Ho letto il Corano

2023-09-02
Appunti di Umberto Salsi
salsi@icosaedro.it
www.icosaedro.it/ho-letto-il-corano

Indice

Scopi

Non sapevo nulla del Corano. Poi l'ho letto e ho scoperto tante cose sorprendenti: il Corano è l'ultima Rivelazione di Dio all'umanità dopo i Vangeli e dopo il Tanach; Maometto è l'ultimo dei profeti dopo Gesù; nel Corano non si versa una sola goccia di sangue; il Corano include già le domande più impertinenti dei miscredenti. Ce n'era abbastanza per cominciare a prendere appunti e studiare la cosa nel dettaglio. Ecco che cosa ne ho ricavato, sperando di non fare troppi errori in sha Allah.

Riferimenti

La traduzione in italiano di Hamza Roberto Piccardo sembra quella che va per la maggiore nella comunità musulmana italiana; è disponibile sia come sito web, sia come libro di carta:

Avvertenza

Il libro del Corano fa numerosissimi riferimenti alla Torah e alla Bibbia e ne costituisce la continuazione. In particolare, vengono ripetutamente citate le vicende dei patriarchi, Abramo, l'Esodo, Mosè, Gesù, nonché tutti i concetti espressi dalla Bibbia quali le diverse popolazioni e fedi religiose: Ebrei, Giudei, Nazareni o Gesuani, Cristiani.

Inoltre, riguardo ai personaggi e delle vicende della Bibbia il Corano contiene delle differenze e delle integrazioni che è possibile apprezzare solo conoscendo la Bibbia.

Pertanto per una migliore comprensione del Corano è necessario avere una conoscenza di base della Bibbia. Allo scopo suggerisco la mia precedente analisi Ho letto la Bibbia (vedi [BIBBIA] nei riferimenti).

Riassunto del Corano in poche parole

Segue la sintesi estrema del Corano ricostruita dal contenuto estremamente frammentario del libro.

Dio (che qui si chiama Allah) ha creato il mondo, gli angeli, e infine gli uomini per essere adorato da essi. Gli angeli sono i servitori, i messaggeri, gli esecutori materiali e i controllori della volontà di Allah. A un certo punto Allah decide di privilegiare l'uomo, e quindi impone agli angeli di servire Adamo e di prostrarsi ad esso. Ma l'angelo Iblìs, geloso, si ribella insieme ad altri suoi colleghi e dal quel momento lì in poi tramerà segretamente per fare peccare l'uomo e riconquistare la benevolenza di Allah. Inoltre Allah concede all'uomo libertà di scelta. Così il Corano spiega l'origine dei demoni e l'origine del Male che corrompono il mondo altrimenti perfetto. Vedi però anche la discussione sui demoni, il Male e il Bene nel Glossario per una trattazione più articolata del tema.

Allah manda quindi la sua Rivelazione agli uomini attraverso apposito profeta, una popolazione alla volta, e quindi mette gli uomini alla prova della fede. In un futuro imprecisato avverrà il Giorno del Giudizio, quando i morti verranno resuscitati dalle loro ossa e giudicati per la loro vita in Terra: i virtuosi andranno in Paradiso, gli empi andranno all'Inferno.

Ma gli umani ripetutamente disconoscono il messaggero e la rivelazione (23,44) e poi tradiscono Allah per altre divinità:
Adamo ed Eva parlano con Allah e quindi sono essi stessi profeti, ma si fanno traviare dal demone di nome Satana (7,19);
Noè profeta viene respinto dal suo popolo e quindi seguirà il Diluvio (7,59; 26,112-122);
le città di Sodoma e Gomorra verranno distrutte (7,80; 11,69-82; 26,160-175);
il Corano aggiunge anche le città di Ad, Thamud e Madyan che finiranno anch'esse rase al suolo (7,65-93; 11,50-68; 23,31-41; 26,123-159);
Mosè e il vitello d'oro;
gli Israeliti subiranno la Diaspora;
anche l'ultimo tentativo con Gesù finisce male.

