. Il peccato originale introdotto da Paolo diventerà fondamento della teologia con sant'Agostino e peserà sui fedeli cristiani nei secoli a venire.

A voler essere pignoli, nel sesto giorno della creazione vengono creati tutti gli uomini, mentre il peccato in questione riguarderebbe solo Adamo, Eva e i loro discendenti. Curiosamente nessuno ha mai fatto osservare questo, probabilmente perché i più danno per scontato che Adamo ed Eva siano i primi uomini creati; come abbiamo già discusso, questo non è vero.

Inoltre, sempre a voler essere pignoli, Adamo ed Eva erano già mortali; infatti abbiamo visto che essi vengono scacciati dall'Eden NON per aver disubbidito mangiando il frutto, ma per PREVENIRE che essi potessero accedere anche all'albero della lunga vita; a riprova, l'ingresso all'Eden viene sorvegliato da un cherubino armato di spada laser; quindi essi erano mortali PRIMA di disubbidire. Insomma, Paolo ha preso fischi per fiaschi a ha fatto un minestrone funzionale alla sua teologia.

Infine abbiamo visto che non si facciano morire i figli per le colpe dei padri e che le colpe dei padri non ricadano sui figli (Deuteronomio 24,16; Ezechiele 18,14) cioè la responsabilità penale è personale.

Il concetto di peccato originale è sostanzialmente sconosciuto dall'ebraismo, ed è sconfessato dalla teologia moderna (cfr Bibbia di Gerusalemme nota a pag. 13; cfr [CONVEGNO-2016]). Questo fatto da solo demolisce gran parte dei fondamenti della dottrina cristiana che mantiene i suoi fedeli in uno stato di soggezione e gli impone la ricerca continua del perdono divino.

- 9,20: Il vasaio è padrone della propria argilla. Forse che il vaso chiede al suo creatore perché l'ha fatto? per lo stesso motivo non si può chiedere a dio quale sia il suo disegno per noi. La spiegazione gli pare convincente così.

- 9,24: dio si rivolge a tutti gli uomini.

- 9,31-32: mentre i Giudei osservano la Legge per timore e per opportunismo, il vero cristiano lo fa per fede.

- 12,9: vari precetti di vita.

- 12,19: non reagire alle provocazioni, ma lasciare che sia dio a fare giustizia di chi ti offende.

- 13,1: le autorità superiori vengono da dio e vanno quindi rispettate.

- 13,6: le imposte vanno pagate.

- 13,9: Amerai il prossimo tuo come te stesso.

- 15,25: ora vado a Gerusalemme. Dopo quello che ha detto non credo che troverà una buona accoglienza. E infatti non risulta che ci sia più ritornato.

- 15,27: i Gentili hanno fatto una colletta e hanno inviato soldi alla setta di Gerusalemme; otterranno in cambio crediti spirituali.

Lettera ai filippesi

Paolo e Timoteo da Roma, 61-63 d.C.

- 1,1: saluta i santi, i vescovi e i diaconi. La setta si sta strutturando ed è tutta opera di Paolo.

- 4,7-9: cita il suo dio della pace.

- 4,11: Paolo si adatta a vivere sia nelle strettezze che nell'abbondanza.

- 4,15-16: ringrazia per gli aiuti avuti dai filippesi.

- 4,19: ...e il mio dio in cambio provvederà ad ogni vostra necessità. Li prende anche per il culo.

Lettera a Filemone

Paolo da Roma, 61-63 d.C.

Breve letterina e non si capisce neanche.

Lettera ai colossesi

Paolo da Roma, 61-63 d.C.

- 3,5: condanna fornicazione, impudicizia, passione, cupidigia.

- 3,18: Voi donne siate soggette ai vostri mariti.

- 3,22: Voi servi ubbidite ai vostri padroni.

- 3,24: ...sapendo che riceverete dal Signore la ricompensa dell'eredità. Dopo morti, s'intende.

Lettera agli efesini

Paolo da Roma, 61-63 d.C.

- 5,5: condanna fornicatori, impudichi, avari.

- 5,22: Le donne siano soggette ai loro mariti.