Dopo tutte queste vicende finite male, Allah ci riprova con la popolazione della Mecca (32,3). Per questo invia l'arcangelo Gabriele presso Maometto. Nell'arco di 23 anni, Maometto riceve da Gabriele la Rivelazione, che a sua volta Maometto riferisce al suo popolo oralmente man mano che la riceve da Gabriele. Dopo la morte di Maometto, le sue parole verranno trascritte per comporre il Corano.

Quindi in definitiva Maometto è l'ultimo profeta mandato da Allah, e il Corano è l'ultima e definitiva trascrizione della Rivelazione. Quindi Allah è lo stesso dio dei Musulmani, dei Cristiani, dei Gesuani, dei Giudei, degli Israeliti e di altri popoli ancora, i quali però ne hanno travisato il messaggio e lo hanno tradito.

Il compito di Maometto è arduo: illuminato dalla Rivelazione, egli darà forma alla nascente nazione araba fissando alcuni principi fondamentali, quali la dottrina religiosa, il diritto, la redistribuzione del reddito, il servizio militare obbligatorio. Ha così inizio una epopea che porterà Maometto a scontrarsi contro l'ostilità del suo popolo, all'esilio dalla Mecca verso Medina, e infine al suo ritorno da trionfatore alla Mecca, dove impone il suo ultimatum ai politeisti (9,1-5) e converte le moschee al solo culto di Allah (9,17).

Nel seguito esamineremo in dettaglio qual'è il contenuto del Corano, il suo significato, e le differenze rispetto alla Bibbia.

Contesto storico in cui nacque il Corano

Nel sesto secolo d.C. la penisola araba era attraversata da carovane di beduini nomadi che facevano la spola tra il Mediterraneo e l'Oceano Indiano, ed era abitata da sparse comunità di Giudei e Cristiani in fuga dalla Palestina occupata dai Bizantini (i "Romani"), nonché altre comunità tribali autoctone, che si contendevano le poche oasi vivibili di una terra ostile, mantenendo una fragile tregua armata in un contesto di sostanziale anarchia.

In quel tempo la Mecca era città santa per varie religioni politeistiche e monoteistiche, compresi Giudei e Cristiani, ed era quindi meta di pellegrinaggio nonché crocevia dei traffici carovanieri. In assenza di una organizzazione statale, le contese tra clan e le tribù portavano a conflitti ricorrenti per motivi economici, giuridici e religiosi.

Penisola arabica, circa 632 d.C.

Muhammad ibn Abdallah ibn Abdalmuttalib, italianizzato come Maometto, nasce a la Mecca nel 570 d.C. da una famiglia di mercanti del clan Hashim della tribù dei Quraysh, tribù ben inserita nei traffici della città legati al pellegrinaggio e ai culti politeistici. Perde subito i genitori e viene quindi allevato prima dal nonno, e poi dallo zio.

Dopo aver dato prova di una certa abilità negli affari, nel 610 d.C. all'età di 40 anni, Maometto comincia a ricevere la Rivelazione dall'arcangelo Gabriele per conto dell'unico vero dio: Allah. Nell'arco di 23 anni, Maometto riceverà una serie di rivelazioni che pronuncerà davanti ai suoi discepoli, rivelazioni che vengono memorizzate, ripetute e sporadicamente fissate nella scrittura su supporti di fortuna. Maometto diventa quindi l'ultimo profeta di Allah dopo Gesù e gli altri profeti della Bibbia. E' Maometto che darà forma alla nascente nazione araba, definendone i principi ideologici, la dottrina religiosa, il diritto, la redistribuzione del reddito, il servizio militare obbligatorio.

Nella sua epopea durata 23 anni, Maometto dovrà affrontare l'ostilità della sua stessa tribù che si sentiva minacciata proprio nel suo affare principale della gestione delle offerte e dei pellegrini. Maometto verrà esiliato dalla Mecca (egira), quindi si rifugerà a Medina facendone la prima roccaforte dei suoi seguaci, i Musulmani. Infine, dopo varie battaglie, rientrerà finalmente come trionfatore alla Mecca per trasformarla nella città santa dell' Islam e spazzare via tutti gli altri riti e religioni. Maometto muore alla Mecca nel 632 d.C. senza lasciare eredi al potere né una casta sacerdotale.