- 6,5: Servi, obbedite ai vostri padroni.

- 6,8: ...ben sapendo che ciascuno [...] riceverà dal Signore la ricompensa secondo quel che avrà fatto di bene. Dopo morti, s'intende.

Lo schema delle lettere si ripete sempre uguale.

Prima lettera a Timoteo

Paolo dalla Macedonia, 65 d.C. Apprendiamo così che Paolo ha lasciato gli arresti domiciliari di Roma ed è di nuovo libero di viaggiare. Purché non vada a Gerusalemme, naturalmente, dove pende ancora la condanna per profanazione del tempio.

E' evidente che il suo processo a Roma è finito bene per lui.

- 1,9: intricato discorso che forse si riassume così: la Legge è fatta contro i cattivi; io, Paolo, mi rivolgo ai buoni, quindi la Legge non si applica e non ci serve.

- 1,13: prima ero bestemmiatore, persecutore, violento. Però mi fu usata misericordia perché agivo per ignoranza, non possedevo la fede.

- 2,9: Le donne siano vestite con decoro, adorne di modestia e di verecondia, non di trecce o gioielli. La donna ascolti l'istruzione in silenzio, con piena sottomissione. Non permetto alle donne di insegnare né di dettar legge all'uomo, ma se ne stia in silenzio. A dimostrazione cita Adamo, che cadde in tentazione perché dette retta a una donna.

- 3,1: requisiti di rettitudine dei vescovi.

- 3,8: requisiti dei diaconi.

- 4,8: la vita presente e la vita futura.

- 4,10: Dio è il salvatore di tutti gli uomini, in primo luogo dei fedeli. C'è una priorità di salvataggio.

- 5,9-16: le donne o sono a carico del loro tutore, o sono a carico del loro marito. Se sono vedove, allora si risposino subito perché sono oziose, chiacchierone e indiscrete e la comunità non ha soldi da sprecare per loro. Lo stato di vedovanza è riconosciuto solo per le donne ultra-sessantenni.

- 5,17: presbiteri (v. Tito 1,5 qui di seguito). Mi sembra di capire che sono membri anziani di una comunità in attesa della nomina ufficiale del vescovo.

- 5,20: i presbiteri vanno svergognati in pubblico per le loro mancanze.

- 6,1: gli schiavi stiano sottomessi al loro padrone perché questa è la legge degli uomini; non ci piace ma dobbiamo evitare ritorsioni sui cristiani.

- 6,20: verità rivelate: che roba è?

Lettera a Tito

Paolo dalla Macedonia 64-69 d.C.

- 1,2: nella speranza della vita eterna, promessa fin dai tempi più remoti da dio, che non può mentire. NON MI RISULTA PROPRIO. Nell'antico testamento i patriarchi al massimo raggiungono i loro avi e a Yahweh della loro morte non importa un fico e non ha mai detto nulla sul dopo; Yahweh e i patriarchi si interessavano solo dell' aldiquà.

- 1,5: caratteristiche del presbitero, che poi chiama anche vescovo in 1,7.

- 1,10: diffida dei circoncisi.

- 2: sulle donne le solite cose; schiavi sottomessi ai loro padroni.

- 3: sottomettersi alle autorità temporali.

- 3,9: la genealogia non conta (cioè no al popolo eletto); no alle lotte intorno alla Legge.

Seconda lettera a Timoteo

Paolo da Roma, 67 d.C.

- 1,15: tutti quelli dell'Asia mi hanno abbandonato. Lo scisma tra cristiani Israeliti e cristiani non-Israeliti si è compiuto.

Lettera agli Ebrei

Paolo dall'Italia, 67 d.C. ai suoi ex soci di Gerusalemme. Paolo va per la sua strada: la nuova dottrina è pronta.

- 2,14-17: ecco perché Gesù doveva essere come uno di noi e soffrire come uno di noi invece che essere un condottiero forte come Mosè.

- 3,1-6: Gesù è superiore perché serviva gli uomini, mentre Mosè serviva gli angeli.

- 4: sembra voler negare il sabato giudaico, ma non ho capito bene.

- 5,11: volano parole grosse: siete diventati duri d'orecchi .

- 6,9 fino 7: la Legge vuole che i sacerdoti appartengano alla tribù di Levi, Gesù era sacerdote ma non apparteneva alla tribù di Levi, quindi bisogna aggiornare la Legge.

- 8-9: Gesù è venuto a fare un nuovo patto dio-uomini che sostituisce quello dio-Mosè. Ciò implica nuovi riti e nuovi ambienti dove celebrare questi riti.

- 10,1-18: i sacrifici e gli olocausti non servono a togliere i peccati.

- 11,6: senza fede, niente ricompensa nell'aldilà.

- 11,11: Sara ebbe fede in dio e così concepì come promesso da Yahweh. NO: Sara si mise a ridere, e Abramo la vendette una seconda volta. Per dire quanta fiducia avessero in Yahweh.

- 11,13: Costoro [si riferisce ai protagonisti dell'antico testamento] morirono secondo la fede senza avere ottenute le cose promesse ... anelavano a una vita migliore, quella celeste. Vero che Yahweh non ha mantenuto la promessa, ma la vita celeste loro non sapevano neanche cosa fosse e quindi neppure la desideravano.

- 11,27: Per la fede Mosè fece [elenca un sacco di cose]. Esatto, ma non la fede spirituale, piuttosto la fede che Yahweh fulminava sul posto chi disubbidiva.

- 12,2: Gesù è un perfezionatore della fede.

- 12,8: volano altre parole grosse: se non accettate la mia correzione allora siete dei bastardi.

- 13,10: noi qui abbiamo i nostri riti e il nostro altare; quelle cose schifose che fate voi con la carne bruciata, il sangue e tutto, noi qui non le facciamo. Bravo Paolo! mi associo!

- 13,23: presto verrò a trovarvi. Ti aspettano con gioia.

Ovviamente Paolo non aveva nessuna intenzione di andare a Gerusalemme: i sacerdoti volevano lapidarlo, mentre i suoi ex della setta sapevano solo loro che cosa volevano fargli.

Lettera di Giacomo

L'apostolo di Gesù si rivolge ai Giudei cristiani. In sintesi: beati i poveri perché sarà loro il regno dei cieli; ama il prossimo tuo come te stesso; rispettare la Legge; fare le opere di bene verso i bisognosi è la vera fede.

- 5,16: Confessate l'un l'altro i vostri peccati e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti. Primo riferimento alla pratica della confessione.

Lettere di Pietro

Prima lettera di Pietro

L'apostolo capo si rivolge ai Giudei cristiani lontani.

- 1,9: il fine della vostra fede: la salvezza delle anime. Cioè una ricompensa che verrà riconosciuta solo dopo morti. Un concetto duro da far digerire ai Giudei; a loro Yahweh prometteva sempre beni materiali: terre, bestiame, prole.

- 1,22: praticare l'amore fraterno.

- 2,9: ruolo privilegiato degli Israeliti: Voi siete una stirpe eletta, [...] una nazione santa, un popolo acquisito per annunziare [Gesù] .

- 2,11: repressione degli istinti sessuali.

- 2,13: siate sottomessi alle autorità.

- 2,18: schiavi e servi stiano sottomessi ai loro padroni.

- 3,1: donne sottomesse ai loro mariti; il loro abbigliamento deve essere sobrio.

- 4,5-7: il giudizio divino è prossimo.

- 4,8: la carità compensa i peccati.

- 5,13: ha un figlio di nome Marco.

Seconda lettera di Pietro

- 1,16: noi non raccontiamo favole, ma verità di cui siamo stati testimoni oculari, e abbiamo udito la voce di dio.

- 3,9: imminente giudizio di dio.

- 3,15: cita Paolo: lamenta che i suoi scritti contengono punti difficili da comprendere, ma riconosce che ci sono anche passi delle scritture difficili da capire.

Lettere di Giovanni

Prima lettera di Giovanni

- 1,1: io sono testimone oculare.

- 2,2: Gesù è vittima espiatrice dei peccati universali.