Nel corso dei 30 anni seguenti, la comunità musulmana ormai consolidata raccoglie e mette ordine ai discorsi pronunciati dal profeta Maometto compilando un testo, il Corano, che diventa il libro fondamentale dell'Islam.

Inizia così un tumultuoso sviluppo della civiltà araba islamica che la porterà ad espandersi a oriente fino al fiume Indo, e a occidente fino all'attuale Marocco, alla Spagna, per arrivare nell'attuale Francia e lì combattere la battaglia di Poitiers contro Carlo Martello: siamo nel 732 d.C., appena 100 anni dopo la morte di Maometto.

Il Corano come libro

Apparentemente Maometto era analfabeta, o perlomeno aveva poca dimestichezza con la lettura e con la scrittura, quindi non lesse la Bibbia e neppure scrisse il Corano. L'essere illetterato viene addirittura portato come prova che Maometto non ha subito condizionamenti e si è limitato a riferire le parole di Allah (29,48). Del resto ai suoi tempi la lingua araba scritta non aveva ancora assunto una forma definitiva; si può anzi dire che lo sforzo stesso di raccogliere per iscritto la testimonianza di Maometto sia stata l'occasione per affinare la scrittura araba.

Si tratta quindi di un libro scritto in arabo antico, e per questo motivo difficile da leggere anche nella sua lingua originale. Io mi devo accontentare di leggere la sua traduzione in italiano [PICCB]; le annotazioni di questa edizione aiutano a comprendere il testo, forniscono il contesto storico degli avvenimenti narrati, riassumono i racconti mitologici a cui il testo fa riferimento, argomentano riguardo alle difficoltà della traduzione accurata di certi termini e di certi concetti.

Nel testo parla a volte Maometto in prima persona e a volte Allah o Gabriele usando la terza persona plurale "Noi". Altre volte il soggetto delle frasi e i destinatari delle affermazioni sono impliciti e vanno quindi dedotti dal contesto, non senza qualche sforzo e qualche ambiguità.

Il Corano sunnita è organizzato in 114 capitoli, detti sure; ogni capitolo è suddiviso in versetti numerati. Qui useremo la scrittura (23,44) per indicare la sura numero 23, versetto 44.

L'ordinamento canonico delle sure e dei versetti è del tutto arbitrario, e non rispetta alcun criterio cronologico né tematico. Grosso modo, le sure sono ordinate per numero di versetti decrescente, ma ci sono eccezioni. Secondo l'esegesi coranica, la sura numero 96 fu la prima pronunciata da Maometto, mentre l'ultima sura pronunciata è la 110.

Alcune sure hanno un tema centrale, nel senso che i versetti riguardano prevalentemente un solo argomento, per esempio il diritto di famiglia, le storie dei profeti, o l'epopea delle battaglie di Maometto.

L'esegesi coranica ha anche definito quali sure furono pronunciate nella prima fase della predicazione alla Mecca (pre-Egira) o nella fase dopo l'esilio a Medina (post-Egira). L'esegesi stessa riconosce tuttavia che molte sure sono una raccolta eterogenea di versetti pronunciati in tempi diversi. Per esempio, la sura 58 viene riconosciuta tradizionalmente come la seconda pronunciata da Maometto nell'epoca pre-Egira, ma comprende 30 versetti attribuiti al periodo pre-Egira e 22 versetti post-Egira.

Complessivamente, il Corano appare come una raccolta di versetti messi alla rinfusa e arbitrariamente suddivisi in capitoli; solo a tratti i versetti condividono un tema o sono ordinati cronologicamente per raccontare una storia.

Per coloro che possono leggere e apprezzare il Corano nella sua lingua originale, il Corano non è solo un testo di precetti religiosi e regole di vita, ma è soprattutto una raccolta di canti e orazioni redatti in linguaggio poetico che il fedele deve pronunciare per rafforzare la sua fede e per avvinarlo ad Allah. Per chi non può apprezzare questo aspetto del Corano, la lettura è un tedio.

Concetti trattati

La maggior parte dei versetti sono reiterate invettive contro i politeisti, moniti verso i Giudei e i Cristiani che hanno tradito Allah, inviti ad aderire all'Islam e ad ubbidire al profeta Maometto, promesse del Paradiso per i virtuosi e condanna all'Inferno per i miscredenti, disposizioni contingenti durante le vicende belliche e i conflitti interni alla comunità di Maometto.

Il concetto di ateismo non viene neppure preso in considerazione, quindi non ci sono invettive né divieti specifici per tale posizione che, apparentemente, al tempo non era neppure concepita.

Nel seguito riassumo i concetti più rilevanti espressi nel Corano raccogliendoli per temi.

Universalismo

Dottrina

Escatologia e predestinazione

Liturgia e pratica religiosa

Fede, dubbio e miracoli

Maometto viene assillato da richieste di miracoli che provino la sue parole, miracoli come quelli fatti da Mosè con le acque del Mar Rosso, o come Gesù con i pani e i pesci. Il Corano riporta anche obiezioni veramente ficcanti alle quali Maometto non sa dare una risposta convincente. Raccolgo qui alcune perle:

Maometto riconosce di essere solo un umile messaggero incaricato di un compito improbo, così come Giona nella Bibbia, e si rammarica di non poter apportare prove delle sue rivelazioni, ma sarebbe pronto a scavare nelle profondità della terra e a scalare il cielo se solo ciò potesse servire (5,35). La difesa di Maometto è la seguente:

Massimo rispetto per l'onestà intellettuale dei redattori del Corano che hanno voluto raccogliere tutte le obiezioni mosse alle predicazioni di Maometto e hanno tentato di trovare risposte.

Tassazione e redistribuzione del reddito

Diritto e codice penale

Diritto di famiglia

Servizio militare

La jihad è lo "sforzo" sulla via di Allah e i mujahidin sono i combattenti che vi partecipano.

Relazioni coi Giudei e coi Cristiani

Regole di vita varie

Invettive

Queste si ripetono innumerevoli volte:

Calendario Musulmano

Il Corano adotta il calendario lunare già in uso all'epoca nonché il mese del digiuno del Ramadan, ma con qualche aggiustamento (9,36-37). Il versetto (9,36) è corredato in [PICC] da una nota esplicativa piuttosto chiara:

Versetto fondamentale per quanto riguarda la definizione islamica della scansione del tempo. È noto che il calendario lunare conta 354 giorni, 11 in meno di quello solare (12 quando l’anno viene considerato bisestile). Per questo motivo, gli astronomi del tempo della «jahiliyya» (dell’ignoranza, precedente alla rivelazione coranica), aggiungevano il «nasi’» (mese intercalare) ogni tre anni, ristabilendo la corrispondenza tra computo solare e lunare. A parte le preoccupazioni di ordine astronomico, ci si serviva del «nasi’» inserendolo tra i mesi sacri e facendo sì che fosse da pretesto ai razziatori per giustificare i loro attacchi ai pellegrini. Come si ricorderà erano considerati sacri Dhu l-Qa‘da, il successivo mese del Pellegrinaggio, Dhu l-Hijja, quello ancora seguente Muharram e infine Rajab. Inserendo il mese intercalare dopo quello del Pellegrinaggio si veniva a creare una situazione di grave pericolo per i pellegrini che i razziatori colpivano sostenendo di essere nella «legalità».
Altro aspetto particolare di questa riforma del calendario, la rotazione del mese del digiuno, Ramadan, che ogni anno anticipa di 11-12 giorni e che in 33 anni circa fa tutto il giro del calendario solare. Allah [...] ha eliminato [...] qualsiasi possibilità di disparità di trattamento tra i musulmani dimoranti in diverse parti del mondo. Se, infatti, il mese del digiuno seguisse il calendario solare, alcuni credenti lo assolverebbero durante periodi di grande calore e di giornate molto lunghe e altri nel fresco, con poche ore di luce e, di conseguenza, con meno impegno e merito.

Allah ha creato le fasi lunari apposta per seguire il calendario (10,5).

Quindi la riforma di Maometto rimuove il mese intercalare, sicché l'anno musulmano dura sempre 354 giorni. Ne risulta che il mese del Ramadan anticipa di 11-12 giorni ogni ciclo delle stagioni, compiendo un giro completo del calendario ogni circa 31 anni. Ogni fedele può quindi sperimentare il Ramadan in ogni periodo dell'anno per almeno un paio di volte nell'arco della sua vita, qualunque sia l'emisfero terreste in cui abita. Questa mi sembra un'altra manifestazione della volontà universalistica della religione islamica.