- 2,13: usa la parola Maligno. E' l'impersonificazione del male.

- 2,18-22: cita l'imminente arrivo dell'Anticristo, ma è anche vero che ci sono molti anticristi. Anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio [...] che ci ha promesso la vita eterna.

- 3,2: dopo morti saremo simili a Lui perché lo vedremo quale egli è .

- 2,11: amatevi l'un l'altro.

- 2,18: amiamo con opere di verità.

- 4,12: Nessuno ha mai veduto dio. Strano. Eppure Abramo gli faceva da cameriere e gli lavava i piedi (Genesi 18), mentre Mosè ci discuteva vis-a-vis (Esodo 33,11) anche per 40 giorni di seguito e lo salutava mentre passava con la Gloria GT-Turbo; probabilmente ha male interpretato il versetto (Esodo 33,20) dove Yahweh mette in guardia Mosè quando passa con la gloria: non guardarmi davanti, che altrimenti ti stiro!

- 5,20: il figlio d'Iddio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere il vero.

Seconda lettera di Giovanni

Ha poco da dire:

- 1,1: chiama sé stesso l' Anziano.

- 1,10: diffidate dei non-cristiani.

- 1,12: usa carta e inchiostro.

Terza lettera di Giovanni

Ha poco da dire, posso solo notare che:

- 1,13: usa carta e penna.

Lettera di Giuda

- 7: Sodoma, Gomorra e le città vicine subirono il fuoco eterno causa fornicazione. In realtà la causa dell'ira di Yahweh per le due città è spiegata in Deuteronomio 32, dove fa una lunga invettiva contro tutti quelli che lo tradiscono con altri dèi, e conclude citando proprio le due città in Deuteronomio 32,32. Niente a che vedere con la fornicazione.

- 9: L'Arcangelo Michele, quando col diavolo si disputava il corpo di Mosè .... Non risulta dalla Bibbia.

- 21: cita la vita eterna.

Apocalisse

Non fa parte del canone ebraico. E' scritto in greco, lingua da cui origina il titolo Apokálypsis, che significa "rivelazione", da cui è stata coniata la nuova parola Apocalisse. Qui un tale che si presenta con il nome di Giovanni (che non sappiamo chi sia, forse uno degli apostoli? forse l'autore dell'omonimo vangelo?) ci spiega come avverrà il Giudizio Universale che lui ha visto in sogno. Il racconto comincia con una serie di brevi messaggi criptici diretti a sette chiese dell'Asia Minore che non tenterò neanche di decodificare. Poi si passa al Giudizio Universale.
La coreografia dell'evento è fantastica a un livello di delirio etilico. Dio è in cielo assiso sul suo trono mentre regge il libro delle Legge. Si comincia con i salvati, che salgono in cielo con una tunica bianca, prima i Giudei (144'000 per la precisione, 12'000 per ciascuna tribù d'Israele) e poi i non-Giudei.
Poi si passa al castigo dei condannati rimasti sulla Terra. Il libro che dio regge in una mano è chiuso da sette sigilli. I sigilli vengono aperti uno ad uno con studiata teatralità, mentre sulla scena compaiono in successione vari personaggi, prima i cavalieri dell'apocalisse e poi gli angeli distruttori.
I cavalieri dell'apocalisse vanno ad infierire sugli uomini colpendoli uno ad uno, mentre gli angeli impiegano armi di distruzione di massa che rivoltano la Terra e portano devastazione, parassiti e pestilenze. Tutto l'universo viene riassorbito, e spariscono il Sole, la Luna e le stelle. Infine il cielo si riavvolge come un sipario, lasciando un panorama di tenebra e desolazione.
E siamo solo al capitolo 8. Ne rimangono altri 14 di questo tenore che coinvolgono la distruzione dei nemici storici di Israele, compresi le odiatissime Roma e Babilonia, in un turbine di mostri, catastrofi e altri fenomeni fantastici. Il libro si chiude con la distruzione totale dei corpi dei morti e della morte stessa. Fatto curioso, in 13,18 viene dato anche il famoso numero della Bestia 666 che risulterebbe da qualche oscura elucubrazione numerologica non specificata.
Alla fine rimane solo la Gerusalemme Celeste, la città della perfezione illuminata da Dio nella quale i salvati vivranno per l'eternità. Per inciso, le mura della città hanno 12 porte come 12 sono le tribù di Israele, e nella piazza centrale sorge l'albero della vita che qui fa esattamente 12 frutti ogni mese (il lettore attento potrà capire a chi sono destinati questi 12 frutti) e le cui foglie sono per la terapia delle genti (e Giovanni ne ha già fumate un bel po').
Chiusura con ringraziamento a Gesù, che di robe simili non ha mai parlato.
FINE.