Varie

Confronto con la Bibbia

Citazioni dalla Bibbia

Le vicende, i profeti e i personaggi della Bibbia vengono citati ripetutamente nel Corano, tra questi: Adamo, Noè, Abramo, Lot, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe (figlio di Giacobbe), Mosè, Saul (primo re di Giuda), Golia, David, Salomone, Elia, Giona, Giobbe, Esdra, Gabriele (angelo), Baal, Zaccaria (padre di Giovanni il battista), Giovanni (il battista), Maria (madre Gesù), Gesù.

Le storie più ripetute sono quelle di Noè e il Diluvio, di Abramo e il papà idolatra, di Lot e Sodoma, di Mosè e l'Esodo. Queste storie vengono anche indicate come metafore (17,89; 29,43; 30,58; 30,58; 36,13; 74,31) e parabole (39,27) perché il loro scopo è trasmettere una morale, a prescindere dalla loro realtà storica e della aderenza alla narrazione della Bibbia. Lo schema narrativo e la morale sono sempre gli stessi:

  1. Il profeta di turno è solo un uomo. Proprio come Maometto.
  2. I miracoli sono prodotti da Allah e solo da lui. E quindi Allah vi farà vedere i miracoli ma solo quando Lui vorrà; smettetela di chiederli a me.
  3. Nonostante i miracoli esibiti, i miscredenti rimangono increduli. Quindi tutti questi miracoli che la gente pretende di vedere non sono poi così rilevanti e non dimostrano nulla.
  4. Il profeta viene schernito e perseguitato (43,7). E anche Maometto ha avuto i suoi guai.
  5. Alla fine i miscredenti vengono castigati da Allah. Quindi, cari miscredenti, sarà meglio per voi che mi diate retta se non volete fare una brutta fine.

Le storie della Bibbia vengono un po' adattate per corrispondere meglio a questo schema narrativo. Per esempio, Adamo, Noè, Abramo e Lot sono tutti profeti che tentano di redimere i miscredenti, e Gesù NON è figlio di Dio ma è egli stesso mortale. Nel capitolo dedicato al confronto tra Bibbia e Corano esamineremo queste differenze.

Differenze con la Bibbia

Altre idee condivise tra Islamismo, Giudaismo e Cristianesimo

L'islamismo comprende idee che sono condivise con il mondo della letteratura apocrifa giudaica e cristiana. Vediamone alcune.

Il diavolo è un angelo invidioso di Adamo. Il libro Vita di Adamo ed Eva ([APOCRIFI-AT] vol. 2 p. 452) ci spiega il motivo dell'odio del diavolo per Adamo. Dio creò Adamo a propria immagine, lo pose in quel luogo di delizie che è l'Eden, quindi impose a tutti gli angeli di adorare la nuova creatura. Ma uno degli angeli e gli angeli al suo seguito si rifiutarono di adorare Adamo e per questo furono puniti da Dio, privati della gloria, scacciati dal cielo e precipitati sulla Terra, dove andranno a sfogare la loro frustrazione sull'uomo. E' esattamente ciò che succede nel Corano con l'angelo Iblis.

Ecco come furono crearti gli angeli. Il Libro dei segreti di Enoc (cap. XXIX [APOCRIFI-AT] vol. 2 p. 544) ci spiega come Dio creò gli angeli: dalle pietre feci scaturire un gran fuoco e dal fuoco creai tutte le milizie incorporee tutte le milizie delle stelle e i Cherubini e i Serafini e gli Ofanim [guardiani del trono] e tutto questo lo feci scaturire dal fuoco. Nel Corano gli angeli furono creati da un vento infuocato per adorare Allah.

Abramo monoteista che tenta di redimere la sua famiglia dal politeismo compare anche nel Libro dei Giubilei (capp. XI-XII [APOCRIFI-AT] vol. 1 p. 270).

La lingua della creazione è ... Naturalmente è l'ebraico (Libro dei Giubilei XII,26) anzi no è l'arabo (Corano 20,113; 12,1-2; 39,28; 16,103; 43,3; 26,195).

Magi e Zoroastrismo

I Magi citati in (22,17) saranno giudicati benignamente tra i virtuosi che hanno creduto, insieme a Giudei e Cristiani. Ma chi sono i Magi? Il vangelo secondo Matteo nulla dice. La nota in [PICCB] dà una spiegazione sintetica ma interessante:

«i magi»: con questo termine il Santo Corano designa i seguaci della religione predicata ai persiani da Zoroastro. Egli indicò la via del monoteismo abramitico e raccomandò alla sua gente un codice di comportamento da seguire fintanto che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) non avrebbe inviato un profeta che egli definì «l’uomo del cammello rosso» e che sarebbe stato latore della Rivelazione definitiva. La prevaricazione umana portò a stravolgere il messaggio di Zoroastro e i persiani divennero adoratori del fuoco, assurto per loro a simbolo della luce divina. Idearono un dualismo contrapponendo un dio del male, Ahriman, ad un dio del bene, Ahuramazda (da cui il termine Mazdei con il quale vengono spesso identificati).

Decima: una tassa patrimoniale

Considero un patrimonio iniziale di valore P(0) e un reddito annuale netto R (cioè il reddito meno le spese) e una tassazione pari a d=10% o altra percentuale calcolata sul patrimonio invece che sul reddito. Indicato per brevità con r=1-d la frazione di patrimonio che rimane dopo aver pagato la tassa, il patrimonio negli anni successivi sarebbe:

P(1) = (P(0) + R) r
P(2) = ( (P(0) + R) r + R ) r
P(3) = ( ( (P(0) + R) r + R ) r + R ) r
...
P(n) = R ( (P(0)+1) rn + (1 - rn)/(1 - r) )

Dopo molti anni n → ∞ il patrimonio tende a stabilizzarsi a P(∞)=(1/d - 1)R. Quindi per d=10% il patrimonio asintotico è 9R. Quindi il patrimonio è limitato superiormente a 9 volte il reddito annuale netto, e inferiormente a zero.

Questioni da approfondire

Critica al Corano e conclusioni

Abbiamo visto che l'Islam si propone esplicitamente come una religione universale per tutta l'umanità, a qualunque latitudine, e suggerisce la via per il superamento dello schiavismo che era ancora pratica comune all'epoca di Maometto. Inoltre il Corano esplicitamente condanna tutte le gerarchie sacerdotali perché sono caste autoreferenziali che divorano risorse senza utilità per la comunità. Piuttosto il Corano invita il fedele a un rapporto diretto e quotidiano con dio e con la Scrittura. Alla donna viene riconosciuto il diritto a una eredità e viene riconosciuto il diritto ad esprimersi sia sul matrimonio sia sul divorzio. Per questo il Corano è un enorme progresso del pensiero religioso e della convivenza civile (per i tempi) e spiega il motivo della sua rapida diffusione e del suo successo.

Nella nostra analisi della Bibbia abbiamo visto come quel libro sia una elencazione di stragi, guerre, stermini, pulizie etniche, esecuzioni sommarie, sbudellamenti, stupri, sacrifici umani, vendette, tradimenti, inganni, e altre turpitudini. La teologia cristiana tenta di mitigare e ricondurre il contenuto della Bibbia a metafora, cioè la Bibbia sarebbe una favola con la morale, anche se torna difficile capire quale morale. Altri tentano di confermare la Bibbia come incontrovertibile realtà storica, ma incontrano insormontabili difficoltà di ordine logico, storico, archeologico e scientifico. E già solo questo la dice lunga sulla solidità della Bibbia come testo di riferimento teologico.

Il Corano è qualcosa di completamente diverso, in quanto nel Corano non scorre una sola goccia di sangue. Sì, c'è il taglio della mano ai ladri e le centro frustate agli adulteri, ma queste erano pratiche largamente accettate già ai tempi di Maometto che il Corano si è limitato solo ad adottare.

E' anche vero che il Corano cita spesso episodi cruenti tratti dalla Bibbia, ma si tratta di storie non imputabili al Corano in sé, storie palesemente adattate da Maometto alle sue esigenze e indicate esplicitamente come metafore per illustrare il punto. E il punto è questo: l'anarchia e il disordine delle popolazioni della penisola araba si potevano curare solo introducendo una identità nazionale, una legislazione unica e una omogeneità religiosa. Esattamente quello che fece Maometto, così avviando la civiltà araba verso un brillante futuro di prosperità.