Critica al Nuovo Testamento

Senso generale della storia:

Errori, differenze e le contraddizioni tra i vangeli, per lo più tratte da https://it.wikipedia.org/wiki/Vangeli_sinottici:

Conclusione: il NT è il risultato composito di concezioni religiose, politiche e sensibilità inconciliabili che fermentavano nell'area di Canaan durante le tre guerre giudaiche; queste elaborazioni non hanno avuto seguito in patria, ma sono state prese a prestito per fondare una nuova religione completamente diversa, paradossalmente basata sugli stessi testi.

Favolette

Sintesi delle storielle raccontate nella Bibbia che vengono spesso citate.

Sansone contro tutti i Filistei

Libro dei Giudici 13-16. Contesto: i Filistei spadroneggiano sui Giudei. I Filistei, discendenti di Cam e quindi non Ebrei, sono gli antagonisti ricorrenti dei Giudei.

Una coppia sterile riceve la visita di un angelo, e la moglie rimane incinta: Chiamerete il vostro figlio Sansone, pesterà tanti Filistei ma non dovrete mai tagliargli i capelli. Questa degli angeli inseminatori è una costante in tutta la Bibbia.

Sansone cresce forte e sereno fino a quando si innamora di una donna filistea. Al banchetto di nozze propone ai Filistei un enigma, che i Filistei non riescono a risolvere. I Filistei convincono la neo sposa a farsi rivelare da Sansone la risposta, Sansone lo scopre, si arrabbia, e incomincia a pestare Filistei a migliaia. Per placare Sansone e catturarlo, i Filistei si rivolgono alla meretrice Dalila.

Dalila blandisce Sansone e gli chiede il segreto della sua forza: Mi devono legare con sette nervi non seccati mentre dormo. E i Filistei così fanno, Sansone si sveglia, spezza agevolmente i nervi che lo legano, e pesta i Filistei. Dalila torna alla carica e gli chiede ancora il segreto della sua forza, e di nuovo Sansone si prende gioco di lei suggerendo ogni volta stratagemmi a casaccio, sicché i Filistei finiscono ogni volta pestati.

Ma alla fine Sansone si arrende e rivela il suo segreto a Dalila: Mi devono tagliare i capelli. I Filistei, dimostrando un coraggio e una perseveranza esemplari, rapano a zero Sansone nel sonno, e questa volta finalmente Sansone è ridotto all'impotenza. I Filistei lo legano, gli estirpano gli occhi, e lo mettono a spingere la macina (cfr Conan il barbaro).

Non contenti, portano Sansone nel tempio per umiliarlo in mezzo alla folla. Sansone, barcollando, si fa aiutare da un bambino per appoggiarsi a due colonne del tempio, quindi al grido di Muoia Sansone con tutti i Filistei spinge le colonne facendo crollare il tetto. Sansone muore sotto le macerie portandosi via altri 3000 Filistei. FINE.

Elia il vendicatore

Il profeta Elia è molto amato dagli Israeliti, almeno quanto Mosè. Elia viene citato spesso nella Bibbia, e compare anche nel vangelo, quando incontra Gesù insieme a Mosè nell'allegoria della trasfigurazione. Elia è il vendicatore dei re apostati del Regno di Giuda che disconoscono il vero e unico dio dei Giudei: Yahweh.