Rimane un fatto curioso come le due principali religioni monoteiste, il Cristianesimo e l'Islamismo, abbaino scelto una base comune così imbarazzante come il Tanach, residuo oggi anacronistico dei tempi antichi, che ne mina alla radice la credibilità.

Glossario

- ANGELI: singolare arabo malak, plurale arabo malaika, in greco ἄγγελος (angelos) da cui latinizzato in angeli; nella Bibbia e nel Corano sono messaggeri, sorveglianti, spie (43,80) ed esecutori materiali del volere di Allah, incluso l'angelo che dà la morte (32,11). Allah ordina loro di prostrarsi davanti ad Adamo, ma Iblìs, geloso dell'uomo, si rifiuta di prostrarsi e Allah gli permette di impersonare il male sulla Terra (15,39; 7,11). Iblìs è Satana (17,61-63). Sono esseri maschi (37,150) perché gli angeli femmine sono figure dei politeisti (43,19).
- ASSOCIATORI: politeisti, compreso quelli che adorano Allah ma anche altri dèi.
- CORANO: adattamento all'italiano della parola araba al-Qur'an Karim che significa lettura ad alta voce, recitazione.
- CRISTIANI: dottrina religiosa fondata da Paolo di Tarso secondo la quale Gesù è figlio di Dio. Si distinguono dai Nazareni (o Gesuani).
- DECIMA: elemosina obbligatoria prescritta da (9,60). Il versetto è poco specifico e ha dovuto essere interpretato, ma normalmente la decima va intesa come il 10% del patrimonio (NON del reddito) da versare a persone o a istituzioni designate.
- DEMONI: il tema è articolato perché coinvolge il concetto di monoteismo e il contrasto tra Bene e Male. Infatti, se dio è l'essere onnipotente perfetto incorrotto e incorruttibile del Bene, com'è possibile che sulla Terra ci sia anche il Male? Il dilemma ha richiesto secoli di elaborazione, ha seguito un percorso intricato, e credo che non sia mai stato risolto. La teologia è riuscita solo ad introdurre ulteriori livelli di complessità per nascondere la magagna.

Demoni nel Giudaismo. Nella nostra analisi della [BIBBIA] abbiamo visto che i demoni non esistono nel Tanach, dove il Bene è semplicemente ubbidire a Yahweh e rispettare la Legge e il Male è tutto il resto. La Genesi 6, scritta probabilmente tra il 6o e il 4o secolo a.C. parla di elohim discesi sulla Terra attratti dalla bellezza della donne; ne segue una contaminazione genetica aborrita dalla divinità che per questo stermina tutti col Diluvio. Si tratta del primo tentativo della nascente concezione monoteistica di introdurre il Male in un mondo altrimenti perfetto creato dal dio del Bene. Il Libro dei Giubileie il Libro di Enoc trattano questo episodio più ampiamente (v. [APOCRIFI]).

Demoni nel Cristianesimo. La Bibbia ha ulteriormente elaborato il Tanach introducendo il Peccato Originale di Adamo ed Eva e trasformando gli elohim della Genesi 6 negli angeli decaduti divenuti demoni. Così il Cristianesimo spiega l'origine del Male, sfruttando anche vari pasticci nelle traduzioni dalla Septuaginta in poi che introducono surrettiziamente le sue impersonificazioni del Diavolo, Satana, Belzebub, Belfagor e Lucifero.

Demoni nell'Islamismo. Il Corano affronta lo stesso dilemma del dio del Bene contro il dio del Male in vari modi: A) Allah ha creato i demoni dal fuoco di un vento bruciante (15,26) per essere da loro adorato (51,56). B) I demoni sono gli esseri adorati dai politeisti (5,100). C) I demoni sono angeli ribelli gelosi dell'uomo (17,61-63).

Demoni nel folclore popolare. In tutti i casi, i demoni furono funzionali al monoteismo per includere gli idoli del politeismo, ma come esseri inferiori subordinati all'unico vero dio, e venire così incontro alla mentalità della gente dell'epoca. Si spiega così la fumosità del tema e l'elasticità sui nomi di questi esseri.

- EBREI: secondo la Bibbia, i popoli che discendono dalla famiglia di Abramo; secondo la tradizione ebraica, sono tutti i discendenti di Eber, discendente di Noè. Presumibilmente gli Arabi, che si vuole discendano da Ismaele figlio illegittimo di Abramo e Agar, non sono Ebrei, e lo stesso Corano usa la parola Ebrei per indicare un popolo "altro". Spesso la parola Ebrei viene usata impropriamente come sinonimo di Giudei o Israeliti.
- EGIRA: hijrah ("emigrazione"). Nel Corano questa parola si riferisce alla fuga di Maometto dalla Mecca verso Medina avvenuta nel 622 d.C. che dà inizio al computo degli anni secondo il calendario islamico.
- GENTE DELLA SCRITTURA: i popoli della Torah e della Bibbia, cioè Giudei, Nazareni e Cristiani.
- GESUANO: vedi Nazareno.
- GIUDEI: seguaci della Torah discendenti dalla tribù di Giuda degli Israeliti ed insediatisi in Gerusalemme.
- IBLÌS: l'angelo ribelle che non si è prostrato di fronte ad Adamo (17,61-63) e che, per gelosia, cercherà per sempre di farlo peccare. Impersonifica il Male (vedi). Viene chiamato anche Satana (vedi).
- IMAM: dirige l'orazione congregazionale e guida la comunità musulmana locale (17,71).
- INFERNO: anche Fornace, Fiamma, Baratro, Abisso, Incendio.
- INGIL: la rivelazione di Allah a Gesù, raccolta in modo più o meno accurato nei Vangeli.
- INVIATO: Maometto.
- ISLAM: in arabo "sottomissione" (sottinteso, alla volontà di dio); religione dettata da Maometto nel Corano.
- ISRAELITI: secondo la Bibbia è il popolo eletto di Yahweh tra gli Ebrei, che tradisce Yahweh per altri dèi soprattutto ai tempi del re apostata Salomone, e che per questo viene punito dalla secessione tra la tribù dei Giudei e il resto degli Israeliti.
- JIHAD: lo sforzo sulla via di Allah.
- KA'BA o KAABA: santuario presso la Mecca che la tradizione vuole edificato da Adamo e poi ricostruito da Abramo e Ismaele (nota a (3,96)); la pietra nera che esso custodisce è ciò che rimane della costruzione originale.
- LIBRO o SCRITTURA: Torah oppure Bibbia; a volte il Libro indica il Corano.
- MALE: è quello che fa Iblìs per gelosia dell'uomo.
- MUJAHIDIN: il combattente della jihad (v.).
- MUSLIM: persiano: "che appartiene all'Islam".
- MUSULMANO o MUSSULMANO: dal persiano MUSLIM, cioè Islamico.
- NAZARENO: giudeo che crede nel profeta Gesù, cioè Gesuano.
- PARADISO: anche Giardino. Mi pare di capire che Maometto abbia fatto un tutt'uno del giardino dell'Eden e del Paradiso cristiano, ed infatti colloca Adamo ed Eva nel Paradiso.
- PROFETA: uomo che riferisce il volere di Allah, indicato anche come INVIATO. Vengono citati Adamo, Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Mosè, Elia, Giona, Gesù e, naturalmente, Maometto.
- SATANA (shayatin): è un altro nome per il denome Iblìs (vedi).
- SCHIAVI: v. 24,32-33 per matrimonio, affrancamento, prostituzione.
- TORAH: il Pentateuco in lingua ebraica.
- TANACH: l'Antico Testamento in lingua ebraica.
- ULTIMO GIORNO: il Giudizio Universale, il Giorno del Giudizio, il Giorno della Resurrezione, l'Ora.
- VELO: deve coprire la testa fino al petto delle donne quando in presenza di non-famigliari (24,31); sono esenti le donne in menopausa (24,60).
- ZEBEDEI: entità astratte che girano vorticosamente a Maometto quando viene tediato da capziose domande di ordine metafisico e teologico da parte degli scettici che non hanno ancora capito qual'è il punto.


Fine