Primo libro dei re 16,29. Re Achab si dà al culto di Baal (forse il Baal-Peor di Gomorra?) e uccide i sacerdoti del tempio fedeli a Yahweh. Yahweh si arrabbia e manda la siccità sul paese. Viene introdotto il personaggio del profeta Elia (17,1). Elia compie miracoli (resurrezioni comprese, v. 17,22) acquisendo lo status di profeta. Elia concepisce un vero e proprio test per dimostrare che Yahweh è il vero dio, cioè l'unico che risponde alle invocazioni del popolo israelita (18,22-40), e così fa catturare i sacerdoti di Baal e li scanna personalmente con la sua spada (19,1). Achab rimane però al suo posto e morirà molto tempo dopo in battaglia (22,34).

Secondo libro dei re 1. A re Achab succede Ochozia. Intanto i moabiti si ribellano al dominio israelita. Ochozia si infortuna (cade dalla finestra) ed è costretto a letto. Chi lo può guarire? Ma naturalmente Baal-Zebub (belzebù?) dio di Accaron, mica Yahweh. Perciò manda i messi ad Accaron per invitare il dio Baal.

Ma Elia intercetta i messi e li respinge. Ochozia allora manda 51 uomini per ordinare ad Elia di venire a guarirlo. Elia non gradisce e li fulmina tutti stecchiti. Ochozia quindi manda altri 51 messi ed Elia fulmina anche questi. Infine altri 51 messi mandati da Ochozia chiedono per piacere ad Elia se vuol essere così gentile da venire, e finalmente Elia acconsente. Totale fanno 102 morti per un invito presentato male.

Così Elia va da Ochozia ma, per punirlo per aver tradito Yahweh, non lo guarisce e lo lascia morire.

Secondo libro dei re 2,11. Elia se ne va con gli elohim e sale in cielo in un turbine di fuoco. Lo rivedremo secoli dopo nei vangeli insieme a Mosè per confabulare con Gesù nell'allegoria della trasfigurazione: i due più grandi profeti combattenti riuniti danno una speranza di riscatto agli Israeliti.

Qui finiscono le avventure di Elia raccontate dalla Bibbia.

Saul/Paolo folgorato sulla via di Damasco

Libro degli Atti degli apostoli. Contesto: siamo a Gerusalemme dopo la morte di Gesù. Stefano, un apostolo della seconda ondata, temerariamente va nel tempio per convertire i Giudei al cristianesimo. Però di questo Gesù nessuno ne sa nulla, la folla inveisce contro Stefano, e i sacerdoti lo condannano alla lapidazione per aver profanato il tempio.

Saul, una delle guardie del tempio, presiede alla esecuzione di Stefano. Il successivo incarico di Saul è andare a Damasco, catturare i cristiani che si dice si nascondano lì, e portarli in catene al tempio perché vengano processati.

Ma durante il viaggio a Damasco, Saul ha una visione folgorante dove un angelo lo converte al cristianesimo. Giunto infine a Damasco, Saul completa la sua formazione presso i cristiani che doveva arrestare e diventa egli stesso apostolo e inizia la sua attività di evangelizzazione.

Anche Saul va al tempio per convertire i Giudei, ma iniziano subito a volare pietre. Lui conosce bene come funziona, e riesce a sfuggire alla lapidazione. Saul chiede la protezione dei romani proclamandosi cittadino romano e presentandosi con il nome di Paolo.

I romani, incerti sul da farsi, lo tengono in carcere a sua protezione per due anni. In realtà Saul/Paolo condurrà una vita da cortigiano recluso, fino a quando ottiene di essere giudicato a Roma. E a Roma rimarrà agli arresti domiciliari per altri due anni. Non sappiamo altro sul suo processo, ma sappiamo che tornerà libero e tornerà a viaggiare, perché scrive lettere anche dalla Macedonia.

Domande irriverenti sulla Bibbia

Provare a rispondere alle seguenti domande fondamentali sulla Bibbia e valutare la credibilità delle risposte:

La storia non finisce qui: il Corano

Gesù non è l'ultimo profeta mandato da dio; ce n'è un altro e il suo nome è Maometto.
Questa e altre sorprendenti scoperte in [CORANO] (vedi Riferimenti).


Fine